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Autore: ChrisAndreini    09/05/2015    5 recensioni
Hiccup, Merida, Rapunzel e Jack sono maghi, e frequentano la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Ma nemici tramano nell'ombra grandi maghi oscuri cercheranno di dividerli, controllarli e usarli per i propri piani malefici, e impedire che la profezia die quattro possa essere portata a compimento.
Riusciranno i quattro ragazzi a contrastare il male, e le loro bacchette e la loro amicizia saranno più potenti della terribile setta?
Sta a voi scoprirlo, leggete se volete.
Dal cap.1
Madre Gothel ricorda ogni bacchetta che ha venduto, ha vissuto così tanti anni da assistere anche alla creazione delle quattro bacchette più potenti di tutto il mondo magico.
Sono state create in diverse epoche, con diversi materiali, uno più raro e prezioso dell’altro.
Li conserva come gioielli, nella sua enorme collezione, sperando in cuor suo che mai nessuno glieli porterà mai via.
P.s. Saranno presenti tantissimi riferimenti ad altri film d'animazione, dai minions ai personaggi di Frozen.
Alcune cose dei film sono cambiate per esigenze di trama.
Buona lettura
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La profezia delle quattro bacchette'
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Capitolo 19: Eugene Fitzherbert

ovvero

Come essere nel mirino principale di un supercattivo e non accorgersene neanche

 

La notte di Flynn passa piuttosto movimentata, ma cerca di non darlo a vedere questa mattina, dato che è il primo giorno del suo ultimo anno a Hogwarts e non vuole passarlo a pensare al messaggio trovato tra le coperte.

Parlerà con Jack nel pomeriggio.

Perché è chiaro come il sole che è Jack il responsabile del biglietto e degli incubi, dato che è lui l’unico a sapere il suo segreto.

Solo non riesce a capire perché abbia voluto rovinargli la notte, dato che si sono già chiariti durante le vacanze estive e sembrava che fossero in tregua.

Decide di non pensarci, e si avvia tranquillamente in sala grande per la colazione.

Prima di sedersi al proprio tavolo passa per quello di Rapunzel, e saluta con un bacio sulla guancia la ragazza, che chiacchiera amabilmente con Mavis.

-Ah, Flynn, buongiorno. Dormito bene?- gli chiede, con un grande sorriso.

-Si, certo, mi mancavano gli spifferi- scherza, prima di avviarsi al tavolo.

Si siede e si appresta a mangiare quando l’ultima persona che vorrebbe vedere gli si siede accanto, mentre si lega velocemente i capelli in una crocchia disordinata.

Lancia ad Elsa una veloce occhiata impanicata, poi fa finta di niente, e mangia tranquillamente un piatto di uova strapazzate e salsiccia.

-C’è una riunione dei prefetti alle due, questo pomeriggio, e in qualità di capitano della squadra di Quidditch devi decidere quando organizzare le selezioni, accordandoti con i capitani delle altre squadre: il portiere di grifondoro… com’è che si chiamava? Cal, Andrew… insomma, Metroman; Jim Hawkins di corvonero e MacGuffin, di tassorosso- gli ricorda, in tono formale, mentre si serve un pezzo di torta alla crema.

Flynn annuisce, senza guardarla e restando concentrato sul proprio piatto, cercando di non arrossire.

Elsa lo guarda, alzando gli occhi al cielo.

-Non so se è peggio essere trattata come una malata di peste o essere presa in giro ogni secondo. Davvero sei ancora imbarazzato per quella cosa?- gli chiede a bassa voce, infastidita e malevolmente divertita dal suo imbarazzo.

Lui le lancia appena un’occhiataccia e si guarda intorno per controllare che nessuno li stia spiando.

-Almeno hai sentito quello che ti ho detto, Flynn?- chiede irritata la ragazza, mangiando il suo pezzo di torta.

-Certo, parlerò con Metroman, Hawkins e MacGuffin alla riunione di questo pomeriggio- ripete Flynn sempre senza guardarla.

-No, prima o dopo la riunione, non durante- lo corregge Elsa.

-Sei tu che sei criptica, non è colpa mia- cerca di giustificarsi Flynn, finendo in fretta la colazione e facendo per alzarsi, ma venendo bloccato da Elsa, che gli prende la mano e lo costringe a risedersi.

Lui si irrigidisce.

-Genio, hai dimenticato l’orario. La professoressa Yzma sta passando ora- indica la prof mezza matta poco distante, e Flynn resta seduto, sbuffando.

-Hey, Elsa!- Jack si siede accanto all’amica con un sorriso, poi lancia un’occhiata a Flynn, aggrotta le sopracciglia e fa passare lo sguardo tra i due, confuso.

Flynn spalanca gli occhi, e mille film mentali gli si affollano in mente.

“Merlino santissimo! Ha scoperto tutto. Ora andrà a dire a Rapunzel che io sono stato innamorato di Elsa. Ma era un filtro d’amore, Rapunzel capirà, no? E se Elsa non volesse stare dalla mia parte e decidesse di vendicarsi raccontando un’altra storia? E se Jack aggiungesse la faccenda di Eugene. Poi Rapunzel non mi crederebbe mai! COSA FACCIO ADESSO!?!?” pensa facendosi prendere dal panico… poi Jack parla.

-Da quando tu parli con lui?- chiese ad Elsa, indicando Flynn con un dito, senza però guardarlo.

-Dovevo solo ricordargli una riunione, e gli impegni che ha come capitano di Quidditch- Elsa fa spallucce, e finge che il ragazzo non esista, concentrandosi solo su Jack.

-Ah, ha preso lui il posto di Ralph?- chiede, come se Flynn non fosse presente.

-Lo sai che nella mente della professoressa Yzma passano solo lama parlanti- risponde Elsa, Jack scoppia a ridere, Flynn incrocia le braccia, offeso.

-Buona questa, Elsa- la complimenta l’albino, allungando il braccio per darle un colpetto sulla spalla.

Elsa arrossisce leggermente, sorridendo a sguardo basso.

Flynn capisce che deve avere ancora una cotta per lui, e decide di lasciarli soli per non sentire altri attentati al proprio nome.

Si alza e si avvia dalla professoressa Yzma.

-Posso avere il mio orario, per favore- le chiede in tono piuttosto rude.

-Si Rider. Mi chiedo perché tu abbia smesso di partecipare alla mia lezione, i lama parlanti sarebbero stati catturati più facilmente con te- gli passa l’orario, e Flynn alza gli occhi al cielo.

-Troppe altre cose da fare, professoressa, non avevo tempo di fare tutto- commentò, senza neanche credere che lei lo stia ascoltando, e tenendo la testa bassa a studiare l’orario

-Si, si, e poi devi tenerti stretto la ragazza se non vuoi che scopra che sei Eugene Fitzherbert- il ragazzo alza di scatto la testa.

-Come?- chiede, mentre il cuore inizia a battere incredibilmente furiosamente.

-Si, si, e poi ti sei fatto la ragazza. Perché, è un segreto? O vi siete forse lasciati?- ripete Yzma, confusa.

Flynn resa un attimo a bocca aperta a fissarla, poi borbotta un -No, no, devo andare- e scappa via dalla sala grande, diretto al posto vuoto più vicino possibile.

Quando raggiunge un corridoio deserto si appoggia al muro, e respirando lentamente si fa scivolare verso terra.

Se l’è immaginato? E’ uno scherzo che la sua mente gli ha giocato vista la notte passata con il pensiero del biglietto di Jack?

Spera proprio di si, anche perché Yzma non è un’insegnante sveglia, e se anche avesse detto quella cosa poi l’avrebbe ripetuta, no?

Forse era solo distratto, solo confuso, solo così dannatamente terrorizzato all’idea che qualcuno, sopratutto Rapunzel, scopra il suo segreto, così terrorizzato che si è inventato questa scenetta tragica nella sua mente caotica.

Cerca di calmarsi massaggiandosi le tempie, prendendo respiri profondi, con gli occhi chiusi, e talmente concentrato che non si accorge della persona che lo ha raggiunto preoccupata, almeno finché non gli mette una mano sulla spalla, dolcemente.

Lui sobbalza, spalanca gli occhi, e si ritrova a fissarli nelle iridi verdi di Rapunzel.

-Rapunzel!- esclama, alzandosi di scatto, e guardandola spaventato.

-Tutto bene?- gli chiede lei, pendendogli il volto tra le mani e fissando i suoi occhi nei propri per confortarlo.

Ma non è esattamente il modo giusto di aiutarlo.

-Si, si, tutto bene. Io… devo andare a lezione- la scansa e si avvia correndo in sala comune.

-Aspetta, ma…- prova a fermarlo lei, ma lui taglia corto.

-L’aula è dall’altra parte del castello, e devo prendere il materiale in sala comune, quindi devo sbrigarmi. Ci vediamo dopo- e tornando indietro solo un secondo per stamparle un veloce bacio a fior di labbra, si allontana velocemente, lasciandola basita e confusa, e andando troppo in fretta per accorgersi dell’aura di calore bruciante che si è formato intorno a lei.

Nel frattempo, una figura nascosta nell’ombra, che ha seguito il ragazzo fin dal suo risveglio e gli ha confuso le idee in testa, sogghigna sotto i baffi, osservando orgoglioso il suo operato.

Certo, questa è solo una parte del grande piano, ma è forse una delle più divertenti.

 

Nel pomeriggio, dopo tre ore di lezioni disparate, Hiccup e Merida si incontrano nell’aula di difesa contro le arti oscure, per conoscere finalmente a quattrocchi il nuovo professore.

-Buongiorno a tutti ragazzi, io sono il professor Black, sono contento di essere qui, anche se le circostanze sono tutt’altro che piacevoli, e non mi sognerei mai di prendere il posto del vostro vecchio e ben più qualificato professore ora tristemente venuto a mancare in circostanze ancora misteriose- Violetta abbassa lo sguardo cercando di non piangere, mentre Merida sbuffa, e sussurra tra se, sarcasticamente: 

-Si, misteriose- 

-Merida- la riprende a denti stretti Hiccup, guardando spaventato il professore.

-Prego, signorina Dumbroch. Ha detto qualcosa?- chiede egli in tono rilassato, come se davvero non l’avesse sentita.

-No, nulla, mi chiedevo solo come mai nessuno abbia capito le cause della morte in una persona in un mondo magico particolarmente avanzato. E’ stata qualche magia oscura molto potente secondo lei? Magari una magia che viene dall’oscurità stessa?- il tono della ragazza trascende una certa accusa nella voce, che però il professore non sembra notare.

-Non saprei, non mi sono occupato del caso ma sono sicuro che i migliori esperti cercheranno il colpevole e capiranno la situazione molto presto, sta tranquilla- le risponde lui, facendo intendere alla classe che la ragazza sia spaventata da un eventuale assassino a piede libero, comportamento che fa infuriare Merida, che tuttavia continua a cercare di estorcergli qualche informazione.

-Quindi crede che sia stato ucciso? Non avevo letto niente del genere sui giornali- è convinta di averlo finalmente messo con le spalle al muro, e per un attimo il professor Black esita, come se non sapesse bene come ribattere.

Poi si apre in un affabile sorriso, e risponde senza troppe pressioni:

-E’ stata lei a suggerire l’idea, signorina Dumbroch, non io. Ho solo seguito il flusso della tua insinuazione- 

Merida resta di ghiaccio, mentre i suoi compagni di classe iniziano a bisbigliare tra loro, guardandola con una punta di sospetto.

Hiccup sposta lo sguardo dall’amica al professore, ad occhi sgranati.

Il professor Black procede come se nulla fosse, continuando la lezione e illustrando il programma per l’anno scolastico.

 

-Perché l’hai fatto, si può sapere?- più tardi, quella sera a cena, Hiccup si siede al tavolo dell’amica, senza sapere se essere più arrabbiato o preoccupato per la scena avvenuta durante il pomeriggio.

-Hiccup, non alzare i toni in sala grande. Ne parliamo dopo, ok?- risponde distrattamente Merida, lanciando occhiate fugaci verso Violetta, che si è seduta il più lontano possibile ed evita il suo sguardo.

-Hey, lei lo sa che non è colpa tua. Tutti lo sanno- Hiccup rassicura l’amica, dopo aver seguito la direzione del suo sguardo.

Lei lo guarda con occhi pieni di abbattimento.

-Credi davvero? Agli occhi della scuola siamo i ragazzi che hanno imbrogliato per partecipare al torneo, che sono sempre il centro di strani eventi e che negli ultimi mesi del quarto anno rischiavano di commettere un omicidio senza neanche accorgersene. Non hanno esitato un secondo a guardarmi come se fossi io la colpevole, quando Black l’ha accennato in maniera velata- dice a voce bassa, girando il cibo nel piatto senza mangiarlo.

-Ma Violetta e le altre lo sanno che tu… che noi…- prova a ribattere Hiccup, iniziando sul serio a capire la gravità della situazione in cui i corrotti dell’oscurità li hanno messi.

-Rassegnati, siamo come Harry nel suo quinto anno, e non credo che in questo caso un esercito illegale possa fare al caso nostro- senza aver toccato cibo, Merida prende la borsa e si dilegua, diretta ai dormitori.

Hiccup rimane a bocca aperta.

Sposta lo sguardo su Violetta, che sentendosi osservata alza lo sguardo, per poi riabbassarlo in tutta fretta, arrossendo appena per essere stata beccata in flagrante.

-No, non può essere- borbotta tra se e se il ragazzo, e si avvia verso il proprio tavolo.

Non è solo l’umore di Merida e le sue ipotesi, ma anche e soprattutto il fatto che la ragazza sembra essersi arresa, e che non ha mangiato… Merida mangia sempre!

Decide, per quanto possa essere un suicidio, che indagherà meglio sul professore per provare che è davvero l’uhhhhhh di oscurità che loro quattro sanno che è. 

Beh, loro quattro e Anna, ovviamente. Chissà perché anche lei riesce a vederlo con chiarezza?

E inoltre, come fa a indagare sul professore senza destare i suoi sospetti e quelli del resto della scuola?

 

-Professor Black, buonasera- Merida in realtà non si è arresa proprio per niente, ma non ha voluto darlo a vedere a Hiccup, che altrimenti l’avrebbe rimproverata per il gesto estremo che sta facendo proprio in questo momento.

-Buonasera a lei, signorina Dumbroch, a cosa devo questa visita serale?- chiede affabilmente il professore, con un garbato sorriso.

-Sa, mi volevo innanzi tutto scusare per il comportamento leggermente scortese che ho assunto alla sua lezione, oggi. Sa, sto passando un periodo difficile e Hiccup mi sta mettendo in testa le sue paranoie dalla terza prova. Non ero in me questo pomeriggio- 

-Non si preoccupi, signorina Dumbroch. Non me la sono presa affatto- la rassicura lui, e fa per chiudere la porta del suo ufficio, ma Merida la blocca.

-Inoltre sono venuta per chiederle di darmi lezioni private. Sono sempre stata molto brava a Difesa, ma ultimamente mi sembra tutto molto incomprensibile, quindi qualche lezione di recupero mi farebbe davvero comodo, visti i GUFO che si avvicinano- 

La sua richiesta sorprende il professore molto più di quanto dia a vedere.

Non riesce a capire come una ragazza che fino a un paio di ore prima lo aveva accusato deliberatamente di omicidio potesse ora fare la lecchina in maniera altrettanto evidente.

Ma la sua bassa considerazione verso i grandi quattro gli fa ignorare il pericolo, e acconsente alla strana richiesta.

Insomma, è solo quella testa calda di Merida, si preoccuperebbe se fosse Hiccup a chiederglielo.

-Professore…- manco a farlo a posta Hiccup spunta dal corridoio, e rimane basito nel vedere Merida lì.

-Merida? Ma cosa ci fai qui?- chiede confuso.

-Potrei chiederti la stessa cosa- risponde la ragazza, colta in castagna.

-E’ venuta a chiedermi ripetizioni, giusto per aumentare il suo livello a difesa- 

Hiccup fa passare lo sguardo da uno all’altra, a bocca aperta.

-Ah… bene…- balbetta, confuso.

-Cosa volevi chiedermi?- 

-Io… non ho… non ho segnato il programma, e… mi piacerebbe poterlo avere per regolarmi con lo studio- inventa lì per lì il ragazzo.

Anni di menzogne per tenere nascosto Sdentato lo hanno preparato a inventarsi storie in fretta, e il professore sembra bersi la faccenda del programma senza troppi problemi.

-Certo, vieni dentro, ti dico subito il programma. Signorina Dumbroch, può andare, ci vediamo venerdì per la lezione extra- Merida è restia a lasciare l’amico solo con l’inquietante professore, ma per non destare troppi sospetti decide di fare come ha detto, anche se aspetta l’amico alla fine del corridoio per assicurarsi che esca indenne.

Un conto è lei, alla quale possono fare qualsiasi cosa, un conto è Hiccup, e quelli della setta oscura non devono osare torcergli un capello.

 

Quando Jack si avvia in sala comune dopo una bella mangiata e una giornata molto stancane, l’ultima cosa che si aspetta è essere preso alla sprovvista e trascinato da un braccio in una classe vuota di pozioni.

Il suo primo pensiero quando questo accade è:

“LA SETTA OSCURA!!!” e sguaina la bacchetta pronto a lanciare qualche schiantesimo o fattura ghiacciante, ma in realtà si trova davanti solo la faccia arrabbiata di Flynn Rider, e lo spinge via da se con grande fastidio, ma anche tanto sollievo.

-Che diavolo vuoi?- gli chiede seccato.

-Pensavamo che avessimo un accordo- gli dice per tutta risposta Flynn.

-Di che stai parlando?- chiede Jack, aggrottando le sopracciglia.

-Sai benissimo di che sto parlando!- esclama Flynn, tenendo però il tono basso, per non rischiare che qualcuno li senta.

Jack si rende conto della situazione e alza gli occhi al cielo.

-Muffliato- esclama rivolto alla porta -ti va bene così?- chiede poi, prendendolo un po’ in giro per la sua paranoia.

-Non serviva, dato che non ci vorrà molto- tiene stretta la bacchetta, come a minacciarlo.

-Io credo che ci vorrà molto, invece, dato che non ho la minima idea di che cosa tu stia parlando- lo contraddice Jack, leggermente divertito dalla situazione.

-Ah, non lo sai?- chiede sarcastico Flynn -Allora questo ti rinfrescherà la memoria!- gli getta poi il biglietto trovato sotto le coperte la sera prima.

Jack lo guarda senza paura, ma dopo averlo letto, il suo sorriso svanisce, e alza gli occhi terrorizzati su Flynn, che lo guarda confuso. 

Non è la reazione che si aspettava.

-Chi è stato?- chiede Jack, stringendo al petto il foglietto e guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno abbia visto niente.

-Questo lo devi dire tu a me!- lo accusa Flynn.

-Che? Non sono stato io. Abbiamo fatto un patto- gli restituisce il foglio come se volesse gettarglielo addosso, e Flynn lo guarda senza credergli.

-Io non l’ho detto a nessuno, e di certo non potrei mai farmi qualcosa del genere, non credi? Quindi la lista si accorcia a… vediamo… TE!- con l’incantesimo muffliato attivo Flynn non si preoccupa più di tenere la voce bassa.

Jack si fa pensieroso. 

Flynn non l’ha detto a nessuno, lui non l’ha detto a nessuno… no, aspetta, l’ha detto a Hiccup, Hiccup lo sa perché gli ha detto il suo segreto nel lago con Lilli, ma Hiccup non lo ha detto a nessuno, forse solo a Merida, ma probabilmente no, perché altrimenti Merida avrebbe innanzi tutto minacciato Flynn, e poi sarebbe andata di filato a raccontarlo a Rapunzel, senza lasciare biglietti sotto le sue coperte.

Inoltre può essere stato solo un Serpeverde a metterlo, o uno che ha accesso alla camera.

Un minion? No, i minions non sono così servili.

E dato che i fantasmi non possono trasportare oggetti, e che i professori…

Blocca i suoi pensieri e spalanca gli occhi.

I professori, ma certo!

Tra i professori c’è un membro della setta oscura, è stato senz’altro lui!

Ma perché prendersela con Flynn, non è così importante da essere preso di mira, a meno che non vogliano usarlo per…

-…spezzare Rapunzel- sussurra, arrivando alla conclusione peggiore che potesse trovare.

-Che?- come al solito, Flynn non capisce una mazza, e Jack lo ignora e basta.

-Ma cosa crede di fare? Se lei scoprisse di Eugene ne rimarrebbe sconvolta, ma cosa crede di ottenere più della sua tristezza infinita?- continua a pensare, ad alta voce.

-Di che stai parlando?- prova a chiedere Flynn, sempre più confuso.

-Però lei è la più incontrollata, potrebbe mandare a fuoco l’intero castello…- continua Jack, senza badare al ragazzo.

-Hey! Mi senti?!- 

-… non gli gioverebbe a molto, dato che comunque noi le staremmo accanto e…- ripensa ai giorni in cui loro sono stati separati. Ripensa alle vampate di calore e le bruciature lasciate attorno a lei, e capisce che il dolore che proverebbe per Flynn sarebbe la goccia che farebbe traboccare il vaso. Tutte le vecchie ferite si riaprirebbero. -…lei però… potrebbe implodere- si mette le mani tra i capelli, impallidendo, per quanto possibile, visto che la sua pelle è già bianca come un lenzuolo di suo.

-MI VUOI ASCOLTARE?!- lo richiama Flynn, e Jack si volta a guardarlo, come se non si fosse accorto della sua presenza fino a quel momento.

-Devi dirglielo tu- gli risponde lui.

-Dirle cosa, esattamente?- tutto il discorso sussurrato di Jack gli ha mandato in pappa il cervello.

-Di Eugene- risponde Jack, ovvio.

Flynn lo guarda incredulo.

-Scusa, ma non avevamo un accordo, per Merlino!?!- Flynn sta iniziando a perdere la pazienza.

-Infatti devi dirglielo tu, non io- spiega Jack, ovvio.

-Non mi perdonerebbe mai per non averglielo detto prima- è il turno di Flynn a credere che Jack sia pazzo.

-Ha perdonato me, perdonerà anche te. Sei il suo ragazzo. Lei… lei ti ama- dire questa cosa gli costa davvero tanto, ma è così.

Lei ama molto Flynn, e Flynn ama lei. Lui è solo un terzo incomodo amico di lei e rivale di lui, che inizia a provare sentimenti contrastanti per entrambi.

-Tu sei tu, io sono io- Jack non capisce bene cosa intende con questo.

-Appunto. Tu sei tu e io sono io. Se ha perdonato me non vedo come possa non perdonare te- 

-Ti credi davvero così poco importante nella sua vita?- Jack non ha mai visto Flynn così fragile, così insicuro, e non ribatte, così Flynn continua.

-Tu non hai idea di quanto tenga a te, a voi tre. Non fa altro che parlare di quanto la sua vita sia diventata meravigliosa da quando è vostra amica. Quando vi siete divisi per un periodo era sempre così, così triste, depressa, distrutta e arrabbiata. Non trovo un termine esatto per descriverla, ma era inconsolabile, e io… io…- sospira.

-Se le dicessi di Eugene, non mi sentirei alla sua altezza, probabilmente già non lo sono, lei è troppo speciale. Ed io… non so che farei se la perdessi- la voce gli si spezza, e abbassa la testa, mentre si siede su un bancone.

Jack ha odiato Flynn per tantissimi anni. Si contendevano entrambi Jenny, e quando lei è morta non hanno fatto altro che colpevolizzarsi a vicenda, e azzuffarsi ogni vola che si incrociavano. A Hogwarts hanno tessuto una tregua tramite segreti reciproci, e ora che Flynn non aveva più nulla per tenere a freno la lingua di Jack, aveva durante l’estate fatto appello al suo buon cuore e alla felicità di Rapunzel, che entrambi vogliono mantenere.

Ma ora, davanti a un Flynn all’orlo delle lacrime, Jack non riesce più ad odiarlo.

Entrambi hanno sofferto moltissimo, ed entrambi hanno i loro scheletri nell’armadio, che entrambi cercano di superare nascondendosi.

Inoltre entrambi hanno Rapunzel.

-Tu prenditi il tuo tempo, ma prima o poi dovrai parlargli di Eugene, e sappi che lei ti capirà, perché ti ama davvero tantissimo. Fin dal primo weekend a Hogwarts non fa che parlare di quanto tu sia bello, affascinante, e gentile. Non so quando tu hai iniziato ad amarla sul serio, ma ora la ami e questa è l’unica cosa che conta. Se glielo dici tu, sono convinto che ci metterà meno tempo a perdonarti di quanto ci ha messo con me. Ma non farglielo scoprire. Ti prego, per il vostro bene, non farglielo scoprire da se- detto questo si avvia verso la porta, lasciando un Flynn incredulo.

-Sbaglio o ha appena detto una frase senz’odio represso?- si chiede tra se, e suo malgrado sorride leggermente.

Forse Jack Frost non è tanto male.

 

Rapunzel è molto preoccupata per Flynn, dato che questa mattina l’ha visto molto assente, così decide di indagare, e dopo cena si avvia verso i dormitori della sua casa, sperando di beccare qualcuno che possa farla entrare.

Mentre si avvicina con un sorriso speranzoso, sente delle voci provenire da una stanza accanto.

Le parole non sono molto chiare, ma riconosce la tonalità di voce di Jack e Flynn.

-Ancora a litigare questi due?- alza gli occhi al cielo e scuote la testa.

Poi si avvia verso la classe, decida ad entrare per mettere fine al loro probabile litigio, ma tra le parole confuse che probabilmente sono causa di un muffliato che su lei non ha effetto completo, riesce a distinguere delle parole, che la fanno rimanere immobile, e la convincono ad origliare:

-Non mi perdonerebbe mai per non averglielo detto prima- 

“Stanno parlando di me, per caso?” 

Le altre parole sono molto confuse, e Rapunzel elimina con un colpo di bacchetta l’incantesimo, per sentire meglio

-… Sei il suo ragazzo. Lei… lei ti ama- queste parole piene di rimpianto vengono da Jack. Rapunzel si ritrova ad arrossire.

-Tu sei tu, io sono io- ribatte però Flynn, dall’altro capo della porta.

“In che senso?” la ragazza non capisce.

-Appunto. Tu sei tu e io sono io. Se ha perdonato me non vedo come possa non perdonare te- 

“Perdonarlo per cosa?” si insospettisce poi.

-Ti credi davvero così poco importante nella sua vita? Tu non hai idea di quanto tenga a te, a voi tre. Non fa altro che parlare di quanto la sua vita sia diventata meravigliosa da quando è vostra amica. Quando vi siete divisi per un periodo era sempre così, così triste, depressa, distrutta e arrabbiata. Non trovo un termine esatto per descriverla, ma era inconsolabile, e io… io…- sospira.

Rapunzel rimane a bocca aperta a quelle frasi così demoralizzate, ed è commossa nel sapere che lui l’ha ascoltata e le è stato accanto, nonostante tutto.

-Se le dicessi di Eugene, non mi sentirei alla sua altezza, probabilmente già non lo sono, lei è troppo speciale. Ed io… non so che farei se la perdessi- 

“Chi è Eugene?” il nome le dice qualcosa, ma non riesce ad arrivarci ora come ora.

-Tu prenditi il tuo tempo, ma prima o poi dovrai parlargli di Eugene...- Rapunzel vorrebbe ascoltare di più, ma Elsa interrompe il suo origliare.

-Rapunzel, che ci fai qui a quest’ora?- le chiede in tono indagatore.

-Io… io… stavo cercando Flynn- risponde, con un sorriso tirato.

-Non l’ho visto da queste parti, ma posso entrare e vedere se è dentro- si offre la ragazza, avviandosi verso la sala comune.

-No, non fa niente. Non devo dirgli niente di che e inizia a farsi tardi. Lo vedrò domani- Rapunzel alza le spalle, ma Elsa non sembra molto convinta.

-Va tutto bene tra voi due?- chiede, preoccupata.

-Si! Tutto benissimo- risponde brusca Rapunzel, e si avvia senza troppi complimenti nella propria sala comune, proprio mentre Jack esce dall’aula, senza però vederla.

 

Nel frattempo Hiccup è uscito dalla scuola e si è avviato a trovare l’amato drago, seguito da Merida, che è decisa a chiarirsi con lui su tutta la faccenda riguardante il professor Black.

-Merida! Ma cosa ci fai qui?!- chiede non appena nota la sua presenza, appena entra nella foresta.

Molto probabilmente ha notata molto prima senza darlo a vedere.

-Sai benissimo cosa ci faccio qui!- la rossa incrocia le braccia, ma in realtà è a conoscenza del fatto che Hiccup non ne ha la minima idea, ed infatti la guarda con le sopracciglia aggrottate.

-Volevo, voglio, chiarirmi sulle lezioni di recupero che prendo dall’uhhhhhh di oscurità- ammette la ragazza, abbassando lo sguardo.

Non voleva certo che Hiccup lo scoprisse, e sa che potrebbe non parlarle per un bel po’ di tempo se venisse a saperlo.

-Non c’è niente da chiarire? Perché pensi una cosa del genere?- Hiccup è molto sorpreso da questa sua iniziativa.

-Non sei arrabbiato? So che credo che dobbiamo essere cauti, ma…- Merida inizia a trovare giustificazioni, ma Hiccup sorride e le mette un dito sulla bocca per zittirla, facendola suo malgrado arrossire leggermente.

-Perché dovrei essere arrabbiato. Sono felicissimo che non ti sia arresa. Anzi, ero andato da lui proprio per chiedergli la stessa cosa. E’ un modo geniale per indagare su di lui senza destare sospetti- la complimenta.

La ragazza lo guarda scioccata.

-Pronto, terra chiama Hiccup. Sei impazzito per caso, tu dovresti essere quello che dice che è un’idea stupida e cerca in tutti i modi di bloccarmi perché sei spaventato dal morire giovane o cose del genere-

Hiccup ridacchia.

-Guarda che non ho mica detto che non è un’idea suicida, ma se sei attenta e segui un piano che mi è venuto in mente, la morte sarà evitabile- 

-Che piano?- chiede Merida, interessata, ma il loro discorso viene interrotto da una mano ossuta che spunta dalla boscaglia e con forza notevole trascina Hiccup verso di se.

-HICCUP!- Merida urla colta alla sprovvista, fregandosene della possibilità che qualcuno l’abbia sentita da dentro il castello, e si precipita dietro di lui, riuscendo a prendergli la mano e venendo così trascinata anche lei.

Dopo essere riemersa dietro un cespuglio che le ha lasciato parecchi ramoscelli tra i capelli e ferite sul viso e sulle braccia, si ritrova davanti la professoressa di Storia della magia, con espressione seccata e parecchi lividi.

-Dannazione, ragazzi, avete idea di quanto sia scomodo stare ad aspettare per ore in questa foresta puzzolente che voi vi dirigiate da quel draghetto? Non potevate mettervi a parlare lì invece di farmi fare un chilometro a piedi?- incrocia le braccia e li guarda seccata.

Hiccup impallidisce visibilmente e Merida gli si avvicina per prenderlo al volo in caso svenga, cosa molto probabile al momento.

Decide inoltre di parlare lei, dato che Hiccup sembra impossibilitato a farlo.

-Cosa vuole da noi?- chiede con durezza, prendendo la bacchetta e preparandosi a combattere.

-Se volessi farvi del male non sarei scappata da quella setta per venirvi ad avvertire, ragazzina. E poi ho passato davvero un brutto periodo, quindi evita di puntarmi addosso quella bacchetta esplosiva- non sembra minimamente turbata dall’aria minacciosa di Merida, il ché non è esattamente un punto a suo favore dal punto di vista della rossa, che si limita a porre nuovamente la domanda.

-Cosa vuole da noi?!- 

-Lascia parlare il ragazzo, che con la tua testa calda mi stai già iniziando a dare sui nervi- la vecchia strega alza gli occhi al cielo.

Merida fa per alzare la bacchetta quando viene bloccata da Hiccup, che ancora bianco come un lenzuolo, si appresta a parlare con voce tremante.

-Di cosa vuole avvertirci, professoressa?- chiede pacatamente.

-Che ne dici di discuterne in un luogo più sicuro, ragazzo? Il covo del tuo drago andrà benissimo- e da loro le spalle per avviarsi in una direzione che Hiccup conosce fin troppo bene.

Il ragazzo non riesce a trattenersi.

-Come fa a sapere di Sdentato?- chiede, mordendosi un labbro.

-Ci sono molte cose che ho scoperto quest’estate, su di voi e sulla setta, quando mi hanno rapita per prendere il mio posto- spiega velocemente la strega, senza dare segno di essere spaventata da ciò che le è successo.

-Chi ha preso il suo posto?- chiede Hiccup, molto spaventato della risposta.

-Oh, Haddock, è esattamente quello che temi- risponde enigmatica l’insegnante, e Hiccup sgrana gli occhi.

-Su, andiamo a parlarne in un posto migliore. Riferirete domani a Frost e Corona ciò che sto per dirvi- fa cenno ai ragazzi di seguirla, e mentre Hiccup esegue a testa bassa, Merida rimane all’erta, senza fidarsi della donna.

-Su, ricetta, non abbiamo tutto il giorno!- la richiama la vecchia, e mentre la ragazza sta per ribattere incrocia lo sguardo di Hiccup, che le fa una muta richiesta di silenzio e accondiscendenza.

Se glielo chiedesse qualcun altro un bello schiaffo non glielo toglierebbe nessuno, ma quello è Hiccup, e molto controvoglia decide di seguire i due, sempre però tenendo la bacchetta ben pronta.

Non si può mai sapere.

 

-E’ una pedina più semplice da manovrare di quanto sembrasse- sussurra ridacchiando Pitch, mentre osserva tramite uno schermo oscuro un Flynn depresso che sdraiato su letto legge un libro, o almeno finge di leggerlo, dato che non volta una pagina da venti minuti.

-Sei sicuro che non rivelerà niente di sua spontanea volontà?- una voce alla porta lo distoglie dalla sua osservazione.

-Ma certo che no. Rapunzel lo scoprirà nel modo peggiore. I ragazzi sono così manipolabili, mi sento quasi in colpa- il suo tono e il suo sorriso dimostrano tutt’altro che senso di colpa.

-Ma Elinor Gregor non è così ingenua, né lo sono gli altri membri dell’esercito della luce, e tu e gli altri li temete un sacco- la figura alla porta, nientepopodimeno che l’insegnante di storia della magia, gli parla come ad averlo in pugno.

-Ci hanno sconfitto una volta, ma non lo faranno di nuovo. Inoltre ti avevo ordinato di non usare i tuoi poteri su di noi, ma solo sugli studenti e i professori- la guarda minaccioso, e la vecchietta alza gli occhi al cielo sbuffando.

-Che fai sennò, chiami mio padre e metti una cattiva parola su di me?- chiede sarcastica, cambiando aspetto e diventando una ragazza dai lunghi capelli neri e dai tratti simili a quelli dell’uomo di fronte a lei, che non diede segno di rimanerne colpito, e anzi si limitò a scuotere la testa e tornare ad osservare lo schermo oscuro.

-Lilli, basta pagliacciate- La figura strinse i denti, seccata dalla reazione dell’uomo, e tornò ad essere la strega dai mille lavori.

-Per me il tuo piano fallirà se Jack Frost ci si mette in mezzo. Sai di che pasta è fatto, tale e quale ai suoi genitori- obietta Lilli, incrociando le braccia.

-E infatti hanno fatto la fine che farà anche lui. Jack Frost non mi spaventa, e neanche la SangueSporco. Il piano andrà esattamente come deve andare. La ragazza imploderà e trascinerà i suoi amici con se- con un gesto della bacchetta elimina lo schermo oscuro e con un cenno congeda la mutaforma, che se ne va con un ultimo avvertimento.

-Se Jack Frost e Flynn superano le loro divergenze, sarà proprio il caso di passare al piano B- 

-Tu credi davvero che sia possibile?- le risponde sarcastico Pitch.

 

Il giorno dopo sono Jack e Rapunzel a lezione di Difesa contro le arti oscure, e per tutta la lezione Jack non riesce a fare a meno di sentirsi nauseato dalla presenza dell’uhhhhhh di oscurità che si ritrova come professore.

E’ talmente distratto che non nota i tentativi vani di Rapunzel, seduta accanto a lui, che cerca di parlare e non riesce a trovare le parole giuste.

“Jack, ieri ho sentito te e Flynn parlare. Che mi state nascondendo?”

Sembra un po’ troppo accusativo.

“Chi accidenti è Eugene?!”

Ancora di più.

“Senti, non è che per caso tu e Flynn avete parlato ieri sera, non so, tipo verso le otto e trentacinque, magari nell’aula di pozioni vicino alla vostra sala comune”

Il fatto è che è molto irritata dal fatto che Flynn le stia nascondendo qualcosa. Lui le ha promesso di dirle sempre tutto. E le promesse sono davvero importanti per lei.

Jack si accorge che qualcosa non va solo alla fine della prima ora, mentre il professor Black è voltato di spalle per scrivere il programma sulla lavagna.

Infatti il loro banco sta iniziando a surriscaldarsi pericolosamente, e quando Jack sente scottarsi, si riprende e toglie velocemente le mani, alzando poi la testa per fissare Rapunzel.

-Punzie, va tutto bene?- le chiede preoccupato, vedendola abbattuta mentre con sguardo basso si rigira una ciocca di corti capelli castani tra le dita.

Lei alza lo sguardo su di lui, e prima che possa rispondere “Tutto bene non preoccuparti” altre parole le salgono alla bocca.

-Chi è Eugene?- chiede, cogliendo il ragazzo talmente di sorpresa che cade dalla sedia per lo stupore provocato dalla domanda.

-Signor Frost, c’è qualche problema?- chiede il professor Black girandosi a guardarlo con un sopracciglio inarcato.

-Si… ehm cioè, no, nessun problema. Sono scivolato mentre cercavo di recuperare la, ehm, penna- si inventa lì per lì.

Il professore si limita a scuotere la testa e tornare a scrivere il programma.

Jack tira un sospiro di sollievo per averla sfangata, poi sembra ripensarci, e guarda Rapunzel con espressione terrorizzata.

-Di chi stai parlando?- chiede, evasivo.

-Eugene. Ho sentito te e Flynn che discutevate su un tale Eugene di cui lui dovrebbe parlarmi e, non so, mi sembrava una cosa seria.

Chi è?- lo guarda quasi con le lacrime agli occhi, supplichevole, ma Jack non può dirle la verità.

-Deve essere Flynn a parlartene- dice solo, tornando alla lezione.

Poi sembra ripensarci e aggiunge.

-Ma non giudicarlo in fretta quando te ne parlerà. E’ una brava persona ed è una cosa molto difficile da dire.-

Rapunzel non è minimamente soddisfatta dalla risposta, ma decide di non insistere, e torna alla lezione, senza prestare la minima attenzione a ciò che il professore spiega e riflettendo sul modo migliore per attaccare il discorso con Flynn, a pranzo.

 

Purtroppo il pranzo è anche il momento che Merida e Hiccup, ancora sconvolti per quello che la strega fuggitiva ha detto loro la notte prima, scelgono per condividere le informazioni con gli amici, e tutte le buone intenzioni di Rapunzel e i discorsi preparati devono essere posticipati.

Infatti senza che Jack e Rapunzel possano dire niente, vengono portati quasi di peso nella stanza delle necessità da Merida e Hiccup.

-Ma che vi è preso, si può sapere?- chiede infastidita la ex-bionda, che ha visto tutti i suoi piani andare in fumo, più o meno come il rotolo di pergamena su uno dei tavoli accanto a lei, alla quale ha appena dato fuoco per sbaglio.

-Calmati Girasole- Jack le mette una mano sulla spalla per rassicurarla.

-Però ha ragione. Si può sapere che sta succedendo?- chiede rivolgendosi poi ai due amici, che si guardano, come ad accordarsi su chi deve parlare per primo.

Dopo un veloce scambio di sguardi, Hiccup prende la parola.

-Siamo…- ma viene subito interrotto da Merida.

-Nello sterco di troll fino al collo!- esclama, Hiccup le lancia un’occhiataccia, e lei lo fa procedere.

-Ieri sera abbiamo ricevuto una visita parecchio inattesa…- e inizia a raccontare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Scusate da morire per l’assenza, non avete idea di quanto mi è stato difficile scrivere questo capitolo (infatti è uscito anche uno schifo, e mi dispiace molto per ciò)

Comunque tra un po’ arrivano le vacanze, quindi forse riuscirò a pubblicare più spesso (poi è abbastanza impossibile perché devo completare un botto di storie e continuano a venirmene in mente altre)

Inoltre sto anche iniziando a scrivere un libro e volevo concentrarmi quest’estate… ma tralasciamo, ok?

Non dovrebbero esserci molti errori perché da questo capitolo in poi ho una Beta che mi corregge i testi, quindi spero che almeno sotto questo punto di vista il capitolo sia accettabile.

Come potete vedere sono parecchio giù di morale ultimamente, e la mia autostima è parecchio bassa :(

Ma tralasciando… per chi non lo sapesse Muffliato è un incantesimo che non permette agli altri di sentire ciò che viene detto a causa di un ronzio nelle orecchie.

E parlando del capitolo. 

Rapunzel è la vittima di questa prima parte di piano, mentre Merida e Hiccup stanno cercando un modo di smascherare l’oscuro professore, e qualcosa mi dice che abbiano anche scoperto l’identità del suo braccio destro.

Chissà cosa la strega ha rivelato loro.

Nel prossimo capitolo assisteremo a un salto temporale fino alle vacanze di natale.

Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto nonostante tutto e spero di aggiornare non troppo tardi.

Un bacione e alla prossima :-*

   
 
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