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Autore: eugeal    10/05/2015    2 recensioni
Lo sceriffo è tornato e Nottingham è salva.
Durante l'assedio, Marian ha scoperto un lato di Guy di Gisborne che non conosceva.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Guy corse lungo il corridoio, cercando lo sceriffo. Anche senza voltarsi a guardarla, sapeva che Marian lo seguiva da vicino, pronta a lottare al suo fianco.
Per lui quella era una sensazione completamente nuova e strana: non era abituato ad avere vicino qualcuno di cui potersi fidare e per la prima volta si trovava a considerare Marian come una combattente e non come una fanciulla da proteggere.
Le lanciò uno sguardo rapido e il cuore gli accelerò i battiti, stretto nella morsa di amore e dolore che ormai iniziava a diventare familiare ogni volta che pensava a lei.
Era pallida, col viso segnato da un taglio sullo zigomo, i capelli corti e arruffati e infagottata in una veste lacera e sporca, eppure Guy non l'aveva mai trovata tanto bella.
Un soldato apparve all'altra estremità del corridoio e corse verso di loro per fermarli, ma Guy non rallentò.
- Giù! - Gridò a Marian e la ragazza obbedì immediatamente gettandosi a terra mentre Guy faceva roteare la spada per abbattere il soldato.
Porse una mano a Marian per aiutarla a rialzarsi e ripresero a correre. La ragazza non lo lasciò andare, anzi intrecciò le dita alle sue e Guy non riuscì a trovare la forza di liberarsi, anche se la sua coscienza gli diceva che avrebbe dovuto.
Il tocco della pelle di Marian contro la sua sembrava scottargli le dita, ma non avrebbe potuto rinunciare a quel momento per nulla al mondo.
Era ferito e dolorante e stava correndo ad affrontare nemici pericolosi che avrebbero potuto uccidere entrambi senza pietà, ma per Guy quello era un istante perfetto e avrebbe voluto che potesse durare in eterno.
Era l'ultimo momento in cui poteva fingere di non averla persa, l'ultimo attimo che avrebbe rubato per sé prima di dirle addio per sempre.
Solo questo, solo un'unica volta e poi mai più.
Finì troppo presto quando trovarono lo sceriffo.
Vaisey era circondato da tre soldati che erano riusciti a stringerlo in un angolo della cappella del castello e cercava di difendersi con la spada, ma era chiaro che non sarebbe riuscito a resistere a lungo.
Guy si lanciò in avanti per attaccarli e distogliere la loro attenzione dallo sceriffo e Marian si mise alle sue spalle per difenderlo ed evitare che potessero colpirlo alla schiena.
Lo sceriffo riuscì a colpire uno dei soldati e Guy parò l'attacco dell'altro, mentre il terzo si avventò su Marian e la ragazza alzò la spada per colpirlo, ma Gisborne spinse via il suo avversario con un calcio, roteò su se stesso per abbattere l'aggressore di Marian e tornò ad affrontare l'altro, infilzandolo con la spada.
Liberò l'arma dal corpo del soldato e crollò in ginocchio, sfinito.
Marian si chinò su di lui, preoccupata.
- Stai bene, Guy?
- Oh, Gisborne, ancora con la lebbra! - Disse lo sceriffo con aria disgustata. - Pensavo che dopo essertela portata a letto ti saresti stancato di lei.
Guy si rialzò da terra, afferrò lo sceriffo per la giacca e lo sbatté contro il muro, sollevandolo di peso.
- Portate rispetto a Lady Marian oppure vi giuro che a costo di lasciar bruciare Nottingham, vi consegnerò io stesso nelle mani di quegli assassini. - Ringhiò Gisborne, prima di lasciarlo andare, disgustato.
Lo sceriffo lo guardò, fingendo di essere impressionato, poi fissò Marian.
- Un abito da sposa incantevole, non trovi, Gisborne? Spero che abbiate trovato altrettanto affascinante il marito che ho scelto per voi, lady Marian. O dovrei dire signora Barret? No? Oh, Gizzy, a quanto pare non sei stato l'unico ad essere stato piantato all'altare. Che dici, vuoi provare a renderti nuovamente ridicolo con lei oppure lascerai l'onore a qualcun altro?
- Fate silenzio, oppure dovrete trovare qualche altro idiota disposto a salvarvi la vita.
- Gisborne, Gisborne, le donne hanno una pessima influenza su di te. Se continui così, la tua prossima mossa sarà quella di allearti con Robin Hood.
- Perché, chi credete che stia combattendo contro gli altri uomini di Barret? - Chiese Guy, con un sogghigno.

Roger di Barret vide cadere un altro dei suoi soldati, trafitto da una freccia e ringhiò di rabbia. Ormai il suo piano stava andando a rotoli, ma si sarebbe vendicato di Guy di Gisborne, anche a costo di rendere quella vendetta l'ultima azione della sua vita.
Era stato lui a rovinare tutto, ostinandosi a restare vivo. Aveva interrotto il suo matrimonio con Marian e a quanto pareva era riuscito ad avvertire lo sceriffo del pericolo, facendo intervenire anche Robin Hood e la sua banda per proteggere Nottingham.
Ormai non importava più, avrebbe cercato Gisborne e lo avrebbe fatto a pezzi, gli avrebbe fatto rimpiangere amaramente di non essere morto la prima volta.

Guy chiuse gli occhi, respirando lentamente e a fondo per cercare di alleviare il dolore delle ferite alla schiena. Aver combattuto contro i soldati che attentavano alla vita dello sceriffo era stato uno sforzo troppo grande per le sue condizioni e doveva cercare di approfittare di quel momento di tregua per riprendere le forze.
Lui, Marian e lo sceriffo si erano barricati nella piccola cappella del castello e avevano bloccato la porta con alcune delle panche di legno. Forse Robin Hood e i suoi compagni sarebbero riusciti a liberare il castello dai traditori prima che la porta cedesse.
Lo sceriffo si era accomodato su una delle panche in fondo, con aria annoiata, mentre Guy e Marian erano rimasti vicino all'altare. Guy era steso su un fianco su una delle panche e cercava di riposare un po', mentre Marian, seduta accanto a lui, gli premeva un fazzoletto sulla ferita alla tempia per bloccare il sangue.
Quando fu certa che l'emorragia si fosse arrestata, la ragazza si strappò un lembo dalla veste che indossava e lo usò per pulire dal sangue il viso di Guy, tamponandolo con movimenti delicati. Le sue dita indugiarono sulla sua fronte e affondarono tra i capelli di Gisborne, trasformando il suo tocco in una carezza tenera.
Guy si ritrasse da lei con una specie di brivido.
- Non toccarmi così, ti prego. - La supplicò e Marian fu ferita dal tono brusco della sua voce.
Era disgustato da lei? Si chiese con angoscia. Il suo aspetto era cambiato tanto da rendere sgradevole anche solo il suo tocco? Oppure Guy era rimasto deluso perché lei aveva ucciso un uomo e non era più la fanciulla innocente e pura che aveva corteggiato in passato?
- Sono i capelli, vero? Guarda, forse ora sei tu ad averli più lunghi... - Disse con un sorriso triste, desiderando di sfiorare con le dita una delle ciocche che si arricciavano sul collo di Guy, ma senza osare toccarlo. - Oppure è il taglio che ho sul viso? Lo so che resterà la cicatrice, ma è così orrendo? Sono diventata tanto brutta che ti fa orrore essere toccato da me?
Guy si alzò a sedere e la guardò, allibito per quelle parole.
- Cosa stai dicendo, Marian? Come puoi pensare una cosa del genere? Credi che la bellezza che ho sempre visto in te dipenda dalla lunghezza dei tuoi capelli o dalla perfezione della tua pelle? Tu sei stupenda in ogni tua parte, non solo nell'aspetto, e lo sarai sempre, qualunque cosa possa accadere. Non sei mai stata più bella di oggi, posso giurartelo su quello che vuoi. - Guy si interruppe di colpo, temendo di aver detto troppo. Non poteva parlare in quel modo appassionato alla moglie di un altro, non sarebbe stato onesto da parte sua.
- Allora perché ti allontani ogni volta che ti sfioro? - Chiese Marian, in tono di accusa.
- Perché non posso, ecco perché! - Sbottò Guy e la ragazza si accorse che aveva gli occhi lucidi di lacrime trattenute. - Tu sei la moglie di Robin Hood, adesso, io non ho più alcun diritto!
La ragazza lo guardò, sorpresa, poi gli mise una mano sulla guancia.
- Guy? Guardami.
Il cavaliere nero alzò lo sguardo su di lei e Marian gli asciugò una lacrima con il pollice, senza staccargli la mano dal viso.
- Non ho sposato Robin.
- Cosa?
- Non l'ho sposato. Non sono la moglie di nessuno.
Marian vide passargli negli occhi un turbinio di emozioni contrastanti in pochi secondi, poi Guy nascose la commozione dietro un sorriso ironico.
- Lo hai lasciato all'altare? E hai preso a pugni anche lui?
- Guy!
Gisborne le sorrise.
- Dalla tua reazione suppongo di essere ancora l'unico privilegiato. - Disse, poi tornò serio. - Perché non lo hai fatto? Come sua moglie saresti stata al sicuro dalle pretese di Barret...
- Non potevo sposare Robin se provo dei sentimenti per un altro uomo. - Disse Marian e Guy si accigliò a quelle parole.
- Un altro? Chi? - Chiese senza riuscire a nascondere la gelosia e la ragazza lo guardò per un lungo attimo.
- Hai sbattuto davvero forte la testa poco fa, vero? - Chiese, sorridendo.
Poi lo baciò.
   
 
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