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Autore: Rcbs    11/05/2015    8 recensioni
Un biondino al verde in una ricerca disperata di aiuto e un moretto ricco e viziato che vuole fare un dispetto al padre...
Si può dare amore in affitto senza soffrire se prima o poi finisce?
---- Dal Testo ----
"Che dovrei fare allora? Non posso trovare un altro lavoro!! E non ho intenzione di pesare sulle tue spalle o su quelle di Kiba e Choji..."
"Pesare sulle spalle di qualcuno... Ma certo!"
"Come ma certo? Ma non mi hai sentito?"
"Si che ho sentito! Non vuoi essere un peso per i tuoi amici! Ma se lo fossi di qualcuno che non conosci?"
"Che intendi dire Shika?"
"Semplice! Devi trovarti un fidanzato ricco!"
"No scusa COSA??"
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Amore a buon rendere'
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Cap. 5: Discussioni, dubbi e problemi
 
 
 
 
Sasuke camminava lentamente verso il proprio appartamento, apatico all'esterno, un calderone ribollente di dubbi, discussioni, contraddizioni all'interno.
La chiacchierata con Itachi gli aveva aperto gli occhi e quella con sé stesso aveva tolto ogni dubbio, nonostante ancora cercasse di appigliarsi a qualcosa per negare la situazione. 
 
Improvvisamente si bloccò in mezzo al marciapiede, costringendo una coppia a deviare immediatamente per non andargli addosso. Non li sentì nemmeno imprecare mentre elaborava il suo piano, ormai era in fase di attacco, ormai aveva la sua soluzione!
Avrebbe fatto innamorare quell'idiota di sé e se lo sarebbe tenuto stretto! Ora bisognava solo capire come...
 
Riprese a camminare dirigendosi di nuovo verso il loro appartamento e, come se avesse attivato una dinamo, gli si accese una lampadina sulla testa: essere distaccato! Dove essere distaccato, freddo, distante. Era una cosa strana, ma fino a quel momento, ogni volta che lo aveva fatto si era ritrovato incredibilmente stuoli di gente ai suoi piedi... Come prima fase era perfetta! Avrebbe visto anche quanto ci avrebbe messo il biondo a notarlo e sentirsi infastidito e avrebbe potuto fin da subito verificare se almeno in parte era ricambiato!
 
Si un piano praticamente perfetto, che andò a farsi benedire non appena il moro mise piede in casa.
 
Uno strano silenzio aleggiava nell'aria e la stanza era al buio... Due cose di per sé assurde visto che il biondino lo salutava sempre calorosamente e ci mancava poco che il ragazzo volesse anche dormire con la luce accesa visto che non apprezzava l'oscurità...
 
In un primo momento pensò fosse uscito, ma involontariamente aguzzò l'udito e fu così che lì sentì: singhiozzi.
 
Si paralizzò sul posto.
Ora che li aveva percepiti non riusciva più ad ignorarli, quindi era certo di non esserseli immaginati.
 
"Dobe?" Chiese con voce leggermente incerta.
 
"Naruto dove..." Iniziò mentre si avvicinava all'interruttore, ma la frase non giunse mai al termine, poiché, non appena la luce illuminò la stanza, individuò il ragazzo schiacciato in un angolo.
 
Ginocchia al petto, avvolte dalle braccia e il viso nascosto. Tremava visibilmente in quello che sembrava un misto di freddo e dolore.
 
Sasuke si buttò vicino al ragazzo e gli sollevò piano il visto trovandolo rigato di lacrime e con gli occhi spenti.
 
Le iridi cerulee cercarono all'improvviso il contattato con quelle nere dell'Uchiha, come se si fosse accorto solo in quel momento della presenza dell'altro.
 
Un braccio ambrato si alzò verso il moro, come per afferrarlo e reclamare, in una muta richiesta, un abbraccio, ma l'Uzumaki si fermò all'improvviso, come resosi conto del significato insito in quel gesto, in quella richiesta, cercò di ritirare il braccio, ma l'altro non glielo permise.
 
L'Uchiha, appena notò e comprese quel movimento, quella ricerca silenziosa di conforto,  portò un braccio dietro la schiena del ragazzo e l'altro sotto le gambe, all'altezza delle ginocchia, e se lo tirò addosso. Iniziò a dondolarsi appena e a muovere piano e in cerchio la mano sul dorso del biondo.
 
Naruto affondò il viso nell'incavo del collo e afferrò saldamente la maglia dell'altro. Del freddo non c'era più nessuna traccia, ma i singhiozzi aumentarono, si intensificarono e iniziarono ad avere un volume più alto.
 
Senza fretta Sasuke continuò a coccolare l'altro, finché, dopo svariati minuti, non si calmò.
 
Non si mosse di un millimetro, sentiva il respiro lento e regolare dell'altro sfiorargli la pelle, sentiva il suo cuore, battere in sincrono con il proprio, probabilmente grazie a tutto quel contatto prolungato. 
L'Uchiha non aveva bisogno di scostargli il viso per comprendere che si era addormentato. 
 
Rimase quindi, così, fermo immobile, senza un vero e proprio desiderio di allontanare quel corpo caldo che teneva tra le braccia.
 
Rimase lì, così, fermo immobile, con decine e decine di domande senza risposta ad affollargli la testa.        
 
 
 
 
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Un calore così dolce e famigliare lo avvolgeva, un dolce profumo gli penetrava dentro, non si sentiva a casa come in quel momento da molti anni... Da...
 
Spalancò gli occhi e si agitò cercando di divincolarsi dalle braccia che lo tenevano stretto, non voleva staccarsi, stava bene, ma non poteva, non voleva continuare quel l'abbraccio, perché era certo, ora sarebbero arrivate le domande e lui non era sicuro che sarebbe, come al solito, riuscito a non rispondere...
 
"Shh, calmo, calmo, è tutto apposto"
 
Naruto era sicuro che nessuno al mondo, con quella richiesta, in quel tono di voce, da quel ragazzo, sarebbe riuscito a non calmarsi. E lui si acquietò un poco, infatti, ma la paura ebbe comunque il sopravvento e non poté fare a meno di chiedergli piano di lasciarlo andare.
 
Sasuke scostò il ragazzo solo quel tanto che bastava per guardarlo in faccia, non gli permise di alzarsi.
 
Fu panico appena l'Uchiha iniziò
 
"Ma cosa é su..."
 
Panico che lo portò a misure drastiche (e incredibilmente stupide).
 
"É finita"
 
Il moro inarcò appena un sopracciglio perplesso, aspettando che l'altro continuasse per capire di cosa stava parlando.
 
"Tra noi intendo! È... É finita! Me ne vado!"
 
Il tono era lo stesso di un ragazzo interrogato su una materia di cui non ha mai aperto libro o seguito la lezione e fu anche per questo che Sasuke lo guardò, con lo stesso sguardo del professore del suddetto alunno quando questo gli dice di aver studiato molto. 
 
Prendendo alla sprovvista il moro, Naruto riuscì ad alzarsi e si precipitò in camera.
 
Sasuke era completamente basito e confuso, si grattò distrattamente la testa, rimanendo ancora ancorato a terra, cercando di capire la situazione.
 
Fu solo quando notò l'Uzumaki con un borsone in mano, da cui spuntava la manica di una camicia e la stoffa colorata di una maglietta che balzò in piedi e gli tagliò la strada, bloccandogli il passaggio.
 
"Mi devi delle spiegazioni"
"Sono una prostituta"
"Cos..."
"Lo faccio per soldi e..."
 
Naruto non sapeva davvero dove andare a parare con quel discorso, visto che aveva tirato fuori la cosa solo per spaventare l'altro, ma poi gli venne l'illuminazione... Una brutta, sciocca e tremendamente stupida illuminazione.
 
"E... E ho trovato qualcuno che mi paga meglio, perciò me ne vado"
 
Sasuke era scioccato e non sapeva come ribattere a una cosa del genere e il biondo ne approfittò per sgattaiolare di lato al ragazzo e in seguito fuori dall'appartamento.
 
Prese a correre con tutto se stesso non sapendo davvero dove stava andando, finché svoltato un angolo non riconobbe la strada, la stessa che dal suo vecchio appartamento ripercorreva tutti i giorni per andare da lei... Si da lei! È da lei che sarebbe andato per il momento, consapevole che però non sarebbe potuto rimanere troppo a lungo. 
 
 
 
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Sasuke era ancora fermo, immobile al centro della stanza... Confuso come mai prima d'ora... Le parole di Naruto gli vorticavo in testa e facevano male, molto male... 
 
Emise un verso di rabbia, si voltò verso il primo oggetto a portata di mano: un prezioso vaso Ming posto su un tavolino vicino al divano, lo afferrò e lo scaraventò contro il muro, fregandosene del tremendamente alto valore di quel pezzo di antiquariato... Poi fu la volta del tavolino stesso che venne scaraventato dritto contro un prezioso dipinto la cui cornice si sfaldò e il tutto cadde rovinosamente a terra. Il dolore continuava imperterrito a tagliargli il fiato e lui non poteva fermarsi, non poteva guardare quel posto che sapeva così di loro, di lui...
 
Altri oggetti finirono a terra, in pezzi, strappati, schiacciati, lanciati... Ma dopo aver distrutto tutti i pezzi più preziosi, che aveva portato lui ad arredare quel posto, mancavano solo quelli di Naruto... E quelli proprio non riusciva nemmeno a guardarli, figurarsi prenderli in mano... Tutte quelle cose che sapevano così di casa... Che rendevano il tutto accogliente...
 
Si erano trasferiti assieme quasi subito... Ma comunque già dal primo giorno il biondo dormiva sempre lì e dopo la prima settimana Sasuke gli diede le chiavi e divenne ufficiale... Da lì iniziò subito a cambiare le prime cose, a portare alcuni mobili, a portare nuovi oggetti... Avevano litigato non poco su come sistemare il posto, ma poi incredibilmente avevano trovato un compromesso... E incredibilmente il moderno si adattava al modesto, il colorato si accostava perfettamente al sofisticato...   
 
E ora in tutta quella distruzione i suoi oggetti spiccavano di più, beffardi, a ricordagli chi ce li aveva portati, chi li ha sistemati, chi ha insistito per tenerli... A ricordagli tutto di lui...
 
L'Uchiha sapeva che l'altro lo faceva solo per i soldi, ma sentirselo dire in faccia... E comunque il moro non immaginava che vendesse il proprio corpo per soldi... 
 
Tremò e poi si mise a ridere... Si ridere, perché il suo primo pensiero, dopo aver ripensato al *lavoro*, se così si può chiamare, del biondo é stato il nervoso per tutti quelli che lo avevano toccato e non il disgusto che lui avrebbe dovuto provare nei suoi confronti...
 
*Sono proprio nei guai* 
 
Il corvino si portò una mano sugli occhi e iniziò a strofinarseli per cercare di ragionare... Che cosa avrebbe fatto adesso?
 
Uno squillo di un telefono lo distrasse dai suoi pensieri...
 
Sollevò il volto perplesso, poi protese una mano tastandosi la tasca destra dei pantaloni, constatando così che non era il suo, visto che non vibrava nemmeno.
 
Si guardò intorno e prese a camminare nella direzione in cui proveniva il suono.
Riuscì finalmente ad individuare il telefono sotto una tenda di raso, riversa a terra dopo che l'aveva tirata con forza staccandone il supporto superiore nello sfogo di rabbia di poco prima.
 
Era il telefono del Dobe... Senza pensarci troppo rispose.
 
"Era ora Naruto!! Finalmente... Dopo che mi hai chiuso in faccia ti avrò richiamato 8 volte! Non credere che il nostro discorso sia finito lì..."
"Non sono Naruto..."
"Oh... Em... Me lo potre..."
"No..."
 
Shikamaru stava per imprecare contro quello scorbutico altezzoso fidanzato che si ritrovava il suo migliore amico, ma prima che potesse aprir bocca il suo cervello rielaborò la conversazione appena avuta... 
 
"Cos'è successo?"
 
Sasuke non si sorprese che il ragazzo avesse già capito tutto... Ci aveva parlato una volta sola, ma già da allora l'aveva inquadrato come un tipo con la risposta sempre pronta e sempre un passo avanti a te... Proprio come suo fratello Itachi...
 
"Se ne é andato..."
"E tu perché non vai a riprenderlo?"
 
Uno sbuffo divertito abbandonò le labbra di Sasuke.
 
"Perché dovrei? Sopratutto dopo che mi ha detto la verità su di sé..."
 
"Cos..." Shikamaru era interdetto, che si fosse sbagliato su quel ragazzo? No impossibile!
"Aspetta, che verità ti avrebbe detto?"
 
"Come non lo sai?" Inizió quasi divertito, ma che suonava un po' a un passo dall'isterismo "Che si prostituisce e che si è trovato qualcuno che lo paga meglio adesso"
 
"Fammi capire Uchiha... Tu mi stai dicendo che ci hai veramente creduto?"
 
"Perché non avrei dovuto?" Chiese Sasuke perplesso 
"Ah non lo so... Forse perché é fisicamente impossibile che abbia veramente trovato qualcuno con più soldi di te, penso sia il primo indizio"
 
Sasuke si sbatté la mano in fronte e si diede mentalmente dell'idiota... Ma come aveva fatto a non pensarci? Certo non ci aveva pensato perché sulla prima parte sembrava sincero!
 
"E per quanto riguarda il prostituirsi?"
"È vero..."
 
L'Uchiha fu invaso da un moto di delusione a quelle parole, ma poi l'altro continuó
 
"...ma non batteva certo in strada, lo faceva solo con lo strozzino a cui doveva dei soldi"
"LUI CHE COSA??"
 
Shikamaru pensò che avrebbe fatto meglio a registrare la conversazione... Insomma, Sasuke Uchiha che perde la calma e la propria stoicitá, non è certo cosa di tutti i giorni, ma non era il momento per pensare a quello.
 
"Credo che sia il momento che tu ora venga a conoscenza della verità..."
 
 
 
 
 
 
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Ciao a tutti!!! Ed ecco una piccola svolta nella storia! Nel prossimo capitolo però i nodi verranno al pettine e saranno sciolti!! 
 
Un bacio! Alla prossima!
 
   
 
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