Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Mordred90    13/05/2015    2 recensioni
Allora, ho deciso di scrivere questa storia perché ho sempre voluto leggere un Cross Over con i nostri amatissimi giocatori in versione maghi!
La trama ruota intorno ad un mio OC, maschio, ma non tralascerò i nostri amatissimi personaggi, anzi.
Dal testo:
Non mi fermai a sentire quello che dicevano, ignorandoli per posare i miei occhi sul giovane apparso al mio fianco.
Sussultai nel notare quanto fosse chiara la sua pelle, soffermandomi per un istante sui capelli cremisi prima di comprendere:
Hiroto Kiyama, uno dei Prefetti di Serpeverde.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Claude Beacons/Nagumo Haruya, Jordan/Ryuuji, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tassorosso – Seconda Parte

Lo spogliatoio era in tumulto: ragazzi che correvano qua e là, amici ed amiche passati ad augurarci buona fortuna ed il Coach che urlava la strategia per farsi sentire sopra il vociare nella stanza.
Le partite Serpeverde – Grifondoro erano sempre molto sentite da entrambi i lati. L'anno scorso ci avevano stracciati e per i miei compagni era una buona occasione per vendicarsi. Purtroppo per noi però la maggior parte dei giocatori avversari imbrogliava, solitamente lanciando bolidi nella direzione del nostro cercatore oppure spintonandoci 'casualmente'.
Sospirai piano, rimanendo comodamente seduto in un angolo della stanza, in fondo ero soltanto una riserva e non avrei giocato. Potevo rilassarmi a differenza dei miei amici: Nagumo, Maki e Ryuuji erano i nostri Cacciatori, Diam e Gouenji erano Battitori, Genda il Portiere e Fidio il Cercatore. Quest'ultimo non si era ancora presentato, probabilmente stava cercando di calmare lo stress camminando nervosamente per i corridoi, uno strano rituale che faceva prima di ogni partita.
Mi girai verso la porta, piegando il viso di lato nel veder entrare Shirou. Mi avvicinai silenziosamente a lui, aprendo la bocca per dare voce alla mia domanda ma venni preceduto dalla sua affermazione.
< Sono venuto ad augurarvi buona fortuna. > Mi sorrise dolcemente, battendomi una pacca sulla spalla.
< Io non gioco, lo sai. > Risi piano, scostandomi per farlo passare. < Ma sono sicuro che Shuya apprezzerà molto la tua visita. > 
< Oh, immagino...> Mormorò imbarazzato, annuendo un paio di volte prima di farsi strada verso il Battitore nonché nostro Capitano. Eravamo l'unica squadra il cui Capitano non era il Cercatore, d'altronde Fidio aveva rifiutato numerose volte quel ruolo.
< Fidio è caduto! > L'affermazione del piccolo Toramaru, appena entrato nella sala, fece scendere un silenzio pesante nella stanza.
< Spiegati meglio. > Rispose prontamente Gouenji, non perdendo neanche per un istante il suo sangue freddo. 
< Qualcuno l'ha fatto cadere, è in infermeria e non potrà giocare..> Mormorò frettolosamente il ragazzo, cercando di riprendere fiato dalla corsa appena fatta.
< Schifose Serpi, stavolta hanno passato il segno. > Ringhiò Nagumo, avviandosi verso la porta poco prima che Maki gli afferrasse il braccio.
< Non fare il loro gioco, Haru. Ci penseremo dopo, ora abbiamo una partita da giocare. > Gli spiegò pazientemente la ragazza, costringendolo a prendere un paio di respiri profondi.
< Ha ragione, dimostriamogli che i loro trucchetti non funzionano. Vinciamo anche per Fidio! > Annunciò con voce ferma Genda, salendo in piedi sulla panchina mentre delle urla di battaglia ed acclamazioni si diffondevano per la sala.
< Ma siamo senza Cercatore...> Mormorò preoccupato Diam, guardando il Coach in cerca di consiglio.
< Shun giocherà al posto di Fidio. > Rispose pacatamente mio fratello, girandosi insieme a tutti i presenti nella mia direzione.
< COSA? > Urlai, balzando in piedi ed indietreggiando di un paio di passi. Sapevano quanto il mio equilibrio facesse schifo, non potevano mandarmi in campo. Non contro i Serpeverde, non sullo stesso campo di Hiroto. No, non potevo farlo.
< Devi Shun. > Mi sorrise appena Shuya, battendomi una pacca sulla spalla mentre io mi guardavo intorno disperatamente.
< Buona fortuna. > 
< Puoi farcela! >
< Sei tutti noi, Shun. >
< Fallo per Fidio! >
Le voci si sovrapponevano e mischiavano, la testa mi girava ed il mio stomaco era serrato in una morsa ferrea. Avevo paura, paura di deluderli.
I miei piedi si mossero quasi automaticamente verso il centro del campo, mentre il mio sguardo incrociava per un istante quello sorpreso dell'altro Cercatore. Hiroto non sembrava molto felice di vedermi lì, probabilmente pensava che sarei stato di troppo durante la partita e non potevo dargli torto.
Scossi la testa, cacciando via quei pensieri mentre ricambiavo il sorriso incoraggiante di Maki. Potevo farcela. Dovevo farcela.
Salii a bordo della mia Nimbus, serrando le dita attorno al manico fino a sbiancarmi le nocche. Il fischio di iniziò partita risuonò per il campo, causando una serie di grida lungo tutto lo stadio. La partita era cominciata.
Avrei dato il meglio di me.

-------------------------------------------------

Il vento mi frustava violentemente il viso, per fortuna la crocchia in cui avevo raccolto i miei capelli sembrava reggere nonostante le mie manovre veloci e molto spesso avventate. Non faceva per me, non riuscivo a muovermi come volevo e come se non bastasse stava piovendo, le gocce d'acqua scrosciavano sulla sabbia e mi annebbiavano la vista. Sotto di me Gouenji ed Atsuya, il gemello di Shirou, cercavano di fare del loro meglio per allontanare i Bolidi nonostante il maltempo mentre Nagumo e Suzuno si fronteggiavano in una serie di lanci e riprese della Pluffa. Scossi il capo, cercando di concentrarmi e analizzando il campo in cerca della sfera dorata che avrebbe garantito la nostra vittoria. Hiroto stava volando agilmente per tutto il campo, ma il Boccino non sembrava apparirgli vicino, era come scomparso. Arricciai le labbra, sospirando appena prima di levarmi con un gesto di stizza l'acqua dagli occhialini. Fu in quel momento che lo vidi, un piccolo guizzo dorato al margine del mio campo visivo. Non mi fermai nemmeno a pensare, girai la mia Nimbus e scesi in picchiata verso il Boccino. Sembrava essersi accorto della mia presenza, tanto da svoltare in alto per potermi disimpegnare, mi limitai a stringere i denti e a salire, appiattendomi il più possibile alla scopa per guadagnare velocità ed equilibrio. Allungai una mano cautamente, riuscendo a sfiorare la sfera dorata con la punta delle dita, fu allora che udii un grido spaventato provenire da qualche parte del campo. Sgranai gli occhi, perdendo un secondo per girarmi da dove proveniva quel suono. Non potei fare nulla per fermarla, la sfera di ferro che uno dei Battitori Serpeverde aveva spedito verso di me si rivelò fatale. 
< Cazzo. > Ringhiai tra i denti quando l'impatto mi tolse il fiato, il Bolide rimbalzò con violenza sulla mia cassa toracica, seguito dal rumore di ossa rotte che risuonò per il campo, prima di tornare indietro. Ero certo che mi avesse rotto almeno due costole, il dolore era quasi insopportabile, allentai la presa sul manico della scopa e per un istante vidi tutto appannato. Le urla dalla tribuna Grifondoro mi riscossero quel che bastava per portarmi a serrare la presa sulla mia Nimbus, fino a farmi male mentre serravo la mascella. Dovevo concentrarmi sulla partita, dovevo farlo per Fidio ed i miei amici. Ignorai completamente quello che stava succedendo intorno a me per concentrarmi sul mio compito, ignorai il dolore e le lacrime che iniziavano ad appannarmi la vista. 
Il Boccino stava fluttuando a pochi centimetri dal suolo, sembrava volesse sfidarmi a prenderlo. Mi permisi un sorriso spento, vuoto, prima di fiondarmi verso il basso senza curarmi di quanto la manovra sembrasse folle. Avevo una sola possibilità, non potevo permettermi un singolo errore. A poco meno di un metro dal suolo balzai in avanti, afferrando il Boccino prima di impattare contro la sabbia e rotolare per qualche metro. Socchiusi lentamente le palpebre, fissando i miei compagni di squadra ancora in volo e poco sopra di loro il cielo nero in cui si stava aprendo uno spiraglio, un piccolo spiraglio da cui filtrava un raggio di luce. Sorrisi vittorioso, alzando il pugno in aria senza nemmeno provarmi ad alzarmi prima di aprirlo e permettere al Boccino di fluttuare dolcemente nell'aria sopra di me. C'è l'avevo fatto.
< Shun Midorikawa ha preso il Boccino. Grifondoro vince! > La voce del cronista mi arrivò quasi distante, come un sogno lontano. Le grida dei Grifondoro e dei miei compagni risuonarono per lo stadio mentre io rimanevo a terra, cercando di riprendere fiato. 
< Stai bene? > La domanda mi colse impreparato e sussultai, mentre una mano pallida e delicata entrava nel mio campo visivo. Seguii il braccio fino ad arrivare al viso del Cercatore Serpeverde.
< Credo di si...> Mormorai senza fiato, ritrovandomi a ridere piano senza capirne il motivo. Hiroto Kiyama mi stava parlando, ma non per caso: era venuto lui a cercarmi. Forse vincere e dare tutto me stesso serviva a qualcosa.
< Bella mossa, non me l'aspettavo. > Continuò lui, mentre io afferravo la sua mano per permettergli di tirarmi su. Barcollai appena, non esattamente pronto a tenermi su due piedi. 
< Woah. > Mormorai sommessamente, sbilanciandomi appena all'indietro ma lui si affrettò ad afferrarmi per il braccio, sostenendomi.
< Attento, hai preso una bella botta. > Alzai lo sguardo su di lui, annuendo appena prima di arrossire violentemente: le sue labbra erano socchiuse in un piccolo sorriso, il suo viso bagnato dalla pioggia era illuminato dalla luce che filtrava attraverso le nuvole ed i suoi occhi verdi brillavano quasi di luce propria. Avrei volentieri preso un altro Bolide dritto nel petto se fosse servito a rivedere di nuovo quel sorriso.
< Non è stata così terribile....cammino ancora. > Sorrisi di rimando, scostandomi la frangia bagnata dal viso prima di porgergli una mano. Non sapevo che stavo facendo, stavo semplicemente seguendo l'istinto eppure non mi pentii delle mie parole. < Bella partita, comunque. >
< Oh, si. Decisamente. > Hiroto mi guardò sorpreso, prima di ridere dolcemente e stringere con delicatezza la mia mano. La sua presa era sicura e calda, eppure così effimera da sembrare la dolce carezza di un petalo di rosa.
< Grazie. > Mormorai, più per quella stretta che per il suo aiuto. Sembrò comprenderlo, lasciò la mia mano prima tossire imbarazzato. Sembrava così diverso da come l'avevo sempre visto.
< Per così poco. > Rispose lui, prima di guardarsi intorno e sospirare piano. < Sarà meglio che ritorni dalla mia squadra ed anche tu, ti attendono i festeggiamenti. >
< Oh, si. > Mugolai a malincuore, non volendo separarmi da lui. Seguii i suoi movimenti per qualche istante prima di anche solo considerare l'idea di muovermi da quel punto.
< Ci vediamo, Shun. > Hiroto si girò un'ultima volta verso di me, accennando un secondo sorriso prima di dirigersi verso il resto dei Serpeverde che sembravano particolarmente irritati.
Sospirai appena, imitandolo per tornare dalla mia squadra che esultava. Mi aspettavano festeggiamenti ed onori, finalmente avevo dimostrato di cos'ero capace, ma quello non era niente. 
Hiroto con quel semplice gesto mi aveva reso il ragazzo più felice dell'intera scuola, al diavolo tutto il resto.
Sorrisi raggiante, correndo tra le braccia dei miei amici.
Quella era stata una giornata da ricordare. 



-----------

Sono viva!
No, dai. Sono davvero viva.
Devo continuare questa storia, anche perchè è quasi finita!
E --- non so, Hiroto finalmente appare!
( Di nuovo )
Addio e grazie per tutto il pesce/?.

* Fugge urlando *

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Mordred90