Capitolo 14: gelosie inaspettate, viaggi nel
passato e
baci al sapore di pioggia
Riku non si prese
neanche un secondo per pensare e si buttò in mezzo a Sora e Demyx, la
rabbia
che ribolliva come fosse acqua sul fuoco.
Le labbra di Demyx
lasciarono quelle dell’altro con uno schiocco leggero, e Sora,
avvampato per
l’improvvisata, vide Riku con una mano sul suo
petto e l’altra su quello di Demyx.
…ok, aspetta un
attimo…doveva…doveva fare un riepilogo mentale!
Dunque…pochi minuti
prima si era scontrato con Demyx…e lui…
….merda!
Meccanicamente,
guardò Riku negli occhi, ma il ragazzo abbassò subito lo sguardo per girarsi verso il bagnino, che lo studiava con
gli occhi ridotti a fessure come quelli dei cani addormentati.
“Che c’è, Riku?”
chiese, super divertito e imitando un tono ingenuo.
A Riku sembrò che
per un attimo gli stesse andando a fuoco il cervello, ma provò a
mantenere la
calma.
Diamine, non…non
poteva farsi vedere infastidito…altrimenti Sora avrebbe capito
tutto…insomma,
anche un procione formato famiglia come lui sapeva che cos’era la
gelosia e le
sue cause, no?!
Voglio dire, non ci
voleva certo un diploma, per tradurre un gesto come il suo…
Va bene va bene,
doveva darsi un contegno.
Stava quasi
sbavando, cazzo!
“ Perché non ti
metti a pomiciare con qualcuno della tua età, Demyx? E che magari sia
consenziente.” Rispose, secco, ma anche un moscone intento a mangiare
un pezzo
di cacca avrebbe potuto sentire la punta di rabbia che aveva nella voce.
Sora allargò gli
occhioni azzurro mare, e non sapeva se guardare Riku o Demyx, così la
sua testa
faceva avanti e indietro tra i due come uno di quei cani che vanno sui
cruscotti delle auto.
Demyx percepì che
Riku stava perdendo il suo famoso autocontrollo, e un po’ doveva
ammettere di
esserne dispiaciuto.
Cioè, lui non era
come Axel…non riusciva a fare dispetti alle persone…
Ma, e avrebbe potuto
giurarlo sul suo DS*verde, non aveva baciato Sora per far incavolare
Riku..era
stata una cosa fatta lì per lì, senza pensarci…come si diceva…spontanea, ecco!
Una cosa positiva
ricavata da quel casino era che, finalmente, ne aveva la certezza: a
Riku
piaceva Sora.
Beh, ok, non
bisognava essere un genio, per capirlo…però ora ne era
sicurosicurosciruo.
Sorrise e scompigliò
i capelli di Riku, che rispose con un qualcosa di molto simile a un
ringhio.
“Riku…forse dovresti
prendertela con te stesso, e non con me.”
Sora, che ormai si
sentiva come Sakura Haruno in una fanfiction yaoi NarutoxSasuke
(traduzione:
totalmente estraneo), cercava di capirci qualcosa, anche se il bacio di
Demyx
lo faceva sentire ancora un po’ scosso.
Riku avrebbe voluto
ribattere, o almeno simulare un attacco di stupidità simile a quelli di
Sora e
fingere di non aver capito ciò che Demyx aveva detto, ma si limitò ad
ammutolire di botto, abbassando lo sguardo.
Demyx si sporse un
po’ sopra Riku e lanciò una strizzata d’occhio a Sora.
“Io vado, Socchan.
Grazie per le labbra.”
“Eh?!” fu tutto
quello che Sora riuscì a dire, ma quello
si era già allontanato, lasciandoli da soli come due emeriti idioti,
impanicati
e senza sapere cosa dovessero dirsi.
Sora, nel frattempo,
cercava ancora di tradurre il comportamento di Riku.
…perché aveva
reagito così?
“Emh…” cominciò,
provando a dire qualcosa e pregando il Signore che, per una maledetta,
maledettissima volta riuscisse a tirare fuori da quella merda di bocca
una
frase di senso compiuto.
“…Riku.. come mai
sei arrabbiato?”
“Io non sono
arrabbiato!!” sbottò quello di rimando, saltando su sé stesso e
scostandosi
all’indietro i capelli argentei, per poi iniziare a girare in cerchio
mostrando
un nervosismo paragonabile a una sedicenne a cui la migliore amica ha
appena
fregato il ragazzo.
Sora lo osservava
senza trovare il coraggio di rispondere.
Oh, certo, non era
arrabbiato.
Aveva solo una
faccia che assomigliava a quella di Ryuk**, con gli occhi di fuori e
una specie
di aura nera che gli aleggiava intorno al corpo, ma apparte questo
sembrava
essere del tutto tranquillo.
“A me sembra il
contrario” osservò sincero, ricevendo una pugnalata di occhi da parte
dell’altro.
“…sei uno stupido,
Sora! Come hai fatto a non accorgerti che stava per baciarti?!” esclamò
Riku,
agitato e collerico, avvicinandosi a lui.
Sora avrebbe voluto
tagliarsi la gola o diventare invisibile, ma poi si ricordò che queste
cose
succedevano solo nei manga.
Quella era la
realtà.
L’atroce,
terrificante, super incasinata realtà.
“Beh, purtroppo non
siamo tutti dei cervelloni come te! Sono stato uno scemo, ok?! Lo
ammetto!
Tanto per cambiare…io sono l’idiota del gruppo!” le parole cominciarono
a uscirgli
fuori da sole, e sentiva le orecchie fischiare, ma non riuscì a
fermarsi e
proseguì, mentre Riku lo guardava contrariato.
“E’ dall’inizio
dell’estate, che va avanti questa storia! Mi credete tutti troppo scemo
per
capire le cose! Guarda Kairi, ad esempio…mi sta trattando come il
Pinocchio
della situazione!!! Prima dice di non provare niente per me, poi..poi
ci
ripensa tutto d’un botto!!”
Riku provò a
interromperlo, ma Sora continuò il suo sfogo prima che potesse dargli
possibilità di parlare.
“Oppure Wakka e
Tidus, che non fanno che prendermi in giro perché non sono figo come
te, non
sono…perfetto come te! Tu e la
tua…dannata perfezione mi fate uscire di testa!”
Finalmente si fermò,
e cauto tentò di riprendere fiato.
Senza accorgersene,
però, il fiato lo aveva tolto a Riku, che era rimasto immobile.
Si limitava a
fissarlo con gli occhi pallidi e vuoti come quelli di una bambola, e
quando
Sora se ne accorse capì l’errore commesso.
“…oh mio
Dio…Riku…Riku mi dispia…”
“Lascia stare.”
Sussurrò, il tono di voce privo di ogni qualsivoglia emozione.
Si voltò serrando i
pugni e sentendo la rabbia salire, salire, salire tanto da invadergli
il
cervello.
“…secondo te…io
sarei perfetto..?”
Sora avrebbe detto
di tutto pur di farsi perdonare, così buttò lì la prima cosa che gli
sembrò più
giusta.
“…sì.”
Riku si voltò
nuovamente e lo guardò negli occhi, poi velocemnte lo abbracciò stretto.
Sentì Sora
sussultare sotto il tocco delle sue braccia, poi rilassarsi lentamente,
come se
fosse…sollevato.
“…Sora…sei tu quello
perfetto, tra noi due.”
Sora, appena sentì
quella frase, sobbalzò e percepì un rossore improvviso sulle guance, ma
non gli
importava più di tanto.
…quello…era un
complimento o cosa?
Da parte di…Riku?
”Perfetto io?! Accidenti, Ri, non sapevo avessi iniziato con le
canne…sapevo
che Xaldin spacciava, ma non credevo che…”
“Sono serio.”
Sora ammutolì di
colpo, senza spostarsi di un milllimetro.
Erano ancora
abbracciati, e poteva sentire il profumo dei capelli di Riku dargli
alla testa.
“…lo sei…per me.”
Il più piccolo
trattenne il respiro, e contemporaneamente il cuore sembrò fermarsi.
Per un attimo,
credette di essere morto.
Anche Riku se n’era
accorto, ma finse il contrario.
Non voleva interrompere
un momento…così…così.
“Sora…non te ne sei
mai accorto?”
Riku sciolse
l’abbraccio, e ora lo guardava negli occhi.
Ma Sora era confuso
e completamente perso in quelle iridi chiare…
…cosa stava
succedendo?
Da quando tra loro
due…tutto era diventato così..intimo?
E in un attimo, come
un’illuminazione, capì ciò che, per tutti quegli anni, non era riuscito
a
comprendere: aprì gli occhi per osservare tutto quello che, fino ad
allora, non
era mai riuscito a vedere…
Riku…
Riku…
Riku che non si era
mai fidanzato, nonostante fosse bello e popolare…Riku che non lo aveva
mai
accompagnato sotto le docce dopo l’attività del club, inventandosi
mille scuse
diverse…Riku che lo andava a trovare sempre, quando stava male,
casualmente
dopo cinque minuti che gli altri erano andati via…Riku che, quando lui
parlava
di Kairi, diventava nervoso, e irritabile…Riku che lo stringeva a sé
quando lui
piangeva…Riku che lo accompagnava ovunque con il motorino, anche se
pioveva e
aveva la febbre…
…accidenti…
Come…come poteva
essere stato così STUPIDO?!
Per tutti quegli
anni…lui…non se n’era mai accorto…
Riku lo allontanò,
privo di qualsiasi espressione, e abbassò lo sguardo; poi, senza
aggiungere
altro, lasciando quella specie di dichiarazione sospesa a metà, si
voltò e
iniziò a camminare verso la spiaggia.
Più si allontanava,
più sentiva qualcosa infastidirgli gli occhi…
Se li strofinò,
noncurante del bruciore, e qualcosa gli scivolò lungo la guancia
sinistra…
…una lacrima?
**
“No, non posso
crederci!! Ancora non posso crederci!”
“Ti dico di sì!”
“Oh mio Dio! OH MIO
DIO!”
“Avete finito di
schiamazzare, voi due?!” esclamò Kairi, facendo cadere la camicia da
notte
sulle spalle e lanciando uno sguardo di fuoco a Rikku e Yuna, entrambe
in
pigiama.
Sullo sfondo, Paine
che, più apatica del solito, tentava di mettersi lo smalto nero sulle
unghie
dei piedi, mentre Naminè e Selphie tentavano (inutilmente) di guardare
il dvd
del movie di Nana*** alla tv, fregata dal bungalow dei ragazzi e,
tecnicamente,
di proprietà di Roxas.
“Kacchaaaaaaaaaaan!”
urlò Rikku, balzando in piedi sul divano e rischiando di rompere i
vetri delle
finestre.
Kairi sentì
rizzarglisi i capelli e la guardò disperata.
“Rikkuuuu, potresti
non urlare alle due e mezza di notte?!
Piuttosto, cos’è tutto questo macello? E’ morto qualcuno?”
“Peggio!” avvampò
Yuna, mettendosi a sedere sulle ginocchia e lasciando che il
lecca-lecca alla
fragola che stava succhiando le cadesse per terra “…dicono che Axel si
sia
fidanzato!”
Kairi, che aveva
cominciato a lavarsi i denti ancor prima di far parlare quelle due
matte,
strabuzzò gli occhi e allargò la bocca, mostrando tutto il dentifricio
verde
che ribolliva all’interno e aggrappandosi alla porta come fosse pazza.
“Nuo! No po’
esscieve vevo!” eslcamò, cercando di
parlare e di non sputare dentifricio per tutto il corridoio.
“Kacchan, per
favore! Sto ancora cercando di digerire l’Unagyu**** che Xaldin ci ha
dato a
cena…non complicarmi la cosa con certe visioni!” la pregò secca Paine,
senza
alzare lo sguardo dallo smalto.
Kairi, ignorandola,
corse verso Rikku e Paine e le guardò piena di preoccupazione.
“COCCHI?”
“Eh?” riuscì solo a
dire Rikku, ancora in piedi sui cuscini e assumendo una posa delle mani
insensata,
Kairi alzò gli occhi
al cielo, corse in bagno e sputò il tutto nel lavandino, poi si
affacciò di
nuovo, praticamente ansimando.
“CON CHI SI E’
MESSO?”
“…non lo sappiamo.”
Ammise Yuna, a malincuore.
“Ma dài?!” le fece
eco Paine, ridendo soto i baffi.
Yuna le fece una
linguacca, poi sorrise un po’ amareggiata a Rikku.
“Porca miseria, era
così figo…”
“Mai come il mio
Ricchan!” si affrettò a ricordarle Rikku, lanciandole un cuscino.
Yuna stava per
ribattere, già pronta con una ciabatta in mano, ma Kairi le fermò prima
che
potessero cominciare uno dei loro sciocchi battibecchi degni di due
bambine che
litigano su chi sia meglio tra il cane e il gatto.
“Ma a voi chi l’ha
detto?!” chiese, esasperata.
Avere risposte da
quelle due era più difficile che chiedere udienza a uno Shinigami! *****
Yuna sembrò
rifletterci un attimo, e al suo posto rispose Rikku, saltellando come
una
matta.
“Ticchan! E’ stato
Ticchan! Lui e Wakka-san stavano tornando dal campetto di tennis, e
hanno visto
Axel-senpai che baciava qualcuno! Però la ragazza era bassa, e non sono
riuscita a vederla perché stava sotto al portico del bar, dov’è buio
pesto…”
“Ok ok, afferrato.
Ti prego, non cominciare coi tuoi discorsi da logorroica! Sembri Sora,
quando
fai così.”
Rikku sbottò a
ridere, e al nome di Sora Yunatacque per un istante, abbassando lo
sguardo..
“…Kacchan…a
proposito…potrei parlarti un nano secondo?” chiese, un insolito tono di
voce.
Kairi piegò le
labbra, curiosa e sorpresa.
Yuna che le chiedeva
di parlare in privato?!?
…ok, era ufficiale:
il mondo stava impazzendo.
O perlomeno il
Giappone.
Forse nell’aria
c’era una specie di virus alieno che entrava nei cervelli della
gente…questo
avrebbe spiegato anche perché Sora purtroppo, sembrava non essere
cambiato
affatto…voglio dire, lui non aveva un cervello, quindi era rimasto
immune…
“Kacchan, scendi
dalla nuvoletta dei sogni e vieni con me, dài!” la incoraggiò la gal,
prendendola per mano e portandola nella stanza sua, di Rikku, Paine e
Selphie.
Kairi si sedette sul
letto, mentre la ragazza chiudeva la porta.
Poi, senza alcun
timore, Yuna si girò verso di lei e fece uno strano sorriso.
“Kacchan…a me piace
Sora.”
Kairi la guardò
senza mostrare segno di stupore.
Se n’era accorta da
tempo.
Non era scema.
Per chi l’aveva
presa, per il peluche che usava quella bambina nella pubblicità del
negozio di
giocattoli a Shibuya*******?!
Yuna, che
evidentemente si aspettava una qualche reazione da parte dell’amica,
tacque per
un attimo, ma quasi subito riprese a parlare.
“Tu sei mia amica,
Kacchan. E’ per questo che te l’ho detto. So che tra te e Sora le cose
non sono
mai state facili…”
“Neanche tra te e
Tidus, se non sbaglio.”
“Cosa c’entra ora
Tidus?!”
“Oh, sai benissimo
che c’entra eccome, Yucchan! Smettila di fare questa ridicola
sceneggiata! Non
siamo in un telefilm!”
Yuna la guardò
sperduta, e Kairi per la prima volta capì che lei e Sora erano davvero
sullo
stesso piano di idiozia.
Insomma…non era
possibile!
Come aveva fatto a
non capire quello che Tidus provava per lei?!
Voglio dire…era…era
palese, no?!
“Yucchan..” cominciò
paziente, dicendo a sé stessa di calmarsi, di stare tranquilla…Yuna non
era una
rivale pericolosa…o almeno, lo sperava.
E poi, faceva
davvero il tifo per Tidus…Sora non c’entrava!
…ok, forse un po’.
“Yucchan” ripetè, la
voce decisa e ferma “ Ticchan è innamorato perso di te.Da sempre.”
Yuna la fissò, gli
occhi di due colori differenti sbarrati.
…Tidus?
Il suo migliore
amico?
Ma come…cosa…
No, era impossibile…
“…chi..chi te lo ha
detto?”riuscì solo a dire,sentendo la testa che le girava come
l’uragano che
aveva condotto Dorothy nel mondo di Oz.
“Tutti lo sanno,
Yucchan…Tidus è innamorato di te…ti ha sempre amata, e protetta, e
guardata da
lontano.”
“Non è vero! Lui…lui
non mi ha mai detto nulla del genere!”
“Credi davvero che
uno come lui, così timido riguardo all’amore, lo avrebbe fatto?! Pensi
davvero
che avrebbe buttato una vita di amicizia con te perché si era
innamorato?! No!
Si è limitato a vegliare su di te, come un angelo custode! E tu non te
ne sei
accorta…tu non lo hai mai, mai capito!”
Yuna la guardava piena
di incredulità.
Era così
confusa…così…stupita…
…aveva sempre
pensato solo a sé stessa…si era comportata da egoista…
E Tidus..
Tidus, il suo
migliore amico…l’aveva sempre…
…protetta…
In ogni singolo
giorno di ogni mese…da quando si erano conosciuti...
…oh no!
Doveva…doveva
vederlo!
Voleva vederlo!
Ora!
Senza dare
spiegazioni all’amica, aprì la porta e corse verso l’ingresso.
Arrivata al
salottino, con Kairi che le stava alle calcagna senza sapere cosa le
stesse
passando per la testa, superò in tutta fretta le altre ragazze.
“Ehy, dove vai?! Sei
in pigiama Yucchan! E fuori piove! YUCCHAN!” la chiamò Rikku, sedendosi
sul
pavimento e afferrando una caramella dal pacchetto sul tavolo.
Yuna non le diede
retta, neanche la guardò, e in fretta e furia aprì la porta e uscì dal
bungalow.
Un freddo insolito
per la stagione le raggiunse ogni centimetro di pelle sotto la
cannottiera e i
pantaloncini cortissimi del pigiama.
Ma non gliene
fregava assolutamente niente.
Doveva…doveva
vederlo…
Dovea chiederlo a
lui…doveva averne una certezza…
Perché per la prima
volta…
Si era resa conto
che…
Scese gli scalini
del portico, senza accorgersi che le altre ragazze, con i nasi
incollati ai
vetri delle finestre, la guardavano sconvolte: solo Kairi, in silenzio,
sorrideva.
Attraversò il
sentierino di sassi e terra battuta, sporcando le ciabattine pelose e
celesti
con disegnate delle nuvolette ovattate, e bussò
alla porta dei ragazzi come fosse
pazza.
“Chi cazzo è che
rompe i coglioni a quest’ora?!” gridò una voce da dentro dopo cinque
minuti, e
la porta fu aperta da un Riku a torso nudo, spettinato come non mai e
con gli
occhi socchiusi.
Rikku, che dal
bungalow delle ragazze stava assistendo alla scena, ebbe un immediato
attacco
di sangue dal naso*******, cosa che costrinse Paine a perdersi il
continuo per
soccorrerla e rimproverarla che, diamine, i suoi sogni zozzi doveva
tenerseli
per la notte!
“Yucchan! Sei
fradicia! Cos’è successo?” chiese Riku, ignaro del macello che aveva
appena
causato e trovandosi davanti l’amica zuppa come un biscotto caduto nel
latte.
“Riku, ti prego,
devo parlare con Tidus!” disse solo Yuna, restando sulla soglia.
Riku, che ormai
aveva perso il sonno, aprì completamente l’uscio, facendo entrare
qualche
goccia d’acqua.
“Vieni, intanto
entra..oh merda, sei tutta bagnata! Dài, vieni, mentre ti asciughi lo
chiamo..”
“NO! Ti prego, Ri,
devo vederlo! Subito!”
All’improvviso, una
mano comparve sulla spalla di Riku, scostandolo di un poco.
Yuna sentì il cuore
accellerare il suo battito, e Riku sorrise, facendo passare Tidus.
“…ci vediamo domani,
ragazzi.” Disse solo, ed entrò, spegnendo la luce del salotto.
Nel frattempo, Roxas
e Wakka, che si erano svegliati pensando che ci fosse un dinosauro alla
porta,
erano affacciati uno da un bracciolo del divano, nascosto ben bene nel
buio, e
l’altro dallo stipite della porta del bagno, colto in un attacco di
pipì
notturna appena concluso.
“Scema, domani
starai uno schifo!” esclamò Tidus, rimproverando l’amica col sorriso.
Ma Yuna non rispose,
si limitò a guardarlo restando in silenzio.
Tidus, capendo che
qualcosa non andava, si grattò dietro al collo nervoso.
“Yucchan, ma cosa…”
Un lampo illuminò la
ragazza per un attimo; poi, senza che Tidus potesse accorgersene, lei
fece un
piccolo salto e lo baciò.
**
“E così si sono
messi insieme, eh?”
Roxas sorrise
raggiante, dando un’altra leccata al ghiacciolo al limone.
“Già…Tidus è
felicissimo…è sempre stato innamorato di Yucchan..”
Axel lo vide alzarsi
e stiracchiarsi, e per un attimo gli si alzò la maglietta, mettendo in
mostra
il petto magrolino e l’ombelico tanto piccolo da sembrare ridicolo.
…ormai la cosa stava
andando fuori controllo.
Ne aveva parlato
anche con quel decerebrato di Xaldin, tanto era disperato.
Certo, non che il
commento di quel vecchiaccio gli fosse stato molto d’aiuto…cioè, lui
gli aveva
semplicemente chiesto un consiglio…ultimamente stare con Roxas,
baciarlo,
accarezzarlo, o anche solo guardarlo era diventato…pericoloso, ecco.
Per questo era
andato da quella specie di Polifemo per avere un aiuto…ma in tutta
risposta
Xaldin lo aveva guardato e, mentre DISTRUGGEVA una coscia di prosciutto
con un
coltello più grosso della sua faccia, lo aveva guardato di sbieco e se
n’era uscito
con un “Portatelo nella cella frigorifera e
fatti fare un…” (il resto Axel aveva preferito censurarlo a sé
stesso).
Roxas gettò
distrattamente lo stecco del gelato nel cestino accanto, poi,
distrattamente,
si girò, guardando Axel negli occhi e dando le spalle al sole.
“…cosa farai
quest’inverno?”
Voleva farla
sembrare una frase buttata lì per lì, ma non bisognava certo essersi
laureati a
Oxford per capire che c’era un interesse misto a preoccupazione non
indifferente, dietro a quelle parole.
Axel ovviamente
l’aveva capito.
Ovvio.
Lui capiva sempre tutto.
Era uno di quei tipi
che sapeva leggere nella mente degli altri, e Roxas lo aveva imparato
col
tempo, scoprendo una paurosa quanto inaspettata somiglianza tra lui e
Naminè.
Aspettò una
risposta, scrutandolo con cipiglio, quasi si aspettasse una sberla in
faccia.
“Niente di che. Di
solito durante l’anno lavoro a Okkaido. Faccio il barista.”
“Uao” riuscì solo a
dire Roxas, immaginandosi quel cretino dietro a un bancone a servire
birra e
ammiccare alle clienti…ai clienti.
Ebbe un brivido, che
dalla schiena continuò fino alle gambe, come quelli che aveva in
inverno, quano
suo padre gli chiedeva di andare a comprare le sigarette e lui,
nonostante si
mettesse mezzo armadio addosso, si moriva dal freddo, immaginando
trichechi
giocare a calcio coi pinguini sotto al suo naso.
Un momento…quella
era…gelosia?!
No era…era
assolutamente impossibile!
La gelosia era un
sentimento per i deboli…per quelli che avevano sempre paura di perdere
qualcosa…ecco, Sora era il tipo da ingelosirsi…ma lui no!
Axel lo vide assorto
nei suoi misteriosi e imperscrutabili pensieri, e per un attimo sentì
il
fortissimo desiderio di scoprire cos’è
che gli faceva tanto arrovellare il cervello.
“….ma stavo
cominciando a pensare di trasferirmi a
Tokyo.”
Roxas bloccò il
flusso di seghe mentali che era intento a farsi per girarsi di scatto e
guardarlo.
Axel sorrideva
spensierato, e mentre cercava gli occhi da sole nella tasca dei jeans
lo guardò
per un momento.
“Beh, sai…ci sono
tanti bar, a Shibuya.”
Roxas, nonostante
avrebbe voluto non farlo con tutto sé stesso, si ritrovò ad arrossire e
in
silenzio si risedette, un po’ perché si era stufato di stare in piedi,
un po’
perché il pensiero che Axel si trasferisse per lui gli faceva uno
strano effetto.
“Già. Tanti bar.”
Puntualizzò, avvampando e alzando gl occhi verso la piscina, dove da
lontano si
vedevano un gruppo di bambini giocare in acqua, intenti a schizzarsi
tra loro.
Intravide una
bambina biondisima accerchiata da una ciambella grAnde il triplo di lei
e con
dei disegni sopra raffiguranti Paperino, e per un attimo desiderò
tornare a
quell’età…quando ancora c’era l’innocenza, l’ingenuità, la famiglia.
Quando c’era ancora
sua madre…
La stessa madre
che aveva abbandonato suo figlio di sei
anni quando il marito era in viaggio di lavoro…la stessa madre che, per
una
vita, aveva giurato protezione al suo bambino, per poi lasciarlo all’improviso, senza lasciare traccia di sé o
oggetto che la riguardasse.…
L’unica cosa che gli
era rimasta di lei era stata una scarpa col tacco azzurra, sfuggita ai
bagagli
fatti in fretta e furia…una trentotto…
Già…aveva i piedi
piccoli, sua madre.
Aveva raccolto
quella dannata scarpa la mattina che, svegliandosi, si era ritrovato da
solo….era lì, sulle scale, da sola, senza
la sua gemella, e la prima cosa che Roxas aveva capito, una volta
cresciuto,
era che, se sua madre si fosse girata almeno un’ultima volta per
guardare la
sua casa, l’avrebbe raccolta e portata con sé.
Ma Ran Matsuiiko non
si era voltata: era andata dritta verso la porta, uscendo, senza tenere
conto
che in quel momento, alle sue spalle, c’erano il suo salotto, le sue
scale, la
camera del suo bambino.
E Roxas, per la
prima volta, aveva capito la verità.
Aveva capito che a
Cenerentola, in fondo, sarebbe bastato davvero poco per non perdere la
scarpetta….le sarebbe bastato voltarsi un attimo, rimetterla e guardare
il
principe un’ultima volta…farsi vedere mentre tornava una fanciulla
povera…mostrarsi a lui per com’era davvero.
“E tu?”
Roxas sussultò per
quel brusco ritorno alla realtà, ma aveva ancora lo sguardo perso nel
vuoto.
“ Io cosa?” domandò,
senza capire del tutto la domanda del ragazzo.
Axel, che ora aveva
un paio di Rey-Ban sulle tonalità del grigio che gli coprivano gli
occhi, si
accese l’ultima sigaretta del pacchetto e fece una breve tirata.
“Che farai quando
l’estate sarà finita?”
Roxas sospirò, dando
la risposta più scontaat del mondo….ma evidentemente, Axel aveva
rimosso tutti
i ricordi che aveva al riguardo.
“Andrò a scuola,
Axel” esclamò paziente “Come tutti i ragazzi normali.”
Axel, sentendo la
parola ‘scuola’ fece un altro tiro, con un’espressione che lasciava
intravedere
tutto fuorchè nostalgia.
“Già, la scuola.
Bella merda. Credimi, Rox, quel posto non ti serve a niente. Nella
vita, a contare
sono quelli con una cultura. Sono quelli con i soldi. Ecco, loro sì che
se la
spassano. Comandano su tutto e tutti, licenziando, dando ferie,
assumendo nuovi
lavoratori. Credimi, quando sei ricco passi tutta la tua vita a non
fare un
cazzo e ottenere il mondo.”
“Lo so.” Affermò
Roxas, e guardò seriamente Axel negli occhi.
Era vero.
Sapeva di apparire
ingenuo, ma non era uno stupido: aveva imparato a conoscere il mondo, a
guardarsi atorno, a studiare le situazioni.
Sapeva come andavano
queste cose.
Sapeva com’era la
vita.
Axel sorresse il suo
sguardo per qualche istante, poi sorrise.
“…non ne avevo
dubbi. Ne esistono pochi, di ragazzini col tuo cervello.” Fece una
breve pausa,
tenendo la sigaretta tra le dita e impuzzolendosi le mani di fumo, poi
si avvicinò
a Roxas e gli bisbigliò sulle labbra: “…forse è proprio questo, che mi
piace di
te.”
Roxas sentì il fumo
entrargli negli occhi, ma più Axel restava fermo sulle sue labbra,
senza
decidersi a baciarle, più l’ansia saliva.
Allora, raccogliendo
tutto il coraggio che sentiva di avere (e mai avrebbe creduto che fosse
così
tanto), lo baciò di sua iniziativa.
Axel sentì la lingua
del sedicenne bussare sulle sue labbra, e subito la fece entrare,
pensando che
si sarebbe svegliato da un momento all’altro da quello splendido sogno.
Poterono restare
così per poco, visto che si trovavano dove chiunque avrebbe potuto
vederli, e
si separarono con un sospiro, restando però vicinissimi, le punte dei
loro nasi
che si sfioravano.
“Sai…” cominciò
Axel, in un sussurro “…oggi sono dieci settimane esatte che ti conosco.
E sono
dieci settimane che…” prese una mano di Roxas e la mise sul petto,
dalla parte
del cuore “…ogni volta che ti vedo...lui impazzisce.”
Roxas rimase senza
parole.
…per la frase
stupenda…e perché, per la prima volta, gli sembrò che Axel
arrossisse.
Note
dell’autrice:
Come sono sdolcinata XDXD
Allora, piaciuto il
nuovo capitolo?
E’ stato il più
romantico che ho scritto fin’ora, non trovate?
Forse anche
troppo…però che volete farci, l’esteta sta finendo, e tutti i miei
sciocchi ma
adorabili pg sembrano aver capito che è l’ora di darsi una mossa.
Vedete Riku?
Ha trovato il
coraggio e si è confessato! Che bravo, senza fare una piega XD Anche se
poi ha
pianto O.O
Bene bene bene,
passiamo alle recensioni.
CrAzYtEn
: Eheh, la geometria mi è sempre
piaciuta XD Anche se sono totalmente negata ;__; come in metà delle
materie
scolastiche, d’altrone…ma lasciamo perdere, non siamo qui per parlare
della mia
Lpenosa) vita scolastica! *dà un calcio al libro di cucina…poi lo
raccoglie,
ricoedandosi che è l’unica materia che le piace* Eeeeeeeeeeeeh,
Namichan in
questo capitolo è stata buona buona….ma nel prossimo farà abbastanza la
stronza
^O^ Diciamo che darò fondo a tutta la crudeltà del mio animo e gliela
presterò
per un capitolo xD AMO far del male ai miei poveri pg….ma li amo, dico
davvero
KairiChanRules:
con me la curiosità, stai
tranquilla, non potrà che aumentare u____u sono famosa per il mio
sadismo, la
mia crudeltà e la mia quatrupla personalità, causa di scleri e deliri
yaoi. In
conclusione: spero che il capitolo ti sia piaicuto ^___^
kiaaxel18: Riku non ha smembrato Demyx per il semplice fatto che io lgli ho dolcemente ricordato, con tanto di mannaia sanguinante in mostra dietro le spalle, che questa è una ficcina per ragazze ingenue e innocenti (o almeno, questo è quello che gli ho fatto credere xD). Naminè non è angelica come sembra, dammi retta, ma dal prossimo capitolo lo capirai anche da te, perché faarà una cattiveria allucinante T_____T Si soffrirà taaaaaaaaaaaaantoooooo! Povero Roxy, ha ancora taaanta strada davanti, per essere felice con Aku *gli lancia occhiate compasionevoli* Riguardo Riku….si è dato una mossa, ma poi è scappato via prima che Sora potesse parlare….basta, questi due non li gestisco più! Stanno rovinando il lato puccioso della storia >____
Nancy92: grazie per i complimenti, Na-chan…ma ti
assicuro che non sono poi tanto brava ^_^°….se leggi altre fanfiction,
credimi,
scoprirai il talento e l’impressionante bravura che hanno tanti,
tantissimi
altri autori…io scrivo per puro diletto personale, ma il mio stile è
ancora
acerbo, alle volte…ma io sono una persona ottimista, e sono convinta
che,
continuando a scrivere con passione e in modo diligente, migliorerò
sempre di
più fino a potermi considerare ‘soddisfatta’, cosa che, credimi,
raramente
accade XD Ma per il momento, sono felicissima che la storia stia
riscuotendo
tale successo…non me lo sarei mai aspettato *___*
Xemnas89:
Figurati, l’importante è che, anche
senza recensire, vai avanti con la lettura…torna a salutarmi presto ^^
SoRifan:
Al momento, non ho msn XD Ho avuto
problemi al pc e ora devo installarlo di nuovo...però solitamente non
aggiungo
molte persone ^^ devi scusarmi, ma con internet ho sempre paura…ma non
minaciarmi che non mi recensisci più la storia, dài XD Voglio dire, mi
sembra
un po’ esagerata come cosa XD Poi a te la scelta, fai come vuoi insomma
^___^
Devi scusarmi davvero…ma anche se avessi ancora msn, te lo dico con
sincerità,
avrei timore ad aggiungerti…in molti mi chiedono il contatto di msn, ma
non lo
dò mai a nessuno…chiamatemi ‘fissata’, se volete, ma sono fatta così.
Il_Trio_Infernale:
Eh sì, l’Akuroka sta diventado
davvero porcellosa…guarda Axel come si è ridotto XD Chiedere consigli a
quel
matto di Xaldin è segno di disperazione totale…evviva il sangue dal
naso,
dunque! Ti piace il SoDem? Oddio xD E pensare che a me non fa
impazzire…cioè,
lo tollero se necessario, ma niente di più XD
SoraRoxas: Non potrei mai ucciderti per un pairing XD
Soprattutto se si tratta di te*___* Mi sei mancata sai?! Sora on ha
avuto
questa gran reazione, in realtà…ma conoscendolo, non ci avrà neanche
capito
molto, voglio dire, sai com’è fatto T___T povero Riku….dovrà passare le
pene
dell’inferno, prima di fare un passo avanti con lui…sono troppo sadica
Xd
Adesso pensiamo alle
note…oh merda, sono un botto in questo capitolo! Me vuole andare in
Giappone
*-*
* = ebbene sì, Demyx
ha il Nintendo DS XD Ero indecisa tra questo e la PSP, ma visto che io
VOGLIO
codesto oggetto con tutte le mie piccole forze, ma a quanto pare il
destino mi
è avverso TvT, ho deciso di farlo avere almeno a lui
** = Ryuk di Death
Note…quel mostro brutto che vola ed è drogato di mele, per farvi capire
***= Avete presente
Nana, il manga della Yazawa? Beh, ci hanno fatto anche un movie, ovvero
un film
con attori in carne ed ossa…e Naminè e
Selphie, essendo fan di questa mangaka, lo stano guardando…io l’ho
visto in
italiano, ma è stato perché mi annoiavo e non avevo nulla da fare…io
ODIO Nana
è___é trama, ambientazione e personaggi! Sono più tipa da Host
Club….evviva la
roba demente XD
****= L’Unagyu
sarebbe praticamente l’anguilla tritata. Solitamente si mangia con una
speciale
salsa agrodolce e riso bianco.
*****= Gli Shinigami
sarebbero gli dèi della morte…non chiedetemi cosa c’entrino qui, non ne
ho idea
XD Leggere Death Note fa male, ricordatelo u____u
******= Shibuyia,
ragazzi…il centro dei divertimenti di Tokyo! Locali, vita notturna
e…club per
adulti XD Taaaanti club per adulti! Non fraintendetemi, la conosco
perché leggo
i manga >____<
*******=
solitamente, nei manga e negli anime quando a un personagio esce il
sangue dal
naso è perché sta facendo dei pensieri da sporcaccione XD
OOOOk, ora vado perché
stanno facendo Principe Azzurro Cercarsi, e io AMO questo film *____*
*le piacciono le
commedie romantiche*
Ciau a tuttiiiii, al
prossimmo capitolo! Grazie per avermi letta anche questa volta.
*MagikaMemy*