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Autore: auaura    18/05/2015    3 recensioni
[Disney Crossover ]
Cinque storie, cinque finali modificati...e forse, mai più felici e contenti. Le cose cambieranno? I protagonisti potranno riavere i loro finali? E perchè sono cambiati? Quali sono le storie cambiate? Scopritelo!
Indizi:
"Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio, ma più il tempo passa e più è difficile sciogliere quel cuore."
"Lei, con i suoi capelli, poteva dare o togliere la vita, ferire o guarire, a sua scelta."
"Quella cicatrice faceva male. Non era dolore fisico, ma interiore; perchè era stata la persona a cui teneva di più, a fargliela."
"Ogni volta che si guardava allo specchio si odiava; non era più un cartone, ma animatronico, ed aveva perso tutto."
"Nel buio si avvicina singhiozzando al mostro, a quella specie di scarafaggio, che ormai è la nuova forma del suo migliore amico."
Curiosi? Leggete!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi ci vuole qualche minuto, prima di poter aprire gli occhi. E comunque vedo tanti pallini neri, che non mi permettono di vedere realmente. Finalmente, sbattendo le palpebre più volte, riesco a farle scomparire. Provo a stropicciarmi gli occhi ma non riesco ad alzare o muovere le braccia, sono addormentate, e incatenate al muro. La stanza è piuttosto buia (Però! A questa piace l'oscurità!) ma non come i corridoi, questa stanza ha una luce, una candela, in un angoletto. E illumina abbastanza questo posto.
Muovo un po' le braccia e, mentre si svegliano, è come sentire tanta acqua gelida che corre sotto la pelle, dalla spalla fino alla punta delle dita. E' una strana sensazione.
Sono seduta a terra, con la schiena contro il muro e, tra la schiena e il muro ci sono le mie povere braccia. Mi metto in ginocchio, staccandomi dal muro. Le catene delle braccia sono piuttosto lunghe, forse uno o due metri. Pensavo peggio.  Se mi allungo tanto, riesco a raggiungere la candela, così l'afferro. I polsini di ferro che, con le lunghe catene, mi tengono attaccata alla parete, fanno molto male. Me ne rendo conto ora che non ho più gli arti addormentati. Mi siedo con le gambe di lato e sento uno strano fastidio su...ehm, su un  fianco. Precisamente dove ho le tasche. Possibile?
Mi metto ancora in ginocchio e frugo nella tasca. Stringo le dita intorno al pennellino, lo tiro fuori con cautela e mi permetto una risata isterica. Posso scappare! Posso scappare!
-Shh! Stai in silenzio e verranno di nuovo qua!- sibila una voce.
-Chi? Quei bozzetti deformi?- domando.
-E chi altro?- ribatte la voce delicata, stanca.
Gattono fino a quanto mi è possibile in avanti, e poi poggio a terra la candela. Vedo le sbarre della mia cella, e un po' di pavimento, e dopo altre sbarre. Ma non vedo chi c'è dentro l'altra cella, la luce non arriva fino a lì. C'è una candela anche in quella cella ma è stata abbandonata in un angolo, è piccola e non fa più molta luce.
-Chi sei?- dico -Non riesco a vederti.-
Sento un mormorio. Poi vedo una lunga, lunga, lunghissima, luce dorata. Sembra...sembra...sono capelli.
-Rapunzel?-
Vedo il suo volto illuminarsi per un secondo, ma poi si rabbuia di nuovo e i suoi capelli si spengono.
-Guarda...- dice, con la voce triste -Non ho nemmeno più la forza per fare un po' di luce.-
-Non ti hanno fatto del male, vero?!- domando, con un misto di rabbia e paura che montano nel petto.
-NO, per fortuna mi ha portato qui una brutta copia di Flynn...è stato molto gentile con me.-
Annuisco, anche se non può vedermi. Forse non tutti i bozzetti sono cattivi; non tanto come Elsa, almeno.
Contempliamo il buio. In un silenzio che ci fa sentire ancora più piccole e sole.
Sospiro, stanca di tutto questo. Non ero nemmeno la prima scelta. Si vede.
Ora ho un flashback, il pappagallino! Lo cerco nella mia cella, non c'è.
Un pensiero si collega alla mia piccola creazione. MERIDA! Dove sarà?! Che le avranno fatto?! Abbasso lo sguardo, che scivola sul pennello che s'ingrandisce nelle mie mani.
Cosa diceva Gus? Devo ricordare....
"Con il pennello puoi controllare la Pittura, con essa si può creare ogni cosa"
E poi...c'era un'altra cosa che si poteva fare con il pennello...si poteva usare....
"Inoltre si può controllare anche il Solvente, che è perfettamente il contrario della Pittura, può cancellare ogni cosa..."
-Sì!- esclamo -Sì! Sì!- bacio il pennello. Prova che sono impazzita definitivamente.
Mi concentro, spennello su un polsino di ferro. Si colora di verde e pian piano, scompare. Esulto in silenzio. Rapunzel non dice nulla, ma sento una sua piccola risatina, quasi allegra.
-Un attimo, e saremo fuori da questa cella putrida!- dichiaro.



Se io sono sfinita, Rapunzel sta per morire. Devo trascinarla letteralmente. Ha curato ogni sua ferita con i capelli, ma ancora non riesce a correre.
Rapunzel mi sta guidando, forse è meglio dire dicendo, dove è stata rinchiusa Elsa. In tre, magari, sarà più facile respingere attacchi e salvare gli altri.
A un certo punto, Rapunzel inchioda i piedi a terra. Non riesco più, nemmeno con tutta la mia forza, a farla muovere. Fissa una piccola porta di legno davanti a noi.
-Aspetta qui.-
-Ma..!- protesto.
-Ci metterò un secondo- mi assicura.
-Ok...ma veloce!-
-Sarò un lampo.- ribatte, poi apre la porta ed entra.
Qualche secondo dopo esce, con una padella fra  le mani:-E' la cucina.- spiega -Ho visto molte guardie passarci, ma ora sono tutti occupati e questa stanza è vuota.- lo dice con la voce bassa. -Doveva esserci di sicuro una padella.-
Mi copro la bocca con una mano e rido:-Sbrighiamoci!- sbotto poi, trascinandola con me.


La porta si apre con un cigolio. Osservo la stanza. Ci sono sette celle, disposte a semicerchio, tutte sporche e illuminate da due candele per cella. Sempre agli angoli. Nella cella centrale c'è solo una candela, non c'è Elsa.
E' decisamente troppo piccola per essere Elsa. Elsa non ha capelli neri.
La figura si scopone un paio di volte e poi ci fissa con gli occhi nocciola, imploranti. Ha i capelli appiccicati sulla fronte e un occhio nero.
Spruzzo Solvente sulle sbarre e sulle catene.
Appena si libera mi si getta fra le braccia:-Erica!-
Fisso Rapunzel che stringe le dita sulla padella e poi il piccolo Glitch.
-Andrà tutto bene, Vanellope.- assicuro, più a me, che a lei.
Si sente un forte grido femminile, di puro dolore; poi un'altro più duro, questo è un maschio, e sembra più un grido di frustrazione, o uno sbuffo di rabbia, come dopo che si solleva qualcosa di pesantissimo.
-Non so chi sia la ragazza- mormora Vanellope -Ma riconoscerei il grido di Ralph fra mille...- 
Ha gli occhi lucidi, sembrano palle di vetro, alla luce delle candele.
-E questo è il suo grido.-
-Dobbiamo andare!- esclamo.
  
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