Videogiochi > Resident Evil
Ricorda la storia  |       
Autore: Gatz    23/06/2003    6 recensioni
New York + virus + umbrella = solito casino
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Virus type

 

Virus type: X

 

 

Nota dell’autore: questa storia è ambientata dopo la fine di RE3: Nemesis e prima di Code: Veronica ( visto che so la storia del 3 ma non quella di Code Veronica non avrei potuto unire i fatti se avessi fatto diversamente). Il protagonista è Chris Redfield (quello del primo episodio) che dopo essersi dimesso dalla S.T.A.R.S. dopo il casino della mansione vicino a Racoon city si è trasferito a New York per indagare nella sede generale della Umbrella. Forse la fanfic vi sembrerà un po’ volgaruccia ( ma appena appena) ma che ci volete fare…

 

 

 

3 ottobre

 

a New York la vita scorreva tranquilla e nel suo appartamento Chris Redfield era in piedi già dalle sei. Aveva smontato, pulito e rimontato la sua 9 millimetri. L’aveva fatto solo per aspettare che i negozi di armi aprissero; aveva pochi proiettili e per quello che doveva fare forse ne avrebbe usati molti di proiettili. Ormai erano le otto e decise di scendere a fare colazione nel bar che si trovava nel quartiere li vicino. Si preparò mettendosi la sua vecchia giacca con il simbolo della S.T.A.R.S. cucito sul petto, si mise la pistola nella fondina ascellare e agganciò due caricatori dall’altra parte della fondina; scese le scale attraverso il quartiere e si trovò davanti a Barney’s il suo bar preferito. Entro nel bar e si sedette al suo solito posto, chiacchierò un po’ con Candy la cameriera e ordinò caffè e una brioche con la marmellata. Due minuti dopo gli arrivò ciò che aveva ordinato e proprio mentre la cameriera gli posava sul tavolo il caffè un uomo si sedette dietro di lui aprendo il giornale. La cameriera guarda l’ultimo arrivato per un momento per poi andarsene senza chiedergli se volesse qualcosa.

Chris: ‘’buongiorno Micky ti vedo bello pinpante stamattina’’

Micael: ‘’va al diavolo Redfield. Ti ho portato quello che volevi’’

Chris: ‘’mettilo nella rivista davanti a te e poi passamela’’

Micael chiuse il giornale e infilo un foglio dentro un numero di Rolling Stones fingendo di dargli un’occhiata per poi passare la rivista a Chris e riprendersi il giornale.

Chris:’’dove hai trovato questa piantina?’’

Micael: ‘’ho certi amici’’

Chris: ‘’ok. Quanto vuoi?’’

Micael: ‘’avevamo detto 150’’

Chris si alzò dal tavolo e passò vicino al tavolo di Micael lasciando 150 dollari come se niente fosse andando poi a pagare alla cassa.

Chris:’’ ci vediamo domani Candy’’

Candy: ‘’ciao Chris. A domani’’

Chris uscì dal bar e si diresse verso il centro della città dove si trovava un’armeria dove si fermò a prendere due scatole di proiettili 9 millimetri. Tornò poi a casa dove si sedette sulla poltrona davanti alla TV che accese sperando di trovare qualcosa di rilassante ritrovandosi invece di nuovo di fronte alle immagini di Raccon city che esplodeva solo che stavolta la telecamera usata aveva un inquadratura dal basso e per la prima volta si accorse che c’era un elicottero che si allontanava velocemente dalla citta… proprio in quel momento il telefono squillò facendolo saltare dalla sedia.

Chris: ‘’pronto’’

Jill: ‘’heilà Chris ce ne ho messo per trovarti’’

Chris: ‘’ Jill diavolo è un po’ che non ci sentiamo. Come hai avuto il mio numero?’’

Jill: ‘’sapessi…comunque sai chi c’è qui? barry’’

Chris: ‘’Barry…quel Barry?’’

Jill: ‘’e quale se no? Senti noi siamo qui a New York e abbiamo un problema. Domani possiamo parlarti?’’

Chris: ‘’diavolo… va bene dove ci troviamo?’’

Jill: ‘’Dimmi tu un posto io non conosco questa città’’

Chris: ‘’ok adesso ti spiego come arrivare ad un bar…’’

Segue una spiegazione dettagliata di Chris su come arrivare al Barney’s e lo scambio dei rispettivi numeri di cellulare.dopo aver terminato la chiamata Chris si butta sul letto pensando

Chris (pensiero): ‘’al diavolo dovrò rimandare la mia visitina alla Umbrella.’’

Girò la testa guardando la piantina che aveva comprato il giorno prima; la piantina dettagliata della sede dell’Umbrella compresi i sotterranei.

 

Notte fra il 3 e il 4 ottobre.

 

Le vie della città brulicavano di vita nonostante fosse notte e con il rumore che c’erà nessuno si accorse degliu aerei e degli elicotteri che passavano sopra la città e iniziavano a sganciare una polverina rossa. I primi colpiti da questa polverina furono quelli che passavano per la strada che iniziarono a sentirsi male per poi svenire. Poco dopo si rialzavano  ma avevano le palle degli occhi completamente girati mostrando la parte biancha e con la pelle che iniziava a marcire. Questi esseri iniziavano ad attaccare coloro che erano rimasti umani muovendosi in modo innaturale e mordendo il collo a queste persone che si trasformavano in pochi secondi in zombi a loro volta. Nel giro della notte tutta la città era piena di zombi.

 

4 ottobre

 

il sole filtrava fra le persiane della camera. Poteva sembrare una mattina piacevole se Chris non si fosse svegliato con un mal di testa enorme. quella mattina a differenza di tutte le altre non ebbe l’impulso di aprire le persiane come tutti gli altri giorni ma accese la luce e si preparò un paio di uova in padella e si prese un bicchiere di succo d’arancia. Aspettando che le uova finissero di cuocersi inizio a caricare dei proiettili in alcuni caricatori per la nove millimetri. Mangiò le uova con calma e fra un boccone e l’altro continuava a preparare i caricatori. Tempo di finire la colazione e aveva sistemato tutte e due le scatole acquistate il giorno primo riuscendo a preparare 20 caricatori; mise il piatto, le posate e il bicchiere nel lavandino e i caricatori nella giacca che aveva preparato con un numero elevato di tasche pensando di doverle usare per fare una capatina alla Umbrella. Non sapendo cosa fare si prese un’aspirina per quel mal di testa che non gli dava tregua e si distese sul divano. Dopo cinque minuti era in uno stato fra lo sveglio e l’addormentato e se non fosse stato per il telefono che si mise a squillare facendolo tornare alla realtà di botto.

Chris : ‘’ma chi cavolo?… pronto.’’

Jill: ‘’Chris!’’

Chris: ‘’Jill ma che diavolo hai’’

Jill: ‘’hai dato un’occhiata fuori stamattina’’ un rumore di sparo.

Chris: ‘’Fuori? No perché?’’

Jill: ‘’Carlos attento! Dietro di te!’’ il rumore di una sventagliata di mitra

Chris: ‘’Jill mi dici che diavolo sta succedendo?’’

Jill: ‘’dai un occhiata fuori e poi richiamami’’ e il rumore della linea occupata.

Chris rimase un attimo a guardare la cornetta per poi dirigersi verso la finestra grattandosi la nuca. Tirò la cinghia della persiana alzando la tapparella. Butto lo sguardo fuori e i suoi occhi si sgranarono.

Crhis: ‘’ohporcaputtana. non di nuovo.’’

Ciò che vide non era quello a cui si era abituato da un mese a questa parte. Invece di vedere macchine che correvano per le strade e persone che camminavano per i marciapiedi c’erano molti cadaveri a terra e un po’ di zombi che se ne andavano a spasso per New York.

Chris prese la fondina ascellare mentre cercava il numero del cellulare di Jill. Quando lo trovo si stava mettendo la giacca, prese il suo di cellulare e chiamò il numero di Jill.

Chris: ‘’Jill sto uscendo di casa ora voi dove vi trovate’’

Jill: ‘’non lo so nessuno di noi conosce questa città’’

Chris: ‘’senti passate vicino alla prima cabina telefonica e prendete la cartina all’interno dell’elenco telefonico; ci troviamo davanti alla sede della Umbrella se trovate qualcuno ancora vivo cercate di convincerlo a seguirvi.’’

Jill: ‘’va bene mi raccomando sopravvivi.’’

Chris: ‘’anche tu'’

Chris si piazzo il cellulare nella prima tasca libera e si fiondò giù per le scale estraendo la pistola pronto all’azione ma appena arrivato in strada ebbe l’impulso di chiudersi dentro e non uscirne più da tutti i cadaveri mezzi mangiati per terra si alzava una puzza pestilenziale.

Il marciapiede e la strada erano coperti di cadaveri alcuni completamente putrefatti e altri con pezzi staccati a morsi ma in generale gliu zombi erano molto meno dei cadaveri.

Chris: ‘’strano di solito se gli zombi mordono qualcuno questo si trasforma in zombi. come mai qui buona parte delle persone sono morte?’’

Chris prese il suo cellulare e chiamò Jill

Jill: ‘’che c’è?’’

Chris: ‘’hai notato anche tu che ci sono pochi zombi e tanti cadaveri?’’

Jill: ‘’perché? Ti da fastidio?’’

Chris: ‘’no ma mi chiedevo come mai ci sono tutti questi corpi.’’

Jill: ‘’senti ne parliamo dopo ok?’’ un rumore di sparo ‘’dai muoviti’’

Chris si mise in tasca il cellulare e si legò un fazzoletto intorno al viso per poi uscire in strada.

Chris si mise a correre cecando di evitare più zombi possibile cosa che si rivelò più facile del previsto visto che gli zombi erano molto pochi. Ma solo nelle strade principali. Se ci si infilava in una stradina stretta si doveva per forza sparare.

Visto che la sede dell’umbrella decise di prendersela con calma e si tolse anche il fazzoletto dal viso visto che la puzza si sentiva lo stesso. Arrivato davanti al bar Barney’s si fermo un attimo pensando che magari poteva essersi salvato qualcuno e si stava desidendo ad entrare quando vide uno zombi alzarsi da dietro la vetrata dando la schiena alla strada. Chris stava per andare nel bar a dare un’occhiata quando dall’interno del Barney’s partì uno sparo che becco in piena fronte lo zombi, distrusse la vetrata e passo a pochi centimetri dal viso di Chris che partì a scatto nella direzione del bar sfondando la porta a vetri con una spallata e spianando la pistola in direzione del bancone.

Nel bar non vi era niente di strano se non lo zombi morto e il suo cervello spappolato sul pavimento e sui pezzi di vetro per terra. Conosceva perfettamente quel bar essendo stato un paio di volte nel retro con la cameriera (meglio se non vi spiego il perché). Abbasso l’arma e fece per spostarsi verso il retro quando vide un movimento da dietro il bancone; alzo la 9 mm nel momento stesso in cui la cosa dietro al bancone si alzò puntandogli a sua volta una pistola in faccia.

Chris (abbassando l’arma): ‘’fanculo mi hai fatto prendere un colpo’’

Leon (abbassando pure lui l’arma): ‘’a me no. hai solo fatto venire un collasso’’

Il nuovo arrivato osservò attentamente la giacca di Chris.

Leon: ‘’S.T.A.R.S. eh?  Ne ho sentito parlare. è stata quasi completamente mangiucchiata’’

Chris: ‘’come fai a sapere queste cose? Sono informazioni riservate.’’

Leon: ‘’siete stati mandati a recuperare la squadra B.R.A.V.O. e vi hanno mandato in pasto agli       zombi.’’

Chris: ‘’Già! Ma tu chi sei?’’

Leon tira fuori una tessera con il simbolo del Racoon Police Departement.

Leon: ‘’Mi chiamo Leon Kennedy ero appena entrato a far parte della polizia di Racoon ma la mia prima visita in città è stata rovinata da un paio di centinaia di zombi.’’

Chris: ‘’bene allora sai come muoverti, almeno non dovro parare il culo ad un novellino’’

Leon: ‘’stammi a sentire chi ti credi di essere?’’

Chris: ‘’Chris Redfield tre volte vincitore della gara di tiratori scelti della polizia.’’

Leon: ‘’Chris Redfield… il fratello di Claire Redfield?’’

Chris: ‘’conosci mia sorella?’’

Leon: ‘’bè devo dire che è un bel pezzo di fig… ehm mettervi nella merda è un problema di famiglia vero? La prima volta che lo incontrata aveva uno zombi che gli stava facendo la mano morta.’’

Chris: (con le spalle incurvate in avanti e un gocciolone di sudore dietro la testa): ‘’ma mi stai menando per il culo?’’

Leon: ‘’bè forse la mano morta non gliela stava facendo ma mi sa che un morso al collo voleva darglielo’’.

Chris: ‘’senti io devo incontrarmi con della gente alla sede della Umbrella vuoi unirti a me? Almeno ho qualcuno con cui farmi una chiacchierata.’’

Leon: ‘’va bene ma solo perché ho un conto in sospeso con quelli.’’

Chris: ‘’pure tu. Sta diventando una moda ormai. A sproposito hai notizie di mia sorella?’’

Leon: ‘’l’ultima volta che lo sentita era un po’ incazzaticchia perché non riusciva a trovarti poi non ne ho più saputo niente di lei.’’

Chris e Leon uscirono dal bar e si incamminarono tranqullamente verso la Umbrella quando girando l’angolo si ritrovarono di fronte ad una bella trincea di zombi; ce n’erano si e no una cinquantina.

Chris: ‘’ehm che ne dici di cambiare strada.’’

Leon: ‘’ma và. stavo pensando la stessa cosa.’’

Chris: ‘’seguimi.’’

Ritornarono nei loro passi e si infilarono in un vicolodove trovarono una porta.

Chris: ‘’vieni questa è la casa del mio informatore la porta principale si trova dall’altra parte del palazzo. Con un po’ di fortuna troveremo al massimo due o tre zombi. Sai al mio informatore piace farlo a tre anche se gli costa molto.’’

Leon: ‘’certo che conosci certa gente tu…’’

Attraversarono la casa senza problemi ma quando Chris stava per aprire la porta principale la porta della camera venne letteralmente sfondata e ne uscirono uno zombi e un licker.

Chris: ‘’uno è il mio informatore ma l’altra cosa che diavolo è?’’

Alzarono le armi e iniziarono a sparare; Chris allo zombie e Leon al licker.

Leon: ‘’lascia stare lo zombi e spara al licker; è molto veloce e ha la lingua lunga e può anche camminare sui muri.’’

Chris: (spostando la mira sul licker): ma che cavolo è? l’uomo ragno geneticamente modificato?’’

Il licker fece un balzo e si lancio verso Chris ma un proiettile sparato dalla pistola di Leon e uno dalla pistola di Chris gli bucarono il cervello nello stesso momento. Chris cambio il caricatore mentre Leon sparò l’ultimo colpo che gli rimaneva nella testa dello zombi per poi ricaricare l’arma.

Chris: ‘’vieni se conosco bene il mio informatore so dove trovare qualche arma.’’

Scesero in cantina dove trovarono una cintura con chiusura sulla gamba dove trovava alloggiamento uno shot gun è un po’ di munizioni per l’arma e una cintura per la vita con una fondina per una 44 magnum.

Leon: ‘’si trattava bene il tipo. Tu cosa prendi?’’

Chris: ‘’preferisco le pistole.’’

Leon prese lo shot gun dallo scaffale e Chris la calibro 44.

Leon: ‘’pesa però ‘sto affare’’

Chris: ‘’abbituati’’

I due uscirono dalla casa dell’informatore e passarono dietro al muro di zombi. Camminarono per due isolati mentre Leon si continuava a lamentare del peso dello shotgun e Chris lo sfotteva. Quando arrivavarono davanti alla Umbrella Chris diede un’occhiata in giro poi tiro fuori il cellulare e fece una chiamata.

Chris: ‘’ Jill, dove sei?’’

Jill: ‘’Mi trovo dietro alla sede dell’ Umbrella; Barry sta cercando di forzare la serratura ma qui intorno è pieno di zombi.’’

Rumore di spari.

Chris: ‘’come sarebbe a dire pieno di zombi? Noi ne avremmo ammazzati si e no tre.’’

Jill: ‘’bè avete avuto culo noi ne abbiamo beccati un disastro.’’

Chris: ‘’va bè senti qualcuno li sa usare un computer? Se ne trovate uno posso passarvi la mappa della base con tanto di sotterranei.’’

Jill: ‘’cavolo. Carlos tu sai usare un pc? Si? Ok. Se riesci a fare in modo di passare la mappa a tutti i computer della Umbrella possiamo tirarla fuori.’’

Chris: ‘’ok farò quello che posso.’’

Chiusa la chiamata Chris rimase un attimo a guardare il telefono per poi girarsi verso Leon.

Chris: ‘’Leon (faccia serissima) sai usare un computer (piegato in avanti con le mani unite davanti al volto)’’

Leon cadde all’indietro con le gambe all’aria per poi alzarsi di colpo urlando.

Leon: ‘’ma porco cane dici le cose senza essere sicuro di poterle fare? Ma allora sei scemo (scena tipo Leon gigante sopra Chris piccolo piccolo). Va bè dammi qua ( prendendo la mappa.)’’

Chris ‘’si ma come facciamo ad entrare?’’

Leon: ‘’hai mai letto Diabolik? Bè neanch’io ma un modo lo troveremo.’’

Chris: ‘’(pensiero) prima o poi lo strozzo questo qua. Probabilmente più prima che dopo’’

Girarono l’angolo dell’edificio e trovarono un paio di zombi che stavano tenendo un uomo urlante per la vita. L’uomo si trovava incastrato in una porta di servizio. Chris e Leon spararono con le 9 mm agli zombi prendendoli in testa. Non fecero in tempo a fermarli però e il secondo zombi venne colpito nel momento in cui mordeva la gola all’uomo. Leon e Chris controllarono la stato dell’uomo ma era chiaro che non sarebbe sopravvissuto ancora a lungo; le gambe erano a brandelli e in più di un punto si vedevano le ossa. Controllarono il suo pass e scoprirono che era uno degli scienziati della Umbrella e guardando nelle tasche trovarono una tessera magnetica.

Chris: ‘’di questa cosa ce ne facciamo? La lasciamo qui?’’

Leon: ‘’portatela dietro. A me hanno fatto molto comodo quelle schede quando dovevo salvarmi i ciapet.’’

Chris: ‘’(pensiero) a me sembra sempre più scemo’’

Entrarono da quella porta per poi ritrovarsi in una stanza di sicurezza con tutti i monitor collegati alle telecamere di sicurezza e un terminale collegato con il sistema principale. Leon si sedette sulla poltrona e accese lo schermo del computer per ritrovarsi collegato con un altro pc.

Leon: ‘’probabilmente tutti i pc qui dentro sono collegati in rete locale quindi se io scannerizzo la mappa e la mando a tutti i terminali del palazzo i tuoi amici possono stamparla dal primo computer che trovano.’’

Chris stava guardando Leon con una faccia un po’ sorpresa.

Leon: ‘’che c’è adesso?’’

Chris: ‘’ti spiacerebbe tradurre in linguaggio umano?’’

Leon: ‘’forse è meglio lasciar perdere dunque mettiamo la mappa nello scanner. La tiriamo su. La salviamo e la inviamo tramite e-mail. Così!’’

Chris: (prendendo il telefono) ‘’Jill senti abbiamo mandato la mappa a tutti i computer del palazzo. In teoria. Vedi se riesci a stamparla.’’

Jill: ‘’va bene aspetta un attimo. Carlos prendi quel computer e vedi se riesci a tirare fuori quella cavolo di mappa.’’

Leon intanto aveva preso un palmare e ci stava smanettando intorno con un cavo.

Chris: ‘’che cavolo stai facendo?’’

Leon: ‘’Sto copiando la cartina in questo palmare così non dovremo portarci dietro quella in carta.’’

Chris: ‘’tu fa quel che vuoi ma io di quegli affari non mi fido’’ e detto questo si riprese la mappa dallo scanner.

Jill: ‘’Chris ci sei?’’

Chris: ‘’si. Allora avete trovato ?’’

Jill: ‘’si abbiamo trovato. Dove ci possiamo incontrare?’’

Chris: ‘’dunque fatemi pensare. Voi dove siete?.’’

Jill: ‘’dunque. Ci troviamo nella sala di controllo D.’’

Chris: ‘’cavolo noi siamo nella P dall’altra parte dell’edificio. Che ne dici di trovarci nella sala mensa? È più o meno al centro del palazzo.’’

Jill: ‘’ok il primo che arriva aspetta gli altri.’’

Chris chiuse la chiamata e Leon si alzò dalla poltrona.

Leon: ‘’allora? Andiamo?’’

Chris: ‘’no guarda ci prendiamo un caffè’’

I due si incamminarono verso la porta che dava accesso alla hall Chris in testa fino ad arrivare davanti alla porta metallica che li divideva dalla sala.

Chris: ‘’preparati. Qui siamo in ambiente chiuso e gli zombi saranno dei più.’’

Chris aprì la porta di scatto diede un’ occhiata nella sala, sgranò gli occhi e richiuse di scatto la porta piazzandosici davanti con il corpo.

Chris: ‘’ok cambiamo strada’’

Leon guardò dall’oblo piazzato nella porta.

Leon: ‘’perché mai. saranno si e no una decina’’

Chris: ‘’fa quel che vuoi ma con una nove millimetri battere dieci zombi in una stanza si e no due metri per quattro è dura.’’

Leon: ‘’dimentichi questo.’’ Disase Leon estraendo il fucile a pompa.

Chris: ‘’è vero me n’ero dimenticato’’ disse grattandosi la nuca.

Leon: ‘’bè andiamo’’

I due aprirono la porta di colpo e Leon sparò due cartucce del fucile mentre Chris mirava alla testa degli zombi. Improvvisamente qualcosa saettò fra le mani di Leon distruggendo il fucile.

Leon: ‘’diavolo? Disse alzando la testa.

Il Licker era appeso sopra il soffitto e guardava i due con un espressione contenta; si lasciò andare cadendo davanti a Leon per poi alzarsi sulle zampe posteriori lasciando scivolare la lingua sul terreno. Il Licker inizio ad avanzare mentre Leon indietreggiava.

Chris: ‘’Hei non pensi a me?’’

Chris aveva estratto la 44 magnum e la stava puntando alla testa del Licker che iniziò a voltarsi verso Chris ma non fece in tempo la sua testa esplose spargendo sangue e cervello in tutta la stanza.

Leon: ‘’grazie’’

Chris: ‘’adesso finiamo questi quattro zombi’’

Una delle porte si abbatte di colpo facendo entrare altri mostri.

Chris: ‘’al diavolo’’ disse alzando la magnum.

Leon: ‘’risparmia le munizioni’’ dise mostrandogli la cintura delle munizioni del fucile ‘’ormai non servono più’’ lanciò la cintura verso il gruppo di zombi e inizio a fare fuoco insieme a Chris facendo esplodere le munizioni vicino al gruppo di zombi.

Ne rimasero in piedi due che vennero eliminati senza problemi.

Leon: ‘’sa da pollo arrosto’’

Chris tirò un pugno sulla testa di Leon alla maniera di Akagi a Hanamici  ‘’sta zitto baka’’

Leon: ‘’haio’’

Chris: ‘’andiamo dobbiamo passare di qua’’

I due si avviarono verso la porta ma non fecero in tempo a passare la soglia che qualcosa li colpi dietro la testa facendoli svenire.

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Resident Evil / Vai alla pagina dell'autore: Gatz