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Autore: Nono23    20/05/2015    3 recensioni
Seguito della one-shot “TomxHolly+Ralph= Guai+Amore= Gelosia+Vendetta sopita…?”. Cosa succede quando ai fornelli si mette… un totale incapace di cucinare? Sta a voi scoprirlo!
domandò Becker dalle scale. Alzò gli occhi sulla cucina e per poco questi non gli uscirono fuori dalle orbite. Si dovette appoggiare ad una parete per non stramazzare al suolo.
< M-M-M-Ma c-c-c-h’ è s-s-s-success-so?> balbettò incredulo e pallido in volto.
< Ehm… Incidente di percorso…?> provò a dire con aria colpevole. Si era stretto nelle spalle e tremava alla reazione del fidanzato.
Leggete and leave a comment, please!!! XDXDXD!
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'Artista e il Capitano-Love Story'
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Holly si trovava in cucina Becker con un’espressione che riusciva facilmente a battere l’urlo di Munch. Quando aveva accettato di cucinare qualcosa al suo amato, si era completamente scordato di… non saper cucinare!
“Accidenti! E ora che faccio? Non ho la più pallida idea di come si cucini! Però… non penso possa essere così difficile. In fondo ho battuto calciatori fortissimi, alcuni anche migliori di me. Cosa vuoi che sia cucinare qualcosa di veloce? Forza, posso farcela!” si autoconvinse. Non sapeva che la realtà era ben distante dai suoi ottimistici pensieri…
La cucina era una di quelle classiche, con un lungo piano da lavoro, credenze di legno bianche e una mensola con tutti i contenitori delle spezie in bella mostra. Aveva un che di pittoresco… non a caso Ichiro Becker era un artista!
Hutton aprì un’anta e vi trovò dei pacchetti di riso e pasta. Ne prese uno di quest’ultima e lo appoggiò sul piano da lavoro.
“Fin qui ci siamo… poi, cosa potrei metterci insieme?” Bella domanda… rovistò ancora fra i mobili e il frigo, optando per della pancetta e dei pomodori. È quello che credeva… cercò un coltello e, appena lo trovò, iniziò a tagliare i pomodorini in piccoli pezzi. Trovò una padella in cui mise a soffriggere il tutto e una pentola per gettare la pasta. Erano più di venti minuti che sentiva l’acqua della doccia scorrere e, preoccupato, decise di andare a controllare se fosse tutto a posto.
<< Oh, Holly, meno male che sei qui. Mi potresti aiutare? È dieci minuti che provo ad uscire, ma con questo piede continuo a scivolare! Accidenti!>> chiese lui con un’espressione abbattuta in volto. Aveva un broncio lievissimo davvero adorabile, che fece sorridere dolcemente Oliver. Tom non lo notò e si appoggiò al torace del suo amato. Lo baciò teneramente, sussurrandogli un << Grazie!>> all’orecchio in modo così sensuale che fece rabbrividire Hutton.
<< Così non vale però!>> disse lui guardandolo imbronciato e le braccia incrociate al petto. Il fidanzato sorrise facendogli una linguaccia, poi alzò il viso e annusò l’aria:
<< Cos’è quest’odore? … Sembra bruciato…>> espose le sue analisi con aria stupita. Il volto di Holly divenne prima pallido come quello di un fantasma, poi paonazzo. Corse giù per le scale come se fosse posseduto dal demonio e vide un fumo grigiastro invadere la cucina.
<< On no!!!>> si coprì la bocca con il braccio e si precipitò a spegnere il fornello. Aprì la finestra e cercò di guidare con le braccia il fumo all’esterno. Appena la nebbia si diradò, presentò davanti ai suoi occhi uno spettacolo… terrificante! La pasta spaghetti era sparsa su tutto il fornello, alcuni fili erano ancora attaccati alla pentola; i pomodori erano neri e la pancetta… non c’era più!
<< Accidenti! E ora che faccio? Non c’è più niente di commestibile e mi tocca pure pulire! Uffa!>> disse arrabbiato e sconfitto… da un piatto di pasta.
<< Holly? …Holly, che succede?>> domandò Becker dalle scale. Alzò gli occhi sulla cucina e per poco questi non gli uscirono fuori dalle orbite. Si dovette appoggiare ad una parete per non stramazzare al suolo.
<< M-M-M-Ma c-c-c-h’ è s-s-s-success-so?>> balbettò incredulo e pallido in volto.
<< Ehm… Incidente di percorso…?>> provò a dire con aria colpevole. Si era stretto nelle spalle e tremava alla reazione del fidanzato. Lui, dopo essersi ripreso velocemente, chiese con aria estremamente calma… forse troppa:
<< Senti, ma me la vuoi spiegare una cosa?>>
<< C-cosa?>> domandò inghiottendo a vuoto e incerto di sapere quale fosse il vero quesito del suo amato.
<< Perché è da ieri che tenti di uccidermi? Perché? Prima mi fai inciampare sul tuo borsone, lasciato in mezzo al corridoio appositamente con lo scopo di ammazzarmi. Poi mi mandi a fuoco la cucina. Insomma perché mi fai questo? Vuoi mettere fine al nostro rapporto? Dimmelo, non tentare di uccidermi, per favore! Sono troppo giovane per morire!>> dichiarò lui con un tic all’occhio destro preoccupante.
<< Amore, cosa vai dicendo! No, io ti amo e non voglio mettere fine alla nostra storia. Non l’ho fatto apposta, davvero. Credimi sono solo… coincidenze!>> provò a convincerlo lui. Si era addirittura inginocchiato ai suoi piedi!
<< Sherlock Holmes diceva che le coincidenze non esistono. Nulla va lasciato al caso. In effetti lui odiava il suono di quella parola.>> disse lui, cambiando in un certo senso argomento.
Holly colse la palla al balzo e controbatté:
<< Chi è questo qui?>>
Becker, appassionato di gialli fin da bambino, aveva letto tutti i libri scritti da Arthur Conan Doyle. Roteò gli occhi e mise le braccia conserte.
<< Insomma, quante volte ti devo dire che fu il più grande detective di tutti i tempi inventato da Arthur Conan Doyle?! Cavolo! Possibile che in testa abbia solo il pallone? Adesso neppure degli alieni ci si può fidare!>> sbuffò sonoramente e lo guardò negli occhi antracite. Ma perché l’aveva fatto?! Sapeva che poi si scioglieva e gli concedeva tutto… persino il perdono per quel disastro.
<< Detective? Pallone? Alieni? Sei sicuro di non star delirando, tesoro?>>
<< Senti, non è conversando con me che si pulisce la cucina. Forza, muoviti! Prima ti muovi, prima ordino qualcosa di decente da mangiare, prima ceniamo insieme!>> decretò lui, andando sul divano a riposarsi.
Dopo un’ora abbondante di strofinio e parolacce varie, Hutton si passò una mano sulla fronte per togliersi il sudore con fare soddisfatto, decretando con gioia incontenibile:
<< HO FINITO!!!>>
<< Finalmente! Dai, prendi il telefono e vieni qui!>> gli urlò il suo fidanzato dal salotto.
Ordinarono due pizze gustosissime e, appena terminarono la cena, Holly si sedette accanto a Tom. Sapeva sempre come ammansire il suo ragazzo e dopo quella pizza sarebbe stato ancora più facile.
<< Allora, com’era?>> chiese lui, passando distrattamente un braccio intorno al collo di Becker.
<< Buona, non c’è che dire. Sicuramente sempre meglio di quella cosa che ho ritrovato nel cestino dell’umido!>> punzecchiò lui, provocando un po’ il numero 10.
<< Uffa, ti ho già chiesto scusa, mi sono inginocchiato e ho ripulito la cucina! Che altro devo fare?>> disse con una vocina comica e isterica che fece scoppiare a ridere il suo amato.
<< Perché stai ridendo ora?>>
<< Sei troppo comico!!! … Va beh, dai, tanto ti avevo già perdonato… mi riesci sempre fregare, mandando a quel paese tutti i miei buoni propositi di non cedere, ma poi…>> lasciò in sospeso la frase e con uno sguardo dolcissimo lo baciò. Holly, con la bocca dischiusa, ricambiò volentieri e con passione quel bacio che in teoria, ma molto in teoria, doveva essere “casto e puro”…
Infatti una mano gli scivolò sui suoi pettorali ben scolpiti, regalando fremiti di piacere a Tom, che aveva circondato con le braccia il collo del Campione del Sol Levante. Si staccarono per prendere fiato, i loro respiri erano affannati e volevano di più, ma il numero 11 provò a dire:
<< Amore… il piede… deve restare fermo…>>
<< Resterà… fermissimo…>> non ci avrebbe mai creduto, ma la delicatezza di quella notte infuocata lo stupì. La camicia, memore della loro prima volta, gliela sbottonò deciso a non strappargliela. Sapeva cosa l’avrebbe atteso, altrimenti… Con una fila di baci, che partivano dal collo e gli attraversavano tutto il petto, arrivò sino alla cintura dei jeans, che ancora portava, e gliela slacciò. Lo vide mordersi il labbro dal piacere e lo baciò per impedirglielo. Sapeva che adorava quella dolce tortura. I vestiti di entrambi, compreso l’intimo, volarono via, il più lontano possibile da loro, lasciando che i propri sessi si strofinassero. Holly, dimostrando tutto il suo amore e dolcezza nei confronti del fidanzato, riempì di baci e carezze il piede infortunato. Però era anche stanco di aspettare e così decise di fondersi con Tom, tappandogli la bocca con un bacio pieno di passione per impedire di diffondere l’urlo del loro piacere. Si guardarono negli occhi, poi Holly rotolò al suo fianco, tenendolo stretto a sé in un caldo abbraccio.
<< Vieni su in camera, qui fa freddo.>> gli sussurrò in un orecchio Becker. Oliver annuì e lo aiutò a salire le scale. Si misero velocemente sotto le coperte e si addormentarono sereni, abbracciati e appagati.

Fine.

Note dell’autrice:
Hola, chicas! Come state? Io? Beh, potrei stare meglio: mi è appena sceso un febbrone da cavallo, così ho deciso di terminare questa one-shot e pubblicarla! Spero non ci siano errori, caso contrario avvertitemi, grazie. Beh, che dire di questi due? Se non ne combinano una delle loro non son contenti! È nata come seguito di “TomxHolly+Ralph= Guai+Amore= Gelosia+Vendetta sopita…?”, quindi vi consiglierei caldamente di leggerla e già che ci siete lasciarmi anche un piccolo commentino! Beh, auguro a tutti buonanotte e spero che la one-shot sia stata di vostro gradimento! Mi raccomando, in tal caso, anche un solo, piccolissimo commento farebbe un piacere enorme all’autrice, che probabilmente è tornata a delirare a causa della febbre… XDXDXD!
Always yours,
Nono23!

   
 
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