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Autore: Aurora_Sogna    04/01/2009    2 recensioni
1-[Metri e Banane] "E' sorprendente e irritante che un ragazzino riesca a tenermi testa in una maniera tanto assurda!"
2-[Boys Don't Cry] "E nel momento in cui, senti quel calore tanto desiderato sulle tue labbra."
3-[Odi et Amo] "Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.Nescio, sed fieri sentio et excrucior."
4-[Welcome to my Hell] "Ti porterà alla pazzia, se non l'ha gia fatto."
5-[Belli e Riposati] "-40,39,38...Tenente, tra poco saremo entrambi liberi, e andare via da qui[...]L'uno libero di andare lontano dall'altro...-"
6-[Buio] "E ancora una volta, tutto si fermò"
E ritorno, con una raccolta. Qualcuno si ricorda di me? :p. Buona Lettura.
Genere: Romantico, Drammatico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un pò tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sarebbe stato stupido anche solo credere di poterci riuscire. Sarebbe stato stupido anche solo pensarci. Forse era per quello che non riusciva a frenare le lacrime, stretto in angolo della stanza al buio, con il solo ginocchio che gli era rimasto al petto.  Era stato stupido crederci, era stato stupido illudersi.

Era stato stupido, ma l’erroe della sua stupidità veniva pagato da suo fratello.  Portò l’unica mano che aveva ad artigliarsi i capelli, mentre si mordeva il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.

Tratteneva i singhiozzi, gia era stato troppo permettere alle lacrime di varcare i confini dei suoi occhi. Solo la notte poteva permettersi di piangere, quando nel letto i continui incubi di quella fatidica notte non gli facevano chiudere occhio.

D’altronde era ancora un bambino, ma questo non aveva mai voluto accettarlo. Sebbene non avesse mai voluto accettarlo, lo sapeva e odiava i suoi stessi momenti di debolezza che glielo ricordavano. Come se non fosse gia abbastanza continuare a vivere con quel rimorso.

La mano scese al petto, all’altezza del cuore che strinze quasi con frenesia, la camicia del pigiama si piegò sotto le sue mani e quasi non si strappava per la foga con la quale era stata presa.

Il respiro era affannato, ma quando sentì qualcuno muoversi dietro la porta e la luce accendersi aldilà di quella, tutto si fermò, smise anche di respirare spalancando gli occhi dorati nel buio. Anche il solo e minimo rumore avrebbe insospettito la zia Pinako, o Winry che erano fuori la stanza.

Guardò Alphonse, o meglio l’armatura che racchiudeva la sua anima, abbandonata contro il muro. Quando dormiva sembrava che fosse assente. Quell’armatura sembrava ritornare tale.

La luce si spense di nuovo e di nuovo tutto ripiombò nel buio. Non riuscì a trattenre un singhiozzo più forte degli altri e tornò a piangere stringendo gli occhi, per tentare invano di non far scendere le lacrime a bagnare le sue gote. Riaprì gli occhi e lo sguardo riandò all’armatura, doveva evitare ogni rumore per evitare di svegliare Alphonse, non voleva lo vedesse così fragile, non voleva vedesse la sua debolezza, non voleva fargli pesare anche il suo senso di colpa. Per Alphonse quello era gia abbastanza.

Diede un occhio al cielo fuori dalla finestra, era coperto, nuvoloso, probabilmente il giorno dopo avrebbe piovuto. La pioggia avrebbe bagnato le case, le strade, i campi.

Gli piaceva passeggiare sotto la pioggia.

Si sentiva eusasto, la stanchezza prese improvvisamente possesso del suo corpo e astento riuscì a restare sveglio prima di raggiungere il letto. Poi cadde in un sonno profondo.

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-Edward! Edward! Entra, prenderai un accidenti, fermo sotto la pioggia!-

Winry urlava dall’uscio della porta ma lui non l’ascoltava, aveva il viso alto verso il cielo, il sorrisino che aveva tradiva quello che aveva dentro. Aprì gli occhi e si voltò verso Winry facendole una linguaccia e senza dire altro tornò alla posizione iniziale.

-Nii-san! Nii-san! Vuoi forse ammalarti? Torna dentro!-

La voce del fratello minore, che rimbombava nella vuota armatura riaprì quella piccola ferita all’altezza del cuore. Ogni volta quel tintinnio metalicco gli ricordava il suo peccato, gli ricordava quanto Alphonse l’avesse pagata cara per un suo errore. Restò altri istanti sotto la pioggia, poi quando il fratello lo chiamò ancora, tornò sull’uscio di casa scoppiando a ridere.

Gli altri erano perplessi, non capivano il motivo di quella risata fragorosa, così fragorosa che lo lasciava senza fiato e lui benedì le gocce di pioggia che così tanto bene nascondevano le gocce salate dei suoi occhi. Si calmò lentamente mentre batteva una mano sulla spalla di Winry.

-Nii-san! Stai impazzendo mica?-

-Certo che no, Al!-

Diede una pacca anche all’armatura, fu il solo ovviamente a farsi male.

-Non chiamare il tuo fratello maggiore pazzo!-

Winry scosse la testa entrando in casa. Questi maschi non li avrebbe mai capiti, eterni bambini! Edward rise ancora di più, mentre si apprestava ad entrare, doveva andare via, gli occhi minacciavano ancora di bagnare le sue guance e non poteva permettere che succedesse avanti ad Alphonse.

-Nii-san?-

Una voce, la sua voce lo fermò, e lui rimase di spalle, con i pugni serrati.

-Io la notte non posso dormire. Quest’armatura non mi permette di farlo-

Ancora una volta tutto si fermò.

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Vogliate perdonarmi per il grande ritardo, ma ho avuto problemi con il pc ç_ç

Ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti, scusate se non posso soffermarmi troppo, ma ho paura che il pc si blocchi da un momento all’altro -.-

Ringrazio, inoltre chi ha letto e chi recensirà.

Alla prossima

Lily123

   
 
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