Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Heart    23/05/2015    2 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VII

“Fuoco fatuo”

 

 

 

Il cielo era dipinto di un blu cobalto, mille stelle incorniciavano la volta celeste.

La luna in quella notte era nuova e, come tale, non si mostrava.

Un dolce venticello scompigliò i suoi lunghi capelli color della luna.

L’aria sapeva di cambiamenti e così veniva percepita anche dal suo generato fratello.

Inuyasha, in quella notte, perdeva i suoi poteri da demone e si trasformava in un normalissimo umano. I suoi capelli e gli occhi diventavano scuri e il suo corpo perdeva la sua resistenza. Per Sesshomaru era una cosa ripugnante. Gli uomini erano ripugnanti.

Lui, potente demone maggiore, non avrebbe mai tollerato di abbassarsi a tanto.

-Che bello!-,esclamò una voce da dietro le spalle.

Il demone bianco si voltò verso la piccola umana che lo seguiva, aveva gli occhi spalancati e felici.

-Rin. Che cosa ci fai alzata a quest’ora?-Chiese serio.

La bambina non gli diede importanza e si avvicinò al piccolo laghetto che c’era di fronte a loro. L’acqua era scura, ma sul pelo della sorgente c’erano degli strani bagliori.

Rin cercò di avvicinarsi di più per osservare, ma il demone la fermò prima che cadesse in acqua.

-Che cosa sono, Signor Sesshomaru?-.Domandò, per poi indicare quelle luci.

Il demone seguì il suo dito e notò una strana presenza. Era una strana fiammella blu e verde che galleggiava sull’acqua.

-Un fuoco fatuo- mormorò.

La piccola attese che continuasse, ma non ricevette altre informazioni.

Sesshomaru seguì le scie del fuoco e, con sorpresa, capì che si stavano dirigendo verso il gruppo di suo fratello. Incuriosito da tale presenza, non esitò a seguirle.

Lasciò Rin con Jaken da soli e corse.

Le fiammelle si fermarono intorno al gruppo degli umani: loro erano immersi nel sonno. Si chiese che cosa li potesse aver attratti, i fuochi fatui si manifestavano solo nelle vicinanze di cimiteri o di paludi.

All’improvviso avvertì una strana energia provenire dalle pendici della foresta. Proseguì, attratto, e si ritrovo di fronte a una strana scena.

Inuyasha era a terra e sembrava dormire. Le fiammelle giravano intorno a lui. La cosa era ambigua e stupefacente, dato che erano in numero considerevole.

Si guardò in giro ma non trovò nessuno. Non era possibile che quelle creature fossero arrivate di loro spontanea volontà.

Le leggende erano molte, ma lui non ci credeva.

Ad un tratto Tenseiga vibrò. Il demone la impugnò, ma lei lo scostò, reagendo tramite la barriera protettiva.

Si estrasse da sola e sparì nel nulla. Il demone non sapeva più che pensare! Che stava succedendo?

Cercò di trovarla, la spada non si era mai comportata in quella maniera.

Le sue ricerche terminarono quando trovò Dafne sul pelo dell’acqua, seduta su essa, con le gambe incrociate e le braccia su esse. I suoi capelli fluttuavano e la sua energia si era sprigionata.

La ragazza aveva gli occhi chiusi, il respiro regolare e un battito del cuore costante. Sesshomaru cercò di avvicinarsi a lei, ma una barriera lo intralciò.

-Fermo!-, puntualizzò una voce.

Il demone si voltò e si ritrovò a faccia a faccia con quel ragazzo.

-Che sta succedendo?-Chiese il demone.

-Non sono cose che ti riguardano. Lascia questa zona ora che sei ancora in tempo.- Comunicò il ragazzo.

-Non farmi ridere ragazzino, non prendo ordini da te.-Disse Sesshomaru.

-Io ti ho avvertito.-

Eddy alzò il braccio e lo piegò all’indietro, estraendo una spada dalla sua spalla.

Sesshomaru, in tutti quegli anni, non aveva mai visto una cosa del genere, forse si trattava veramente di magia o di qualcosa di più.

-La usate in molti, questa tecnica?-Chiese curioso, riferendosi alla comparsa di armi dal corpo.

-Non immagini quanto! Ci rende forti. Rende il nemico impreparato… - affermò.

La lama della spada divenne invisibile e, con un colpo da maestro, il ragazzo colpì il demone; ma lui prontamente lo evitò, dando inizio allo scontro.

Le due spade iniziarono a battersi, tra salti e battute. Eddy e Sesshomaru avevano preso lo scontro sul serio e infatti i primi danni già si notavano. La cosa strana di quel duello e di quell’atmosfera era che nessun’ altro si era accorto di cosa stesse succedendo.

Miroku e Kagome avrebbero dovuto avvertire molto bene le strane vibrazioni che stavano percorrendo quella foresta, ma i due dormivano e il mondo compiva la sua missione.

 

}͏{

 

Tre ore prima

 

 

Dafne era appena tornata dal mondo futuro insieme a Kagome. La sterminatrice e il monaco se ne accorsero. Era vero che la ragazza veniva dal futuro, ma si chiedevano come mai si trovasse insieme a Kagome, per di più nel suo stesso tempo.

La cosa era strana.

I due osservarono le due ragazze con attenzione, ma non notarono nulla di particolare, forse era una loro fissazione.

Si aggiunsero al piccolo Shippo che non smetteva di saltellare come un bambino, dopo aver ricevuto il suo regalo.

Dafne cercò qualcos’ altro nella sua borsa, infine estrasse due buste e le porse agli amici.

-Questo è per voi.-Disse con un sorriso.

I due la guardarono negli occhi, intanto Kagome moriva dal ridere.

-Su, aprite voglio vedere le vostre facce.- Affermò la ragazza, mentre si portava le braccia dietro la testa.

La prima ad aprire il pacchetto fu Sango, la scatolina era rettangolare. Tolse la carta ed estrasse due pezzi d’intimo. Il colore variava tra il nero e il caramello. Sango divenne subito rossa e imbarazzata e iniziò a balbettare.

-In questo tempo questi capi ancora non esistono, ma ti assicuro che sono molto comodi, soprattutto se devi cambiarti e se non vuoi farti vedere da qualche maniaco.- Disse.

La sterminatrice non riusciva a parlare, non era abituata a vedere e indossare quegli strani pezzi di stoffa! Infine li nascose e mormorò un grazie.

Il monaco non aveva fatto altro che osservare la sua bellissima Sango che guardava quegli indumenti. Immaginò subito che un giorno lei li avrebbe indossati per lui, la sua mente pervertita iniziò a formulare immagini su immagini, pian piano il naso iniziò a sanguinargli.

-Se ti comporti in questa maniera, credo che dovrò riprendermi il regalo-, disse Dafne. Miroku la guardò perplesso non capendo il discorso. Beh anche lui aveva tra le mani una scatola rettangolare, anche se era più pesante di quella di Sango.

-Non mi fare quella faccia, non voglio sentirmi in colpa.-Mormorò imbarazzata.

L’amico ispezionò il pacco e aprì la confezione. Al suo interno trovò uno strano pezzo di stoffa scura, con un elastico all’inizio di quell’indumento.

-Che cosa sarebbe?-Chiese.

-Oh che vergogna!-Blaterò Kagome, coprendo gli occhi con le mani.

-Ka-chan non c’è nulla di vergognarsi, i ragazzi del nostro mondo lo indossano giornalmente, dopotutto.- Proferì Dafne arrossendo un po’ anche lei.

-Mi spiegate che cosa è?- Domandò il monaco.

-Idiota! Arrivarci!-Gridò Sango dandogli un colpo in testa.

Il poverino cadde al suolo, facendo rovesciare il contenuto della scatola. Quando si rialzò si ritrovò in mano una strana pergamena, no forse era un libro, Kagome gli aveva spiegato che, in futuro, le pergamene erano state sostituite da quei fogli. Lo sfogliò curioso e per poco non morì.

-Miroku che ti succede!-Esclamò nel panico la ragazza.

-Oh non ti preoccupare Sango, credo che per un po’ non ti darà fastidio e se ne starà calmo.- Comunicò Dafne.

Infatti, come detto dalla ragazza del futuro, il ragazzo si appartò sotto un albero e iniziò a sfogliare il libro. Sembrava che non avesse mai visto nulla del genere, ma era plausibile, l’epoca ancora non lo consentiva.

Fatto questo Dafne si allontanò, le rimaneva solo un regalo e il destinatario era svanito nel nulla.

Accidenti a te, dove sei finito? Si chiese, così si allontanò alla ricerca dell’amico.

Erano successe troppe cose e forse si sentiva confuso. Non sapeva che impressione faceva a lui, tuttavia non era nulla di buono. Lo ritrovò al calar del sole a poltrire su un ramo.

-Eccoti.- Disse.

Inuyasha si svegliò di scatto.

Non l’aveva sentita e poi che cosa faceva accanto a lui? Per lo spavento precipitò di sotto, sbattendo la testa sul terreno.

-Idiota di un cane.- Affermò Dafne, scompigliandosi i capelli per l’infantilità del ragazzo.

-Vattene. Non ho nulla da dividere con te.- Disse nervoso, allontanandosi- grazie a te, mi trasformerò in un cane.- Ringhiò.

Il sole tramontò e come rituale Inuyasha venne avvolto da una luce, ma una cosa era stata omessa. Infatti non si ritrovò mutato in cane ma in umano.

-L’ho sempre detto che il tuo cervello è paragonabile a quello di una gallina. Ricordi che notte è? Se lo sai fai due più due e ti esce il risultato.- Chiarì Dafne, sedendosi per terra frustrata.

-Fhe!- Borbottò Inuyasha.

-Non aspettarti qualche parola da me, non voglio avere niente a che fare con te! Odio le persone bugiarde.- Asserì il ragazzo, voltando la testa verso sinistra per non guardarla.

-Non credo di essere brutta, ma se sono ripugnante per te non farò storie. Volevo solo dirti che non ho nulla contro te e contro la tua missione. Di solito non mi faccio tutti questi problemi, ma ci tengo a voi, siete i primi amici sinceri che ho. Se ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio, dimmelo per favore.- Confessò Dafne, portandosi le ginocchia sotto il mento.

Inuyasha la fissò. La vedeva eccome, ed non era brutta, affatto!

La sua bellezza era rara, ma il suo cuore batteva già per un’altra donna.

La sua lontananza lo aveva fatto diventare freddo.

Kagome gli aveva fatto scoprire tanti valori e forse un giorno si sarebbe spinto oltre.

-Nulla-, mormorò.

-Come?-Domandò Dafne, guardandolo in faccia.

-Non so spiegarti il motivo ma non ho fiducia in te. Ci nascondi qualcosa… hai ferito Kagome e questo non posso permetterlo più! Dannazione non voglio perderla.- Dichiarò arrabbiato.

-E perché non glielo dici? Le mie intenzioni non sono negative. Non mi frapporrei tra voi due. Siete due senza spina dorsale.- disse stizzita, Dafne.

-E tu che ne sai?-L’apostrofò, mentre la notte calava del tutto.

-Già. Io non so che vuol dire essere innamorati, ma so che cosa significa amare. Lo vedo ogni giorno. E non sai che male fa non provarlo per una persona. Ma ogni volta mi dico che ancora non è arrivato il momento e tiro avanti. Inuyasha perdonami.- Mormorò abbassando la testa. – E’ colpa mia, lo so. Mi dispiace.- pian piano iniziò a singhiozzare e a piangere.

Inuyasha accorgendosene, non riuscì a fare molto. Non sapeva confortare nessuno, ma la ragazza non voleva smetterla di frignare.

-Sai, credevo che un giorno lo avrei provato anch’io, l’amore. Dopo tutto che cosa ho da perdere? La mia vita è illimitata.- Si asciugo gli occhi e si alzò.

-Ti farò un regalo speciale Inu-chan.- gli disse.

-Non chiamarmi così.- Sbuffò il mezzodemone, ma si rasserenò vedendola di nuova serena.

-So che ho molti segreti, ma anche tu Inuyasha, ne hai. I nodi verranno al pettine.- Gli sorrise.

-Non ho nessuna intenzione di ricevere una cosa come quella di quel bonzo- l’ammonì, con un sorriso.

-Beh non saresti male con indosso solo quello, di sicuro Kagome morirebbe.- Rise.

-Ehi!- Esclamò, diventando rosso.

-Non ti preoccupare. Ciò che ti donerò sarà qualcosa di particolare. Vedi, questa notte è speciale, infatti le anime dei nostri defunti ritornano in questo mondo e cercano di ricontattare le persone che hanno lasciato. –Gli spiegò.

-Non dire assurdità-, mormorò Inuyasha scettico.

-Ti ricrederai, amico mio.- Gli porse una boccetta di vetro che, al suo interno conteneva una strana pallina di luce. La circondò con un laccio e poi gliela mise al collo.

-Che la notte degli spiriti abbia inizio.-Mormorò piano.

-A volte fai paura.- Comunicò Inuyasha all’amica.

-Buon viaggio.-, con queste parole Inuyasha vide Dafne ritornare dagli altri, ma dopo poco la seguì anche lui.

Aveva chiarito poco sulla sua presenza, ma aveva scoperto che anche lei aveva un cuore grande e l’energia che sprigionava non era mascherata.

Dafne era una ragazza con tanto amore nel cuore e tante paure dentro.

Una stella cadente passò in quell’istante nel cielo ed Inuyasha espresse un desiderio; sorrise come un bambino e tornò dagli amici.

La serata passò tranquilla, con le chiacchiere tra ragazze e le occhiate furtive da parte di Miroku, che non faceva avvicinare nessuno al suo “libro magico”.

Dopo cena il gruppo si preparò per la notte. A Dafne sarebbe toccato il turno di notte. Tutto era tranquillo, fino a che Inuyasha non si svegliò.

Si allontanò dal gruppo per fare quattro passi. Le parole dell’amica gli rimbombavano nella mente.

Che cosa significava che quella notte era speciale? Perché la sua mente non lo lasciava riposare invece di assillarlo continuamente con i pensieri??

Si era accorto che Dafne non era lì con loro, chissà dov’era finita.

Quella svaniva troppo spesso!

La cercò per un po’, fino a che non giunse in prossimità del lago. C’era qualcosa di strano che galleggiava sulle sue acque, sembravano tante lanterne.

Con l’andare del tempo quelle sfere di luce si avvicinavano alla riva, fino ad arrivargli proprio di fronte. Fu in quell’istante che un bagliore azzurrino lo avvolse, facendogli perdere i sensi.

La boccetta al suo collo s’illuminò e si colorò di blu.

 

 

 

Quando si risvegliò si trovò immerso alla nebbia.

-Ma che accidenti…?-, le parole furono sostituite dal rumore di uno scoppiettio.

Lo segui, ipnotizzato, e raggiunse un piccolo focolare. Non c’era nessuno lì, solo il fuoco e un cinghiale morto. Il ragazzo sembrava perplesso, ma non ebbe tempo di fare o dire qualcosa che una strana presenza lo prese alle spalle.

 

Estrasse Tessaiga e la puntò verso il nemico, ma non colpì nessuno, poiché la spada ritornò allo stadio primario.

-Credevi che mi potesse fare del male?-Disse una voce autoritaria e vecchia.

Il ragazzo cercava il possessore di quella voce, mentre il cuore gli batteva forte.

C’era qualcosa che non quadrava.

-Hai suoi stessi occhi.-Proferì lo sconosciuto.

-Dannazione, esci allo scoperto!- Sibilò il giovane, con irruenza.

Un colpo fulmineo lo scaravento sull’albero.

-Non parlarmi con questo tono, Inuyasha!- Lo rimproverò la voce.

L’ombra si rese visibile, facendo pietrificare il ragazzo che si era rialzato, dolorante. Di fronte a lui c’era suo padre.

-Non è possibile!- Mormorò.

-Oh certo, hai ragione, ma grazie a quella strana pietra, tutto può essere realizzato.- Gli spiegò suo padre.

Inuyasha allungò la mano per sollevare la boccetta e infatti la pietra era illuminata e di blu.

-E’ una chiave speciale, che permette di vedere le anime. Gli esseri mortali non ne sono in grado.- Proferì il Generale, sedendosi.

Inuyasha osservava il padre, era vero…lui era il Grande Generale Cane.

Suo padre gli si era mostrato con un armatura sul corpo, quasi simile a quella di Sesshomaru, solo che alle spalle c’erano due triangoli ricurvi che lo proteggevano. Una stola di pelliccia sulla spalla destra e una cintura che l’attraversava e finiva sulla schiena per reggere le spade.

L’uomo aveva due marchi magenta sulle guance e gli occhi simili ai suoi. I capelli erano splendidi, non era uno fissato ma lo invidiava.

-Siediti, figliolo … facciamo tesoro di questo incontro.- Dichiarò il Generale.

Anche lui aveva osservato il figlio minore: tanti particolari erano della sua amata Izayoi. Il suo cucciolo era diventato un grande uomo.

-Ho saputo che stai combattendo contro Naraku. Le insidie saranno molte, ma ce la farai, abbi fiducia nelle tue capacità e in quelle delle persone che ti stanno vicino.- Gli disse.

-Come fai a sapere di Naraku?-Chiese il figlio.

Si sentiva a disagio. Era sempre stato un suo grande desiderio parlare con il padre, ma adesso che esso era stato esaudito, le parole svanivano.

-Ti sembra che lasci i miei figli incustoditi? Li proteggerò sempre anche da morto, è un dovere da genitore.- Asserì il demone, per poi osservarlo.

-Capisco.-Inuyasha non sembrava il ragazzo spavaldo di ogni giorno; essere davanti a quell’autorità lo aveva lasciato senza forze. Suo padre era lì con lui! e lui? Che diavolo stava facendo?? Si alzò, nervoso, per quella sua figura da scena muta.

-Lo so, è una strana sensazione.- Borbottò il generale.

-Già. Ho sempre voluto parlarti, farti milioni di domande e adesso… tu sei qui con me e non riesco a… –

-Figliolo, io sarò sempre con te. Liberati dal peso che ti opprime il cuore. Risponderò a tutte le tue domande.-

Detto questo i due si sedettero intorno al fuoco e iniziarono a parlare.

Inuyasha chiese il motivo della sua scelta a riguardo delle spade, del suo passato come generale e infine giunse alla domanda più importante.

-Hai amato tanto mia madre?- domandò.

I loro sguardi si erano incrociati, la paura e la soggezione erano stati sostituiti dalla felicità e dalla tranquillità.

-Tua madre è stata la mia luce, un bagliore così splendente che mi ha fatto scoprire cose che non sapevo esistessero. Lei era forte e determinata, la sua bellezza era rara e questo glie l’ ho sempre ripetuto. Quando mi disse che aspettava un figlio da me, ero felice. Il nostro amore aveva creato una creatura che suggellava il nostro sentimento. Non rimpiango niente di quell’incontro, se non fosse stato per lei, non sarei qui. L’amore ti rende un uomo migliore, Inuyasha, e credo che tu lo sappia. Vedo come guardi quella sacerdotessa.- Affermò il demone, facendo salire la temperatura al figlio che iniziò a balbettare come una femminuccia.

-Per tutti i Kami, padre!!!- Gridò, per poi borbottona parole senza senso.

-Non c’è nulla da vergognarsi! Non credere che per me sia stato facile rivelare i miei sentimenti a tua madre.- Rise lui, mentre ripensava quella vicenda.

-Non credevo che il Grande Generale Cane potesse cadere in ridicolo così-, mormorò Inuyasha, ridendo.

-Beh, tutti abbiamo dei punti deboli, tuttavia tua madre mi accettò per quello che ero.- Rise soddisfatto.

Di fronte a lui aveva suo figlio, il suo piccolino. Aveva ancora molta strada da fare, ma un giorno avrebbe coronato anche lui il suo sogno d’amore.

-Non credevo che potesse essere così bello parlare a tu per tu con te-, mormorò Inuyasha sdraiandosi sull’erba con le braccia dietro la testa. Il cielo si stava schiarendo.

-Hai ragione.- Anche il generale copiò il figlio ed entrambi si ritrovarono a fissare il cielo.

–Inuyasha hai un grande potere dentro di te e quando sarai pronto lo userai- mormorò lui, il ragazzo lo fissò.

-A che potere ti riferisci?-Chiese.

-Proviene dal tuo cuore. Abbine cura-, parlò.

Piano, piano la sua figura diventava sempre più trasparente.

-Che cosa ti succede? Perchè stai svanendo?-Urlò allarmato.

-Il mio tempo sta scadendo. E' stato un piacere parlare con te, figliolo. Se mi vorrai domandare qualcos’altro, chiedi a lei.- Proferì.

-A lei chi?-

-Alla ragazza che ti ha donato quella pietra- Inuyasha guardò il ciondolo datogli da Dafne si accorse con meraviglia che la pietra non era più blu, ma quasi bianca. Il suo potere stava svanendo.

-Ci rivedremo presto e la prossima volta porta anche tuo fratello.- Detto questo, il Generale svanì.

Rimasto solo, Inuyasha osservò il sole sorgere. Si era risvegliato da quel torpore.

Non era stato un sogno, ma la realtà e tutto ciò era successo grazie alla pietra o meglio, grazie a Dafne.

Le doveva molto.

-Grazie Dafne.- E ritornò dai suoi amici, mentre i suoi poteri da mezzo demone ritornavano in circolo.

 

 

}͏{

 

L’alba giunse anche per loro. Eddy e Sesshomaru erano impresentabili.

Le loro vesti erano distrutte in diversi punti, ma nessuno dei due sembrava farci caso. I due combattenti erano sfiniti.

Da una parte Sesshomaru si era divertito in quello scontro, perché aveva scoperto molto sul suo avversario, dall’altra, Eddy, aveva guadagnato tempo per la sua signora.

-Credo che possiamo dare un fine a questo scontro, per il momento-proferì il ragazzo conficcando la lama nel terreno. Si voltò giusto in tempo per vedere la sua signora aprire gli occhi.

S’inchinò in segno di rispetto e poi si avvicinò a lei.

-Com’è andata?-Chiese.

-Bene. Grazie di tutto Eddy. Puoi andare.- Gli sorrise.

Lui fece un segno e poi svanì.

Sesshomaru rimase a fissarli e poi ripose anche lui la sua arma.

-Buongiorno, grande demone.- Lo apostrofò la ragazza.

Lui non le diede modo di continuare e si scagliò contro di lei.

Dafne schivò il suo colpo, ma un secondo le arrivò, mozzandole il respiro.

La ragazza cadde al suolo priva di sensi.

Sesshomaru la prese come un sacco di patate e la portò via con sè.

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:

Buona sera gente. Porto con me un nuovo capitolo e spero che vi piaccia.

In questa nuova puntata vediamo un po' di cose: tra cui il ritorno apparente del generale, il nuovo rapporto tra Inu e Dafne e lo vedremo nei successivi capitoli. Do spazio al personaggio del generale perchè ha un ruolo importante in questa storia e lo vedrete. Il fuoco Fatuo è una fiammella blu che di solito sta nelle paludi o nei cimiteri. Una leggenda narra che esso conduca al proprio destino, io lo ho attribuito alla morte.

Per i primi righi del capitolo, dove vediamo Miroku tutto sui di giri ...qualcuno è riuscito a immaginare che cosa sarebbe questo “libro magico”?

Lo svelo io. Un libro Hentai, immaginate la sua faccia. Oltre il libro ci sono i boxer.

Spero che vi sia piaciuto il capitolo. E mi fate sapere cosa ne pensate, grazie a coloro che mi seguono sempre e alla mia Beta Chiara che mi aiuta con i miei orrori.

Alla prossima.

Heart

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Heart