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Autore: Larathia    24/05/2015    0 recensioni
Una versione più cupa di FF8, abbastanza vicina al canon, anche se non esattamente canon. Raccolta di oneshot leggibili comunque in ordine cronologico. Tensione sessuale irrisolta tra Squall e Zell.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Squall Leonheart, Un po' tutti, Zell Dincht
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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BETWEEN ONE AND PERDITION
scritta da Larathia, tradotta da Alessia Heartilly
V. Blitz

"Hyne, è uno grosso," osservò Irvine, guardando attentamente al di sopra del masso. "Quel figlio di puttana potrebbe giocare a bowling con questa roccia."

"Non è un problema," disse Squall, scuotendo la testa. I suoi occhi avevano la tinta verde che significava che stava usando magie di scansione mentre lo studiava. "Solo non usate il tuono."

Rinoa sbatté le palpebre alla vista dei giganti di pelle bianca. Quattro, cinque di loro in gruppo. Ognuno di loro sarebbe stato un guaio. "Allora cosa?"

"Qualsiasi altra cosa," disse Squall. "Solo non il tuono. Si sono adattati ad essere i parafulmini del posto. Una volta passati, c'è via libera fino alla torre." Soppesò la sua pesante spada, pensieroso. "Irvine - colpi alla testa, tienili alti. Quistis, Selphie, fateli inciampare e cercate di non rimanere intrappolate. Rin, stai qui indietro e rallentali. Zell io li attaccheremo alle ginocchia e cercheremo di farli cadere per poterli finire."

"Colpi accecanti," disse Irvine guardandoli. "Sarà più facile farli cadere se non sanno da che parte sono."

"Non perdere tempo," disse Squall. "O munizioni. La Forza rinchiusa nella torre è riuscita a rimanerci per anni, anche se tutti sapevano che c'era. Avremo bisogno dei colpi migliori una volta dentro."

"Agli ordini," rispose Irvine scrollando le spalle, ma il suo tono di voce implicava che avrebbe preferito fare a modo suo. "Rin, com'è la tua mira in questi giorni?"

"Abbastanza buona," sorrise Rinoa. "Il farmi passare ore a distruggere pietre deve essere servito a qualcosa..."

Squall guardò Zell, mentre Selphie e Quistis testavano le loro armi. Scrollò le spalle e annuì. Nessun problema.

Uno alla volta, gli altri dissero "pronti", e allora Squall diede il segnale di attaccare.

Era tutto così molto più semplice quando stavano combattendo. Tutti i piccoli litigi sparivano, e fluivano nell'essere un'unica forza. Sei combattenti in tre coppie - Irvine e Rinoa a distanza con proiettili e magie, Quistis e Selphie con frusta e nunchaku ad accartocciare e colpire.

Lottavano insieme da così tanto che andava oltre l'abitudine, nell'intuizione - Squall sapeva quando colpiva che Zell non sarebbe stato sulla traiettoria. Sapeva cosa significava quando il suo amico indicava; significava buttami - il che non era del tutto letterale, ma tendeva a sembrarlo. Chinarsi e correre, lanciarsi dalla sua schiena, e Zell poteva mirarsi dritto al suo obiettivo prescelto, avvolgere e afferrare e polverizzare fino a quando il gigante barcollò di dolore e Squall poté attaccare mentre cadeva. Anche Zell sapeva cosa stava facendo Squall quando correva intorno a un nemico, tagliando i tendini, saltando e tirando un pugno per spezzare l'osso di un collo o di una spina dorsale. Musica, in un certo senso, ritmo e flusso.

"Tutti vivi laggiù?" gridò Irvine, e uno per uno i quattro combattenti più vicini al nemico risposero.

"Non hai sprecato nessun colpo?" chiese Squall.

Irvine scosse la testa. "Gli ordini sono ordini. Qualcosa di utile su queste... cose?"

"Guarda tu," rispose Squall scrollando le spalle. "Forse."

Quistis stava controllando la sua frusta, schioccando la lingua. "Devo sistemare questa parte," disse. "Vedo se hanno del metallo."

"È stato divertente," sottolineò Zell. Una scintilla di un sorriso piuttosto feroce lampeggiò. "Più grandi sono..."

Squall stava pensando, quando le loro mani sono più alte della tua testa, la tua testa è a livello del loro inguine. Sapeva bene che era meglio non dirlo, però, scosse semplicemente la testa divertito. Si erano sempre divertiti di più a sconfiggere qualsiasi nemico gigante.

"Sei coperto di sangue," lo rimproverò Rinoa, e gettò prontamente una magia d'acqua a Zell che andò a finire in tutto il terreno arido circostante. Lui ne uscì sputacchiando furiosamente, i lunghi ciuffi di capelli incollati al naso.

"Tu... strega!" si lamentò, anche se non con rabbia, e saltò sui piedi fradici. "Mi hai fatto il bagno, eh? Saluta una lotta nel fango!" e prontamente ne gettò un po' verso di lei, cosa che la fece ridere e schivare.

"Squall," disse Quistis, mentre Zell coinvolgeva Rinoa in un gioco di acchiapparello.

Si voltò verso di lei, sapendo cosa stava per dire, e così non disse niente mentre lei testava con le dita e risistemava parti della sua frusta.

"Non può restare," disse lei piano, annuendo appena verso Zell. "Oggi stava bene, ma..."

"Quistis, lui rimane," disse fermamente Squall, e scrollò le spalle. "Forse Rinoa gli farà bene."

L'espressione di lei diceva chiaramente cosa pensava di questo. "Rinoa non riesce a decidersi, e questo li distruggerà entrambi," predisse Quistis. "Questo per lui è personale." E personale, nel vocabolario di Quistis, era una cosa terribile.

Onestamente, parte di lui era d'accordo con lei. I giorni buoni stavano diventando di meno e più rari. Rinoa rideva e strillava e tirava gli equivalenti magici di palloncini d'acqua perché Zell lo stava prendendo come un gioco, se non altro. Non sarebbe stato improbabile per lui infuriarsi per questo. Comunque... "Combatte bene quanto o meglio di chiunque altro potremmo portare con noi."

"Perché tu lo copri."

"No." A quello Squall poteva decisamente rispondere. "Se dovessi coprirlo, gli direi di restare indietro. Come ho già fatto in passato."

"Ha bisogno di tempo libero," ripeté Quistis. "Tempo libero forzato... per gestire la cosa."

"No." Di nuovo, Squall era sicuro, e adesso era cupo. "Quistis... ha avuto delle settimane libere. Nel Garden, quando l'abbiamo spostato." Non era stato così tanto tempo prima. L'insonnia era stato il problema minore di Zell. La claustrofobia, lo sbattere delle porte, il buio - metà delle cose al Garden lo aveva fatto trasalire e sobbalzare, fino al limite del crollo, fino a quando Squall lo aveva praticamente portato dalla Kadowaki e le aveva ordinato di fare qualcosa. Aveva imparato molto dopo che lei aveva sedato Zell in un sonno inquieto, e lui era sicuro delle sue scelte. "Ha bisogno di affrontare questa cosa, Quistis. Potrebbe ucciderlo, sì. Se non la affronta, tanto vale che cerchi un nuovo lavoro." Annuì in direzione di Zell e Rinoa. "Vuoi essere tu a dirglielo? Ha avuto la possibilità di scegliere di restare indietro, e ha rifiutato."

"È il tuo lavoro mantenere tutti vivi," sbottò Quistis. "Non il mio. Se la sua - terapia - ci mette in pericolo -"

"Non lo farà." Piatto, sicuro. "Lo conosco - anche se è selvaggio, lo conosco. Voi ne uscirete vivi, anche se dovrò trascinarvi."

Quistis lo studiò ancora un po', valutando, poi piegò la testa a guardare la riparazione della sua frusta. "Hai in mente dei piani."

"Sì." Squall sospirò, si sedette su una roccia, iniziò a controllare se c'erano graffi sul suo gunblade. "Se ci si arriva, lo lascerò morire. O lo ucciderò io stesso. Se non si arriva a questo, mi aspetto che seguiate gli ordini."

"Freddo da parte tua." Dal tono di voce, era difficile dire se quell'osservazione fosse un complimento o un insulto.

"Il mio lavoro."

*****
Nota della traduttrice: come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, così come ogni sua eventuale risposta sarà riportata come risposta alla recensione (nei siti che lo permettono) o comunque sul mio blog.
Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
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