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Autore: Larathia    08/06/2015    0 recensioni
Una versione più cupa di FF8, abbastanza vicina al canon, anche se non esattamente canon. Raccolta di oneshot leggibili comunque in ordine cronologico. Tensione sessuale irrisolta tra Squall e Zell.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Squall Leonheart, Un po' tutti, Zell Dincht
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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BETWEEN ONE AND PERDITION
scritta da Larathia, tradotta da Alessia Heartilly
VI. Mani nel buio

Il silenzio non era silenzio normale, ma il rumore senza suono della Compressione Temporale. Mangiava la conversazione, inghiottiva il sussurro del tessuto e il rumore delle catene, lasciandoli a chiedersi se stavano diventando tutti sordi. Non potevano contare più sul rumore per essere avvertiti del pericolo - e avevano iniziato a usare le carezze - uno sfiorarsi molto leggero di braccia o mani - per ottenere l'attenzione di un compagno. L'unica garanzia, a parte questo, era di gridare, e non avevano bisogno che anche gli orrori del Castello dessero loro la caccia.

Squall scoprì che il suo udito era diventato più fine - rumori che sarebbero normalmente passati inosservati adesso coglievano invariabilmente la sua attenzione. Il minimo schianto di roccia che cadeva su roccia, uno scivolare di sassolini sulla pietra, echeggiava alle orecchie assordate dalla Compressione Temporale di Squall. Voltò la testa dalla luce tenue del corridoio verso l'angolo scuro che avevano scelto per accamparsi. Trattenne un piccolo sospiro quando vide Zell uscire dall'ombra. "Hai bisogno di riposo. Di dormire."

"Non posso." Era impossibile dire da dove venisse la monotonia; dalla depressione, dalla stanchezza, dal silenzio che divorava ogni suono...

Squall aspettò e basta. Compressione Temporale o no, Zell era terribile con il silenzio. Spostò di nuovo l'attenzione al suo posto di guardia, tenendo gli occhi bene aperti su eventuali nemici.

"Mi sto esaurendo," sbottò Zell tutto d'un tratto, agitato. "Questo posto, è..."

"Duro per tutti," interruppe in tono piatto Squall. "Lo sta facendo a tutti noi. Non c'è altra scelta."

"Lo so," rispose Zell, semmai più inquieto di prima. Distolse lo sguardo, l'ammissione forzata e odiata. "Sto solo... sto solo andando fuori di testa, Squall."

Il disgusto non poteva nemmeno essere inghiottito dalla stregoneria di Artemisia, e Squall non aveva in lui quello che serviva per negarlo. Fece cenno a Zell di sedersi su una statua distrutta qualche metro in là; ce n'erano così tante. Che Artemisia avesse una volta avuto un amore per l'arte che era andato perso con la sua sanità mentale, o che l'avesse sempre odiata e avesse lasciato che le sue creature la distruggessero deliberatamente, non lo sapeva né gli interessava più. "Di cosa hai bisogno?"

La domanda era tanto un invito quanto una richiesta di informazioni, e Zell sapeva abbastanza per considerarla in quel modo, ma continuò ad esitare. "Non sarei dovuto venire," disse piano, così che, se Squall non avesse ascoltato, le parole sarebbe state mangiate dal silenzio. "Avrei dovuto... saperlo."

Squall non aveva pazienza per il dramma, o il presentimento, o qualsiasi cosa Zell stesse pensando di fare. "Zell," insistette. "Dimmi."

"Mi sta fottendo... la memoria." Zell aveva la schiena appoggiata fermamente al muro adesso, con i pugni stretti. "Il t-tempo. Quando è adesso, Squall? Quando è adesso? Cosa sta succedendo adesso?"

Merda. Era l'unica parola adatta. Squall spalancò leggermente gli occhi quando vide ciò che Zell stava insieme mirando ed evitando. "Adesso sei qui," insistette. "Adesso è il castello."

Un pugno colpiva regolarmente il muro. "Sei sicuro?" chiese, forzato. "È tutto - è tutto un tempo adesso, no? È quello che dicevano che sarebbe stato... tutti i tempi in un tempo solo, per sempre..."

"Guardati le mani," ordinò Squall. "Guarda. Sono rotte? Sono nude?" Si allungò e afferrò il pugno in movimento, aprendogli le dita come nessun altro osava più fare. "I tuoi occhi te lo dicono. Adesso non è allora. Non può essere."

Zell strattonò via la mano, con le dita che si flettevano inconsciamente, inosservate, e l'altra mano strofinò il punto stretto da Squall. "Lo so... e non lo so. Sto perdendo la testa."

Squall non poteva discutere su quello, ma non poteva nemmeno permetterselo. Il tempo era andato, adesso, troppo tardi per tornare indietro. Come se, se davvero avesse perso la testa, in quel posto, avrebbe fatto scoppiare tutta la squadra. Non avevano avuto un briefing adeguato per quella missione più di quanto lo avevano avuto per l'iniziale tentativo di omicidio di Edea. Non poteva rischiare il fallimento una seconda volta. Questo adesso era troppo insopportabile per lasciarlo continuare. Sapeva esattamente di cosa stava parlando Zell. La memoria, in quel posto, non era attendibile - non perché era troppo assente, ma perché era troppo immediata. Eventi di mesi prima sembravano freschi di sangue alla mente, se solo ci si permetteva di pensarci...

"Concentrati su questo adesso," disse Squall, con la lingua che quasi inciampava. Avrebbe voluto dire concentrati su di me, ma quello non l'avrebbe aiutato. Poteva persino peggiorare le cose. Allungò la mano. "Coricati e tienimi la mano. Cerca di dormire."

Era, se non altro, una soluzione temporanea. Zell non controllava più la sua mente. Trasaliva, si muoveva a scatti obbedendo, coricandosi abbastanza vicino a Squall da toccarsi quasi, e alzò una mano che tremava solo leggermente. Squall la prese, la strinse fermamente ma non tanto da far male. "Concentrati su questo," disse. "Questo è adesso. Non lo era allora. Puoi?"

Le dita si strinsero attorno a quelle di Squall, le rilasciarono. "S-sì..." disse, e tutti e due sapevano che era come minimo una mezza verità, ma non c'era nient'altro.

"Allora dormi."

Il respiro di Zell era perso nel silenzio opprimente e Squall non poteva usarlo per giudicare il suo stato di attenzione, ma Zell chiuse gli occhi e rimase steso immobile. Squall riportò l'attenzione sulle luci distanti nei corridoi, e sapeva che il sonno non era profondo per l'occasionale stretta sulle sue dita.

*****
Nota della traduttrice: come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, così come ogni sua eventuale risposta sarà riportata come risposta alla recensione (nei siti che lo permettono) o comunque sul mio blog.
Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
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