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Autore: AlexSandoni    25/05/2015    2 recensioni
"Chissà se hanno mai pensato che io li abbandonassi, che lasciassi questa fazione per una che mi renderà sicuramente più felice. Odierei vederli star male per colpa mia; so che molto probabilmente li deluderei, ma non posso rimanere qui, non per tutta la mia vita."
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a cosa devo aggrapparmi, a questo. La simulazione. Questa sensazione non è reale, è solo l’effetto di quel siero. Ho letto come funziona; ogni volta che il battito cardiaco rallenta, la simulazione va avanti con la scena successiva, fino a quando tutte le fazioni sono state eliminate, tranne una. Chissà quale sarà l’esito del mio test.

Rimango ferma e continuo a respirare con calma, per far arrivare più ossigeno possibile ai polmoni, e finalmente riapro gli occhi. La scena è cambiata, non sono più in mezzo a quel campo arido, ma in una sala piena di persona vestite in blu. Eruditi, sono tra gli Eruditi. Cosa significa? Che sono finalmente una di loro? No, aspetta, è solo la simulazione, non è reale. Almeno questa scena non mi suscita nessuna paura, cosa dovrebbe preoccuparmi dei miei futuri compagni di fazione?
«Allora, Joanne, cosa ne pensi?»
Cosa ne penso? E’ un’idea assurda, quella che mi ha appena illustrato, ma non posso dirglielo. E’ una mia superiore, non sarebbe rispettoso che un’iniziata giudicasse in modo così spudorato una persona molto più esperta. Per di più, questa donna bionda con gli occhiali mi fissa con uno sguardo pungente, e so perfettamente cosa vuole sentirsi dire. D’altro canto, però, non ce la faccio. Perché dovrei trattenermi e non dire quello che davvero penso? A cosa serve la nostra capacità di parlare ed interpretare, se poi devono essere gli altri a decidere quello che dobbiamo dire?

«A mio parere, niente di personale, è un’idea terribile.»

Di quale idea stavamo parlando comunque? C’è qualcosa che mi ha distratta. Un rumore, delle urla. Alle mie spalle, un gruppo di Eruditi è concentrato a guardare qualcosa, e a commentare. Mi avvicino anch’io, maledetta la mia curiosità, e cerco di intrufolarmi nella prima fila di quel pubblico improvvisato. Un intrepido e un altro erudita sono nel bel mezzo di una rissa, ed ovviamente l’intrepido sta avendo la meglio. Loro sono nati per fare queste genere di cose.

«Fermo, basta, smettila!» cerco di allontanarlo dall’altro ragazzo, ma è inutile. Come risultato mi arriva soltanto una bella gomitata su un occhio, che comincia a lacrimare ininterrottamente.

«Ti sembra corretto entrare qui e usare la violenza in un luogo dove non è accettata? Qui non sei nella sede degli Intrepidi! Lascialo andare e risolvete la questione parlando, come tutte le persone civili!»

Per qualche secondo rifletto, mi sembra di essermi trasformata in una Pacifica per qualche istante. Mi viene da sorridere, fino a quando non apro gli occhi e mi ritrovo di nuovo nella saletta, seduta sulla poltrona e il ragazzo dell’iniezione che mi fissa.

«Cos’è successo? Sconvolto del risultato? L’avevi detto anche tu che non sarebbe uscito “Pacifica”.» scherzo io, mentre mi alzo, curiosa di sapere l’esito.

«Tu.. Tu sei risultata Pacifica invece. E’ per questo che sono sconvolto.»

«C-Cosa?»

No, non ci credo, non è possibile. Non mi sono mai sentita a mio agio lì, non è possibile che io risulti davvero una di loro.
«Mi stai prendendo in giro, smettila, è un discorso serio.»

«E’.. E’ vero, è quello il..»
«Continui a balbettare e a grattarti le mani. Stai mentendo. Cosa c’è che non va nel mio test? Qual è il risultato? A quale fazione appartengo?»

Non capisco. Qual è il problema? Nessuna delle fazioni è così terribile da suscitare una tale agitazione.

«E’ questo il problema. A tutte.»

La sua risposta mi fa crollare il pavimento sotto i piedi. A tutte? Come si può appartenere a tutte le fazioni? E’ proprio per questo che sono state create, perché ognuno ha una caratteristica che prevale sulle altre. Nessuno può appartenere a più di una fazioni, figuriamoci a tutte e cinque.

«Tu hai il mio stesso problema.»

Il suo stesso problema. Beh, uno che sceglie di far parte di quei pazzi degli Intrepidi qualche problema lo deve avere, ma cosa posso avere io in comune con quel ragazzo vestito di nero che continua a fissarmi in modo imbarazzante con i suoi grandi occhi azzurri?

«Sei una divergente.»


Voglio ringraziare tutti per aver letto, seguito e messo tra i preferiti la mia storia. Sono davvero felicissima di sapere che quello che scrivo è apprezzato. Spero che anche questa parte vi sia piaciuta. Grazie ancora, a presto!
-Alex
   
 
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