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Autore: _Lullaby99_    25/05/2015    3 recensioni
RACCOLTA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
[ PercyJackson!AU ] [ Raccolta di Missing Moments ]
Diamo una voce ai personaggi secondari - tutti strettamente legati ai Big Four però, che ci saranno in più o meno tutte le One Shot - già incontrati nella long " Il Caduceo, il Sole, l'Incudine e il Cinghiale " perché, suvvia, se lo meritano e sono sicura che sarete tutti curiosi di saperne un po' di più sul loro passato e sul modo in cui, mentre ci concentravamo sui nostri quattro eroi, hanno agito nel corso della storia.
Dedicato a tutti coloro che hanno contribuito al successo della long ♥
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '- Il Caduceo, il Sole, l'Incudine e il Cinghiale -'
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We are Demigods
[ Raccolta di Missing Moments ]

 
#Mentor 

Un grande cuore sotto la corazza 
 
Nord l’avrebbe pagata cara per questo. 
Una scuola piena zeppa di mortali! Puah, che schifo.
Non aveva aiutato il leggendario Hercules a salvare il mondo per ritrovarsi lì, nelle vesti di un banale docente di Educazione Fisica, a cercare il semidio di cui tanto si era parlato al Campo!
-    È compito importante, amico mio. – aveva detto Nord in tono serio quella mattina, per convincerlo
-    Ma perché non possono farlo gli altri satiri?! – aveva risposto lui, arrabbiato – Perché io, Filottete, colui che ha... –
-    “ Aiutato eroico Hercules a salvare mondo “, sì, lo so, Fil. – lo canzonò il direttore – Hercules pur sempre mio fratello. -
-    Fratellastro. – aveva specificato lui, perché francamente analogie tra i due faceva fatica a trovarne – E lo dico sempre perché è la verità! –
-    Be’, pensa che grazie a tuo compito salverai di nuovo mondo. – 
-    Quella profezia... potrebbe essere ancora lontana. Perché continui a dire che secondo te sta per avverarsi? –
-    Perché lo sento... in mia pancia! - 
E così, aveva accettato. Non perché l’idea di “ aiutare a salvare di nuovo il mondo “ lo allettasse particolarmente ma semplicemente perché era stanco di star a sentire i discorsi di Nord su “ quello che sentiva in sua pancia “... per non parlare dei gas che ne fuoriuscivano, poi! Brutta storia.
-    Buongiorno, signore. – una voce lo distolse, fortunatamente, dai suoi pensieri puzzolenti.
Un uomo alto, muscoloso, con due occhi verdi disumanamente penetranti ed una massa informe di capelli brizzolati sulla testa lo stava squadrato da capo a piedi. 
Emanava un odore strano e forte, del tutto indigesto per il nostro satiro che, in veste di superspia in missione, si ragguagliò dal non farlo notare. 
-    Buon... buongiorno. – rispose, cercando di comportarsi il più umanamente possibile, sebbene dubitasse di già che quell’uomo fosse realmente umano
-    Lei è...? –
Altro motivo per cui avrebbe fatto del male a Nord una volta tornato al Campo: non avevano pensato ad un nome mortale da assegnargli per la copertura! 
Così, disse il primo che gli venne in mente, il più stupido. 
-    Jackson He-goat. Si, mi chiamo esattamente così! Jack per gli amici. –
Odiava così tanto Frost che il primo nome che gli era venuto in mente era stato proprio il suo. Ed il cognome poi... tanto valeva scriversi in fronte “ satiro in missione segreta “! 
-    Cosa la porta qui? –
-    Sono il nuovo docente di Educazione Fisica, non ricorda? – 
La Foschia avrebbe dovuto cominciare a fare effetto su quel mortale – sempre a patto che lo fosse sul serio – perciò, almeno su quella protezione, Fil poteva ancora contare.
-    Oh si, certo. – annuì dopo attimi d’esitazione l’uomo, inaspettatamente soddisfatto – Io sono il preside Ashton, le do il benvenuto nella mia scuola. –
Sorrise, e quel sorriso parve – spiacevolmente al povero satiro - intriso di malignità.
-    Mi segua. – disse poi e, a malincuore, l’oramai professor He-goat dovette obbedire.
Indagare sul conto di quell’uomo era in cima alla sua lista delle cose da fare, da adesso in poi.

 
***

-    Bene, mettetevi in riga, morta... mezze calzette! – 
Era difficile abituarsi a quel nuovo gergo. Una volta aveva imprecato in greco antico per sbaglio davanti a tutti ed i suoi attuali alunni – adolescenti pieni di brufoli e di imperfezioni cutanee, non so se mi spiego – non avevano fiatato per un’ora intera, terrorizzati.
Aveva detto che si trattava di tedesco in sua discolpa, ma pochi se l’erano bevuta.
Lì in mezzo raramente aveva fiutato odore di semidio. A mensa però gli era parso di sentirne l’aroma, ben nascosto purtroppo da quello dei liquidi corporei emesso dagli altri studenti. Che schifo questi adolescenti, numi del cielo
Oggi però gli era stata assegnata una nuova classe. Magari era la volta che riusciva a trovare il responsabile di quel – afrodisiaco per lui che era costretto a star lì solo per quello - odore semidivino. 
Difatti, il suo istinto non sbagliava. 
-    Ohm, signore? – un ragazzino con le lentiggini e gli occhi verdi richiamò la sua attenzione.
Ne sarebbe stato irritato se non fosse che l’odore tanto cercato proveniva proprio da lui.
-    Tu! – esclamò infatti, improvvisamente ravvivato dalla piacevole scoperta appena fatta – Nome! –
-    Hiccup – rispose a bassa voce il ragazzino, intimidito
-    Non ti sento! – 
-    Hiccup! – urlò così, sebbene ancora a disagio – Io volevo solamente chiederle se potevo... –
-    Cognome! – lo interruppe 
-    Haddock. –
-    Bene, Haddock, comincia a muovere quelle gambe magre, da oggi sei il capo fila. – disse quello che gli era parso sul momento l’unico espediente per tenerlo d’occhio nel migliore dei modi
-    Ma io veramente volevo chiederle se potevo andare... –
-    Non vai da nessuna parte, rammollito! Da oggi si lavora sodo! – 
Si sentiva come Shang Li, il capogruppo della casa di Ares che a lui tanto era simpatico. Peccato che, a differenza di quel ragazzo, lui non incutesse poi così tanto timore con la sua statura minuta e la stampella che era costretto a portare per nascondere l’evidente andatura caprina.
-    È l’ora di formare degli eroi! – esclamò ad un tratto in seguito, preso da un impeto d’orgoglio improvviso 
-    Come, signore? – chiese poco distante da lui l’ennesima ragazzina irritante.
Ma non potevano essere anche sordi, questi mortali?
-    Corri e non fare domande! – rispose così, cercando di apparire il più autoritario possibile.
Intanto, la sua giovane recluta si faceva abbattere da un gruppo di bulletti a qualche metro di distanza da lui.
-    Dei dell’Olimpo, non so a chi appartenga quella schiappa ma, quando lo scoprirò, il genitore del ragazzo, chiunque sia, non riceverà più offerte dal sottoscritto! – incrociò le braccia al petto, corrucciato. 

 
***

Ah, quanto aveva atteso tornare all’azione! 
Disintegrare mostri, mandarli al Tartaro... quelle si che erano soddisfazioni.
-    Prof-professo-professore... – balbettava inerme Haddock nell’angolo, con le ceneri del mostro, meglio noto come preside Ashton, ancora spalmate addosso. 
Che pappamolle! Pensava di essere riuscito a formarlo - almeno parzialmente - in quei mesi di ore di Educazione Fisica estreme, invece no, era davvero un osso duro!
-    Dobbiamo andare via, ragazzino. – si era limitato a rispondergli così, sbrigativo – Rimandiamo le domande a dopo. Veloce! –
Ed il resto, è storia.
Aveva guidato e guidato fino a Long Island e all’arrivo il ragazzino aveva vomitato.
Tipico. Erano i rischi del mestiere, dopotutto, Fil ne era abituato. 
E Nord per concludere in bellezza, dopo aver discusso con lui ed il nuovo arrivato alla Casa Grande, gli aveva rifilato l’ennesimo compito irritante: fare la guida. Avrebbero dovuto dare un premio all’uomo panciuto come “ miglior rompiscatole dell’universo “. 
Fortunatamente, l’attuale detentore del titolo “ rompiscatole numero uno “ si era fatto vivo presto ed aveva mollato quel compito a lui. Era bello quando eri tu a farlo, tutto sommato. 
 E – Fil non ancora lo sapeva – fu grazie a quella sua mossa apparentemente – e realmente, in verità - egoistica che i grandissimi Big Four diventarono amici.  

 
***

-    Scappati?! – 
Fil si sentiva furioso come non mai. Lui e Nord avevano fatto di tutto per tenerli al sicuro e loro cosa facevano? Sgattaiolavano fuori dal Campo nel bel mezzo della notte.
E le arpie cosa stavano a fare, poi, se non controllavano che tutti i ragazzi fossero nei loro letti dopo il coprifuoco?!
-    Si, signore. – Shang annuì, altrettanto irritato – Se pensano di riuscire a sopravvivere là fuori con così poca esperienza e formazione in ambito militare... –
-    Tu sbagliare, figlio di Ares. – 
Nord era rimasto nell’angolo tutto il tempo, a meditare silenzioso sul da farsi. 
Fil non ci aveva dato molto peso dato che, la maggior parte delle volte in queste condizioni, era sempre stato lui a prendere in mano la situazione.
Diciamo che all’omone panciuto, dopo aver vissuto un’esperienza traumatica da adolescente, era da sempre piaciuto vivere nel suo mondo fatato tutto rose e fiori ed il satiro, in un estremo tentativo di mantenere intatto quel mondo tanto bello quanto fragile, non aveva mai cercato di riportarlo alla realtà, accollandosi tutti i problemi che si presentavano alle porte della Casa Grande. 
Perciò questa volta fu una sorpresa persino per lui – che, sì, aveva cresciuto anche quel figlio di Zeus – vederlo mettersi in mezzo.
Che quella della tranquillità spirituale fosse solo una messa in scena per scaraventare tutti i problemi su di lui? Probabile, ed il solo pensiero fece ribollire ancor di più il sangue dell’uomo-capra che però, cercando di apparire il più mansueto possibile agli occhi dei suoi ragazzi, rimase in silenzio.
-    Loro essere veri ragazzi di profezia. Noi sbagliato a tentare di nascondere verità. –
-    Ma, direttore... – provò ad obbiettare Shang, interrotto tuttavia ancora una volta dall’un tempo sempre gentile e sorridente Nord 
-    Niente ma. È stato Fato a decidere. –
E si ritirò. 
Fil non riusciva a credere a quello a cui era stato appena costretto ad assistere. 
Non poteva, non voleva, restar in silenzio ed inerme davanti a quello che stava accadendo. Cosa lo rendeva sicuro che quei quattro quindicenni fossero davvero i ragazzi di cui la profezia parlava? 
Era un rischio troppo grande per un Fil che, tormentato dai fantasmi del passato, non si sentiva pronto a perdere ancora una volta qualcuno a cui si era affezionato. Persino la perdita di Frost gli sarebbe stata stretta a quel punto.
-    Li. – chiamò così il capogruppo di Ares mentre questo, oramai arresosi, riportava i suoi due ostaggi, Anna della progenie di Afrodite e Kristoff l’indeterminato, nelle loro rispettive cabine 
-    Si, signore? – chiese quest’ultimo, tornato all’attenti.
Amava il suo atteggiamento militare. L’aveva proprio addestrato bene!
-    Voglio che tu, Aggiustatutto, SleepingBeauty e Rider andiate a cercare quei quattro. –
-    Ma il direttore ha detto...? –
-    Ha mai scelto lui prima d’ora? Avete mai fatto affidamento su di lui in queste situazioni? Nord si è sempre fatto vivo solamente alle feste! Io ci sono sempre stato per voi ed io decido! – sbottò, e sarebbe parso minaccioso se non avesse avuto gli occhi scuri colmi di lacrime.
Shang, Anna e Kristoff sgranarono di rimando i loro. Non avevano mai visto il direttore delle attività del Campo piangere. 
-    Sarà fatto, signore. – rispose così Shang, rispettando il volere del satiro che più di tutti si era fidato di lui.
I tre ragazzi si allontanarono e Fil rimase solo coi suoi pensieri.
Almeno, così credeva.
-    Perché tu fatto questo? – la voce grave di Nord tornò ad alleggiare nell’aria, altamente irritante al momento per il satiro
-    Perché? Oh, lo chiedi anche. – rispose infatti sarcastico lui, infastidito 
-    Sai che non potere far nulla per ostacolare Fato. Non aspettavo che tu ci provassi. –
-    Non ci sto provando! Voglio... voglio solo che stiano bene. Che tornino tutti vivi. Perché tu meglio di me sai chi è questo “ figlio delle tenebre “ e cosa è capace di fare, dico bene?! –
Quella domanda bastò a zittire l’omone – come Fil si aspettava del resto – che, a quel punto, cominciò a camminare verso l’interno della Casa Grande. 
Poco prima di sparire nell’ombra tuttavia disse:
-    Tu volere bene a ragazzi che addestri, davvero tanto. Anche se tu non mostrare. È per questo che, ancor peggio di me, tu non aver lasciato rimarginare ferite di passato. –
-    E non ho intenzione di farlo. Farò tutto il possibile per riportarli a casa vivi. – esitò prima di esclamare - Per Sandman. –
Sentì Nord sospirare e all’improvviso si sentì in colpa per averlo detto.
Dopotutto, se aveva sofferto lui per quella perdita, figuriamoci Nord che era stato il suo migliore amico. 
-    Mi dispiace, Nord, mi sono fatto prendere da... –
-    È proprio per Sandman che noi dover lasciare che destino si compi. – si limitò a rispondergli però Nord, per poi entrare taciturno nella Casa Grande.
Forse aveva ragione. Forse quei ragazzini erano davvero gli unici in grado di salvare il mondo.

 
***

-    Li abbiamo appena lasciati nel bosco. – la voce di Elsa la luogotenente risuonava nella Casa Grande, sebbene provenisse dall’ennesimo messaggio Iride – Stanno bene ma nascondono qualcosa... – 
-    Non siete riuscite a capire cosa? – chiese Fil, sulle spine
-    No, ho tentato di convincerli a parlare in un interrogatorio ma niente. Non possiamo aiutarli se non collaborano. –
Fil si morse un labbro. 
Maledetti ragazzini!
-    Neanche la rossa, Dun Broch, ha voluto collaborare? – domandò speranzoso – Lei prova profonda stima nei confronti di voi Cacciatrici. - 
-    Provava. Adesso è accecata dal sentimento più fraudolento di tutti: l’amore. – rispose seriosa come sempre Elsa anche se Fil stavolta riuscì a scorgere nella sua voce una nuova e sottilissima nota di disapprovazione.
Infondo, aveva cresciuto anche lei nel periodo antecedente al suo voto ad Artemide, la conosceva bene.
-    Peccato, sarebbe stata un’ottima aggiunta. – apparve all’improvviso Pocahontas nella schermata, visibilmente delusa – Un’eccellente arciera. –
Fil abbassò la testa.
-    Di una cosa però siamo certe. – continuò ad un tratto la Cacciatrice albina, riaccendendo la speranza nel satiro – Sono loro i ragazzi della profezia, non i quattro capogruppo che avete mandato a salvarli. –
Come se questo cambiasse le cose in positivo!
-    Si, lo immaginavo già. – rispose così sarcastico e l’espressione seria della luogotenente si trasformò in una corrucciata – Volevo dire che non era proprio il genere di notizia che volevo sentire. Sono dei ragazzini. –
-    Lo so. – annuì la ragazza, stavolta lasciando trasparire dal suo sguardo un po’ di preoccupazione – Hanno la stessa età di Anna. –
Allora non aveva dimenticato sua sorella? Bene, perché quest’ultima stava cominciando a pensare che lo avesse fatto.
-    Non voglio mettermi in mezzo alle vostre faccende – cominciò così, cauto - ma dovresti farti viva, Anna soffre molto per la separa... – 
-    Siamo qui per parlare di lavoro, Filottete, le questioni personali sono secondarie. E si da il caso che lei non sia più il satiro incaricato della mia sicurezza, né il mio confidente. – lo zittì, severa.
Da quando era diventata Cacciatrice aveva cominciato a fare anche l’altezzosa!
La Elsa che conosceva lui non era quella dura e orgogliosa luogotenente che adesso lo chiamava Filottete invece di Fil. 
Ma si cresceva e, purtroppo, si cambiava. In anni di lavoro avrebbe dovuto averlo imparato, ormai. 
-    Si, giusto... – decise di cambiare in questo modo argomento per la sua incolumità – Dovreste promettermi una cosa, però... –
Ma non fece in tempo a completare quella proposta perché un rumore di passi conosciuto lo sbigottì improvvisamente.
Non adesso, Nord! 
-    Ci sentiamo dopo, Nord non deve sapere che faccio patti con voi! –
Stava per scacciare il messaggio Iride quando lo stesso Nord arrestò quel suo frettoloso ed inefficace tentativo di occultare le prove.
-    Io non vietare te di fare questo. – disse, austero.
Ultimamente sorrideva sempre meno, a dir la verità, e Fil se n’era accorto. Inutile dire che fosse molto dispiaciuto per questo. Se il suo di morale si era spento, figuriamoci quello di tutti gli altri. 
Gli mancavano quei sorrisi caldi da festività natalizie che riservava alle persone che gli stavano intorno. Forse i fantasmi del passato erano tornati a far visita anche a lui.
-    Se ti fa sentire più tranquillo coinvolgere Cacciatrici... – 
-    Si. Hanno salvato quei ragazzi da un attacco mortale qualche giorno fa. Penso sia la cosa giusta da fare. –
Nord si limitò ad annuire e a dire:
-    Allora andare avanti. –
Le due Cacciatrici – Elsa e Pocahontas – continuavano a guardare pensierose la scena dall’altra parte, aspettando silenziose la nuova richiesta. 
-    Vorrei che voi... - si convinse finalmente il satiro a dire - se avete tempo, ovviamente, e se alla divina Artemide non da fastidio, controllasse quei ragazzi. Seguirli... senza farvi notare. –
-    Vedremo cosa dirà Artemide e le faremo sapere. – annuì Elsa, improvvisamente sbrigativa – Adesso, se non le spiace, dovremmo andare. –
-    Si, certo. – rispose nervoso lui, mentre Nord gli stava ancora dietro – Devo salutare tua sorella da parte tua? –
-    No. Meglio di no. –
E, detto questo, il messaggio Iride svanì, lasciando il satiro e Nord soli, ancora una volta, nella Casa Grande.
Fil faceva male a preoccuparsi tanto per quei quattro ragazzi. Sapevano il fatto loro e, da li a qualche giorno in avanti, l’avrebbe scoperto.

 

N.A.: Dopo un po' di tempo, rieccomi qui, con l'allergia ad uccidermi e gli ultimi compiti ed interrogazioni a darmi il colpo di grazia T^T 
Non  ho potuto rileggere a dovere questo capitolo - significa che l'ho riletto quindici volte invece di venti x'D - perciò... spero sia decente come gli altri. ^^
Allora, ci siamo concentrati su Fil e, sì, oltre alla breve comparsa di Hiccup, i Big Four sono solamente stati citati. Prendete ad esempio questa Missing Moment per capire come sarenno le altre, ecco ;) 
Non ho raccontato il passato del nostro adorato satiro perché identico a quello del film da cui proviene. Semplicemente non mi andava di cambiare il corso degli eventi di quel capolavoro Disney ( che ha migliorato un personaggio della mitologia greca davvero insopportabile di nome Hercules, a mio parere >.< ) perciò che senso aveva raccontarli se sono rimasti immutati? Finivo solamente per annoiarvi.
Così, alla fine, ho optato per un... viaggio nella mente di Fil? Chiamamolo cosi, va'! x'D
Nella prima parte l'ho descritto duro e bisbetico come nella long ( Coach Hedge mode on *-* ) poi però, verso la fine, ho voluto far trasparire l'affetto che comunque prova nei confronti dei ragazzi che addestra - tutti, compresa Elsa che non fa più parte della sua cerchia di semidei se così si può chiamare x'D -. 
E Nord qui, non so, mi da un po' di Silente O.o Non chiedetemi il perché, è una sensazione che ho avuto mentre rileggevo x'D I problemi di una Potterhead partita di testa, immagino. ù.ù 
Inoltre, aggiungiamo un pizzico di pepe a queste Missing Moments: Sandman. Un piccolo mistero che, tranquilli, verrà risolto già nella prossima Missing Moment che avrà come prompt #OldGenerations. Una specie di salto nel passato di Nord - soprattutto - e dei suoi vecchi amici, compreso qualcuno che non vi aspettate... 
La smetto di fare anticipazioni prima che tutto questo mio tentar di accendere la vostra curiosità mi faccia cadere nello spoiler >.< x'D
Detto questo, vi saluto di cuore, vi auguro buoni ultimigiorniditorturascolastica e... nulla, grazie ancora a tutti e alla prossima! 
 



 
 
  
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