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Autore: AsfodeloSpirito17662    05/01/2009    4 recensioni
P.S. Oggi l’ho incontrato. Di nuovo. Bhè certo, avevamo pozioni, sarebbe stato impossibile non vederlo. Credo sia una persona molto strana, sai? Non parla, non si unisce ai suoi compagni quando c’è da prendere in giro qualcuno, non socializza. Non è che sto sempre a guardarlo, eh, però per una persona come me è facile notare queste cose. È facile notarle quando un gruppo di Serpeverde ti accerchia da solo in mezzo al corridoio e l’unico a non infierire è lui.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve. Eccomi qui con una nuova one-shot, la prima a diversificarsi da tutte le altre che ho scritto perchè la coppia protagonista è un'altra: Blaise/Neville. Non ho mai scritto qualcosa che non fosse una Draco/Harry quindi questa shot la considero una specie di esperimento per stesure future. Spero quindi di riuscire a comunicarvi la mia visione di questi due personaggi che non mi sono mai azzardata a toccare e che, mi sono accorta, andrebbero molto più approfonditi di quanto non pensiamo. Nel corso della Fan Fiction ho cercato di attenermi quanto più possibile alla cronologia ed agli eventi dei libri, anche se qualche piccola modifica, per questioni di coerenza, è stata inevitabile (e comunque è una cosa minima, perchè la maggior parte delle cose scritte sono reali nei libri). Mi scuso quindi se cronologicamente s'è qualche errore o simili, ho cercato di fare il possibile. Il tutto, come capirete, è visto dal punto di vista di Neville. Spero vi piaccia, buona lettura!

 

 

Salve. Mi chiamo Neville Paciock, sono un Grifondoro e pieno di paure.

 

 

 

Hogwarts, primo anno, 1° settembre 19XX.

Ore: 11.50 p.m.

 

Caro diario...

ommiddio. Sono un Grifondoro! Evviva! Qui è tutto così fantastico che... che mi sento morire e rinascere nello stesso momento. I racconti della nonna non rendono giustizia a questo luogo, neanche vagamente. Sento nella testa la sua voce che blatera e blatera come fosse un'eco lontano, parole che descrivono in maniera obiettiva il castello, le lezioni, i dormitori, le persone. Ma qui per me non c'è niente di obiettivo e la nonna si sbagliava. Non mi ero mai reso conto veramente di quanto potesse essere magica la magia, dico sul serio. Sono nato in una famiglia di maghi, è vero, ma fino a poco tempo fa (forse un anno, o due) tutti credevano (io compreso, ahimè) che fossi un magonò. Lo sai cos'è un magonò, diario? Te lo dico io: uno che è disprezzato quasi quanto (o forse peggio) di un mezzosangue (posso scriverlo perché tanto non sto offendendo nessuno in particolare, no?) e che al contrario di questi, non è in grado di usare la magia nonostante abbia origini magiche. Non trovi sia crudele? Io sì, e lo so bene perché c'ho vissuto dentro queste sensazioni. Il peso dello sguardo di mia nonna, che non faceva (e non fa) altro che paragonarmi ai miei genitori. Tuo padre, tuo padre, tuo padre. Tua madre, tua madre, tua madre. Se fossi, se avessi, se sarebbe. Bla bla bla. Io so che mia nonna mi vuole bene e che anche tutto il resto della mia famiglia me ne vuole, altrimenti mio zio non mi avrebbe fatto quello scherzo crudele per constatare finalmente, se avessi poteri o meno. Certo, buttarmi giù da una finestra del terzo piano non è stata una grande idea e ho avvertito chiaramente il mio cuore cadere preda di tre micro infarti, ma almeno la mia natura magica è riuscita a rivelare la sua esistenza per salvarmi la pellaccia. Dalla gioia mio zio mi ha comprato un rospo, si chiama Oscar. È un animale un po’ pigro, lo perdo spesso! Non sono molto sicuro che mio zio sarebbe in qualche modo intervenuto, se non fosse successo nulla e sinceramente non voglio neanche saperlo, non voglio immaginare come sarebbe potuta andare. Oh, diario, dovevi vederla mia nonna: sembrava quasi che delle scintille di gioia le uscissero dagli occhi e non mi ha mai stretto così forte tra le sue braccia ossute (ho avuto difficoltà a respirare!). Se mi impegno posso ancora ricordare l'odore polveroso del suo vestito e la fibbia della borsetta che mi bucava una costola, che storia! Comunque, ovviamente sono stato felice anche io di dimostrare a lei che non sono poi così inetto come crede. Mia nonna è buona: anche se non fa altro che criticarmi, appena è qualcun altro a farlo mi difende subito. Lei lo fa solo per spronarmi, per rendermi forte, io questo lo so. Comunque, domani iniziano le lezioni ed io devo andare a dormire, si è fatto tardi. Merlino, non vedo l'ora che inizino! Chissà quanti compagni conoscerò e quante cose imparerò! Sono molto soddisfatto dei miei compagni di stanza, uno più simpatico dell'altro! E poi c'è anche... tieniti forte diario: HARRY POTTER! Sì , proprio lui, il bambino sopravvissuto! E' stato davvero gentile con me, mi ha rivolto la parola senza che io dicessi o facessi nulla. Per me è stato molto importante, perché parlando con lui, sono riuscito a scambiare qualche parola anche con gli altri (Merlino, avevo così paura di dire qualcosa di stupido che se non ci fosse stato lui, probabilmente sarei rimasto in silenzio per tutta la cena!) Però non posso fare a meno di chiedermi... Sarò all'altezza? Mi renderò ridicolo anche qui? Sicuramente. Già questa sera ho fatto la figura dello scemo con il cappello parlante, ho dato a tutti l'impressione di esserne terrorizzato (ed effettivamente lo ero, caspita! Aveva un'aria minacciosa, ammettiamolo!) Ma non importa, sono troppo eccitato per pensarci, anche se mi sudano le mani dal nervosismo! Ma devo farmi coraggio per rendere nuovamente orgogliosa mia nonna! Grifondoro è la casa dei coraggiosi ed io so di non azzeccarci una mazza qui dentro. Ma se il cappello ha preso questa decisione, in fondo, devono esserci dei motivi. Il primo potrebbe essere che in me, ha visto qualcosa di buono (e gli sarei grato se lo facesse vedere anche al sottoscritto, cribbio). Il secondo, potrebbe essere che fosse completamente ubriaco (e non mi sento di escludere del tutto questa possibilità!). Ah, qualcuno si sta lamentando della candela accesa, credo sia Ron Weasley (o qualcosa di simile, non ho una buona memoria, eh eh). Devo proprio andare diario, buona notte!

 

P.S. Oggi mentre salivamo le scale, prima dello smistamento, per dirigerci in sala grande Oscar mi è sfuggito dalle mani e per cercare di riacchiapparlo sono scivolato in avanti come uno scemo. Oltre a non essere riuscito a riacciuffarlo, sono andato a sbattere contro un altro bambino; aveva la pelle come la cioccolata, un poco più alto di me e decisamente più secco. Beato lui. Lo sguardo che mi ha lanciato però, con quegli occhi neri come la notte, mi ha fatto rabbrividire e sentire una gelatina insulsa: credo che non abbia accettato molto bene le mie scuse. Non posso farci niente se sono goffo ma cercherò di stare più attento le prossime volte, ho la strana sensazione che se dovesse succedere nuovamente, mi ucciderà. Anzi, diciamo che non è una sensazione: me l'ha proprio sussurrato! Che antipatico. Fortuna che l'hanno smistato a Serpeverde!

 

Hogwarts, secondo anno, 21 novembre 19XX.

Ore: 5.00 p.m.

 

Caro diario...

santo sia fatto chi ha inventato le vacanze di Natale (che sia stato per l'ennesima volta quel genio di Merlino? Ai posteri l'ardua sentenza!). Non ce la faccio proprio più! Ancora qualche settimana di sforzo e poi si va in vacanza! Devo dire però che qui a scuola, l'aria che tira non è molto Natalizia. Si ok, fa un freddo boia ed il parco è ricoperto di neve (e mi si stanno gelando le mani a stare seduto qui sugli scalini dell'entrata, ma almeno con questo freddo non c'è nessuno in giro e posso avere un po' di pace!) però... stanno succedendo delle cose strane ed il panico sembra aver preso possesso della maggioranza della gente. Non dovrei stare qui fuori da solo, se qualche professore mi scoprisse passerei dei guai. Da quando è successo il fattaccio, i grandi capi pretendono che andiamo tutti in giro a gruppi. Io la trovo una stupidaggine, perché se vado in giro da solo crepo solo io, se vado in giro con un altro crepiamo tutti e due. No? Perché di certo io non sono in grado di difendere me stesso, figurarsi qualcun altro. E se quel qualcun altro è impegnato a difendere me, come fa a difendere lui stesso? E se difende lui stesso, non può difendere me! Insomma, il nocciolo della questione è che alla fine il morto ci scappa comunque. Anche se, ad essere sinceri, non è esattamente così. Ah, ma che stupido, fin’ora non ti ho raccontato cosa sta accadendo: da un po’ di tempo a questa parte gira voce che ci sia una presenza oscura nella scuola che va in giro a pietrificare le persone; a dire il vero non è solo una diceria, visto che la gatta di Gazza è stata ritrovata quasi stecchita. Dopo questo avvenimento, sono capitati anche altri piccoli incidenti isolati ma il corpo docenti cerca di tenere tutto all’oscuro per non far peggiorare la situazione di panico che preme anche da parte dei genitori, ora. Mia nonna dice che essendo un Grifondoro, dovrei prendere la situazione in mano ed avere il coraggio di restare a scuola e di affrontare il responsabile nel caso dovessi incontrarlo. Io so già che l’unica cosa che riuscirei a fare, sarebbe scappare. O forse no, forse mi ritroverei ad inciampare nei miei stessi piedi per la paura… sono proprio un pappa molle. Comunque, dopo la gatta ci sono state altre vittime, io lo so perché l’ho sentito dire ad Harry che lo diceva a Ron (non so come, ma Harry sembra sapere sempre tutto di tutti, a volte mi spaventa e mi viene naturale chiedermi se sa anche quante volte va’ al bagno Piton. Sempre se quello lì ci va. Non ce lo vedrei preda di bisogni fisiologici. Bleeeah, cancella l’immagine Neville, immediatamente! Mi proibisco di pensare di nuovo una cosa del genere! Che schifo!). Comunque… per quanto le parole di mia nonna possano essere insistenti, io ho una stramaledetta paura di questa cosa, perché ho già provato la sensazione di essere pietrificato. Ti ricordi quando l’anno scorso (anno scolastico, eh) ti scrissi che avevo sorpreso Harry, Ron ed Hermione a sgattaiolare via dal dormitorio a tarda ora? Sì , proprio quello. Hermione mi ha pietrificato per impedirmi di ostacolarli. Avevo cercato di prenderli a pugni, se ben ricordi, e sono sicuro di essere parso anche molto minaccioso, ma evidentemente loro sanno essere più minacciosi di me. Che pizza. Ma questo ora non c’entra. Piuttosto mi preme molto lamentarmi delle ore di pozioni e dell’atteggiamento dei Serpeverde nei miei confronti (sì, lamentarmi, perché io non ho altri confidenti se non te, diario. Harry è una persona molto disponibile, è vero, ma sembra costantemente perso in un mondo tutto suo e non sembra esattamente il genere di persona priva di problemi. Voglio dire, conosciamo tutti le sue disgrazie ed ammorbarlo con la mia noiosa quotidianità mi farebbe sentire ancora più insignificante). Diario, se l’anno scorso, agli inizi, ero entusiasta di questa scuola ora… ora lo sono ancora, ma solo quando sono in compagnia dei miei… amici? Mi azzardo a chiamarli così. Tu non puoi capire quante umiliazioni giornaliere devo subire da quei maledetti, se ne approfittano perché sanno che non posso reagire (non so reagire) alle loro provocazioni. Stupido, goffo, ciccione ed incapace di fare anche l’incantesimo più elementare. Secondo me è stata semplicemente una grazia divina il fatto che sia riuscito a passare al secondo anno. Merlino mi vuole bene da lassù! Ma non abbastanza da impedire a Malfoy & company di rendermi ancora più complessato sul mio aspetto fisico, sulle mie capacità magiche e motorie e sulla mia intelligenza. Dici che prendo troppo in considerazione il giudizio altrui? Forse hai ragione, ma almeno il creatore mi ha donato un buon senso dell’umorismo, abbastanza da potermi permettere di sfottermi da solo e prendere tutto sul ridere (perché ci sarebbe solo da piangere). Vorrei tanto che qualcuno mi dicesse che forse è proprio questo il mio punto di forza, il fatto che anche se sono demoralizzato dentro (per tante ragioni, non solo la mia inettitudine, e tu lo sai) cerco di non darlo a vedere e mi impegno al massimo comunque. Cerco di sorridere sempre a tutti, sfrutto i miei difetti per far ridere le persone a cui voglio bene (e so che le loro risate non sono di scherno), cerco di essere disponibile, di aiutare. Forse sarei dovuto essere un Tassorosso, anche Seamus me l’ha detto ed io non sono riuscito a dargli del tutto torto. Ma ormai sono qui, sono in ballo. E allora balliamo (anzi no, meglio di no, qualcuno potrebbe farsi male!). Diario, ora torno dentro però, comincia a fare decisamente troppo freddo e non mi sento più la faccia, né le mani. Prometto che ti scriverò presto, d’accordo?

 

P.S. Oggi l’ho incontrato. Di nuovo. Bhè certo, avevamo pozioni, sarebbe stato impossibile non vederlo. Credo sia una persona molto strana, sai? Non parla, non si unisce ai suoi compagni quando c’è da prendere in giro qualcuno, non socializza. Non è che sto sempre a guardarlo, eh, però per una persona come me è facile notare queste cose. È facile notarle quando un gruppo di Serpeverde ti accerchia da solo in mezzo al corridoio e l’unico a non infierire è lui. Eppure credevo che lui, più di tutti, mi odiasse. Non per quello stupido episodio del primo anno, quando gli sono finito addosso (e credo che ancora non mi abbia perdonato!) ma perché ogni volta che inciampo od ogni volta che non so reagire alle cattiverie di Malfoy, mi guarda malissimo. È come se mi volesse trasmettere il suo… biasimo? Non lo so, diario. Fatto sta che mi sento fastidiosamente vulnerabile sotto quello sguardo e provo l’impulso di urlargli ‘ehi, ma chi ti dà il diritto di guardarmi così?!’. Però alla fine non lo faccio mai, ho troppa paura. Quel ragazzo mi mette ansia, nel suo perpetuo silenzio, come se agisse nell’ombra. O forse, sono solo condizionato dagli incidenti che stanno accadendo a scuola.

 

P.P.S. Quando si è voltato però ho avuto il coraggio di fargli un gestaccio, eh eh eh! Sono troppo forte.

 

Hogwarts, terzo anno, 4 maggio 19XX.

Ore: 9.13 a.m.

 

Caro diario…

finalmente in questa domenica riesco a trovare un pochino di tempo per scriverti, tra una cosa e l’altra (vale a dire lo studio per gli esami che si stanno avvicinando). La minaccia del gramo e di Sirius Black sembrano essere completamente svaniti per fortuna, anche se ho la sensazione che alcuni fattacci siano stati nascosti (e che Harry sia stato coinvolto, come al solito). Ma ci credi se ti dico che non ho avuto nemmeno tempo per pensarci? Lo studio mi sta succhiando l’anima. A causa di questo, Hermione Granger è diventata il mio incubo. All’inizio ero contento che parlasse con me anche solo per spronarmi a studiare o spiegarmi degli argomenti (non avevamo mai parlato molto noi due, quindi consolidare maggiormente una conoscenza per farla divenire un’amicizia non mi sarebbe dispiaciuto). Ma questo era PRIMA. Ora vorrei solamente riuscire a scappare da quello sguardo che inchioda al tavolino non solo me, ma anche Harry, Ron, Seamus e Dean. Siamo stati fregati tutti e cinque, miseriaccia. Non ci fa alzare nemmeno per andare al bagno e giuro che l’altro giorno me la sarei fatta addosso se solo non fossi riuscito a farle pena. Eh eh, fortuna che la faccia da povero disgraziato mi viene naturale, almeno in qualcosa ho potuto sfruttarla. Anche se le mie parole possono suonare leggere, sto diventando un ansiolitico come tutti gli altri anni; l’avvicinarsi degli esami mi agita, mi rende nervoso ed ancora più goffo. Non solo mi cade tutto in continuazione, ma mi sudano in modo disgustoso le mani ed in questo periodo è più la roba a cui do fuoco rispetto a quella che riesco ad incantare correttamente. Merlino, se mi vedesse mia nonna si mangerebbe il fegato dalla vergogna (fortuna che non c’è, allora!). Comunque, non mi preoccupo di questo mio stato fisico, perché come ti ho detto, mi succede ogni anno. Piuttosto mi sarei preoccupato se fossi stato tranquillo! Troppo coraggio tutto insieme può essere fatale per i deboli (non di cuore, ma in generale) come me. L’esame che mi preoccupa di più è ovviamente quello di pozioni, il che, mi riporta inevitabilmente in mente quella lezione che Lupin ci ha fatto sui mollicci. Merlino, è stata una delle cose più umilianti di tutta la mia vita (e ce ne vuole, eh!) e se non avessi già alle spalle una collezione impressionante di figure di merda probabilmente mi sarei già suicidato. O forse non avrei avuto le palle di fare nemmeno questo. Avrei raccontato a mia nonna cos’è successo così mi avrebbe ucciso direttamente lei, risparmiandomi l’ingrato compito. Oh basta, lasciamo da parte questi toni deprimenti che proprio non mi si addicono. Di tutte le fobie che ho, proprio non mi sarei mai aspettato che la maggiore potesse prendere forma in Piton (solo a scriverne il nome un brivido freddo mi sale lungo la schiena!). Sì, sono rimasto sorpreso io stesso, dico davvero. Non riesco a vedere il professore come una persona uguale alle altre… lui ha la faccia malvagia. Veste da malvagio. Parla da malvagio. Si comporta da malvagio. È malvagio! Con quella voce melliflua che fa sembrare stia continuamente sussurrando maledizioni invece di una stupida ricetta per pozioni! Merlino che nervi! Ma parlare come un essere umano no, eh? La faccia gialla, i capelli neri e unticci, il mantello nero ed i ghigni sadici che sfodera prontamente ad ogni fallimento dei Grifondoro. Tutto in lui urla malvagità! Mi chiedo se Silente abbia battuto la testa da qualche parte, prima di assumerlo. Il professor Lupin sembra l’unico che riesca a tenergli testa ed infatti è una persona che ammiro moltissimo e mi piacerebbe diventare come lui un giorno. Come… lui. Stavo per scrivere come mio padre, ma non posso. Certe volte sono talmente assorto da… dimenticare tutto. Non dovrei dimenticare, sarebbe ingiusto e… e irrispettoso e… e non lo so che cazzo sarebbe. Forse mi dico di non dover dimenticare perché mi vergogno ad ammettere che io vorrei dimenticare, in realtà. Per un giorno, vorrei provare la sensazione di cosa significa essere un tredicenne come tutti gli altri, con un padre, una madre… sono proprio uno stupido. Invece di ringraziare per il fatto che io, in un modo o nell’altro, i genitori li ho comunque… Merlino, dovrei pensare allora a quel poveraccio di Harry. Lui sì che ha tutto il diritto di lamentarsi, non io. Ma è giusto pensare sempre agli altri? Mi sto addentrando in discorsi che non mi piacciono. Cosa stavo dicendo prima di questo? Ah, sì. La lezione sui mollicci… dopo aver lanciato quel riddikulus (o come diamine si scrive!) non so perché ma… il mio sguardo è volato immediatamente verso i Serpeverde. Anzi, so il perché: volevo dimostrargli apertamente che anche io sono in grado di fare incantesimi senza combinare pasticci se mi impegno. Che dire, diario, è stato sconcertante. Non Malfoy che mi guardava con disprezzo, quasi disgustato. Non Tiger o Goyle (devi sapere che i loro nomi vanno scritti obbligatoriamente in simbiosi) che cercavano di imitare l’espressione di Malfoy senza molto successo. E nemmeno la Parkinson, intenta a trattenere le risate. È stato lui quello che mi ha sconvolto. Zabini. Tu non ci crederai ma… appena ho posato lo sguardo su di lui, mi ha guardato e ha… sogghignato? A parte che non l’ho mai visto sogghignare, diciamo proprio non l’ho mai visto fare nient’altro che non fosse osservarmi con non sopportazione, ma… non era un sorrisetto cattivo, di questo sono quasi certo. Sembrava… divertito. Merlino, ho paura anche solo a scrivere questa parola, fa un contrasto allucinante con la persona di cui sto parlando. Mi ha guardo ed ha sorriso (no, no, ha piegato leggermente le labbra in un accenno, ecco, non esageriamo) in modo genuinamente divertito. Non era un’ilarità di scherno. Semplicemente, d i v e r t i t o. Se ripeto ancora questa parola di autorizzo a picchiarmi, diario. Tu ti starai chiedendo: un semplice sorriso è un avvenimento così importante per te?! Ebbene, sì. Sì perché da quel giorno non mi ha più guardato male. Quando per sbaglio ci incrociamo nei corridoi, o a lezione, semplicemente mi guarda e basta. Come fossi… uno qualsiasi. È un sollievo non dover più sentire il peso di quegli occhi che sembravano voler biasimare il mio essere, la mia esistenza ma… non so dirti, sembra che ora mi manchi qualcosa. Voglio dire, ogni volta che scorgevo la sua figura, sapevo cosa sarebbe successo: lui mi avrebbe notato (causa forze maggiori tipo Malfoy che non vuole lasciarmi in pace) e mi avrebbe lanciato quel suo sguardo di giudizio senza dire nulla. Era diventata una sorta di routine, di… sicurezza, nella mia vita. Una costante. Ora che non c’è più… mi sento spaesato in sua presenza, non riesco a prevederlo. E sembra che a lui nemmeno interessi, dato che non mi calcola più. Sono un povero complessato, diario. Ed anche un masochista, a quanto pare.

 

Hogwarts, quarto anno, 27 dicembre 19XX.

Ore: 9.30 p.m.

 

Caro diario…

dopo aver provato la gioia di partecipare ad un Ballo del Ceppo (ed aver avuto il coraggio di invitare una ragazza, ommioddio!) è ora di diventare pazzi. Harry mi sta facendo diventare pazzo, a dire il vero. Non che me l’abbia chiesto lui, certo, però… io voglio solo aiutarlo. Voglio… voglio rendermi, sentirmi, utile per qualcuno. Sai, dall’anno scorso ho scoperto che qualcosa so farla, più o meno: mi piace un sacco l’erbologia. Non so come, né perché ma in mezzo alle piante mi sento a mio agio e sicuro di quello che faccio. Le piante, nonostante siano essere viventi, non ti giudicano prima di tutto. Loro hanno bisogno di qualcuno per sopravvivere (qualcuno che potrei essere io) e mi fanno sentire indispensabile. Le piante non richiedono per la maggior parte delle cose l’uso della bacchetta, ma semplicemente di costanza, abilità, conoscenza ed amore. Io tutte queste cose posso dargliele, se non si tratta di maneggiare un incantesimo posso riuscirci. La consapevolezza di saper fare qualcosa è così gratificante che… mi sono buttato a capofitto in questa cosa, soprattutto con queste vacanze di Natale. Verso la primavera ci sarà la seconda prova del Torneo Tremaghi ed Harry ha parlato di dover nuotare nelle profondità del lago. Solo che, da quando ha recuperato l’uovo dorato, non ha fatto niente altro che osservarlo (nemmeno può aprirlo perché emette un suono acuto che spacca i timpani!). Hermione continua a ripetergli che deve darsi da fare per trovare la soluzione dell’enigma, che deve sbrigarsi perché la prova è vicina e bla bla bla. Povero Harry, sembra decisamente essere sotto pressione, soprattutto perché ha litigato con Ron che lo crede un impostore. Non so se hanno fatto pace, in questo periodo non li sto più osservando come facevo una volta. Passo il mio tempo in biblioteca a cercare qualche pianta che possa tornare utile ad Harry e quando non faccio questo, mi dedico un po’ allo studio oppure vado nella serra di erbologia ad aiutare la professoressa Sprite. Lei è così gentile con me! Mi ha fatto un sacco di incoraggiamenti sulla sua materia, dice che ne esistono pochi portati come me e che dovrei esserne fiero perché la conoscenza delle piante ed il sapere come trattarle ti permette di fare tante cose, come ad esempio curare le persone, sapere come si combattono alcuni tipi di veleni e cose così. Dice che se continuo su questa strada, potrei anche pensare ad una carriera da Medimago. Medimago io? Sì, mi ci vedo proprio ad uccidere la gente per la mia sbadataggine. Non che non le sia grato per la fiducia che ripone nelle mie capacità, eh, però non sono davvero adatto per aiutare o salvare la gente; mi faccio già male da solo, figurarsi cercare di aiutare qualcuno! Sarebbe l’armageddon. Vorrei essere come Harry, coraggioso, leale, sincero, che non ha paura di dire quello che pensa o di affrontare le situazioni… dovevi vederlo nella prova contro i draghi, ti giuro, sembrava così… forte e sicuro di sé. Mia nonna invece mi dice che dovrei essere fiero di ciò che sono, perché sono figlio delle due persone più coraggiose che abbia mai conosciuto. Peccato che a me non abbiano trasmesso neanche un briciolo del loro fantomatico coraggio. Peccato che non gli sia servito a niente, in quella battaglia, basta solo guardare dove cazzo si trovano adesso. Merlino, sono così arrabbiato con loro come non lo sono mai stato con nessun altro. Non me ne fotte un cazzo del loro coraggio, avrei preferito avere dei genitori paurosi come me! So che non è bello da dire, ma almeno li avrei entrambi al mio fianco, oggi! Perché dovrei essere fiero di me stesso solo perché sono figlio loro? Io dovrei essere fiero di me per ciò che faccio, non vivendo nella loro leggenda. Dovrei essere fiero di me per rendere fieri loro. Ma è tutto tempo e fiato sprecato, neanche riescono a capire chi sono… e questa è la cosa più frustrante di tutta la mia vita. Li ho lì, a due passi, posso toccarli, abbracciarli, ma loro non capiranno mai chi sono io. Mai. Non so se sia meglio non avere più i genitori od averli senza poterli avere. Oh Godric come sono contorto, stento anche io a capirmi eh eh. Oggi andrò a trovarli e spero tanto che la nonna (mi viene a prendere lei!) non ricominci ad elencare i loro pregi e a paragonarli a me, non credo di potercela fare a reggere, non oggi. Sai diario dall’anno scorso c’è qualcosa però che è cambiato in meglio: ho scoperto che i Serpeverde non sono tutti dei gran bastardi. Ti ricordi di Zabini? Bene. Da quando l’anno è iniziato sembra sogghignare più spesso alle mie gaffe. Non che si sbilanci più di tanto eh, però ora quando mi incrocia (o lo incrocio) per i corridoi ci chiamiamo cordialmente per cognome. All’inizio sono rimasto scioccato (ed anche un po’ spaventato) da questo improvviso cambiamento, tant’è che le prime volte nemmeno ricambiavo il suo saluto. Voglio dire, a giugno neanche mi calcolava più! Poi ho iniziato a balbettarne il cognome ed ora ci sono delle volte che riesco a pronunciarlo senza abbassare lo sguardo (ma non sempre). Non ti pare incredibile? A lui non sembra dare fastidio il fatto che non lo guardi in faccia (sembrava non dargli fastidio nemmeno quando mi salutava ed io no). Forse ha capito che genere di persona penosa sono… ma non capisco perché ha cominciato a salutarmi. Che abbia perdonato me ed il mio rospo? Non può essere solo questo il motivo. Ma non mi interessa, è l’unico Serpeverde a non prendermi in giro, nemmeno quando faccio qualcosa di stupido (e quando capita, se prima mi biasimava con gli occhi ora la prende sul ridere). Che sia merito di Piton il molliccio? Se così fosse, lo andrò a ringraziare, a costo di vedermelo sbucare di nuovo con gli abiti di mia nonna. Non so perché ma il suo saluto mi sembra uno dei più sinceri che abbia mai ricevuto, non mi sembra fatto ‘tanto per’. Non che il suo tono sia affettuoso o amichevole eh, anzi; se ne sta tutto sulle sue e quando mi saluta la voce profonda è distaccata, fredda, atona. Però è stato lui a scegliere di iniziare questa specie di cordialità gelata, capisci che voglio dire? Nessuno l’ha costretto. Nessuno. Quindi non posso fare a meno di pensare che voglia sinceramente salutarmi. Sto diventando pazzo. Meglio che vada, la nonna arriverà tra pochi minuti… augurarmi buona fortuna.

 

P.S. la sera del Ballo del Ceppo era veramente bello.

 

Hogwarts, quinto anno, 17 gennaio 19XX.

Ore: 10.56 p.m.

 

Caro diario…

qui è tutto così pazzesco che sembra di essere dentro una favola (o in incubo, in certi frangenti). Silente è stato cacciato, la Umbridge spadroneggia sugli studenti ed io… oh, Merlino, io faccio parte di un esercito segreto! Io! Neville Paciock, l’inetto, lo stupido, l’insulso, l’incapace, il goffo, il maldestro, il ciccione (anche se mi dicono che sono dimagrito un sacco e di essere ‘nella norma’ come sono ora. Bah), il balbuziente, il fifone Paciock! Oh se mia nonna lo sapesse sprizzerebbe stelline luccicanti anche dalle orecchie! Ma non posso dirle niente, è una cosa più che segreta e già abbiamo abbastanza persone che sospettano di noi. A partire dalla stessa nuova Preside, che non si ferma davanti a niente, neanche sotto lo sguardo minaccioso della McGranitt (Merlino, che donna! Se avesse lanciato a me degli sguardi simili probabilmente mi sarei fatto anche appendere al soffitto pur di non doverla affrontare). Oh come suonano incoerenti le mie parole con quello che sto facendo ora! Non mi riconosco neanche io, ma dove cazzo l’ho trovato il coraggio per fare una cosa del genere?! Dove? Chi me l’ha prestato? Devo essere sotto qualche maledizione, per forza. IO! Ma ti rendi conto? Stiamo parlando di me medesimo stesso! Ah diario se fosti in grado di sentire mi udiresti ridere in modo isterico, quindi ringrazio che tu sia un qualcosa di inanimato. Questi incontri/corsi segreti sono ciò che di più inaspettato mi sia mai capitato nella vita ed hanno rivelato un lato di me che non credevo nemmeno di possedere. Mi sono reso conto che se mi trovo a dover fare incantesimi senza dover subire il giudizio di qualcuno, con persone che mi spronano e che hanno fiducia in me senza recriminarmi nessun errore allora… allora posso farli anche io! Sì , d’accordo, mi ci vuole più tempo degli altri però… però… oddio, non avevo mai raggiunto così tanti risultati in tutta la mia carriera scolastica! Diario, non puoi comprendere la mia gioia, davvero non puoi. Sono arrivato ad aspettare con un’ansia quasi logorante ogni incontro, sia per dimostrare agli altri che anche Neville Paciock può migliorare ed essere più di un inetto sia per dimostrare la stessa cosa a me stesso! Io ho bisogno di dimostrarmi che sono come gli altri, che posso farcela, che non sono da meno. La passione in erbologia mi ha aiutato tanto, certo, perché dal terzo anno sino a qui non ho commesso neanche più un errore con la professoressa Sprite ed anzi, spesso e volentieri mi chiede di assisterla durante le lezioni (e la cosa mi imbarazza e mi inorgoglisce allo stesso tempo). Ed io sono grato di potermi finalmente vantare di essere bravo in qualcosa, e non solo di piangermi addosso e ridere di me stesso come fossi un clown senza pubblico, ma…ma… sto divagando, me ne rendo conto. Merlino sono così eccitato! So fare un sacco di incantesimi di difesa e sono sicuro che anche i miei genitori sarebbero fieri di me! Non ho bisogno di sentirmelo dire da loro per saperlo, anche se mi farebbe piacere. Io lo so e basta. La voglia di spifferare tutto a mia nonna è tanta, di dirle ‘ah, vedi! Ecco la prova che cercavi nonna: so essere un degno figlio di mia madre e mio padre nel mio piccolo, sto cercando di resistere al sistema, di ribellarmi, di evolvermi, di dare voce ai miei pensieri e di aiutare le persone a cui voglio bene, proprio come facevano loro!’. Ma non posso farlo, Harry è stato molto, molto chiaro al riguardo: non dobbiamo farne parola con nessuno altrimenti non solo si scoprirà subito chi spiffererà il nostro segreto (come è successo alla stupida amica di quella ragazza Corvonero, che orrore!) ma la Umbridge ci taglierà la testa, me lo sento. Sono troppo giovane per affrontare il Wizengamot, proprio non ci tengo ad essere processato per ‘insubordinazione’ ed accusato di essere uno degli organizzatori di un associazione illegale clandestina a sostegno di un ricercato (sì bhè, la fuga di Silente lo ha fatto diventare un ricercato! Poveraccio, nemmeno la vecchiaia può godersi in santa pace). Coraggioso ok (finalmente, aggiungerei) ma fuori di testa proprio no. Sai diario, ho la sensazione che le lezioni dell’Esercito di Silente presto mi serviranno a qualcosa. Ci serviranno a qualcosa. Non so ben spiegarti questa intuizione, ma è qualcosa di sgradevole, questo posso ben dirlo. Sento tirare una strana aria da un po’ di tempo e non so se sia dovuto al fatto che sta facendo eccessivamente freddo, che sono stato inconsapevolmente drogato o che effettivamente il mio sesto senso da mago ogni tanto c’azzecca. Se devo essere sincero, questa è una di quelle rare volte in cui preferirei avere torto perché ti dico, davvero, la cosa non mi piace. Ma cerchiamo di dimenticare l’aria tesa che tira ad Hogwarts e parliamo di un mio successo (di quelli che si contano sulle dita)! Ho lanciato un incantesimo a Malfoy che girava nei corridoi vicini alla stanza delle necessità (sospetta qualcosa e questo non va bene). Io, Paciock, sempre l’inetto. Ti ricordi di me, diario? Quando quello lì ha iniziato a blaterare ed a offendere me e i miei genitori non c’ho visto più. Non aveva mai toccato i miei genitori e non so come abbia fatto a scoprire in che situazione sono. Finché sfotti me posso anche accettarlo, ci sono abituato. Ma i miei genitori non si toccano. Senza nemmeno pensarci gli ho lanciato un expelliarmus e poi un diffindo… Merlino, avresti dovuto vedere la sua faccia quando la bacchetta gli è sfuggita di mano (ed avresti dovuto vedere anche la mia!) Nemmeno se lo aspettava! Il mio incantesimo gli ha tagliuzzato un po’ il mantello ed i pantaloni, abbastanza da farlo diventare di tre colori diversi sulla faccia! Solo in quel momento mi sono reso conto di quello che aveva fatto e per poco non mi veniva un attacco di cuore. Mi chiedo ancora perché Malfoy se ne è andato di corsa quando improvvisamente la voce di Gazza poco lontana si è fatta sentire, invece di richiamare la sua attenzione e spifferare tutto. Probabilmente si vergognava di essere stato messo nel sacco da uno come me. Messo nel sacco. Io che metto nel sacco qualcuno. Eh eh mi vengono i crampi allo stomaco dalle risate. Solo dopo che se ne è andato mi sono accorto della sua presenza. Zabini era lì che mi guardava con uno sguardo indecifrabile, tanto da indurmi a pensare che avrebbe vendicato lui ciò che avevo fatto all’amico. Sono sicuro di essere diventato bianco come un cencio e di aver perso la salivazione, devo essere apparso proprio ridicolo. Nemmeno mi aveva salutato. O forse l’aveva fatto ed io non l’avevo sentito? Ho cercato di dire qualcosa di intelligente, ma dopo aver sentito le sue parole non c’ho proprio più provato. Paciock, la prossima volta ruota il polso verso destra, l’incantesimo verrà meglio se vuoi fare seriamente del male. Mi stava consigliando di fare del male a Malfoy? Si è messo a ridere quando mi ha visto boccheggiare come un cretino. Eh, lui ride. Ha proprio una bella risata però, bassa, pacata ed avvolgente. Non l’avevo mai visto ridere. Continuate pure ad allenarvi, tu ed i tuoi amichetti. A quanto pare, ti serve a qualcosa. Ce le ho stampate in fronte, quelle parole. Io non so descriverle. L’ha detto come se fosse un’offesa che non era un’offesa. Non so spiegarle, davvero ma… mi ha fatto piacere sentirglielo dire. Credo di essere arrossito.

 

Hogwarts, sesto anno, 3 febbraio 19XX.

Ore: 7.00 p.m.

 

Caro diario…

ci siamo, è vicino. Il momento della resa dei conti è vicino e qui sta succedendo il pandemonio. Questa paura che mi attanaglia lo stomaco non mi abbandona dall’anno scorso. Dall’effrazione al Ministero, da quando mi si è spezzata la mia vecchia bacchetta (anche se ora ne ho una nuova che sembra funzionare decisamente meglio, quella di prima era di mio padre), dall’incontro con i Mangiamorte che abbiamo affrontato, dalle torture che ho subito (proprio come è successo ai miei genitori), dalla morte di Sirius Black (che si è poi scoperto essere innocente e con grande stupore di tutti, il padrino di Harry) da tutto quanto. Mi sento cambiato, non riesco a sentirmi più lo stesso Neville che ero una volta. Cioè, sono io ma non sono io (a quanto pare però, contorto lo sono ancora eh eh). Ho una tensione ed un’adrenalina addosso che non riesco a scaricare, nemmeno dopo essere entrato nell’Ordine della Fenice. Merlino, sto parlando di cose veramente importanti, non ti dovrà trovare nessuno diario, altrimenti siamo morti. Io e Luna dall’anno scorso abbiamo stretto una forte amicizia, forse perché siamo entrambi un po’ strani ed impacciati, ma apprezzo molto la sua compagnia è una ragazza che difficilmente riesce ad annoiarti. Tranquillo diario, è solo un’amica, le voglio molto bene ma niente di più. Niente di più… non ho tempo per amare. Silente sembra invecchiato di trenta anni e di essere vicino alla fine (quanto mi fa male vederlo così stanco, lui che è una roccia sicura in mezzo al naufragio); intorno a noi muoiono sempre più persone e troppo spesso le conosciamo (e troppo spesso vogliamo loro molto bene). Oltre alla scuola, si cerca di tenere ancora in vita le lezioni dell’ES che sono fermamente convinto, potranno servirci ancora. Non si può peggiorare, ma solo migliorare e l’unità è un elemento che ci può aiutare a difenderci e difendere. Non sono più il bambino che credeva di non essere in grado di proteggere sé stesso, figurarsi qualcun altro. Insomma, il nocciolo della questione è che questa volta, al contrario di un po’ di anni fa, non è detto che ci scappi il morto! (O meglio, il morto ci scappa di sicuro, ma non è detto che farà parte dei nostri, eh eh). Stanno accadendo così tante cose e talmente in fretta che non sarò in grado di dirti proprio tutto. Harry sembra passare molto tempo in compagnia di Silente, mi chiedo cosa stiano macchinando… ma ho imparato a capire che quello che fa Harry, è solo affare di Ron ed Hermione (neanche sempre). Spero stiano progettando un buon piano per quello che accadrà (Merlino, parlo come se sapessi qualcosa ma in realtà non so un bel niente) e che questo piano salvi a tutti la pellaccia. Io, comunque andrà, combatterò perché… sono stanco. Il mio non è coraggio, dico davvero, ma pure e semplice stanchezza. Sono stanco di subire le angherie, le prese in giro, le parole dette senza riflettere della gente, lo sguardo di mia nonna che non aspetta altro di vedermi fare onore al nome dei miei genitori, il suo sguardo che mi esamina come si aspettasse di vedermi fare qualche prodigio. Ora ci scambiamo qualche parola, sai? Dico davvero, ci sono delle volte in cui senza neanche accorgercene ci fermiamo entrambi nel corridoio per sostenere una breve chiacchierata in maniera cordiale. Cordialmente interessati. Discreti. Come è iniziato? Ricordo che dall’anno scorso, dopo il diffindo lanciato a Malfoy, ha iniziato a darmi casualmente dei consigli disinteressati ogni volta che mi coglieva alle prese con un incantesimo. Ed io li ho seguiti e sono migliorato. È quindi anche grazie a lui se oggi faccio quello che so fare. Tra un consiglio e l’altro, sono sorte domande in materia. Da quella materia, si è passati ad un’altra materia e poi un’altra ancora. E così, si è iniziato a parlare. I nostri discorsi, comunque, vertono sempre sulla scuola: le domande personali non sono ammesse, come avessimo fatto un tacito accordo. E a me sta bene così: lui è un Serpeverde, non vorrei venire a scoprire cose sgradevoli sul suo conto. O cose che non mi farebbero comodo, come ad esempio… essere costretto ad affrontarlo, prima o poi. È un Mangiamorte? Da che parte sta? Se lo fosse, mi darebbe tutti questi consigli? Se lo fosse, si fermerebbe a parlarmi? E se mi stesse semplicemente prendendo in giro? Se fosse tutta una trappola per arrivare ad Harry attraverso di me? Se così fosse, è evidente che non ha ancora fatto i conti con il nuovo me. Non mi farò ingannare né gli permetterò di raggirarmi. Finché potrò, e finché non me ne darà diverso motivo, continuerò a mostrarmi cordiale e disponibile. Lui non mi ha fatto mai niente. Mai, anzi. Non vedo perché quindi, solo perché sono un tipo diffidente, dovrei riserbargli un atteggiamento scorretto. Finché anche lui sarà corretto nei miei confronti, andremo d’accordo. Oggi l’ho incontrato, ci siamo fermati a parlare nuovamente (di solito si ferma anche se c’è Malfoy, è sconvolgente quanto gliene possa fregare di quello che pensano gli altri). Dal primo anno è cambiato molto, sai? Ora è più alto di me di un bel po’ di centimetri. Ha le spalle larghe, il petto ampio. Un bel viso, davvero, dai lineamenti affilati ma non marcati. Il colore della sua pelle non è esageratamente scuro ma la cosa che mi piace di più oltre alle labbra (non sono un feticista ma cazzo, ha davvero delle labbra spettacolari. Così piene e ben disegnate…) sono gli occhi. Dalla forma lievemente allungata, sottili, scuri, profondi. Con la crescita anche la voce è cambiata, è diventata più bassa, baritonale…ed i capelli neri hanno l’aria di essere soffici. Oh my Godric. Ok, sono una persona molto attenta, ma notare tutti questi cambiamenti in lui? Che cavolo me ne frega? Senza accorgermene, forse l’ho osservato più di quanto ho creduto perché è stata una delle poche persone qui dentro che ho considerato veramente sincera, nei suoi atteggiamenti scostanti. Meno male che me lo dico da solo, qui c’è da uscirne pazzi. Oh cazzo, sta salendo qualcuno in camera, meglio mettere via. A presto.

 

P.S. mi piacerebbe diventare suo amico.

 

Hogwarts, settimo anno, 14 marzo 19XX.

Ore: 5.30 p.m.

 

Caro diario…

sono sudato come non ero mai stato in vita mia (a parte quando, da bambino, avevo paura di qualcosa). Non perché sono agitato dalle responsabilità che il mio essere a capo dell’Esercito di Silente comporta (che fine abbiano fatto Harry, Ron ed Hermione non lo so. Ma ora ho altro a cui pensare: l’incolumità dei miei compagni). Non perché mia nonna finalmente sembra vedermi per quello che sono veramente: un ragazzo con le palle. Non perché il sapere che i pochi studenti rimasti ad Hogwarts contano su di me per un insegnamento decente della difesa contro le arti oscure. Ma perché l’ho sognato. Merlino, che razza di mostro sono? Ho sognato un ragazzo. Un ragazzo. Il che vuol dire, una persona del mio stesso sesso. Niente protuberanze sul petto morbide e soffici. Niente capelli lunghi, profumati e lisci. Niente mani delicate ed affusolate (affusolate sì, anzi. Merda). Un uomo. Sono consapevole di essere un ragazzo sessualmente frustrato, la mia unica esperienza è stata con Ginny Weasley al Ballo del Ceppo (Godric, se Ron viene a saperlo mi taglia le gambe). Un bacio un po’ umido, che non è piaciuto a nessuno dei due, forse per la mia inesperienza, tutto qui. Ma dopo di quello, tabula rasa. Aaah Cristo, con la guerra che fuori imperversa io mi metto a parlare delle mie esperienze sessuali! Ma sono proprio un cretino! No che non lo sono (doppia personalità mode: on). Pensa te che depressione quando tra qualche anno (perché io non ho intenzione di morire), rileggerò queste pagine e troverò scritto solo di guerra e morte. Meglio metterci in mezzo qualcosa di piacevole, no? Che poi, piacevole è una parola grossa. Lascia intendere chissà che quando invece io, non ho proprio un bel niente da raccontare al riguardo se non questo maledetto sogno che mi ha fatto correre sotto la doccia come un povero cane spaurito. E nonostante questo, al pensiero sudo ancora! È tutta colpa sua. Sua e delle sue stupide botte di testa. Perché mi ha baciato? Eh? Perché? Anche lui ora si diverte a prendersi gioco di me? A ridermi alle spalle? Oh, ma si sbaglia se crede che il Neville Paciock con il senno di adesso, lascerà correre e si rifugerà da qualche parte a sbattere la testa contro il muro. Dall’inizio dell’anno (e precisamente dall’inizio delle lezioni dell’Esercito di Silente, pace all’anima sua) non mi sarei aspettato tutto quello che è successo fino ad ora. A scuola siamo decisamente in pochi e quasi tutti hanno aderito alle mie lezioni (io che do lezioni, mi suona ridicolo però è così. Mia nonna lo sa e freme per sbandierarlo ai quattro venti, ma le ho imposto di stare zitta) per imparare difesa. E sai cos’è successo, diario? Dei quattro o cinque Serpeverde rimasti, due sono venuti ad unirsi a noi: una ragazza del secondo anno, un tipo molto caparbio a dire il vero e…lui. Si è presentato alle mie lezioni assieme a lei ed io non ci ho capito più niente. Mi sono sentito di nuovo il Neville del primo anno, con le gambe molli, le mani sudate e la voce balbettante. Come sia riuscito a farmi tornare la gelatina che ero, solo ora riesco a capirlo: mi sono preso una cotta per lui. Ma andiamo con ordine: nelle mie lezioni, ho cercato comunque di darmi un certo contegno e non perdere il controllo, non potevo di certo dare un cattivo esempio a tutti quei bambini che riponevano nei miei insegnamenti qualche speranza, non a causa della sua presenza per lo meno. Sono stato soddisfatto della forza di volontà e del decente autocontrollo che sono riuscito ad impormi, anche se ogni tanto dovevo fermarmi per fare mente locale, eh. Ma alla fine, è andato meglio di quanto avevo sperato. Dopo un paio di lezioni, con mia somma sorpresa (ed apprezzamento) si è offerto di darmi una mano con l’insegnamento (è decisamente bravo, non solo nel dare consigli che, ricordiamo, mi sono stati utilissimi, ma anche nella pratica). Da quello che avevo visto nelle lezioni precedenti, poteva essere un insegnante più che valido e non me la sono sentita di rifiutare anche perché la sua proposta mi sembrava sincera (chissà perché tutto di lui mi sembra sempre sincero, porca eva). Da lì abbiamo cominciato a vederci più spesso, non solo agli incontri dell’ES o per i corridoi, ma anche in biblioteca per organizzarci sui nuovi incantesimi da insegnare ai ragazzi. Inutile dire che il crearsi di una sorta di amicizia, con tutto il tempo che abbiamo passato insieme, era inevitabile. Ho scoperto in Blaise una mente brillante, attenta e disponibile alle proposte, in grado di farne interessanti a sua volta. Ho scoperto un ragazzo che è sprecato nei suoi silenzi, che avrebbe molto da dire ma niente da aggiungere. Un ragazzo che anche se non parla, osserva molto attentamente, forse anche troppo. Ci sono delle volte in cui mi spaventa, perché riesce a capire perfettamente cosa sto pensando o cosa sto provando e questa cosa non mi era mai successa con nessuno. A dire il vero, non mi era mai successo di essere osservato così intensamente, tanto da capirmi senza aver bisogno di parlare. Mi ha colto di sorpresa, capisci, diario? Eravamo nella stanza delle necessità, se ne erano andati tutti. Eravamo rimasti solo io e lui a parlare dei cambiamenti che c’erano stati, dei miglioramenti… ad un certo punto mi sono accorto di star parlando solo io, non sentivo più la sua voce. Mi sono girato, l’ho cercato con lo sguardo. Mi guardava. Attenzione, non mi stava osservando, mi stava guardando. E poi lei mie mani erano già tra i suoi capelli (morbidi come immaginavo) e la sua bocca incollata alla mia. Mi ha baciato ed io ho risposto come se le sue labbra fossero una cosa che avevo sempre agognato. Ed ora… questo. Non è il primo sogno che faccio su di lui, dopo quel bacio, ma ogni volta è sempre peggio, sono sempre più sconvolto, sento sempre più il bisogno di baciarlo di nuovo. Dopo il ‘fattaccio’ ci siamo visti di nuovo alle lezioni… io ero imbarazzato in una maniera esorbitante (ed anche ora lo sono) mentre lui… lui sembrava del tutto tranquillo, come non fosse successo niente. Forse non gli è piaciuto quanto è piaciuto a me? Voleva togliersi lo sfizio? Si è reso conto di aver fatto un errore? Non lo so diario, non ci sto capendo più niente, sono sempre più confuso e la guerra è sempre più vicina. Vorrei smettere di pensar—

Scusa l’interruzione. C’era qualcuno che gridava. Fuori, davanti al ritratto della Sala Comune. Era Blaise. Ci siamo baciati di nuovo.

 

Camera mia, dopo la guerra, 19XX

Ore: 12.00 p.m.

 

Caro diario…

sono emozionato mentre ti scrivo queste parole ed anche un po’ malinconico perché ho deciso che questa sarà l’ultima cosa che ti scriverò. Mi hai accompagnato durante tutti gli anni più bui della mia vita e proprio per questo, per segnare l’inizio di un futuro che spero sarà più roseo, preferisco salutarti ora (anche se rimarrai sempre nel mio baule). La guerra è finita e Voldemort (scrivo il suo nome senza problemi, e lo pronuncio anche, eh eh ) è caduto. Harry, Ron ed Hermione fortunatamente stanno bene anche se non hanno intenzione di parlare con nessuno di quello che è successo durante il nostro (il mio) settimo anno di Hogwarts. Ci sono state, com’era inevitabile, delle gravi perdite ed ho seriamente temuto di non farcela a sopportare tutto quello. Il professor Lupin e sua moglie, Tonks, sono morti ed hanno lasciato solo al mondo il piccolo Teddy. Merlino, con quale crudeltà si lascia un bambino orfano? Io lo posso immaginare bene, ed invece Harry lo sa bene. Harry... lui e Ginny stanno insieme e probabilmente prenderanno in custodia il bambino. Uno dei gemelli Weasley è morto e la Signora Weasley ha ucciso Bellatrix, anche se avrei voluto farlo io. A mani nude. Ma l’importante è che sia morta. Il professor Piton è morto, ma non posso dire di essere realmente dispiaciuto per la sua scomparsa, sarei un ipocrita perché sai benissimo che l’ho sempre odiato. Durante la guerra sono stato torturato da Voldemort in persona, sai? Voleva convincermi a diventare un Mangiamorte (mi ci vedi ad ammazzare la gente?) Per tutta risposta, ho ammazzato il suo odioso serpente (ecco, questo l’ho fatto molto volentieri). Indovina con cosa? Con la spada di Godric Grifondoro. Sai che significa questo? Significa che sono un vero Grifondoro, perché quella spada appare solo ai veri appartenenti alla nostra casa. Lo sono davvero, niente più dubbi o menate mentali. Mia nonna non potrebbe essere più orgogliosa e così tutto il resto della mia famiglia. Ha anche pianto, è la prima volta che l’ho vista farlo. Ma è stato solo qualche attimo, si è ripresa subito per soffocarmi in uno dei suoi classici abbracci. Mi sono sentito orgoglioso di me. Non ricordo in quale anno ho espresso questo desiderio, ma alla fine l’ho realizzato: orgoglioso di me stesso. Non grazie a mio padre o a mia madre. Grazie a me. Domani andrò a trovarli, da solo ovviamente. Non sono ancora pronto per condividerli con qualcuno che non sia mia nonna. La guerra ha lasciato un segno profondo in tutti noi, che non si cancellerà mai nemmeno con gli anni. Hogwarts è stata distrutta ed i pochi studenti del settimo anno che erano rimasti (me compreso) si sono diplomati qualche mese dopo in una costruzione di fortuna. Harry, Ron ed Hermione hanno ripetuto l’anno in corsi pomeridiani e si sono diplomati anche loro senza problemi. Sento che le cose da ora in poi andranno meglio e le perdite che abbiamo subito, non diventeranno mai solo un ricordo lontano. Le custodiremo con affetto nelle nostre memorie più vive. Non sarà facile certo, ma con un passo dopo l’altro ci rimetteremo in piedi e torneremo a sorridere come facevamo una volta o forse anche di più perché stavolta nascosto nell’ombra non ci sarà più nessun Voldemort pronto a toglierti la cosa più importante: l’amore, come diceva Silente. Diario, ti ho voluto, ti voglio e ti vorrò bene, per me sei stato molto più di un oggetto. Il mio migliore amico. Ma ora devo andare, se non finisco di preparare le valigie chi so io mi ucciderà. Oh, è vero, non te l’ho detto: io e Blaise la prossima settimana andiamo a vivere insieme. Incredibile, eh eh.

 

 

Con amore,

Neville Paciock.

 

 

   
 
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