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Autore: Bryluen    26/05/2015    2 recensioni
Piena estate, il sole brilla accarezzandovi la pelle, il mare vi invita a buttarvi tra le sue onde cristalline. Le sentite le risate di quella piccola comitiva? Due gemelli albini e due amiche del cuore stanno dando vita ad appassionate schermaglie d'amore. Provate a scorgere i fili invisibili che già si annodano e si sciolgono tra di loro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Cosa ti ha fatto quel bastardo?- Dante aveva visto uscire il fratello dalla stanza di Sveva, gli si era avvicinato, ma Vergil lo aveva scostato con una spallata e si era chiuso nella propria stanza. L'espressione di furia sotto controllo, però, aveva messo Dante  in allarme e i singhiozzi dietro la porta dell'amica ancora di più. -Vado a ucciderlo e torno.-
-Sì... no, forse.- Sveva cercò di divincolarsi dall'abbraccio, ma non le riuscì. -Vattene via.-
-Dimmi cosa ti ha detto. Non ti ha fatto del male, vero?- Conosceva suo fratello, per quanto potesse essere cinico e distaccato non era così crudele.
-Gli ho detto che lo amo.- Sveva si arrese e si appoggiò a Dante, che la guidò verso il letto, dove si sedettero vicini. Lei fu lesta ad afferrare un cuscino e immergerci il viso ancora pieno di lacrime. -Ma adesso lo odio!-
-Ti avevo detto di stare lontana da lui. Speravo che mi dessi ascolto.-
-Tu sta zitto. Non sei tanto migliore di lui.-
-Io? Aspetta, non te la puoi prendere con me!- Dante scattò sulla difensiva, non capendo la ragione dello sguardo adirato, che spuntava poco sopra il cuscino.
-S...sì, invece! Siete cattivi tutti e due. Due traditori.-
-Sveva mi dici che...-
-Stronzi!-
-Se arrivi alle parolacce sei proprio arrabbiata. Senti, finché te la prendi con mio fratello ti capisco, e me la prenderò anche io con lui appena uscirò da qui. Ti assicuro che lo farò a pezzettini. Ma non te la devi prendere con me, io non ti ho fatto niente!-
-A me no, ma a Federica sì. L'hai tradita!- Sveva gli scagliò contro il cuscino, centrandolo in piena faccia. -Allora cos'era una scommessa, eh? A chi dei due faceva la mossa peggiore, magari! Stasera festeggerete alla faccia nostra, immagino.-
Dante reggeva il cuscino tra le mani, mentre teneva ancora la bocca aperta per la sorpresa. Non aveva mai visto la solitamente calmissima Sveva così infuriata, le sue grida dovevano sentirsi per una buona parte del piano. -Ti vuoi calmare e mi spieghi cosa pensi che io...che noi abbiamo fatto?- Si avvicinò di nuovo alla ragazza, che si ritrasse contro il muro, ancora in piena crisi di nervi. -Perché dici che ho tradito Federica?-
-Ti ha visto stamattina. Eri con un'altra, una con i capelli rosa.-
-Oh, no! Ha scoperto la sorpresa?-
-Sorpresa? Tu che esci con un'altra sarebbe una sorpresa secondo te?- Sveva tentò di dargli un pugno sulla spalla, ma l'unico risultato che ottenne fu di sbilanciarsi e dar modo a Dante di afferrarla e farla sedere sulle sue ginocchia, perfettamente immobile.
-Non sto uscendo con nessun altra. Prendi il bigliettino nella tasca della mia camicia.-
Sveva osservò lo sguardo calmo e fiducioso di Dante, che le liberò la mano destra, continuando, però, a tenerla d'occhio. Respirò profondamente e fece quello che le aveva chiesto. -La pubblicità di un negozio di articoli da regalo?- girò il foglietto e trovò la foto di una bella ragazza con i boccoli rosa. -Questa sarebbe la proprietaria. Ok, adesso so che te la fai con una che ha un negozio di articoli da reg...ahhhh! Il solletico no!-
-Non smetto fino a che non capisci che non me la faccio con nessuna che non sia Federica.- Si interruppe solo un attimo, la guardò negli occhi, mentre lei cercava di sfuggirgli, e poi la riacciuffò. -Mi hai capito?-
-Lasciami andare, tanto non ti credo!-
-Ho le prove! Guarda sul mio telefono.-
-No, basta telefoni per oggi! Non manderò più un messaggio in tutta la mia vita.-
-Che c'entrano i messaggi? Ti devo far vedere delle foto.-
-Tanto lo so che è un complotto, anche tu che parli di prove!-Sveva riuscì a liberarsi, con un'altra cuscinata in faccia e si appoggiò alla parete, con il fiatone e uno sguardo accusatore.
-Guarda queste foto, accidenti!- Dante lasciò il cellulare sul letto a metà tra loro due.
Lei si avvicinò diffidente e scorse gli scatti. -Sono cose molto carine. Ah, qui c'è anche una vostra foto e le iniziali!-
-Esatto. Sei stata tu a dirmi che dovevo darmi da fare per provare a Federica che tengo a lei. Ed è quello che ho fatto!-
-Le hai comprato dei regali?-
-Non solo. Ho organizzato una cosa...una sorpresa. Oggi sono andata a vedere il posto con Ester, è lì che Federica deve averci visti.-
-Vi stavate abbracciando!-
-La stavo salutando. Ok, forse in modo un po' troppo amichevole, ma non c'è nient'altro.-
-E io come faccio a crederti?-
-Non potrei mai piacere Ester-
-So che mi pentirò di averlo detto, e che il tuo ego ne uscirà ancora più gonfio del solito, ma sei un bel ragazzo, quando ti ci metti piaci a chiunque. -
-Piccoletta non hai capito. Si vede che ti è successo qualcosa, di norma non saresti così tarda...-
-Non ho abbastanza energia per fare supposizioni. Sono già sconvolta di mio.Parla chiaro.-
- Ester è lesbica! Guarda bene tra le foto, ce ne deve essere una con la sua fidanzata, è lei che crea alcuni oggetti che poi Ester vende. Quando sono andato al laboratorio mi hanno chiesto di scattare una foto.-
Sveva iniziò a scorrere le immagini, fino a che non ne trovò una con due ragazze. Le loro magliette formavano un unico cuore arcobaleno e la scritta "i love you". Come se non bastasse si guardavano in modo inequivocabile. Sveva si sedette di colpo e guardò Dante. -Allora è tutto uno sbaglio. Non l'hai tradita, stai cercando...di recuperare.-
-Già.-
-Dante scusami!-
-Aspetta ma...Federica è convinta che io la stia tradendo?-
-Sì.-
-No! Era già incavolata con me per la sfuriata di gelosia, se adesso pensa che l'abbia tradita...-
-Ehm...in effetti non vuole più saperne di te.-
-Accidenti, devo spiegarle il malinteso.- Dante corse verso la porta, senza neanche salutarla, ma Sveva fu lesta a riacciuffarlo, afferrandolo con insolita forza.
-No, le parlerò io. Tu passami la fotografia di Ester e non fare altro. Per ora è troppo arrabbiata.- Si avvicinò a Dante e gli mise un braccio sulle spalle. -Almeno una di noi starà bene.-
-Non rimetterti a piangere- mormorò Dante, facendola appoggiare a sè. -Dimmi che succede con Vergil.-
-L'ho trovato fuori dalla porta. Ho capito subito che qualcosa non andava, ma non ci ho pensato e l'ho fatto entrare.- Sveva fu scossa da un brivido ripensandoci. -Mi ha chiesto cosa provassi per lui e quando gli ho detto che lo amavo mi ha dato della bugiarda.-
-A te?- Dante non riusciva a credere alle proprie orecchie. Si vedeva lontano un miglio che quella ragazza era la regina delle ingenue. Di certo non avrebbe ingannato nessuno, men che meno suo fratello. Come aveva fatto Vergil a sbagliarsi in quel modo? Non era da lui.
-Sì. Mi ha fatto vedere un messaggio, che sembrava spedito da me a Ettore, in cui c'era scritto che...- Sveva si fermò non riuscendo a trattenere i singhiozzi -...che volevo rivederlo, che le persone che stavo frequentando qui non mi piacevano. Te lo assicuro Dante quel messaggio non l'ho mandato io e l'ho detto anche a Vergil, ma lui non mi ha creduta. Così ho pensato che se lo fosse mandato da solo. Insomma, sta mattina tu tra le braccia di un'altra, e stasera Vergil che mi costringe a dichiararmi e poi mi tratta come una traditrice...che cosa dovevo pensare?- Si alzò, iniziando a percorrere la stanza in lungo e in largo, asciugandosi inutilmente le lacrime che continuavano a scendere.
-Questa storia non ha senso.-
-Lo so, però tu mi hai spiegato quello che successo. Tuo fratello che scusa ha?-
-Non lo so, ma andrò a scoprirlo...-
-Che vuoi fare?-
-Non lascerò che ti insulti in questo modo e poi se ne vada come se niente fosse.-
-Dante aspetta!- Sveva osservò con angoscia la seconda porta che si chiudeva davanti a lei.

-Dante dove vai?-
-Ciao mamma, cerco Vergil.-
Eva si trattenne qualche secondo, scrutandolo a fondo. -Era proprio quel che temevo.- Lo prese per un braccio e lo spinse verso la propria stanza, come faceva quando i gemelli erano piccoli ed era necessario separarli sul nascere di un litigio. -Vieni un po' con me.-
-Proprio ora?- chiese, senza capire come era arrivato fino a lì.
-Che succede tra te e tuo fratello?-
-Lui è fuori di testa, più del solito. Ha trattato male una persona e io devo capirne il motivo.-
-Non mi sembri uno che voglia ragionare, ti vedo più a menare le mani.-
-Mamma non ti intromettere!-
-No, Dante, sei tu a non doverti intromettere.Ti ricordi cosa è successo quando hai visto Vergil con Federica? Credevi che lui si fosse messo in mezzo, quando invece non era così, e hai litigato con entrambi. Sarebbe meglio se ognuno di voi lasciasse in pace l'altro almeno nelle questioni di cuore.-
-E tu come le sai queste cose?-
Eva sorrise, ma ignorò la domanda. -Lascia che Vergil chiarisca da solo le cose con Sveva.-
-Lui non ha mai davvero tenuto a una ragazza. Lo so che non ti piace sentirlo dire, ma è così.-
Eva diede un colpetto al letto e fece sedere il figlio accanto a sè. -Caro, ma io lo so perfettamente. Vivo con voi, vi osservo anche se cerco di essere discreta. Lo so che finora Vergil si è divertito. E tu credi che voglia farlo ancora. Non ti sembra strano il suo comportamento, come se anche lui non sapesse cosa fare?-
-Che vuoi dire?-
-Siete gemelli Dante, più simili di quanto non crediate. Insomma, non le hai certo ereditate tutte tu le insicurezze...-
Dante si passò le mani sul viso, stendendosi sul letto e guardando sua madre troneggiare su di lui.-Pensi che anche Ver' sia insicuro?- chiese, incredulo.
-Sì, certo. Non vuole mostrarlo, ma ha tante fragilità. Temo che nasconderle le abbia fatte crescere, hanno messo radici ancora più profonde. Vergil ha bisogno di qualcuno con cui parlare schiettamente, senza doversi fingere forte a tutti i costi.-
-Non vedo perché Sveva dovrebbe assumersi questo peso.-
Eva si stese accanto al figlio, e insieme guardarono le pale del ventilatore formare un grosso cerchio sul soffitto. -Credo che l'abbia già fatto. Tuo fratello non perde mai la calma, se hanno litigato vuol dire che lui si è già esposto più del solito.-
-Già, di norma l'unico con cui litiga sono io. Gli altri si limita a farli sentire dei piccoli vermetti striscianti.- Dante sbuffò, sentendo un suono strozzato poco sotto il suo orecchio. -Mamma non ridere!-
-Scusa, è che io vi immagino ancora bambini. Sapervi dei ragazzi dalla testa calda mi fa uno strano effetto. Comunque, finora Vergil ha frequentato ragazze che non lo interessavano davvero, e ora che le cose sono cambiate nemmeno lui sa come comportarsi.-
-Si sta comportando male. Non voglio che faccia soffrire la mia amica.-
-Tesoro, se Sveva non sa tenere Vergil al suo posto allora non è la ragazza adatta a lui, ed è meglio che entrambi lo capiscano quanto prima.-
-E che dovrei fare, stare a guardare?-
-Temo di sì.-
-Non ci sto!-
Dante si alzò di scatto, anche se meno convinto di prima e andò a cercare il suo gemello. Bussò alla porta della sua stanza, ma sembrava non ci fosse nessuno. Lo chiamò al cellulare, ma era staccato. Scese nella hall e il portiere gli disse di aver visto uscire Vergil solo pochi minuti prima. Aveva lasciato un biglietto per la madre, dicendo di non aspettarlo a cena. Quindi sarebbe toccato a Dante farle compagnia, disubbidirle e lasciarla sola al ristorante sarebbe stato ingiusto verso di lei. Dante scosse la testa, vedendo Eva avvicinarsi al lui, con un sorriso disteso. Era riuscita a dividerli appena prima del disastro, come al solito.


Ciao mie adorate lettrici :)
scusate l'attesa, ma in questa settimana ho fatto ben due esami e non sono riuscita ad aggiornare anche la Fan Fiction, mi farò perdonare per il ritardo ^.*
Il capitolo di oggi è un po' cortino, ma non temete. I prossimi saranno moooolto più cicciosi.
Grazie per l'affetto con cui seguite me e la mia storia ormai agli sgoccioli.
  
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