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Autore: Sanzina Shirogane    27/05/2015    3 recensioni
Il mondo è un luogo davvero strano, la vita è davvero strana perché, da un momento all'altro, tutte le tue certezze possono cambiare...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Cavaliere Blu, Ichigo Momomiya/Strawberry, Profondo Blu, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono profondità oltre le quali è pericoloso andare, ci vuole coraggio, essere disposti all’idea di non poter tornare indietro. Per Gish tutto questo era sempre stata una costante della  vita, fin da quando i suoi occhi si erano aperti su di un mondo devastato. Lui era solo una delle tante creature alle quali era stata donata la precarietà dell’esistenza.  Poi era arrivata Strawberry, come un fiore che d’improvviso sbuca dal grigio dell’asfalto e non puoi fare a meno di domandarti quanto coraggio ci sia voluto per puntare al sole nella solitudine di un mare grigio.  Col tempo però tutto questo non si era rivelato esatto. Strawberry era un fiore certo, bello e raro, ma intorno a lei non c’era mai stato un deserto d’asfalto grigio.  Pam era il fiore che sboccia nelle avversità. Quella che combatte e se ne frega di quanto duro e disperato il suo tentativo possa essere. Una forza simile in un corpo tanto esile. Non l’aveva amata subito. L’aveva rispettata, se n’era sentito intimidito, attratto verso un potere che lei sola custodiva e che aveva il sapore della sopravvivenza. Troppo dissimile da Strawberry.  Strawberry aveva sfumature di luce che Gish, nato in un mondo senza speranza, non aveva mai avuto occasione di vedere. Per questo l’aveva desiderata subito, aveva desiderato possedere quella luce, quella spontaneità, quel gusto della vita che tanto invidiava agli esseri umani. E più Strawberry si ostinava a rifiutarlo, più la rabbia di Gish cresceva, la gelosia lo divorare, la possibilità della perdita lo annichiliva. Tutto questo d’improvviso sembra stupido. Riflette i suoi occhi di alieno nel profondo del fiume e pensa che l’acqua scura ha lo stesso colore dello sguardo di Pam.  Potrebbe tuffarsi ora dentro quelle profondità e riemergervi incolume?
-E’ insolito trovarti qui-
Gish abbandona il suo proposito e si volge di scatto verso il suono familiare di quella voce. Lei gli sta a pochi passi, emana una silente forza, come una scintilla ritrovata ma ancora troppo debole per potersi manifestare.
-Ogni tanto vengo qui a pensare. Tu invece che ci fai in giro tutta sola?-
Lei alza le spalle –Più o meno la stessa cosa-
Gish sorride divertito – Non hai ancora imparato che te le leggo in faccia le bugie, bambolina?!-
-E tu non hai ancora imparato che non mi piace essere chiamata bambolina!-
Gish china il capo con uno sguardo malinconico, osserva nuovamente l’acqua –Scusa- mormora.
Strawberry gli si avvicina, poggia le braccia sulla balaustra d’acciaio e asseconda il silenzio di Gish. Entrambi sono sintonizzati su pensieri differenti, parallele  che non possono congiungersi.
-Però è vero- esclama infine la rossa – Ho detto una bugia. In realtà ho una meta precisa-.
Gish si stiracchia fingendo uno sbadiglio – Mi pareva strano-
-I geni di Iromote sono comparsi di nuovo ed è probabile che io possa ancora trasformarmi in una Mew Mew- il tono è incolore perché lei stessa non sa trovare un reale significato ad una simile possibilità.
Gish è sorpreso. Molto sorpreso. Pensa a Pam, al suo sogno. Può essere che sia connesso in qualche modo?
-Pam non mi ha detto nulla al riguardo-
-Lo so, questo perché a parte Lory e Kyle, non ne ho ancora fatto parola con nessuno. Pare io sia l’unica ad avere nuovamente i geni-
L’alieno pare pensarci sopra –Fatto curioso-
-Che cosa ne pensi, Gish?- gli occhi grandi color cioccolato lo stanno fissando. Sono occhi più adulti rispetto a quelli della ragazzina incontrata per la prima volta in un anonimo quartiere della città. Sono occhi pieni di interrogativi e in qualche modo lo stanno pregando di darle una soluzione. Quante volte il suo cuore aveva battuto per quegli occhi?
-Temo di non poterti aiutare, Strawberry. Ne so quanto te del progetto Mew-
Strawberry è delusa – Lory pensa che il mio corpo stia reagendo a dei frammenti di mew aqua. Tuttavia l’unica mew aqua rimasta era quella che portava al collo Ryan durante lo scontro con Deep Blue-
-In verità- Gish sospira –Se non ricordo male era stato con il potere della mew aqua che Crystal aveva fatto in modo di farti uscire dall’astronave-
La rossa si irrigidì –Continua-
-E’ solo un’ipotesi-
-Stai dicendo che  così facendo si è privato della protezione del medaglione?-
Gish scuote il capo –Sottovaluti il potere della Mew Aqua.  Il medaglione è rimasto al collo di Crystal e tramite esso ha avuto la forza di combattere il nemico. Un parte di questo potere è stato utilizzato per trarti in salvo, una volta fuori il potere delle Mew Mew combinato a quello del loro leader, cioè il tuo, ha impedito la distruzione di Tokyo. La verità è che tutti indistintamente avete utilizzato la Mew Aqua.  Era parte di voi. Tuttavia per contrastare il nemico avete dato fondo a quel potere e ne siete rimaste sprovviste. Quello che ti sta accadendo…- fece una pausa riflettendo – potrebbe essere una reazione sì alla mew aqua, ma contenuta dentro di te-
-Non capisco-
-Tu sei stata la prima a compiere la metamorfosi e custodire l’acqua cristallo. Questo faceva di te la più potente delle guerriere. L’acqua  ha la particolarità di risplendere quando un  avvenimento turba i normali equilibri del pianeta o del custode che ne detiene il potere. Mi viene da pensare che stia avvenendo qualcosa che richiede il tuo intervento-
Strawberry era sbalordita – E le altre? Vuoi dire che sta accedendo qualcosa alla terra?-
Il ragazzo portò un dito a battere contro il mento come a voler riflettere con più enfasi – Alla terra o semplicemente a te. Prenderei più questa seconda ipotesi visto che ad oggi sei l’unica a poter fare ancora la metamorfosi-.
-Dentro di me!?- Strawberry ancora non capiva – Gish non ho ancora provato a compiere la metamorfosi-
Lui la fissa strabuzzando gli occhi – E che diavolo aspetti bambolina!-
Arrossisce  – Voglio…voglio andare in un posto-
-Mh- le sorride con l’aria di chi la sa lunga –Ho capito. Non ti trattengo oltre-
Sul volto di Strawberry si dipinge  un’espressione riconoscente – Parli proprio come Pam-
E questo colpisce Gish al cuore come una scarica elettrica –Trovi?-
La rossa annuisce – Non lo avrei mai detto in passato ma siete davvero due parti di un’unica cosa-
L’alieno si morde le labbra –Vorrei che anche lei la pensasse allo stesso modo-
Quel tono improvvisamente brusco rivela il reale stato d’animo dell’alieno.
-Che è successo?-
Gish punta gli occhi ambrati contro quelli scuri della ragazza, un tempo sarebbe stato più difficile.
-C’è stato un tempo che ti ho amata, Strawberry…-
-Gish ma…- Strawberry arretra farfugliando
-Inutile che tu faccia la finta tonta, te l’ho sempre detto e dimostrato anche piuttosto, beh, rudemente- si concede un risolino – Ero ossessionato da te e avrei fatto di tutto per saperti mia. Pam lo sapeva. Lo ha sempre saputo.  Tuttavia dopo quel che è successo due anni fa  ho compreso che l’ossessione e l’amore sono faccende differenti. Il vostro mondo è complicato, adattarsi non è stato facile, ma i sentimenti di un alieno e un essere umano sono gli stessi.  Ho voluto stare vicino a Pam e prima ancora che me ne rendessi conto io…- una pausa che pesa come un macigno –Ho capito di amarla. La amo! La amo davvero quella stupida! E lei pensa invece che non sia così, che io pensi ancora a te. Ho fatto di tutto per dimostrarle il contrario. Tengo a te certo, ma allo stesso modo in cui ci tiene lei. E stasera  abbiamo discusso per simili sciocchezze che…-
Sciaf!
Gish barcolla rischiando di cadere nell’acqua, la guancia è rovente.
-Ma dico sei impazzita!- grida in direzione della rossa
-Sei un idiota! Stai qui a contemplare l’acqua  invece di tornare a casa e ripetere per filo e per segno a Pam quello che hai appena detto a me!-
Gish sbatte le palpebre un paio di volte di fronte a quell’improvvisa furia –Ti pare il caso di diventare violenta!-
-Eccome! Se non sei onesto con lei come pretendi che capisca?! Non ti perdonerò se la farai soffrire! E ora fila!-
In quel momento Gish riconosce la Strawberry di un tempo.  La ragazzina per la quale si era preso un’incredibile cotta. Ma ora ama una donna e quella donna lo sta aspettando a casa con quegli occhi profondi come l’acqua più profonda ed il cuore grande quanto il mare.
-Grazie- dice semplicemente, prima di lasciarsi alle spalle la ragazza ed il passato che ha rappresentato per lui. Il futuro è tutta un’altra storia.

 

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-E’ passato diverso tempo e ancora non sapete dirmi nulla?- la signora Shirayuki fissa il medico con malcelata disperazione –Che cosa succede a mia figlia!- grida mentre l’uomo, comprendendo i sentimenti della donna, sforza la voce in un tono pacato.
-Non ci sono anomalie fisiche è come se sua figlia fosse caduta in un profondo sonno. Non riusciamo a spiegare il motivo, un caso simile non ci era mai capitato-
-E quindi cosa dovremmo fare!?-
-Aspettare- confessa impotente il medico  -Lei le stia accanto, le parli, le tenga la mano.  A questo punto nulla è vano-
Come un automa la donna ritorna al capezzale della figlia. Le tiene la mano e l’ascolta respirare.
-Berry? Berry tesoro mi senti? So che sei arrabbiata. Sono stata stupida, non avremmo dovuto avere quella discussione, tu volevi aiutare Ryo ed io proteggerlo dalla realtà. So quanto lo ami, tesoro. Lo hai amato da subito, da subito lui è stato tuo fratello maggiore. Ne sei sempre stata orgogliosa, sempre.  Il mio modo di proteggervi è davvero egoistico, lo so.  Ma vi amo entrambi e non saprei cosa fare senza di voi. Tu sei sempre stata forte piccolina mia perciò svegliati ti prego. Sistemeremo tutto, noi tre insieme, aggiusteremo ogni cosa-
Il cellulare squilla. Shirayuki si asciuga gli occhi, forse il marito ha finalmente visto il messaggio e si è degnato di chiedere notizie della figlia.
-Pronto? Ryo! Dove sei? Dovresti essere qui maledizione! Tu più di chiunque altro dovresti essere qui!- c’è rabbia nel tono di voce. Fa un profondo respiro. –Scusami, è solo che Berry non vuole svegliarsi ed io non so che fare. Non so perché ti trovi in quel posto ma ti prego di tornare qui. Abbiamo bisogno di te-
La comunicazione si chiude.
Shirayuki torna accanto alla figlia. Le sfiora la mano e la scopre gelida.
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 Al centro del salone Strawberry  stringe al petto il medaglione. Il cuore batte forte combattuto tra la speranza e la paura. Da un lato spera che la trasformazione riesca, dall’altro spera che nulla possa cambiare.
“Avanti, ora che sei qui non puoi tirarti indietro, non fare la stupida!”
-Mew Berry metamorfosi!-
Attende. Non accade nulla.
-Mew Berry metamorfosi!- tenta ancora ma nessun potere si risveglia dentro di lei. Strawberry sorride amaramente. In un certo senso se l’aspettava. Lascia cadere a terra il medaglione e con esso anche le ginocchia cedono sul pavimento polveroso.  Il Café Mew Mew è ormai un polveroso tempio di ricordi, di cose che non potranno mai più essere. Illudersi per l’ennesima volta era stato sciocco.
Si rialza, recupera il medaglione infilandolo nella tasca della giacca –Sarà meglio avvertire tutti che ho fatto un gran trambusto per nulla. Chissà poi cosa mi aspettavo- così dicendo volge lo sguardo verso l’uscita.
-Perché ho voluto venire qui!- e mentre lo urla facendo rimbombare la sua voce tra le pareti, un rumore attrae la sua attenzione. Strawberry si volta immediatamente verso la scala che conduce al piano superiore.
Qualcuno? Qualcuno che può averla sentita o peggio ancora vista?
Facendosi coraggio raggiunge la scala che tante volte aveva salito per arrivare nella stanza di Ryan. Il cuore martella. Paura, aspettativa. Nemmeno lei sa dire di che si tratti.  Ma è una ragazza in grado di difendersi, lo ha dimostrato. Non servirà nessun principe azzurro a correre in suo soccorso.
Una volta raggiunto il piano superiore, ascolta con attenzione.  La stanza di Ryan il rumore proviene da lì. Il cuore le rimbomba così forte che per un attimo ha il timore possa esplodere. Avanza lentamente. Bussare? Idea stupida davvero. Apre appena l’uscio, oscurità e polvere e ombre passate. Apre un po’ di più. Riconosce la sagoma stagliata contro la finestra. Stavolta il cuore potrebbe cedere. Ma è solo un istante.
-Che fai qui, Shirayuki?-

  
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