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Autore: foschi    27/05/2015    3 recensioni
Aveva paura.
Aveva paura di incontrare quegli occhi.
Aveva paura di incontrare il suo sguardo severo.. doveva per forza arrivare alla morte per capire quanto idiota fosse stato?
Avrebbe dovuto sapere che dall'ira e dalla vendetta non sarebbe nato niente.
Avrebbe dovuto sapere che non avrebbe non doveva illudersi.
Dov'era il suo futuro? Perso nell'orizzonte di una vita che non avrebbe mai più vissuto…
Alzò gli occhi al cielo e sorrise…
Il cielo era di nuovo azzurro.
Era azzurro come gli occhi di quel sé stesso che lo chiamava verso un mondo di luce,
all'orizzonte dell’infinito…
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Kurapika
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Doko watashi no mirai wa arimasu ka?

-Miraisen-

 

 

Saalve!! ^^
Dopo tanto tempo, mi sono decisa a scrivere su questo fandom..

Era da tanto che cercavo qualcosa da scrivere e finalmente ecco questa storia! ^^”

Prima di lasciarvi alla lettura, qualche avvertimento:

1) Il titolo della fiction è “Ed il mio futuro dov’è? -All’orizzonte del futuro-

Scusate la traduzione ma occorreva per capire la fiction!! ^^”

2) Accenni alla mia coppia preferita: Kurapika x Killua!! *-*

 

Ed ora buona lettura..!! ;D

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Senti…” gli aveva detto Killua avvicinandosi

“Tu non hai mai ucciso nessuno, dico bene? Hai forse paura?”

 

 

 

 

 

Si strinse di più.

Le unghie si conficcavano nelle pieghe della bianca tunica.

Perché? Perché quelle parole dovevano venirgli in mente proprio ora? Perché dovevano infierire ancora?

Cosa volevano? Volevano la verità?

 Ebbene, ecco la verità: sì, lui aveva paura.

Aveva paura di uccidere.

Aveva paura di quella rabbia che alla fine l’aveva corroso.

Aveva paura perché aveva perso quello che era rimasto di lui…

 

 

 

 

“Io non ho mai pensato di avere o non avere

 paura di uccidere…”

 

 

 

 

Bugiardo. Bugiardo. Bugiardo.

Bugiardo ed arrogante.

Lui aveva avuto paura di uccidere.

Lui aveva paura di uccidere.

Non voleva.

Non voleva diventare un mostro.

Non voleva macchiare le sue mani con altro sangue…

Quello non era più lui. Quello non era più Kurapika.

 

…Chi era quel sé stesso che lo guardava severamente…?

 

 

 

 

 

 

~~~~~~~                               ~~~~~~~                                 ~~~~~~~

 

 

La pioggia cessò di cadergli sul viso.

Cessò di penetrarli nella pelle e scendere fino alla sua anima.

Era fredda, quella pioggia.

Fredda come la sua anima. Come il suo cuore…

 

- Ti prenderai un malanno se continui a prendere tutta quest’acqua -

 

Alzò un po’ lo sguardo. Un mezzo sorriso si dipinse sul suo volto.

Un sorriso a metà tra il triste ed il rassegnato.

 

- Non credo sarà un problema… -

 

Il giovane sospirò e si sedette accanto al compagno. L’ombrello lasciato al suo fianco.

 

- Cosa c’è che non va, Kurapika? -

 

Il biondo si strinse ancora di più. Le unghie conficcate nelle candide braccia.

La schiena scossa da tremiti e gli occhi – dov’erano quegli occhi acqua marina? – fissi al cielo plumbeo.

Un sorriso dipinto sul volto. Un sorriso rassegnato.

 

- Sai Killua… a volte mi sembra di rivederlo… -

 

Il ragazzo lo guardò interrogativo - Di che parli? –

 

- A volte mi sembra di vedere quel me stesso del passato.

Quel ragazzo un po’ arrogante ed ingenuo. Quel me stesso che sono stato.

A volte mi capita di incontrarlo, in un angolo della città.

Con quegli occhi chiari mi fissa. È sempre lì, davanti a me.

 

“Sei cambiato almeno oppure no?”

 

Mi domanda quel me stesso del passato.

 

“Sono più forte ora che sono qui” rispondo io sicuro. 

 

E lui senza lacrime o senza parole mi sorride un po’. Odio così tanto quel me stesso del passato perché non più esserlo! -

 

Però… non posso far a meno di chiamare il suo nome prima che lui scompaia, prima che lo dimentichi…!

 

Io.. non voglio dimenticare me stesso, Killua!

Non voglio cadere in quel baratro profondo che mi attira ogni istante sempre di più..!

Io.. voglio tornare il me stesso del passato! –

 

 

E le lacrime si unirono alle gocce di pioggia.

I singhiozzi lo fecero tremare.

 

Possibile che si fosse ridotto così per una vendetta?

Possibile che l’odio e l’ira l’avessero corroso così tanto?

Invece di fortificarlo l’avevano corroso… ne era davvero valsa la pena?

Era stato saggio accettare vendetta ed ira per perdere sé stesso…?

 

 

 

Un braccio lo attirò a sé.

Era caldo. Caldo e confortante. Ah…come avrebbe voluto ritrovare quel calore…!

 

- Andrà tutto bene -

 

Il biondo guardò interrogativo il compagno.

Killua gli sorrise rassicurante

 

 - Andrà tutto bene, Kurapika. Te lo prometto. -

 

Il biondo sorrise e si strinse nell’abbraccio.

 

- Grazie, Killua –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

~~~~~~~~~~~~~~

 

 

 

 

Kurapika poteva vederlo.

Eccolo lì quel sé stesso del passato.

Eccolo a fissarlo con quei suoi occhi chiari.

Eccolo sorridere ed avvicinarsi mentre lui cadeva sempre più giù, verso il baratro nero della morte.

 

Aveva paura.

Aveva paura di incontrare quegli occhi.
Aveva paura di incontrare il suo sguardo severo.. doveva per forza arrivare alla morte per capire quanto idiota fosse stato?

Avrebbe dovuto sapere che dall’ira e dalla vendetta non sarebbe nato niente.

Avrebbe dovuto sapere che non avrebbe non doveva illudersi.
Dov’era il suo futuro? Perso nell’orizzonte di una vita che non avrebbe mai più vissuto…

 

L’unica cosa da fare era attendere la morte e sorridere verso quel sé stesso.

Chissà, un giorno l’avrebbe rivisto ed avrebbe gioito al ricordo di quei bei tempi.

Magari un giorno avrebbe vissuto pienamente la sua vita senza vendetta ed ira.

Magari un giorno si sarebbe sentito vivo

Ma ora… forse era tardi…

 

Alzò gli occhi al cielo e sorrise…

Il cielo era di nuovo azzurro.

Era azzurro come gli occhi di quel sé stesso che lo chiamava verso un mondo di luce,

all’orizzonte dell’infinito…

 

 

 

~~~~~~~~~~~

 

 

Killua guardò la fredda lapide.

Un mazzo di fiori di fiori in mano e le lacrime a rigargli le guance

Non c’era più tempo per spiegare.

Non c’era più tempo per aggiustare le cose.

Quante cose avrebbe voluto dirgli!

Quante cose per rassicurarlo!

Ma le parole gli si erano spezzate tra i denti.

Doveva fare un tuffo nel dolore per farle risalire

E pronunciarle davanti a quella lapide.

 

Ma era convinto che Kurapika potesse sentirle.

Pesavano e si posavano su di loro.

Come poteva dirle se lui ora non c’era più?

Non riusciva a ripeterle.

Non riusciva a dirle più!

No… ormai tra loro non piovevano che ricordi

E lui avrebbe voluto far di più

che ammettere che era tardi…

Ah! Come avrebbe voluto parlargli ancora ed ancora!

Ed invece no!

Non aveva più tempo per spiegare

che aveva qualcosa da finire insieme a lui…!

 

- Kurapika! –

 

Il giovane si accasciò a terra. Tutto quello che poteva fare era aspettare e sperare di vederlo lì.

All’orizzonte dell’infinito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Sai Killua”

Aveva detto Kurapika sorridendo

Tanto tempo fa…

“Cosa?”

“Una volta ho fatto un sogno.

Ho sognato il me stesso del futuro.

Con gli occhi stanchi mi fissava.

“Sei cambiato almeno un po’?”

Gli avevo sussurrato.

“Sono più forte ora che sono qui”

Mi aveva detto, ma era una bugia.

Non era realtà.

Si stava nascondendo.

Ma non importava.

“Proverai a vivere quella vita che vuoi,

senza rimorsi mai”

e quando ci saremo rivisti,

lui non ci sarebbe stato più.

Tutto sarebbe stato vuoto

Ed il cielo sarebbe stato azzurro”

 

Killua lo aveva guardato interrogativo.

Non aveva capito.

Ma non era un problema.

Il tempo avrebbe spiegato tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Fermi! Fermi!

Abbassate quei pomodori! Prima fatemi spiegare, eh!

Dunque, questa storia un po’ tanto (?) particolare si basa su due diversi piani temporali:

1) Il presente su cui si basa tutta la storia (questo presente è ambientato nella saga di York Shin City)

2) Il passato (ultima parte scritta a destra in corsivo).

 Questa piccola aggiunta voleva spiegare un po’ il perché della presenza del  “Kurapika del passato” (cioè quello dell’esame per diventare Hunter)

Insomma, il Kurapika del passato serve per indicare al Kurapika della saga di York Shin City quello che lo avrebbe atteso…

Ok, qui io mi taccio.

Spero solo che, nonostante la materia trattata presente in molte fiction, questa storia sia piaciuta! ^^”

Spero sia piaciuta anche la parte dedicata a Killua! ^^”

Per quanto riguarda la scelta del corsivo, esso indica le parti più salienti della storia.

Ok, qui mi taccio sul serio.

Spero nella vostra clemenza ed in un vostro commento! ^^”

Alla prossima,

Xerxes_Nate=)

   
 
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