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Autore: taryaltch    29/05/2015    0 recensioni
Dove una ragazza che non fa altro che parlare si prende una cotta per un ragazzo muto.
- Comunque, ciao!
- Come stai? Io bene, sai di essere molto carino?
- Che c’è? Per caso sei muto?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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spechless:: z.m 

quando i gesti valgono più delle parole.

 
Non aveva mai visto una ragazza così pallida. Sembrava quasi senza vita, ma poi guardando i suoi occhi ti ricredevi completamente. Aveva degli occhi verde scuro, talmente grandi da disporre l'attenzione su di essi, anziché sui suoi capelli rossi che di solido portava sciolti.
 
Era abbastanza alta, pensò Zayn, ma sicuramente non raggiungeva la sua, di altezza. Quella mattina portava dei tacchi, abbastanza corti, però. Quel tipo di scarpe che negli ultimi mesi avevano fatto furore fra le ragazze, specialmente dai sedici anni in su. Portava la divisa scolastica, ma su di lei sembrava un vestito d'alta moda e gli occhiali scuri e spessi, la facevano ancora più carina.
 
Dopo averla vista uscire, Zayn aveva tirato un calcio alla sedia che si era spostata di qualche centimetro più avanti, fermata dal banco. Avrebbe tanto voluto spiccare parola con quella ragazza che da poco aveva scoperto chiamarsi Lysa.
 
Lysa. Era un nome talmente dolce, suonava quasi mieloso. Quando il professore aveva pronunciato il suo nome, Zayn era scattato subito sull'attenti. Non facendo rumore, era abituato a non farsi notare. L'aveva guardata per qualche minuto, soffermandosi sulle sue curve che nonostante l'età erano poco accentuate. Poi, quando aveva visto i suoi capelli muoversi mentre si voltava, con un gesto repentino iniziò ad ammirare il paesaggio.
 
Si era sentito toccare la spalla e poi lei aveva tentato di parlargli. Da quando era arrivato in quella scuola l'unico con cui parlava con suo cugino Louis, ma detto così sembrava troppo sfigato quindi si limitava a farsi vedere solo qualche volta in giro con lui.
 
Gli altri lo evitavano come se avesse la lebbra e, ne era sicuro, se non fosse stato per il legame di parentela nemmeno Louis gli avrebbe rivolto la parola. Perché prima che Zayn arrivasse a scuola, suo cugino era uno dei più popolari della Ridge Wood School ma poi tutti si erano allontanati vedendolo sempre con lui.
Dopotutto, Louis era un bel ragazzo. Ben piazzato, tatuaggi, capelli né troppo lunghi né troppo corti, due occhi azzurri e un sorriso sempre sul volto. La cosa più importante non contava, non contava essere sincero quando a messa siedi spesso con il ragazzo muto o mute-man.
 
Più e più volte Zayn aveva pianto nella sua camera, circondato dalle braccia protettive della sua sorella maggiore Doniya, quando c'era. Il resto del tempo era solo, seduto sullo sgabello, sempre a torso nudo, dipingendo in modo rabbioso sulla tela che ogni volta cercava di finire.
 
Quindi quando la dolce Lysa si era avvicinata per parlare un po' con il moro, lui si era sentito confuso e spaventato quindi aveva preferito non mandare nessun messaggio che facesse capire alla ragazza che lui era, diciamo, diverso. Sperava che in questo modo Lysa avrebbe lasciato perdere e per un momento credeva di esserci riuscito, ma capì dopo che si era decisamente sbagliato.

 
Le note di Ayo, una canzone di Chris Brown, risuonavano come in una stanza chiusa nelle cuffiette di Zayn che camminava a passo svelto per raggiungere la propria casa e qualche volta muoveva la testa a tempo della musica.
 
La strada fra la scuola e la sua casa non era di certo corta. Prima, dopo essere usciti dall'edificio, bisognava attraversare la via morte, soprannominata così dagli studenti dato che quel tratto di strada era conosciuto per la miriade di incidenti avvenuti. Poi iniziare a camminare veloce, molto veloce, dato che lì si stabiliva sempre un gruppo di uomini che avevano superato i trent'anni che cercavano di abbordare qualcuno, ragazzo o ragazza che sia. Quindi, se non volevi essere stuprato, lì si camminava a testa bassa sperando che quelli non ti notassero. Successivamente, Zayn doveva ritrovarsi davanti la casa della sua ex-fidanzata Seema.
 
Seema Dobrev era una bella ragazza che abitava a sette isolati di distanza dal moro. Era stata una parte fondamentale dell'adolescenza di Zayn, che a dirla tutta non era ancora passata. Era la tipica ragazza americana, bionda, occhi azzurri e con un fisico statuario. Aiutava Zayn in un modo che nemmeno lei immaginava, ma poi era arrivato il bel fusto di turno che l'aveva portata via. In seguito si era accorto di non amarla veramente, il suo era solo bisogno di starle accanto.
 
Dopo aver sorpassato la casa maledetta, o almeno così a lui piaceva chiamarla, si trovava davanti un bivio: o passare per il bosco o camminare imperterrito per sette isolati dove il chiasso era troppo rumoroso.
 
Quella scelta Zayn, quel giorno, a quella precisa ora, non la fece. Fu Lysa a farla per lui.
 
Quando il moro sentì di nuovo la sua voce, il battito iniziò ad accelerare, un po' per la paura e un po' per la sorpresa. Infatti la ragazza non aveva tossito o toccato la spalla di Zayn per attirare la sua attenzione, aveva preso a parlare senza preavviso e per ascoltarla il moro si tolse le cuffiette.
 
- Zayn? Sei tu?
 
La voce di Lysa era morbida e tenera. Il moro si voltò col sorriso dipinto sul volto, per far capire alla rossa che era lui, era Zayn. La scrutò per un po', si era cambiata: indossava una maglia, semplice, che cadeva sulla spalla sinistra facendo intravedere una parte di reggiseno, sotto aveva un pantaloncino a vita alta, blu che le fasciava la vita in modo perfetto e le sue gambe erano coperte da calza un po' strappate sulle ginocchia. Portava i calzini di qualche centimetro fuori dalle scarpe, che erano tacchetti piccoli. Un abbigliamento che per quella stagione, cadeva perfettamente. Portava ancora la tracolla e il cellulare nella mano destra.
 
- Come stai? So che ci siamo visti da poco ma tu non mi hai parlato per niente e quando ti ho visto qui mi sono detta, perché non provare di nuovo? Però non pensare che io ti abbia seguito, beh, perché non l'ho fatto.
 
La ragazza parlava a macchinetta, cosa che Zayn trovò terribilmente cucciolosa, come direbbe sua sorella Safaa. Il moro aveva osservato per tutto il tempo la bocca della rossa muoversi velocemente e quasi non aveva prestato attenzione alle sue parole. Ho detto quasi.
 
- Mi stai prendendo per pazza vero? Oh mio Dio, che figura. Se vuoi me ne vado, cioè, diamine, sto parlando troppo.
 
Il moro sorrise intenerito quando Lysa abbassò la testa e arrossì fino al collo, colorando la pelle diafana di un rosso appena accennato. Zayn si avvicinò alla ragazza e le alzò il viso, tenendo sempre il sorriso sul volto. Poi prese il cellulare della rossa e lo sbloccò, constatando che la password non c'era. Tutto questo era fatto sotto lo sguardo confuso di Lysa.
 
- Cosa fai, Zayn? Non sei mica un pazzo stupratore che cerca delle mie foto spinte, perché sai io non ho foto spinte, non sono quel genere di persone.
Il moro scosse la testa, divertito da quella situazione. Prese, per prima cosa la rubrica, e le salvò il proprio numero. In seguito aprì le note e ci scrisse tre semplici parole:
 
Non posso parlare.
 
- Oh... hai mal di gola? Mi dispiace tanto, ma quando hai preso freddo? Quest'anno ha fatto tremendamente caldo.
 
Domandò Lysa. Zayn lasciò uno spazio sulle note e incominciò nuovamente a scrivere su quel cellulare.
 
Hm... io sono muto Lysa, non lo sapevi?
 
La ragazza a primo sguardo aprì la bocca e ingrandì ancora di più gli occhi, ma dopo un po' si ricompose tornando la bellissima ragazza che ogni giorno Zayn osservava.
 
- No, non lo sapevo. E comunque che fa? Possiamo sempre essere amici, non sei diverso, sei solo... poco comunicativo. Passiamo per il bosco, ti va? Tanto abitiamo di fronte.
 
E quando pronunciò quelle parole, il moro sorrise. Questa volta veramente, però e annuì vigorosamente. Non sapeva che dopo lui e lei sarebbero stati inseparabili.
 
   
 
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