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Autore: worrystar    01/06/2015    0 recensioni
(Niklas)
Di lei mi mancano i suoi occhi, mi mancano i suoi gesti, le sue piccolezze. Mi manca tutto.
Genere: Commedia, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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(Niklas) Di lei mi mancano i suoi occhi, mi mancano i suoi gesti, le sue piccolezze. Mi manca tutto. Sono scappato il 3 gennaio del 1944 dalla mia città natale; quel giorno lì, mia madre era stata portata via da un gruppo di soldati tedeschi con la forza e, da quel giorno fino ad oggi sto scappando. Mi rifugiai in una casa abbondonata, ma lì non ero solo, c’erano più di quindici persone, la cosa che mi è rimasta più impressa di quel periodo terribile è la bellezza di una ragazza perfetta. Pensare che ancora adesso che non sono con lei, ricordo il momento in cui ci siamo baciati. E’ stato il momento più bello della mia vita, il più intenso di quel periodo buio. Fuggivo dalla morte ma avevo trovato l’amore e forse sarebbe stato l’amore più importante della mia vita. Riuscivamo a parlarci grazie ai miei studi di italiano, era piccola e fragile, proprio di questo mi ero perdutamente innamorato. Poco meno di tre mesi dopo, sono dovuto fuggire di nuovo, da quel momento in poi non ho avuto più notizie di lei. Speravo un giorno di ritrovare quegli occhi e speravo sempre di poterla riabbracciare. Nel 1945 mi trovai in Italia, a Venezia, stavo facendo un giro in gondola quando la intravidi tra la folla. Stava costeggiando la laguna a piedi, quante volte avevo sperato in quel momento…! Feci fermare immediatamente l’imbarcazione vicino la terraferma e la chiamai nei pressi di piazza San Marco. Fu un incontro dolcissimo.   (Lucia) Di lui ricordo il verde intenso dei suoi occhi ed i suoi piccoli gesti che sono stati i più grandi per me. Ricordo quando lo vidi entrare dalla porta di casa, portava con sé solamente un borsone che non conteneva poi molto. Portava dei jeans lunghi con un giubbotto di pelle marrone, appena entrò mi innamorai subito di lui. In quei tre mesi successe di tutto, mi ricordo dei nostri sguardi incrociati, delle nostre mani intrecciate e soprattutto di quel bacio. Eh… quel bacio di tutta la mia vita. Vorrei ancora sentire le sue labbra sulle mie. Fuggivo ormai da più di un anno, ma decisi  di rimanere lì fino a quando le cose non fossero migliorate. Lui se ne andò dopo soli tre mesi, io rimasi fino al 1945 quando decisi di tornare nuovamente nella mia città natale Venezia e fu lì che, fortunatamente le nostre vite si rincontrarono. (Narratore)   I terribili ricordi della guerra vissuta lacerarono il loro cuori, per questo la loro storia fu tormentata. Lucia e Niklas, dopo essersi ritrovati, si confessarono l’immutato amore l’uno per l'altro e si promisero di non lasciarsi mai più e la loro storia d’amore continua. Tuttavia, dopo un periodo di tempo passato insieme, Niklas decise di lasciarla, i ricordi della guerra erano troppo forti per lui, continuava a sopportarli giorno dopo giorno. Lui non le disse nulla e decise di andare a vivere lontano da lei, da solo, perché aveva paura che quei ricordi potessero rovinare anche la vita di lei. Anche Lucia decise di andare via da Venezia per trasferirsi a Parigi, località abbastanza lontana dalla città in cui si trovava lui. Senza dirgli nulla, l’unica cosa che lasciò dietro di sé fu una lettera indirizzata a lui. Dopo un mese trascorso a rielaborare i suoi ricordi drammatici tra uno psicologo e l’altro, Niklas  riuscì finalmente a tornare in pace con sé stesso, tornò a casa di lei dopo tanto tempo ma la trovò vuota, solo una busta contenente una lettera era stata lasciata sul tavolo. Al suo interno le parole che la sua amata gli aveva lasciato: “Caro amore mio, ti lascio queste ultime parole prima di partire nella speranza che tu tornerai qui da me. Il nostro amore è iniziato con il nulla ma per me quel nulla significava molto più di quanto io avessi mai avuto. Te ne sei andato senza darmi spiegazioni, lasciandomi qui, piena di domande, di incomprensioni e di tormenti. Non riesco a vivere in questa casa, in cui abbiamo trascorso così tanti momenti assieme, quindi ho deciso anch’io di andarmene. So che non te l’ho mai detto e forse è per questo che non sei più qui, ho sempre dato per scontato quello che tu provavi per me e quello che io provavo per te. Ma forse per te non è stato cosi, ci ho riflettuto molto e sono arrivata a dirmi che probabilmente è anche colpa mia se ora non sei quì, con me. So che è troppo tardi ormai ma… TI AMO. Sto partendo per la Francia, precisamente per Parigi. Se vorrai seguire il tuo cuore, sono certa che ti porterà da me.                                     Ti amo  ancora.                                                                Lucia”       Non appena finì di leggere queste parole, Niklas, con il cuore in gola, prese a correre verso casa sua - rischiando di cadere innumerevoli volte nel tragitto - sistemò velocemente le valigie come meglio poté e si diresse in aeroporto. Intanto Lucia ricevette una chiamata da suo cugino, aveva visto Niklas uscire di tutta fretta da casa sua ed aveva intuito dove era diretto, aveva trovato la sua lettera e ora stava tornando da lei. Così decise di raggiungerlo e, quando arrivò in aeroporto, il suo aereo stava atterrando sulla pista. Il viso di Niklas fu animato da un lampo d’amore quando la vide, lasciò cadere a terra i bagagli e corse verso di lei per avvolgerla in un caldo abbraccio e riempierla di baci. I loro volti erano vicinissimi, lui la guardò negli occhi con un misto di dolcezza ed amore, quegli occhi color nocciola, così chiari contro la luce del sole. << Anche io ti amo>>  fu l’unica cosa che riuscì a dirle, ma il rombo di uno sparo riecheggiò nelle orecchie di tutti in quel luogo. Il volto di Niklas divenne vitreo ed incominciò a scivolare lentamente dalle braccia di Lucia, lei al momento non riuscì a capire nulla, solo quando vide una chiazza rossa sul suo petto se ne rese conto. Si guardò attorno, quando ad un tratto incontrò gli occhi color ghiaccio di un uomo che teneva ancora in mano l’arma da fuoco e lo guardò con odio. Adesso stava puntando a lei quando venne fermato da un gruppo di passanti, vide dei vigilanti arrivare e scappò via. Fortunatamente lei aveva con sé una macchinetta fotografica istantanea, una di quelle che avevano inventato a quei tempi, usata per catturare il momento in cui lei e lui si sono incontrati e la usò per scattare una foto all’attentatore. Portò il suo amato in ospedale ma era troppo tardi per lui, la vita lo aveva ormai abbandonato. Pianse a lungo la sua morte fino a quando non prese una decisione, si sarebbe vendicata. Scoprì che l’uomo che aveva fotografato era uno dei soldati tedeschi che stava dando loro la caccia tempo prima, riuscì in qualche modo a scoprire dove lui abitasse e decise di attenderlo sotto casa sua, ben nascosta dall’ombra. Lo vide arrivare da lontano, le spalle larghe e i capelli biondi cortissimi, quando fu abbastanza vicina, una voce interiore la trattenne improvvisamente ed ella pensò tra sé: “Se io aspettassi un figlio da Niklas, potrei vivere pensando di aver ucciso un uomo solo per vendetta?“. Ora si sentiva sola e vuota, guardò verso il cielo stellato e disse: “Non posso vivere senza di te, il potere dell’amore ci unisce nel tragico destino, ho voglia di seguirti, di esserti accanto anche nella morte, ma la forza dell’amore può solo spingere ad amare la vita!”. In quel preciso istante Lucia capì che la vendetta non può dare un senso alla vita. Fu così che abbandonò questa cattiva decisione e il rancore, pensando che, dopotutto, il domani sarà migliore.
   
 
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