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Autore: B_Regal    02/06/2015    2 recensioni
Ispirata alla settimana italiana #OutlawQueen
1) Teen OutlawQueen
2) Out of Storybrooke
3) Write a Story
4) First Date
5) Happy Bday
6) Archery
7) OutlawQueen Baby
Poi i ricordi iniziarono a riaffiorare e l’angoscia prese il sopravvento, facendo leva sui gomiti cercò di mettersi a sedere e non fu il dolore sordo alla schiena a fermarla, ma due mani che si posarono sulle sue spalle, decise.
“Ferma, ferma Regina, ti farai staccare i punti!”
Riconobbe la voce di Robin ma non lo guardò nemmeno per un attimo, i suoi occhi erano puntati dritti sul suo corpo, avvolto da una coperta bianca ma non abbastanza da impedirle di notare che quella curva abituata a vedere ogni mattina non c’era più. E capì anche cos’era quella strana sensazione che avvertiva da quando si era svegliata. Lei era.. vuota.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ciao OQ, ritorno con il II prompt della settimana e mi scuso per il clamoroso ritardo. 
Questa volta c'è meno dolcezza e più SassyQueen..  perchè se c'è una cosa che adoro più di vedere Robin e Regina scambiarsi effusioni romantiche, è vedere Robin e Regina battibeccare come due dirimpettaie acide. Mi fanno morire, davvero. ** 
Quindi, buona lettura! <3 



Out Of Storybrooke
 
“Robin, ti calmi per piacere?”
“Io sono calmo!”
“Non mi sembra, sono già dieci minuti che ti muovi su questo sediolino, trova una posizione e restaci!”
Robin Hood sbuffò, guardando fuori dal finestrino “E’ solo che ancora non capisco come hai fatto a convincermi a salire su questo coso!”
“Questo coso si chiama aereo e non ti ho convinto, ti ho costretto!”
“E’ incredibile come tu lo dica senza provare un minimo di rimorso!”
Regina alzò lo guardo dal giornale che teneva sulle gambe “Chi è stato a dire che dovevamo uscire per un pò da Storybrooke? Che il mondo è troppo grande per pensare di restare tutta la vita in una piccola cittadina del Maine?”
“Quando l’ho detto pensavo fosse scontato che avremmo usato l’auto per uscire da Storybrooke. Dopo tutta la fatica che ho fatto per imparare a guidare, poi..”
“L’America è enorme e la California è dall’altro lato del paese, ci avremmo messo una settimana con l’auto!”
“Non sarebbe stata la prima volta, i viaggi nella Foresta Incantata duravano sempre giorni!”
“Qui però abbiamo l’opportunità di accorciare i tempi, ed è quello che stiamo facendo. E comunque abbiamo già affrontato il discorso un milione di volte, e se pure questa volta riuscissi a farmi cambiare idea – e ti assicuro che non ci riusciresti – sarebbe inutile visto che siamo praticamente già partiti!”
Robin quasi sobbalzò dal sediolino “Siamo già partiti?”
Lei trattenne una risata, scuotendo la testa, mentre una testolina riccia faceva capolino dai sediolini davanti “Hai paura, papa?”
“Roland, siediti immediatamente e allaccia la cintura!”
“Henry ha detto che devo allacciarla quando si accende quella luce!” Ribattè il bambino, indicando la spia ancora spenta “Guarda, non è accesa!”
“Non ha importanza, potrebbe essere rotta o potrebbero aver dimenticato di accenderla.. allaccia la cintura Roland, e anche tu!” Aggiunse, voltandosi a guardare Regina, che sbuffò in risposta“E ragazzino, lo stesso vale per te, anche se stai fingendo di non sentire!”
“Non è vero, io sento e pure benissimo!” Henry chiuse il libro che stava leggendo e si sporse verso dietro “E tu mi sembri un pò troppo in ansia!”
“Sei perspicace, tesoro!” Esclamò Regina con una nota di sarcasmo nella voce, tornando a prestare attenzione alla sua rivista.
“Tu dimmi come faccio a non essere in ansia quando mi ritrovo questo proprio davanti agli occhi!” Esclamò, iniziando a sventolare davanti agli occhi del ragazzo il foglio plastificato che elencava tutte le misure di emergenza da adottare in caso di necessità.
“E’ per precauzione, Robin, non significa che deve per forza accedere qualcosa del genere.. per la verità gli incidenti aerei sono molto rari, ormai!”
“Molto rari non mi sembra una percentuale soddisfacente!”
Regina alzò gli occhi al cielo, esausta “Vi avverto, la prossima vacanza la facciamo nel Vermont, tra le montagne. Un paio d’ore in macchina ed è fatta!”
“No mamma, abbiamo già stabilito che dobbiamo andare in Europa!” Protestò Henry.
“Davvero vuoi attraversare l’oceano con lui che fà così?”
Lui è qui vicino a te e ci sente benissimo!” Protestò Robin “E’ facile parlare quando vivi in questo mondo da più di trent’anni!”
“Se vogliamo essere precisi è la prima volta anche per me, ma sto dando di matto come stai facendo tu. La gente prende gli aerei tutti i giorni e non succede nulla, perchè dovremmo schiantarci da qualche parte proprio oggi?”
“Noi non siamo come la gente normale, lo sai benissimo. Non mi stupirei se dopo che siamo sopravvissuti a mostri di ghiaccio, scimmie alate e streghe cattive morissimo proprio per colpa di un aeroplano!” Aveva alzato un pò troppo il tono della voce e se ne accorse solo quando notò i due ragazzi seduti nella fila accanto alla loro fissarlo perplessi.
“Sta scherzando!” Lo giustificò Regina, forzando un sorriso divertito, prima di girarsi a guardare il marito con aria truce “Continua così e ti faranno scendere sul serio, ma per portarti in un ospedale psichiatrico!”
“La luce, si è accesa la luce Henry!” La voce entusiasta di Roland attirò l’attenzione degli altri tre “Stiamo partendo!”
“Si, si.. siediti e fatti allacciare la cintura e non urlarmi nelle orecchie per piacere!” Rispose il fratello, ridendo.
Robin aspettò impaziente che Regina mettesse a posto la rivista, si sistemasse i capelli e finalmente – Poteva giurare che lo stesse facendo apposta – allacciarsi la cintura di sicurezza.
Poi inchiodò la testa sul sediolino, inspirando profondamente e provando a concentrarsi su altro che non fosse quel rombo inquietante che arrivava da sotto i suoi piedi.
“Hanno solo acceso i motori!” Gli spiegò Regina, guardandolo di sottecchi.
Lui annuì, senza osare muoversi “Non ho detto niente!”
La moglie rise mentre allungava una  mano su quella di lui, stringendogliela “Stai tranquillo!”
Infondo lo capiva, lei e tutti gli altri erano arrivati a Storybrooke con nuove vite e nuovi ricordi, la tecnologia di quel mondo gli era stata familiare dall’inizio ma per Robin era tutto nuovo, e si trovava ogni giorno di fronte a oggetti e invenzioni che non sarebbe riuscito neanche a figurarsi nella mente.
“Spero che tu ti renda conto di quale grande dimostrazione di amore e fiducia ti ho dato, accettando di salire su questo coso!”
“Me ne ricorderò..” Assicurò lei, stringendogli più forte la mano e iniziando ad accarezzargli il dorso con il pollice “Adesso però rilassati e goditi il viaggio!”
Robin fece sfiorare le loro teste, sorridendo malizioso “Sai, se tu potessi aiutarmi, magari..”
Lei non lo fece nemmeno finire di parlare che si sporse verso di lui, prendendogli il viso in una mano e schioccandogli un sonoro bacio sulla bocca.
“Io e te ci intendiamo alla grande!” Esclamò lui, soddisfatto, e poi fu lui a catturare le labbra di lei in un bacio più approfondito.
E quando l’aereo iniziò a decollare, nessuno dei due se ne accorse.
 
Il sole della California li accolse non appena uscirono dall’areoporto e Regina inspirò a fondo, beandosi di quell’aria completamente nuova. Strinse un pò di più la mano di Roland e si voltò per aspettare Robin ed Henry, rimasti indietro ad ammirare la maestosa struttura che si erigeva sulle loro teste.
“Hai visto? Siamo di nuovo con i piedi per terra e indovina? Senza neanche un graffio!”
Robin annuì, continuando a spingere il carrello con le valigie “Devo ammetterlo, è stato meglio di quanto mi aspettassi, quasi non me ne sono accorto!”
“Per forza, siete stati tutto il tempo a sbaciucchiarvi come due ragazzini!” Esclamò Henry.
Regina avvampò mentre Robin colpiva affettuosamente il ragazzino dietro la nuca  “E tu che ne sai, eh?”
Henry alzò le spalle, rispondendo con una smorfia “Vi ho visti forse?”
“E’ vero papà, è vero, vi ho visti anche io che vi sbaciucchiavate!” Rise Roland, girandosi a guardare il padre.
“Non avete capito niente, è che vostra madre era nervosa, aveva bisogno di essere tranquillizzata e quindi..”
“Ah, alla fine è così? Io ero nervosa?” Regina scosse la testa, ridendo, mentre allontanava il marito con una spinta “Ma và!”
Di tutta risposta Robin le circondò le spalle con il braccio libero, mettendosi a camminare accanto a lei “Ora posso confessare, in realtà la mia era tutta una messa in scena, ho finto di avere paura perchè sapevo che tranquillizzando me avresti tranquillizzato anche te stessa, e infatti ha funzionato, modestamente!”
Regina si mise a fissarlo, perplessa “Amore, qualcosa mi dice che per te questa vacanza sta per iniziare molto male..”
“Intanto vedo che hai già preso il comando, mentre io faccio il facchino!” Le fece notare, con un cenno del capo rivolto al carrello che stava trasportando.
La donna annuì, mettendosi a consultare alcuni fogli che aveva tirato fuori dalla borsa “Perché come ben sai ho programmato tutto nei minimi dettagli, so perfettamente dove andare e cosa fare!”
“Attenzione ragazzi, la Regina è pronta a conquistare il mondo fuori da Storybrooke!” Henry e Roland risero, e così fece Regina mentre lui la stringeva e le baciava affettuosamente una tempia.
  
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