4. Le tre volte
in cui Heather…
Heather attese con la poca pazienza le era rimasta
che le
aprissero la porta. Farsi aiutare non era la cosa che le riusciva
meglio ma era
la cosa migliore da fare. Un piccolo prezzo da pagare per impedire che
le sue
figlie morissero di nuovo –cosa che la mandava fuori di testa, quante
volte era
successo ormai?- e lo avrebbe pagato.
La porta si aprì. “Si?”
Heather strinse le labbra per reprimere il grido
che si
stava facendo largo in lei.
“Heather Beachump? Sei tu?”
Prese un respiro veloce e represse una smorfia.
“Sierra,
salve a te. Si, sono io. Devo aver sbagliato indirizzo, cercavo qualcun
altro.”
Sierra si mise a ridere. “No, tranquilla mi fa
piacere
vederti dopotutto. Stavi cercando mio marito probabilmente. Sai Cody?
Giusto?”
“Si cercavo lui.” Un moto di rabbia si mosse
strisciando tra
le sue viscere. Perché le succedeva sempre qualcosa di male?
“Entra entra. Arriverà tra poco. Ti offro un tè.”
Heather la seguì. Avrebbe voluto bestemmiare o
lanciare
qualche maledizione alla donna davanti a sé. Era alta sul metro e 80.
Dai
capelli corti violacei (tinti per gli umani, magia secondo Heather)
legati in
una coda bassa. Il viso non era diventato però più grazioso né lei
aggraziata
nei movimenti con gli anni, la sua voce invece pareva più squillante
che mai.
“Accomodati arrivo subito.” Offrì a Heather una
sedia
accanto ad un bel tavolino bianco in una veranda che dava sul giardino.
La corvina si sedette e intrecciò le dita in
grembo. Era
sempre andato tutto male le tre volte in cui aveva incontrato Sierra
Burromuerto.
La prima volta era accaduta il maledetto giorno in
cui suo
padre voleva presentarle al ballo il suo promesso sposo…
Lei e Scarlett erano vestite coi loro abiti
migliori e
chiacchieravano tranquillamente del più e del meno, come se non
avessero
pensato ad un piano diabolico poche ore prima.
I saloni del palazzo reale erano splendidi con uno
stile
raffinato, la musica risuonava ovunque con molte coppie che danzavano e
il vino
scorreva a fiumi. Molti nobili partecipavano al ballo, anche i
Burromuerto per
la gioia di Heather.
Poteva vedere Dawn che parlava con sua sorella e
il marito
che parevano radiosi. Per un secondo Heather fu quasi felice per la
sorellastra
che pareva essere finalmente rilassata in compagnia di qualcuno che non
la
usava come una pedina –cosa che succedeva a casa sempre-.
Scarlett sbuffò. “Arriva.” Le sussurrò acida.
“Mia dolce lady, mi concedi questo ballo?” Max in
tutta la
sua mancanza di grazia fece un inchino alla rossa e senza attendere
risposta se
la portò via.
Heather rimase sola, afferrò un bicchiere di vino
e lo scolò
a fiato. Suo padre era scomparso dalla vista con quella vacca bionda al
seguito
e non sapeva dove fosse. Per fortuna aveva un piano.
“Lady Heather vi sembra il modo di bere?”
La corvina si voltò verso la voce e lanciò uno
sguardo
omicida ad Alejandro Burromuerto.
“Vi sembra il modo di rivolgersi ad una lady?”
raddrizzò la
schiena e lo sfidò con lo sguardo a continuare a parlare.
“Fratello, ti prego, lady Heather stava solo
bevendo.”
Alejandro alzò gli occhi al cielo infastidito
dall’arrivo
del fratello.
“Lord José quale piacere!” gli sorride Heather
estasiata.
Era arrivato!
“Permettetevi di presentarvi nostra cugina Sierra.
Arriva da
fuori e resterà con noi per un po’.”
La ragazza aveva circa la sua età e non aveva
nulla del
fascino tipico dei Burromuerto con la loro pelle olivastra e gli occhi
verdi.
Era alta con un fisico troppo in carne e dai lunghi capelli con una
acconciatura fuori moda.
“Lady Sierra, sono molto lieta di conoscervi.”
“Oh lady Heather ho tanto sentito parlare di voi,
i miei due
cugini non fanno che parlare di voi.” E detto ciò la abbracciò. “Sono
felice di
avere una nuova amica in questo luogo.”
Heather mantenne il sorriso pensando che la
ragazza dovesse
essere un po’ tonta.
“Ma certo, lady Sierra.”
“Ora caro cugino vorrei danzare!” sorrise a José.
“Per
piacere! Mi piace molto questa canzone e siete il ballerino migliore in
famiglia”
Lui chinò il capo con il suo sorriso da
conquistatore. “Sarà
un piacere.” Le porse il braccetto.
“A presto spero, cara lady Heather!” la salutò con
la mano.
“Arrivederci.” Ricambiò con un cenno la corvina.
“A dopo, lady Heather.” Lei e José si scambiarono
uno
sguardo di intesa.
Poteva essere un segno? Che fosse a conoscenza del
fatto che
suo padre l’aveva portata al ballo per conoscere il suo futuro marito e
che
fosse lui? Stava iniziando a sperare e questo non era un bene.
“Sai forse dovreste chiudere la bocca quando lo
guardate o
tutti vedranno che sbavate”
Si voltò furibonda. “Siete ancora qui?”
“Mi diverto a tenervi compagnia.” Sorrise. Non
aveva lo
stesso sorriso abbagliante del fratello, il suo era solo irritante.
“Potete benissimo rinunciare a questo gravoso
compito, posso
benissimo cavarmela da sola.”
“Suvvia, non siate così.” Si avvicinò di pochi
passi, un po’
troppo vicino rispetto al dovuto. “Ho una informazione per voi.” Il
sorriso
pareva meno divertito e non raggiungeva gli occhi.
“Non sono interessata a niente che possiate darmi
o dirmi.”
Il sorriso sul volto della corvina era scomparso lasciandovi solo la
sua famosa
espressione seccata e un pochetto arrabbiata.
“Io credo di si.” Sussurrò troppo vicino al suo
viso.
Heather si rifiutava di indietreggiare, anzi sollevò la testa per
guardarlo
meglio negli occhi, mentre le loro labbra erano davvero vicine.
“Alejandro..” sibilò furibonda.
“Heather, tu..”
“Heather! Vieni il tuo nobile padre ti cerca!”
Entrambi si voltarono verso Blaineley che li
osservava senza
una particolare espressione sul volto, Heather si mosse rapidamente e
si
avvicinò alla matrigna.
“Vieni.”
La corvina lanciò uno sguardo al ragazzo di
straforo notando
che pareva triste per qualche motivo.
Seguì la donna fino ad una stanza in cui il padre
esultò
appena la vide.
“Vieni figliola cara. Permettimi di presentarti il
tuo
futuro sposo… Lord Owen!”
Heather non riusciva a decifrare quale fosse
l’emozione che
prevaleva nel mare di quelle che provava. Come era successo? Owen era
un
gigantesco ragazzone che aveva decisamente bisogno di una dieta, un
ripasso
sull’educazione e sul come comportarsi!
“Oh ma sei più bella di quello che dicevano!
Vuoi?” le porse
un bicchiere di vino che rifiutò.
Owen parlava senza stop e la corvina lanciò uno
sguardo al
padre. Ma che aveva per la testa? Dea, lei era una Beachump mica una
l’ultima
delle prostitute del regno! Non poteva sposare quel.. quel abominio!
Poi si ricordò di una cosa… “Nobile padre, potete
scusarmi
necessito di uscire.”
“Certo figliola. Vai pure.”
“Cara, riprenditi pure da questa emozione.” Le
sorrise la
matrigna.
La ragazza uscì dalla stanza e cercò Scarlett
disperata.
Appena la trovò mentre si nascondeva dal suo promesso sposo.
“Ricordi quello che ci siamo dette oggi
pomeriggio?” Non la
salutò né altro.
“Si certo. Perché?”
“Facciamolo!”
Scarlett non disse nulla, ma aveva saputo da suo
cugino chi
fosse il futuro marito dell’amica e non serviva sapere altro.
“Perfetto.
Dovremo lavorarci su ancora un pochetto sui dettagli però, anche se a
grandi
linee è come te l’ho spiegato prima.”
“Bene.” Si strinsero la mano. L’accordo era
sancito…
“Heather!” Sierra le mosse la mano davanti al
viso. “Vuoi
zucchero o miele?”
La corvina non si scopose. “Miele grazie. Uno
solo.”
Quella sera era andata a rotoli e aveva mandato
quella che
sperava diventare una relazione seria con José in fumo come nulla. Era
passato
tempo ma a volte si chiedeva come sarebbe andata se non avesse
accettato il
patto con Scarlett –non se ne pentiva, non nel senso in cui lo si
poteva
intendere-, ma ormai sapeva non avrebbe più avuto risposta.
Prese la tazzina, annusò il profumo inebriante
della tisana
e la assaggiò: buona, almeno quello Sierra sapeva farlo.
“Vorresti parlarne con me? Cioè se centra la magia
potrei
aiutarvi, sai visto che…”
“No.” Rispose imperativa la corvina. “E’ una
faccenda
puramente legale, per questo sono qua.”
“Ah, io pensavo che..” balbettò Sierra.
“Cody è ancora avvocato?”
Sierra sorrise illuminandosi. “Oh certo! Il mio
tesoro è il
migliore, sai? Poi….”
Heather poté smettere di ascoltare. Non le
importava.
Continuava a pensare a quel patto..
Era riuscito bene il piano –ci avevano meso meno
di una
settimana per idealo e curare i dettagli- e avevano potuto fare in modo
che
accidentalmente Max offendesse l’onore di Heather per cui Owen doveva
difenderlo in un duello contro Max. Dato che il biondo era decisamente
meglio
in combattimento del violaceo, Scarlett avrebbe intinto la punta della
lama del
suo –ex, sperando- promesso sposo con un veleno e così si sarebbero
eliminati a
vicenda. Che piano perfetto!
“Sierra, dove sei?”
“Cooody! Siamo qui!”
Heather tornò al presente. Osservò Cody: era
cambiato. E in
bene aggiunse tra sé. Prima della transazione era un ragazzino bassino,
magrolino e patetico, ora era alto, con dei bei muscoli asciutti, un
bel viso e
gli occhi azzurri che rendevano il tutto più affascinante. Portava i
capelli
castano chiaro in un taglio alla moda e aveva una leggera barbetta del
giorno
dopo che di sicuro gli avrebbe potuto portare delle donne più belle di
Sierra
Burromuerto! Aveva ancora la diastema (lo spazio tra i denti davanti
NDA), ma
questo lo rendeva meno perfetto.
La transazione fa bene a tutti i vampiri! Ora
aveva un’età
che poteva essere tra i 20 e i 30, ma non di più.
“Heather Beauchamp! Cosa.. volevo dire è un
piacere
rivederti. Come.. Ehm, serve qualcosa?”
Nonostante l’aspetto del principe dei vampiri ora
gli
rendesse giustizia, non aveva imparato nulla sul come parlare.
“Mi serve il tuo aiuto legale. Possiamo
parlarne..” gli
sorrise col suo sorriso più affascinante “noi due soli?”
Prima che Sierra dicesse qualcosa, Cody ne uscì
con un
“Certo, vieni nel mio studio.” E le fece strada in una stanza vecchio
stile e
chiuse la porta dietro loro.
Heather percepì subito perché l’avesse portata lì:
un
incantesimo gravava su quella stanza. Non si poteva né ascoltare cosa
succedeva
né irrompervi senza il consenso di chi vi era dentro.
“Dimmi pure, Heather.”
Lei sapeva che a Cody non era mai piaciuta, ma
sapeva anche
cosa poteva smuoverlo dal partire prevenuto.
“Mia figlia è stata arrestata per omicidio ma
ovviamente è
innocente, vorrei mi aiutassi a farla rilasciare e se potessi
difenderla
durante il possibile processo. Sai come sono gli umani. Non vorrei una
caccia
alle streghe.”
“Io.. Heather ascolta..” Cody pareva in difficoltà.
“Pensaci almeno prima di dire no.” Lo interruppe.
“Non posso
lasciare Gwen in quel posto!”
“Gwen?”
“Si lei.”
Un colpo alla porta li fece tacere. “Si?”
“Cody tesoro ho portato qualcosa da mangiare e del
tè. E’
quasi ora di pranzo.” Si sentì Sierra da dietro la porta.
Heather si chiese se non fosse gelosa. Ridacchiò
tra sé,
probabilmente si.
“Entra.”
La corvina staccò l’audio a loro due che parlavano
e accettò
un tè- diverso da quello di prima più forte ma ugualmente buono- e
sbocconcellò
un tramezzino che le era stato offerto.
La terza volta in cui aveva visto Sierra era stato
durante
il giorno in cui avrebbe dovuto esserci il duello tra Max e Owen…
Heather cercava di mantenere la maschera di
sconforto per la
situazione, ma alla fin fine la pareva solo una liberazione.
Probabilmente
sarebbe stata giudicata senza cuore da tutti se avessero saputo tutto,
ma non
le importava. Lei e Scarlett si stringevano le mani come due povere
ragazze
troppo giovani per conoscere la morte.
Appena la regina Izzy apparve sullo spalto, nella
stanza
calò il silenzio. Accanto a lei c’era suo padre e la sua matrigna scuri
in
volto. I testimoni erano solo la famiglia Burromuerto con José,
Alejandro e
Sierra con le famiglie dei due ragazzi.
“Silenzio!” disse la regina, nonostante nessuno
parlasse “Ho
un annuncio importante: so che per legge i due contendenti devono
essere i
promessi sposi ma oggi ci sarà un’eccezione.” Ci fu un mormorio di
sottofondo e
io e Scarlett ci guardammo di sottecchi, non era una cosa buona. “Oggi
a
gareggiare non sarà il nobile Owen ma il padre della ragazza.”
Dovevo essere sbiancata tanto perché Scarlett mi
strinse
forte. “Rilassati” mi ordinò in un sussurro.
Aveva ragione, Chris McLean era bravo, uno dei
migliori
spadaccini al mondo e non sarebbe successo nulla a lui.
“Preparatevi cavalieri.” La regina ordinò.
I due si disposero uno di fronte all’altro con Max
che si
agitava spaventato e Chris calmissimo.
“Via!”
Lo scontro fu breve come aveva immaginato. Suo
padre schivò
un paio di colpi che le parvero troppo vicini comunque e colpì con un
solo
fendente l’avversario staccandogli la testa.
Il silenzio fu rotto solo dalle risate della
regina –aveva
una risata da pazza secondo Heather- e proclamò il vincitore.
A quel punto Chris McLean si voltò verso la figlia
scuro in
volto e lei notò qualcosa che non doveva esserci: un taglio sanguinante
sulla
guancia. Morì prima del tramonto.
Si riscosse appena in tempo per notare che Sierra
non voleva
uscire dallo studio e che lei non ne poteva più, voleva la sua risposta.
“Cody e la mia risposta?”
Il ragazzo parve pensarci su ancora un po’. “Va
bene
accetto.” Disse lentamente, come non fosse sicuro di volerlo dire o di
sapere
come si dice di si.
“Ottimo. Andiamo!” si alzò di scatto e gli fece
cenno di
andare. “Mia figlia non resterà in quel posto disgustoso un secondo di
più.”
“Heather le udienze sono solo nel pomeriggio.
Dovrai
aspettare.”
La corvina avrebbe voluto sbuffare e battere i
piedi come
una bambina e invece se ne uscì con un “Alle 17 puntuale allora.”
Uscì dalla stanza per tornare all’ingresso a
recuperare la
giacca che aveva lasciato prima. Sentiva i due discutere sulla cosa ma
non le
importava.
Oggi aveva la testa da altre parti era sicuro,
ricordando
poi le tre volte in cui aveva incontrato Sierra Burromuerto. Le stava
tornando
in mente cosa era successo quando era stato avviato quel processo per
la morte
di suo padre. Il veleno sulla spada era stato scoperto e tutti erano
curiosi di
vedere quali teste sarebbero cadute. Era tranquilla in fin dei conti
–sconvolta
più di quanto avrebbe creduto per il padre- non avrebbero mai accusato
lei
visto la stretta parentela.
Fino al giorno in cui fu convocata a corte dalla
regina in
persona. Vi erano i Burromuerto –con José, Alejandro e Sierra, la
famiglia di
Max, Scarlett e Owen. Lei, Dawn e Blaineley in nero si inchinarono e
attesero.
Scarlett cercava di attirare la sua attenzione e
lei le
rispose con un cenno, la rossa indicò sua cugina e il biondo e con le
mani le
mimò un ‘legati’. Aveva un aria preoccupata.
Legati? Cosa intendeva dire con questo? Osservò i
due e notò
la luce negli occhi e il modo in cui si guardavano. Oh Dea, no! Erano
legati,
erano amanti!
Ma allora perché suo padre aveva cercato di farlo
sposare a
lei? Ma certo, un piacere alla regina! Piacere che gli si era rivoltato
contro
quando lei aveva fatto in modo che venisse ucciso!
“Sono venuta a conoscenza di informazioni
importanti alla
ricerca per la verità su la morte del nobile McLean.” Annunciò la
regina
tornata seria. Aveva un luccichio negli occhi sinistro, da pazza in
quegli
occhi verdi. “Lady Mc Lean vuole parlare?”
Heather fece per dire che non sapeva nulla, ma
Blaineley
scoppiò in lacrime “Io.. Mia regina, non sapevo come stessero le cose
né io né
la mia adorata piccola Dawn!”
Di cosa parlava la vacca? Dawn mi guardava
sorpresa.
“Lei..” indicò Heather tra i singhiozzi “Lei è
cattiva, mia
regina. Ha organizzato la morte del mio nobile marito con l’aiuto di
qualcuno.”
Heather si trattenne dal lanciarle contro una
qualche
maledizione o da scatenare il suo potere su quella donna. Se si fosse
dimostrata troppo agitata e rabbiosa avrebbero tutti pensato fosse
colpa sua ma
se avesse risposto in modo lucido e ragionevole avrebbe potuto
convincere tutti
che era la verità.
“Chi ha aiutato la sua figlia, nobile McLean?”
Heather pregò che indicasse Scarlett. Non voleva
che l’amica
finisse nei guai con lei ma almeno la regina avrebbe fatto cessare
questa
pagliacciata visto veniva accusata in modo così assurdo sua cugina.
“Il giovane Burromuerto.”
Heather era sconvolta e non riuscì a controllarsi.
“Che stai
blaterando? Non ho fatto nulla! Pensi che abbia ucciso mio padre?”
“Vedete? E’ cattiva!” singhiozzò più forte.
“Madre, ma non..”
La madre la afferrò attirò a sé. “Tesoro, non devi
difendere
quella ragazza.”
Dawn sembrava sconvolta per l’atteggiamento di sua
madre.
“Lady Beachump cosa avete da dire?” la regina
prese le
redini quella farsa.
“Che questa donna mente e io non ho fatto nulla.”
“Quindi mente?”
“Si”
“Anche sul fatto che il vostro veleno fosse sulla
spada?”
“Veleno?”
“Un veleno speciale che poche persone posso aver
creato. La
ricetta era di Lady Jasmine.”
Lady Jasmine era una strega molto avventuriera che
aveva
viaggiato per i mondi e aveva imparato tecniche uniche e insegnate a
poche
elette.
“Non sono l’unica allieva di Lady Jasmine.”
“Stai accusando la famiglia reale?”
Heather si morse le labbra: erano solo in tre ad
aver
imparato quelle ricette lei, Scarlett e Izzy. “No, mia regina.”
“Bene.” Fece una pausa. “Voi Lord Burromuerto cosa
avete da
dire?”
“Non centra nulla in questa storia!” la corvina
non poté zittirsi
dal dirlo.
“Davvero? Grazie per aver ammesso che la colpa è
vostra Lady
Beachump.”
“Non è quello che..”
“Testimoni e intercettazioni mi permettono di
incastravi
Lady. Il veleno è il vostro ovviamente e avete cercato di uccidere
prima Lord
Owen poi ucciso vostro padre. E’ grave.”
“Ma questo non prova nulla.”
La regina parve non ascoltare nemmeno le sue
parole. “Ora
voi proteggete il vostro complice. Che cosa romantica! Davvero! Ma
questo non
lo salverà.”
Heather ricordò che la sera del ballo Blaineley
l’aveva
beccata con Alejandro e doveva aver pensato fossero amanti. Stupida
donna!
“No, lui non..”
“Non centra nulla lei, ho fatto tutto io!” le si
parò
davanti Alejandro.
Ma che diceva?
“Tu?” lo spinse via furiosa. “Ma che dici?”
“Vuoi tacere per un secondo?”
“Basta! Non mi serve altro! Heather Beachump,
Alejandro
Burromuerto siete esiliati nel mondo senza magia finché non deciderò
altrimenti.”
“No!” urlarono all’unisono. Ma la luce era troppo
forte e si
era svegliata da un’altra parte.
“Heather! Ascolta vorrei parlarti di..”
Sierra era di fronte a lei e lei era di nuovo nel
mondo
senza magia. Doveva smettere di sognare ad occhi aperti.
“Digli di essere puntuale.” Ed uscì da quella casa.
**
Cody fu puntuale.
Salutò Heather che pareva molto distratta e molto
più
arrabbiata del solito. Gli aveva sempre messo un po’ di paura doveva
ammettere
–cosa poco virile da dire ma quella donna era un caso a parte- ma
infondo era
solo preoccupata per la figlia.
Aveva già fissato la cauzione ed erano andati alla
centrale
con l’assegno in mano.
Gwen parlava con un ragazzo dalla cresta verde e
parve non
infastidire Heather. Non pareva il genere di delinquente che si fa
frequentare
alla figlia.
“Lui è..”
“Il migliore amico di Gwen. Non chiedere, sono
inseparabili.”
Cody non commentò.
Gwen era cambiata da quando l’aveva conosciuta –
troppo
tempo fa-, anche se l’espressione annoiata e le labbra imbronciate
erano
rimaste.
Rimaneva comunque una bella ragazza.
Quando i due teenagers si avvicinarono, Cody
percepì
qualcosa nel ragazzo con la cresta. Strano, conosceva quella sensazione
ma non
sapeva come spiegarla.
Per un attimo pensò di parlarne con Heather, ma
vista la
velocità con cui stava portando via la figlia non ci era riuscito.
Magari la prossima volta.
**
Sierra attese che Cody se ne fosse andato per
afferrare il
telefono e comporre il numero.
Le sarebbero stati grati tutti per quello. Attese
qualche
secondo.
“Ciao!
Sono io, devo dirti una
cosa..”
Nuovo capitolo e
pure in tempo!
Non so quando il
prossimo e non prometto nulla per
sicurezza.
Dal prossimo
capitolo in poi continuiamo col passato.
Lasciatemi un
commento e grazie a tutti.
Un bacio,
Momo