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Autore: Morgana le fay    08/06/2015    4 recensioni
Ispirata al telefilm "le streghe dell'East End".
...
Heather Beauchamp è una strega. Si è trasferita nella remota Wawanakwa per scappare dal passato con le sue due figlie adolescenti. Ma sa che il passato torna sempre a chiedere il conto e che forse la sua maledizione non è la cosa più pericolosa nella sua famiglia.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Dawn, Gwen, Heather, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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4. Le tre volte in cui Heather…

Heather attese con la poca pazienza le era rimasta che le aprissero la porta. Farsi aiutare non era la cosa che le riusciva meglio ma era la cosa migliore da fare. Un piccolo prezzo da pagare per impedire che le sue figlie morissero di nuovo –cosa che la mandava fuori di testa, quante volte era successo ormai?- e lo avrebbe pagato.

La porta si aprì. “Si?”

Heather strinse le labbra per reprimere il grido che si stava facendo largo in lei.

“Heather Beachump? Sei tu?”

Prese un respiro veloce e represse una smorfia. “Sierra, salve a te. Si, sono io. Devo aver sbagliato indirizzo, cercavo qualcun altro.”

Sierra si mise a ridere. “No, tranquilla mi fa piacere vederti dopotutto. Stavi cercando mio marito probabilmente. Sai Cody? Giusto?”

“Si cercavo lui.” Un moto di rabbia si mosse strisciando tra le sue viscere. Perché le succedeva sempre qualcosa di male?

“Entra entra. Arriverà tra poco. Ti offro un tè.”

Heather la seguì. Avrebbe voluto bestemmiare o lanciare qualche maledizione alla donna davanti a sé. Era alta sul metro e 80. Dai capelli corti violacei (tinti per gli umani, magia secondo Heather) legati in una coda bassa. Il viso non era diventato però più grazioso né lei aggraziata nei movimenti con gli anni, la sua voce invece pareva più squillante che mai.

“Accomodati arrivo subito.” Offrì a Heather una sedia accanto ad un bel tavolino bianco in una veranda che dava sul giardino.

La corvina si sedette e intrecciò le dita in grembo. Era sempre andato tutto male le tre volte in cui aveva incontrato Sierra Burromuerto.

La prima volta era accaduta il maledetto giorno in cui suo padre voleva presentarle al ballo il suo promesso sposo…

Lei e Scarlett erano vestite coi loro abiti migliori e chiacchieravano tranquillamente del più e del meno, come se non avessero pensato ad un piano diabolico poche ore prima.

I saloni del palazzo reale erano splendidi con uno stile raffinato, la musica risuonava ovunque con molte coppie che danzavano e il vino scorreva a fiumi. Molti nobili partecipavano al ballo, anche i Burromuerto per la gioia di Heather.

Poteva vedere Dawn che parlava con sua sorella e il marito che parevano radiosi. Per un secondo Heather fu quasi felice per la sorellastra che pareva essere finalmente rilassata in compagnia di qualcuno che non la usava come una pedina –cosa che succedeva a casa sempre-.

Scarlett sbuffò. “Arriva.” Le sussurrò acida.

“Mia dolce lady, mi concedi questo ballo?” Max in tutta la sua mancanza di grazia fece un inchino alla rossa e senza attendere risposta se la portò via.

Heather rimase sola, afferrò un bicchiere di vino e lo scolò a fiato. Suo padre era scomparso dalla vista con quella vacca bionda al seguito e non sapeva dove fosse. Per fortuna aveva un piano.

“Lady Heather vi sembra il modo di bere?”

La corvina si voltò verso la voce e lanciò uno sguardo omicida ad Alejandro Burromuerto.

“Vi sembra il modo di rivolgersi ad una lady?” raddrizzò la schiena e lo sfidò con lo sguardo a continuare a parlare.

“Fratello, ti prego, lady Heather stava solo bevendo.”

Alejandro alzò gli occhi al cielo infastidito dall’arrivo del fratello.

“Lord José quale piacere!” gli sorride Heather estasiata. Era arrivato!

“Permettetevi di presentarvi nostra cugina Sierra. Arriva da fuori e resterà con noi per un po’.”

La ragazza aveva circa la sua età e non aveva nulla del fascino tipico dei Burromuerto con la loro pelle olivastra e gli occhi verdi. Era alta con un fisico troppo in carne e dai lunghi capelli con una acconciatura fuori moda.

“Lady Sierra, sono molto lieta di conoscervi.”

“Oh lady Heather ho tanto sentito parlare di voi, i miei due cugini non fanno che parlare di voi.” E detto ciò la abbracciò. “Sono felice di avere una nuova amica in questo luogo.”

Heather mantenne il sorriso pensando che la ragazza dovesse essere un po’ tonta.

“Ma certo, lady Sierra.”

“Ora caro cugino vorrei danzare!” sorrise a José. “Per piacere! Mi piace molto questa canzone e siete il ballerino migliore in famiglia”

Lui chinò il capo con il suo sorriso da conquistatore. “Sarà un piacere.” Le porse il braccetto.

“A presto spero, cara lady Heather!” la salutò con la mano.

“Arrivederci.” Ricambiò con un cenno la corvina.

“A dopo, lady Heather.” Lei e José si scambiarono uno sguardo di intesa.

Poteva essere un segno? Che fosse a conoscenza del fatto che suo padre l’aveva portata al ballo per conoscere il suo futuro marito e che fosse lui? Stava iniziando a sperare e questo non era un bene.

“Sai forse dovreste chiudere la bocca quando lo guardate o tutti vedranno che sbavate”

Si voltò furibonda. “Siete ancora qui?”

“Mi diverto a tenervi compagnia.” Sorrise. Non aveva lo stesso sorriso abbagliante del fratello, il suo era solo irritante.

“Potete benissimo rinunciare a questo gravoso compito, posso benissimo cavarmela da sola.”

“Suvvia, non siate così.” Si avvicinò di pochi passi, un po’ troppo vicino rispetto al dovuto. “Ho una informazione per voi.” Il sorriso pareva meno divertito e non raggiungeva gli occhi.

“Non sono interessata a niente che possiate darmi o dirmi.” Il sorriso sul volto della corvina era scomparso lasciandovi solo la sua famosa espressione seccata e un pochetto arrabbiata.

“Io credo di si.” Sussurrò troppo vicino al suo viso. Heather si rifiutava di indietreggiare, anzi sollevò la testa per guardarlo meglio negli occhi, mentre le loro labbra erano davvero vicine.

“Alejandro..” sibilò furibonda.

“Heather, tu..”

“Heather! Vieni il tuo nobile padre ti cerca!”

Entrambi si voltarono verso Blaineley che li osservava senza una particolare espressione sul volto, Heather si mosse rapidamente e si avvicinò alla matrigna.

“Vieni.”

La corvina lanciò uno sguardo al ragazzo di straforo notando che pareva triste per qualche motivo.

Seguì la donna fino ad una stanza in cui il padre esultò appena la vide.

“Vieni figliola cara. Permettimi di presentarti il tuo futuro sposo… Lord Owen!”

Heather non riusciva a decifrare quale fosse l’emozione che prevaleva nel mare di quelle che provava. Come era successo? Owen era un gigantesco ragazzone che aveva decisamente bisogno di una dieta, un ripasso sull’educazione e sul come comportarsi!

“Oh ma sei più bella di quello che dicevano! Vuoi?” le porse un bicchiere di vino che rifiutò.

Owen parlava senza stop e la corvina lanciò uno sguardo al padre. Ma che aveva per la testa? Dea, lei era una Beachump mica una l’ultima delle prostitute del regno! Non poteva sposare quel.. quel abominio!

Poi si ricordò di una cosa… “Nobile padre, potete scusarmi necessito di uscire.”

“Certo figliola. Vai pure.”

“Cara, riprenditi pure da questa emozione.” Le sorrise la matrigna.

La ragazza uscì dalla stanza e cercò Scarlett disperata. Appena la trovò mentre si nascondeva dal suo promesso sposo.

“Ricordi quello che ci siamo dette oggi pomeriggio?” Non la salutò né altro.

“Si certo. Perché?”

“Facciamolo!”

Scarlett non disse nulla, ma aveva saputo da suo cugino chi fosse il futuro marito dell’amica e non serviva sapere altro. “Perfetto. Dovremo lavorarci su ancora un pochetto sui dettagli però, anche se a grandi linee è come te l’ho spiegato prima.”

“Bene.” Si strinsero la mano. L’accordo era sancito…

“Heather!” Sierra le mosse la mano davanti al viso. “Vuoi zucchero o miele?”

La corvina non si scopose. “Miele grazie. Uno solo.”

Quella sera era andata a rotoli e aveva mandato quella che sperava diventare una relazione seria con José in fumo come nulla. Era passato tempo ma a volte si chiedeva come sarebbe andata se non avesse accettato il patto con Scarlett –non se ne pentiva, non nel senso in cui lo si poteva intendere-, ma ormai sapeva non avrebbe più avuto risposta.

Prese la tazzina, annusò il profumo inebriante della tisana e la assaggiò: buona, almeno quello Sierra sapeva farlo.

“Vorresti parlarne con me? Cioè se centra la magia potrei aiutarvi, sai visto che…”

“No.” Rispose imperativa la corvina. “E’ una faccenda puramente legale, per questo sono qua.”

“Ah, io pensavo che..” balbettò Sierra.

“Cody è ancora avvocato?”

Sierra sorrise illuminandosi. “Oh certo! Il mio tesoro è il migliore, sai? Poi….”

Heather poté smettere di ascoltare. Non le importava.

Continuava a pensare a quel patto..

Era riuscito bene il piano –ci avevano meso meno di una settimana per idealo e curare i dettagli- e avevano potuto fare in modo che accidentalmente Max offendesse l’onore di Heather per cui Owen doveva difenderlo in un duello contro Max. Dato che il biondo era decisamente meglio in combattimento del violaceo, Scarlett avrebbe intinto la punta della lama del suo –ex, sperando- promesso sposo con un veleno e così si sarebbero eliminati a vicenda. Che piano perfetto!

“Sierra, dove sei?”

“Cooody! Siamo qui!”

Heather tornò al presente. Osservò Cody: era cambiato. E in bene aggiunse tra sé. Prima della transazione era un ragazzino bassino, magrolino e patetico, ora era alto, con dei bei muscoli asciutti, un bel viso e gli occhi azzurri che rendevano il tutto più affascinante. Portava i capelli castano chiaro in un taglio alla moda e aveva una leggera barbetta del giorno dopo che di sicuro gli avrebbe potuto portare delle donne più belle di Sierra Burromuerto! Aveva ancora la diastema (lo spazio tra i denti davanti NDA), ma questo lo rendeva meno perfetto.

La transazione fa bene a tutti i vampiri! Ora aveva un’età che poteva essere tra i 20 e i 30, ma non di più.

“Heather Beauchamp! Cosa.. volevo dire è un piacere rivederti. Come.. Ehm, serve qualcosa?”

Nonostante l’aspetto del principe dei vampiri ora gli rendesse giustizia, non aveva imparato nulla sul come parlare.

“Mi serve il tuo aiuto legale. Possiamo parlarne..” gli sorrise col suo sorriso più affascinante “noi due soli?”

Prima che Sierra dicesse qualcosa, Cody ne uscì con un “Certo, vieni nel mio studio.” E le fece strada in una stanza vecchio stile e chiuse la porta dietro loro.

Heather percepì subito perché l’avesse portata lì: un incantesimo gravava su quella stanza. Non si poteva né ascoltare cosa succedeva né irrompervi senza il consenso di chi vi era dentro.

“Dimmi pure, Heather.”

Lei sapeva che a Cody non era mai piaciuta, ma sapeva anche cosa poteva smuoverlo dal partire prevenuto.

“Mia figlia è stata arrestata per omicidio ma ovviamente è innocente, vorrei mi aiutassi a farla rilasciare e se potessi difenderla durante il possibile processo. Sai come sono gli umani. Non vorrei una caccia alle streghe.”

“Io.. Heather ascolta..” Cody pareva in difficoltà.

“Pensaci almeno prima di dire no.” Lo interruppe. “Non posso lasciare Gwen in quel posto!”

“Gwen?”

“Si lei.”

Un colpo alla porta li fece tacere. “Si?”

“Cody tesoro ho portato qualcosa da mangiare e del tè. E’ quasi ora di pranzo.” Si sentì Sierra da dietro la porta.

Heather si chiese se non fosse gelosa. Ridacchiò tra sé, probabilmente si.

“Entra.”

La corvina staccò l’audio a loro due che parlavano e accettò un tè- diverso da quello di prima più forte ma ugualmente buono- e sbocconcellò un tramezzino che le era stato offerto.

La terza volta in cui aveva visto Sierra era stato durante il giorno in cui avrebbe dovuto esserci il duello tra Max e Owen…

Heather cercava di mantenere la maschera di sconforto per la situazione, ma alla fin fine la pareva solo una liberazione. Probabilmente sarebbe stata giudicata senza cuore da tutti se avessero saputo tutto, ma non le importava. Lei e Scarlett si stringevano le mani come due povere ragazze troppo giovani per conoscere la morte.

Appena la regina Izzy apparve sullo spalto, nella stanza calò il silenzio. Accanto a lei c’era suo padre e la sua matrigna scuri in volto. I testimoni erano solo la famiglia Burromuerto con José, Alejandro e Sierra con le famiglie dei due ragazzi.

“Silenzio!” disse la regina, nonostante nessuno parlasse “Ho un annuncio importante: so che per legge i due contendenti devono essere i promessi sposi ma oggi ci sarà un’eccezione.” Ci fu un mormorio di sottofondo e io e Scarlett ci guardammo di sottecchi, non era una cosa buona. “Oggi a gareggiare non sarà il nobile Owen ma il padre della ragazza.”

Dovevo essere sbiancata tanto perché Scarlett mi strinse forte. “Rilassati” mi ordinò in un sussurro.

Aveva ragione, Chris McLean era bravo, uno dei migliori spadaccini al mondo e non sarebbe successo nulla a lui.

“Preparatevi cavalieri.” La regina ordinò.

I due si disposero uno di fronte all’altro con Max che si agitava spaventato e Chris calmissimo.

“Via!”

Lo scontro fu breve come aveva immaginato. Suo padre schivò un paio di colpi che le parvero troppo vicini comunque e colpì con un solo fendente l’avversario staccandogli la testa.

Il silenzio fu rotto solo dalle risate della regina –aveva una risata da pazza secondo Heather- e proclamò il vincitore.

A quel punto Chris McLean si voltò verso la figlia scuro in volto e lei notò qualcosa che non doveva esserci: un taglio sanguinante sulla guancia. Morì prima del tramonto.

Si riscosse appena in tempo per notare che Sierra non voleva uscire dallo studio e che lei non ne poteva più, voleva la sua risposta.

“Cody e la mia risposta?”

Il ragazzo parve pensarci su ancora un po’. “Va bene accetto.” Disse lentamente, come non fosse sicuro di volerlo dire o di sapere come si dice di si.

“Ottimo. Andiamo!” si alzò di scatto e gli fece cenno di andare. “Mia figlia non resterà in quel posto disgustoso un secondo di più.”

“Heather le udienze sono solo nel pomeriggio. Dovrai aspettare.”

La corvina avrebbe voluto sbuffare e battere i piedi come una bambina e invece se ne uscì con un “Alle 17 puntuale allora.”

Uscì dalla stanza per tornare all’ingresso a recuperare la giacca che aveva lasciato prima. Sentiva i due discutere sulla cosa ma non le importava.

Oggi aveva la testa da altre parti era sicuro, ricordando poi le tre volte in cui aveva incontrato Sierra Burromuerto. Le stava tornando in mente cosa era successo quando era stato avviato quel processo per la morte di suo padre. Il veleno sulla spada era stato scoperto e tutti erano curiosi di vedere quali teste sarebbero cadute. Era tranquilla in fin dei conti –sconvolta più di quanto avrebbe creduto per il padre- non avrebbero mai accusato lei visto la stretta parentela.

Fino al giorno in cui fu convocata a corte dalla regina in persona. Vi erano i Burromuerto –con José, Alejandro e Sierra, la famiglia di Max, Scarlett e Owen. Lei, Dawn e Blaineley in nero si inchinarono e attesero.

Scarlett cercava di attirare la sua attenzione e lei le rispose con un cenno, la rossa indicò sua cugina e il biondo e con le mani le mimò un ‘legati’. Aveva un aria preoccupata.

Legati? Cosa intendeva dire con questo? Osservò i due e notò la luce negli occhi e il modo in cui si guardavano. Oh Dea, no! Erano legati, erano amanti!

Ma allora perché suo padre aveva cercato di farlo sposare a lei? Ma certo, un piacere alla regina! Piacere che gli si era rivoltato contro quando lei aveva fatto in modo che venisse ucciso!

“Sono venuta a conoscenza di informazioni importanti alla ricerca per la verità su la morte del nobile McLean.” Annunciò la regina tornata seria. Aveva un luccichio negli occhi sinistro, da pazza in quegli occhi verdi. “Lady Mc Lean vuole parlare?”

Heather fece per dire che non sapeva nulla, ma Blaineley scoppiò in lacrime “Io.. Mia regina, non sapevo come stessero le cose né io né la mia adorata piccola Dawn!”

Di cosa parlava la vacca? Dawn mi guardava sorpresa.

“Lei..” indicò Heather tra i singhiozzi “Lei è cattiva, mia regina. Ha organizzato la morte del mio nobile marito con l’aiuto di qualcuno.”

Heather si trattenne dal lanciarle contro una qualche maledizione o da scatenare il suo potere su quella donna. Se si fosse dimostrata troppo agitata e rabbiosa avrebbero tutti pensato fosse colpa sua ma se avesse risposto in modo lucido e ragionevole avrebbe potuto convincere tutti che era la verità.

“Chi ha aiutato la sua figlia, nobile McLean?”

Heather pregò che indicasse Scarlett. Non voleva che l’amica finisse nei guai con lei ma almeno la regina avrebbe fatto cessare questa pagliacciata visto veniva accusata in modo così assurdo sua cugina.

“Il giovane Burromuerto.”

Heather era sconvolta e non riuscì a controllarsi. “Che stai blaterando? Non ho fatto nulla! Pensi che abbia ucciso mio padre?”

“Vedete? E’ cattiva!” singhiozzò più forte.

“Madre, ma non..”

La madre la afferrò attirò a sé. “Tesoro, non devi difendere quella ragazza.”

Dawn sembrava sconvolta per l’atteggiamento di sua madre.

“Lady Beachump cosa avete da dire?” la regina prese le redini quella farsa.

“Che questa donna mente e io non ho fatto nulla.”

“Quindi mente?”

“Si”

“Anche sul fatto che il vostro veleno fosse sulla spada?”

“Veleno?”

“Un veleno speciale che poche persone posso aver creato. La ricetta era di Lady Jasmine.”

Lady Jasmine era una strega molto avventuriera che aveva viaggiato per i mondi e aveva imparato tecniche uniche e insegnate a poche elette.

“Non sono l’unica allieva di Lady Jasmine.”

“Stai accusando la famiglia reale?”

Heather si morse le labbra: erano solo in tre ad aver imparato quelle ricette lei, Scarlett e Izzy. “No, mia regina.”

“Bene.” Fece una pausa. “Voi Lord Burromuerto cosa avete da dire?”

“Non centra nulla in questa storia!” la corvina non poté zittirsi dal dirlo.

“Davvero? Grazie per aver ammesso che la colpa è vostra Lady Beachump.”

“Non è quello che..”

“Testimoni e intercettazioni mi permettono di incastravi Lady. Il veleno è il vostro ovviamente e avete cercato di uccidere prima Lord Owen poi ucciso vostro padre. E’ grave.”

“Ma questo non prova nulla.”

La regina parve non ascoltare nemmeno le sue parole. “Ora voi proteggete il vostro complice. Che cosa romantica! Davvero! Ma questo non lo salverà.”

Heather ricordò che la sera del ballo Blaineley l’aveva beccata con Alejandro e doveva aver pensato fossero amanti. Stupida donna!

“No, lui non..”

“Non centra nulla lei, ho fatto tutto io!” le si parò davanti Alejandro.

Ma che diceva?

“Tu?” lo spinse via furiosa. “Ma che dici?”

“Vuoi tacere per un secondo?”

“Basta! Non mi serve altro! Heather Beachump, Alejandro Burromuerto siete esiliati nel mondo senza magia finché non deciderò altrimenti.”

“No!” urlarono all’unisono. Ma la luce era troppo forte e si era svegliata da un’altra parte.

“Heather! Ascolta vorrei parlarti di..”

Sierra era di fronte a lei e lei era di nuovo nel mondo senza magia. Doveva smettere di sognare ad occhi aperti.

“Digli di essere puntuale.” Ed uscì da quella casa.

**

Cody fu puntuale.

Salutò Heather che pareva molto distratta e molto più arrabbiata del solito. Gli aveva sempre messo un po’ di paura doveva ammettere –cosa poco virile da dire ma quella donna era un caso a parte- ma infondo era solo preoccupata per la figlia.

Aveva già fissato la cauzione ed erano andati alla centrale con l’assegno in mano.

Gwen parlava con un ragazzo dalla cresta verde e parve non infastidire Heather. Non pareva il genere di delinquente che si fa frequentare alla figlia.

“Lui è..”

“Il migliore amico di Gwen. Non chiedere, sono inseparabili.”

Cody non commentò.

Gwen era cambiata da quando l’aveva conosciuta – troppo tempo fa-, anche se l’espressione annoiata e le labbra imbronciate erano rimaste.

Rimaneva comunque una bella ragazza.

Quando i due teenagers si avvicinarono, Cody percepì qualcosa nel ragazzo con la cresta. Strano, conosceva quella sensazione ma non sapeva come spiegarla.

Per un attimo pensò di parlarne con Heather, ma vista la velocità con cui stava portando via la figlia non ci era riuscito.

Magari la prossima volta.

**

Sierra attese che Cody se ne fosse andato per afferrare il telefono e comporre il numero.

Le sarebbero stati grati tutti per quello. Attese qualche secondo.

“Ciao! Sono io, devo dirti una cosa..”

Nuovo capitolo e pure in tempo!

Non so quando il prossimo e non prometto nulla per sicurezza.

Dal prossimo capitolo in poi continuiamo col passato.

Lasciatemi un commento e grazie a tutti.

Un bacio,

Momo

  
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