L’estate
di Stiles
Stiles
era arrivato a Moon Beach da qualche giorno, i nonni erano felicissimi;
Mary
non faceva altro che rimpinzarlo di cibo, sostenendo fosse troppo magro
mentre
Daniel non perdeva occasione di parlare con il suo nipotino.
Aveva
anche incontrato dei suoi vecchi amici, di quando era piccolo e proprio
in quel
momento stava uscendo per raggiungerli e passare la mattinata in
spiaggia.
“Nonna!
Io esco, vado al mare con Tom, Bel e Matt!”
“Ok
tesoro; avete bisogno di viveri?”chiese la donna, preoccupata
come sempre che i
ragazzi non mangiassero abbastanza.
“No,
tranquilla. Ieri abbiamo fatto una piccola spesa con quello che ci
serve. A
stasera.”
“A
stasera allora, e state attenti!”
Dopo
l’ultima raccomandazione della nonna, Stiles uscì
di casa e in dieci minuti
arrivò alla spiaggia; localizzato il gruppo di amici, si
diresse velocemente
verso di loro.
Ovviamente
Stiles non era Stiles se non combinava qualche pasticcio,
perciò, senza nemmeno
sapere come, inciampò in un biondo bagnante, cadendo
praticamente sopra di lui.
“Oddio,
scusa!! Non ti ho visto!!Giuro che non
volevo.”partì subito a scusarsi Stiles
cercando di alzarsi con movimenti sconclusionati, riuscendo solo, di
fatto, ad
incastrarsi con il ragazzo e riempiendo lui, e se stesso, di sabbia.
“Fermo!”
il biondo lo bloccò, riuscendo in seguito a liberare
entrambi ed alzarsi,
portando con se il castano.
“Mi
dispiace.”chiese ancora scusa lo Stilinski; non sentendo
però risposta alzò lo
sguardo, che aveva abbassato e trovò il biondo che lo
guardava in modo strano,
un misto tra stupore, curiosità e divertimento; alla fine
l’altro sorrise e con
un cenno della mano e un “Nessun problema.”se ne
andò, lasciando imbambolato il
povero Stiles.
“Stiles,
tutto bene?”chiese Bell, unica ragazza del gruppo, una bella
castana con occhi
quasi d’oro.
Il
ragazzo si riprese subito e si girò verso di lei.
“Si,
si tranquilla. Sono solo inciampato in quel ragazzo.”
“Sei
sempre il solito danno.”lo prese in giro Tom, un ragazzo
castano con occhi
azzurri come il cielo, il suo primo amico, forse ancora prima di Scott;
pensare
al lupo lo fece intristire un po’, ma subito
scacciò il pensiero.
“Ma
da dove salta fuori? Non mi pare di ricordarmi di
lui.”domandò Stiles, dopo
aver fatto la linguaccia al suo amico.
“Questo
perché è arrivato un paio di anni fa con altri
cinque o sei ragazzi. All’inizio
si pensava avrebbero dato problemi, in realtà si sono
rivelati molto più
educati e rispettosi delle regole di molti ragazzi nati
qui.”spiegò Matt,
ultimo membro del gruppo, ragazzo di colore, con occhi e chioma scuri
come la
sua pelle.
“Va
bè, ora che le spiegazioni sono concluse, possiamo andare in
acqua? Mi sento
sciogliere sotto questa calura.”supplicò Bell.
Parlando
si erano avvicinati al posto dove gli altri avevano piantato
l’ombrellone e
steso gli asciugamani; Stiles, mollato il suo zainetto, aveva preso a
spogliarsi, il sole aveva già iniziati a fare il suo lavoro
e la pelle del
ragazzo stava diventando di un meraviglioso caramello.
“Chi
arriva ultimo paga pegno!!!”urlò lui, cominciando
a correre, prendendo alla
sprovvista gli altri, che presero a correre dietro di lui urlandogli
che era un
baro.
Era
bello essere per un po’ un adolescente normale, senza
sovrannaturale intorno.
Questo
pensava Stiles, mentre giocava in acqua con i suoi amici.
Non
si accorse che qualcuno, i cui occhi verdi divennero rossi per un
secondo, lo
stava osservando.
***
Era
passata una settimana e Stiles era in giro per il bosco, non
grandissimo ma
folto, che copriva una buona parte della parte est della cittadina. Non
era un
posto molto frequentato, perciò il ragazzo poteva
passeggiare in tutta
tranquillità.
Si
era recato li in un attacco di nostalgia di casa, la bellezza della
riserva di
Beacon Hills, le passeggiate, anche se era vietato andarvi…
andare a villa Hale
per studiare il Bestiario, pianificare l’ennesimo scontro
contro un essere
oscuro, osservare i suoi amici lupi allenarsi o semplicemente stare
insieme.
I
suoi amici…
Nonostante
ciò che
era successo gli mancavano…
Gli
mancavano tutti… gli mancava Allison con la sua
dolcezza… Lydia, il suo primo
amore, ora grande amica, seconda solo a lui per
intelligenza… la malizia di
Erika… Isacc, sempre pessimista ma che se voleva sapeva
essere simpatico… Boyd
con i suoi silenzi ma quando c’era da tirare fuori la forza
era incredibile… Peter,
l’unico ad ascoltarlo veramente quando suggeriva
qualcosa… Jackson va be, era
un caso a parte, si detestavano vicendevolmente, ma non poteva
lasciarlo
morire… Scott, suo fratello…
Derek,
il suo Alpha…
Si,
il suo Alpha, perché anche se lui non era un lupo e
l’altro insisteva che non
era vero, lui faceva parte del Branco…
Ma
soprattutto il suo Alpha perché Stiles, non sa come, ne
quando, si era
innamorato di quel ragazzo scostante, burbero, musone, arrabbiato con
il mondo
intero che non lo voleva intorno… un SourWolf insomma.
Solo
che l’ultima litigata avuta con Derek aveva ferito
più del solito il piccolo
umano, si era sentito deriso, rifiutato, allontanato dal ragazzo che
amava.
Questo,
e il fatto che nessuno avesse provato a difenderlo, lo avevano fatto
scappare.
Chissà
se sentivano la sua mancanza…?
A
sentire il padre si,
lo avevano cercato
ovunque,anche Derek si era unito alle ricerche, ma secondo
l’umano solo su
imposizione di Scott e magari Lidya.
“Gli
sta bene. Per una volta non mi avranno, dovesse succedere
qualcosa… vediamo se
non ammetteranno che servo e faccio parte del
Branco!”esclamò Stiles,
sdraiandosi al centro di una piccola radura e col sole a baciargli il
viso, in
poco tempo si addormentò.
Si
risvegliò un paio d’ore dopo per via di quello che
pareva…”Un
ringhio?”borbottò, aprendo gli occhi.
Si
guardò intorno, ad ovest il sole stava calando, ad
est… ad est la luna piena
sorgeva in tutta la sua bellezza.
L’unico
problema era che dal bosco stava uscendo quella Stiles sapeva benissimo
essere una
lupa mannara, era in grado ormai di riconoscere le varie creature; i
suoi occhi
gialli la classificavano come beta… una beta che ringhiava
contro Stiles e
lo aveva puntato come sua prossima preda.
Stiles
era bloccato dalla paura, non aveva un’arma con cui
difendersi (e se anche
l’avesse avuta non avrebbe saputo come usarla,
quell’arma, “Grazie Derek, tu e
la tua mania di non volermi allenare!”).
Stiles
era immobilizzato, non sapeva come comportarsi. Mostrare agli animali
la paura
non è mai una buona idea ma il ragazzo non poteva farci
nulla, non era stato
addestrato, ne dai lupi ne dai cacciatori , a trattenere le emozioni e
a non
farle percepire.
La
lupa continuava ad avanzare in posizione d’attacco; fosse
stata un’Alpha, in
caso di morso sarebbe potuto sopravvivere diventando un lupo (anche se
la cosa
non gli faceva particolarmente piacere, voleva diventare si
più forte, ma
rimanendo umano), ma era una semplice beta perciò Stiles
sarebbe semplicemente
morto.
‘Bene,
ne ho scampate tante ma la mia ora è arrivata!
Papà… oddio papà sarà
devastato…
spero che Melissa lo aiuti e lo obblighi a rimanere a dieta. Scott
credo
ucciderà Derek per avermi fatto allontanare… mi
dispiace non aver chiarito con
lui, è il mio migliore amico… e Derek…
Derek penserà che come al solito attiro
guai e che sapeva sarei finito così…’
Questi
erano i pensieri di Stiles mentre guardava la sua fine avvicinarsi.
“Spero
faccia in fretta.”borbottò, chiudendo poi gli
occhi.
La
licantropa però non arrivò mai a lui.
Un
nuovo ringhio.
Stiles
riapri gli occhi; un secondo licantropo, che però non
puntava Stiles ma la
lupa.
Il
licantropo si posizionò davanti al ragazzo.
Si
girò leggermente verso il castano.
Occhi
rossi, l’Alpha.
“Appena
iniziamo a combattere, tu scappa.”ordinò il
Capobranco semplicemente, poi si
girò per attaccare la sua beta.
Stiles
per una volta fece esattamente ciò che gli era stato
ordinato.
Non appena i due esseri sovrannaturali cominciarono a combattere,
si
alzò da terra e corse. Corse via dalla radura e dai due
combattenti, corse
fuori dal bosco, corse fino a casa.
Fortunatamente
i nonni non c’erano, un biglietto sulla tavola gli comunicava
che erano a fare
la spesa.
Si
diresse subito in bagno per
farsi una
doccia calda… o meglio tiepida, vista la temperatura
elevata, per rilassarsi e
lavarsi via il sudore freddo che lo ricopriva dall’arrivo
della lupa.
Sotto
l’acqua però un pensiero lo tormentava…
chi era la lupa? E l’Alpha? C’era un
intero branco in città? O erano Omega?
Un
nuovo mistero, la sua mente già desiderosa di risposte e una
sola
consapevolezza… il sovrannaturale si rifiutava di lasciarlo
stare.
***
La
cena preparata da nonna Mary a base di pesce fresco, patate al forno e
verdura
era stata perfetta; dopo aver aiutato la donna a sistemare la cucina,
Stiles
era salito al piano superiore per prepararsi per la notte e stava
recuperando
quanto gli serviva quando sentì il campanello suonare e
qualche momento dopo
Mary chiamarlo.
“Stiles,
scendi! C’è il tuo amico William che ti
cerca!”
‘William?
Chi diavolo è William?’si chiese Stiles, scendendo
comunque dalla nonna.
Si
ritrovò davanti sua nonna che parlava amabilmente con uno
sconosciuto, almeno
per lui, anche se si era presentato come suo amico.
Quando
si girò verso di lui lo riconobbe, era il ragazzo biondo con
cui si era
scontrato in spiaggia qualche giorno prima; era decisamente un bel
ragazzo
alto, prestante, con profondi occhi verdi… occhi verdi che
lo osservavano
attenti, come a studiarlo… occhi che Stiles riconobbe, anche
se visti in rosso…
un rosso Alpha.
Sapeva
chi aveva davanti e come doveva comportarsi grosso modo, quindi prese
in mano
la situazione.
“Ciao
Will! Non ti aspettavo, credevo ci saremmo visti domani.”
Con
quelle semplici parole l’umano aveva fatto tre cose: calmato
l’Alpha, che ora
era sicuro che il ragazzo non aveva detto nulla di ciò che
era successo il
pomeriggio, che non avrebbe urlato <<al
lupo, al lupo>>,
nel vero senso della parola, e che
voleva delle spiegazioni.
Tirando
un leggero sospiro di sollievo il biondo rispose:”Hai
ragione, ma mi sono
dimenticato di dirti dove ci saremmo visti e non ho il tuo
numero.”
A
sua volta, il ragazzo, Will, gli aveva comunicato che gli avrebbe
spiegato
tutto.
“Dai,
vieni su con me che ci mettiamo d’accordo.”
“Desiderate
qualcosa da bere ragazzi?”chiese la donna.
“No,
grazie signora.”
“Siamo
a posto nonna.”
“Allora
salite, forza!”
Una
volta in camera, Stiles attaccò subito a parlare.
“Tu
sei l’Alpha di oggi pomeriggio… e quella era una
tua beta immagino… dovresti
stare più attento con i beta, sai? Avrebbe potuto incontrare
qualcuno e fare
qualche guaio… va bè, qui quasi nessuno va nel
bosco ma c’è sempre la
possibilità che qualcuno lo faccia, no?E
poi…”
“Qualcuno
come te?”lo interruppe il ragazzo, divertito dalla sua
parlantina.
Stiles
rimase un attimo spiazzato: “Si… ma io so cose che
altri non sanno…”
“Me
ne sono accorto.”rispose quasi contento Will.
“Allora,
che ci fai qui? E come fai a sapere dove abito?”
“Hai
un odore particolare, non ci ho messo molto a rintracciarti. Sul
perché sono
qui… volevo semplicemente sapere come stavi, incontrare un
lupo mannaro non è
cosa da tutti i giorni… anche se dal tuo comportamento e dal
tuo odore non
credo sia la prima volta.”rispose semplicemente il biondo,
con un sorrisino
saputo.
Stiles
era semplicemente stupito.
“Stiles,
tutto bene?”
Il
castano scosse la testa per riprendersi e rispose: “Si,
si… è solo che… il mio
Alpha non ha mai parlato così tanto e di certo non
è mai venuto da me per
assicurarsi che stessi bene dopo qualche casino sovrannaturale. Non
sono
abituato, sono solo stupito… neanche i miei amici,
nonché suoi beta lo fanno
spesso… anzi mai…. Lo fa solo Scott che
è il mio migliore amico… quando si
ricorda.”
“Ma
tu non smetti mai di parlare?”chiese il biondo, divertito e
interessato dalle
parole del più piccolo.
“Ehm…”l’imbarazzo
stava per colpire Stiles, quando l’altro continuò
“Mi piace questa cosa… non ho
mi conosciuto qualcuno che sapesse di noi e
che non ne fosse terrorizzato, a meno che non facesse
parte di qualche
famiglia… o che fosse un cacciatore. Tu fai parte di un
branco quindi?”
Stiles
era sempre più stupito.
“Si,
anche se a Derek la cosa non va giù.”
“E
come mai sei qui e non con il tuo branco?”
“Diciamo
solo che ho avuto un discussione con il grande capo e ho deciso di
allontanarmi
per un po’.”
William
fissava curioso e affascinato quel ragazzo chiacchierone per niente
preoccupato
di avere in camera uno sconosciuto, per di più un licantropo.
Ciò
che aveva detto prima era vero, il suo odore era unico… un
insieme di lupi,
iperattività, medicinali e… tristezza.
Non
conosceva la storia di quel cucciolo d’uomo, ma qualcosa gli
diceva che la
tristezza che emanava fosse collegata al suo branco e nello specifico
all’
Alpha… quando lo aveva nominato i suoi occhi si erano
adombrati.
Will
era curioso, ma non gli pareva il caso impicciarsi di fatti personali,
non
ancora almeno, così cambiò argomento.
“Comunque
piacere, mi chiamo William.” Si presentò
formalmente il maggiore
“Stiles.”rispose
semplicemente l’umano.
“Senti…
oltre che per sapere come stessi, ero passato anche per chiederti se
domani ti
andava di fare un giro con me… i miei beta sono curiosi di
conoscere un umano
che non li teme e Tyler vorrebbe chiederti scusa; si sente
terribilmente in
colpa, a quanto ho capito aveva litigato con il suo compagno ed era
scappata
nel bosco, quando ha sentito il tuo odore aveva appena liberato il suo
lupo e
poi…bè è storia, fatto sta che ci
terrebbe a scusarsi personalmente.”
Stiles
era sempre più sorpreso, lupi che volevano conoscerlo, una
addirittura voleva
scusarsi per averlo quasi ammazzato! Nemmeno Scott lo faceva i primi
tempi.
Il
ragazzo stava riflettendo sulla proposta fattagli… si
sentiva un po’ in colpa
verso il Branco di Beacon Hills, ma il ricordo del PERCHE’
fosse scappato da
casa lo fece decidere.
“Molto
volentieri.”
“Ottimo!!
Allora passo a prenderti verso le 10 domani mattina!!”
“Perfetto.”
I
due si sorrisero e poco dopo l’Alpha se ne andò.
Stiles
augurò la buona notte ai nonni e andò a dormire,
elettrizzato per il
giorno successivo.
***
Il
sole era alto nel cielo e la brezza marina alleviava un po’
la calura.
Stiles
era in spiaggia con il suo nuovo gruppo di amici lupi e si stavano
divertendo a
giocare in acqua.
Quando
Will lo aveva portato a casa sua, con annessa spiaggia privata, come
predetto,
una ragazza gli saltò quasi addosso, rischiando di
stritolarlo.
“STILES!!
Oddio, stai bene!!Ero così preoccupata di averti fatto del
male o
spaventato”prese a dire la ragazza mora che il giorno
precedente lo aveva quasi
attaccato.
Nuovamente
l’umano rimase stupita da tutta quella preoccupazione da una
ragazza che
nemmeno conosceva, ma la cosa gli faceva piacere; era bello sentirsi
cercato e
voluto ogni tanto.
Così,
come se fosse una cosa normale, abbracciò leggermente la
lupa e cercò di
tranquillizzarla:”Nessun problema, non è la prima
volta che succede e questa
volta non ho nemmeno un graffio!”disse tranquillo il ragazzo
lasciando, senza
accorgersene, tutti stupiti.
La
beta, Tyler, strinse ancora più forte Stiles e
chiese:”Questa volta?Ma dove
diavolo vivi?!”
Benché
non lo conoscesse, la ragazza sentiva già un legame verso
l’umano e si
preoccupava; solo che stringeva un po’ troppo forte.
“Ty,
tesoro… lascialo respirare!”si intromise un altro
beta, alto quanto l’Alpha ma
meno massiccio, con una zazzera castana e occhi caramello.
“Zitto
Dylan!E’ tutta colpa tua se ieri ero arrabbiata e ho fatto
del male a
Stiles!”lo riprese quella che Stiles essere la sua Compagna.
Per evitare uno
spargimento di sangue, Siles si intromise e rassicurò
nuovamente la ragazza di
non essersi fatto assolutamente nulla.
Vedendo
la lupa poco restia a credere alle parole dell’umano Will
decise di prendere in
mano la situazione:”Andiamo Tyler, Stiles sta benissimo, non
lo hai nemmeno
sfiorato e mi pare ovvio che è abituato ai lupi mannnari,
non c’è bisogno di
essere così preoccupata.”
La
lupa alla fine lasciò il ragazzo così che Will
potesse presentargli ufficialmente
tutto il branco: c’erano Tyler e Dylan, poi Marcus, il
secondo in comando, un
ragazzone di quasi 2 metri tutto muscoli con occhi castani talmente
scuri da
sembrare neri come i suoi occhi; poi una biondina tutta pepe, Selene ed
infine
James , pazzo come i suoi capelli rosso fuoco.
Una
volta finite le presentazioni, il gruppo si diresse verso la spiaggia e
dopo un
bagno rinfrescante si misero tutti sotto il gazebo sistemato a
metà tra la casa
e il bagnasciuga.
“Allora
Stiles, raccontaci un po’ la tua storia, non è
cosa da tutti i giorni
incontrare un umano estraneo a famiglie di lupi o cacciatori a
conoscenza del
nostro mondo.”chiese subito Selene, curiosa come tutti di
saperne di più.
“Bé,
per farla breve, il mio migliore amico è stato morso da un
Alpha impazzito che
voleva spingerlo ad uccidere me e tutti i nostri amici per poi entrare
definitivamente nel suo branco; solo che un altro beta, Derek, era
sulle sue
tracce per vendicare la sorella a cui aveva rubato il potere di Alpha
uccidendola. Fatto sta che io, non potevo certo abbandonare il mio
amico, e
Scott, che non accettava la trasformazione e voleva trovare una cura
– anche
perché si è scoperto dopo che la sua ragazza fa
parte di una famiglia di
cacciatori e non voleva di certo inimicarsi i suoceri- ci siamo alleati
contro
Peter; dopo vari casini Derek ha ucciso Peter ed è diventato
il nuovo Alpha,
togliendo così la possibilità a Scott di essere
curato-lo stesso Derek gli
aveva detto che uccidere il proprio Alpha poteva essere la soluzione-;
all’inizio Scott era arrabbiatissimo ma alla fine ha
accettato la situazione e
di entrare a far parte del branco di Derek e io ovviamente
l’ho seguito. “
Silenzio
totale.
Tutti
guardavano Stiles stupiti e anche un po’ scioccati.
“E
questa sarebbe il riassunto?”chiese titubante Ty
”In poco tempo hai parlato di
Alpha impazziti, beta che stanno con cacciatrici e che cercano una
cura… e non
dimentichiamoci di te, umano, che ci si butta a capofitto. Come hai
fatto?”
“Semplicemente
non potevo abbandonare Scott. E poi questa si, è la parte
breve. Ho evutato di
parlare di Kanima, vampiri, fate e tuti gli altri pazzi che sembrano
attratti
da Beacon Hills”fu la naturale risposti di Stiles.
Tutto
il branco era stupito e affascinato da quell’ umano che
parlava con naturalezza
sconcertante di cose che dovrebbero quanto meno preoccuparlo, se non
terrorizzarlo.
Stavano
per chiedere altre informazioni – volevano la versione lunga
della storia ora!-
quando l’Alpha si intromise.
“Hai
detto Beacon Hills? La cittadina
protetta dagli Hale?”chiese Wil.
“Si
esatto.”
“Ma…
c’è qualcosa che non va…
l’Alpha dovrebbe essere Laura!”
Stiles
si chiese come facesse a saperlo, ma rispose ugualmente alla domanda
indiretta
del biondo.
“Si,
lo sarebbe stata se quel pazzo dello zio, Peter non l’avesse
uccisa!”
“COSA?!”l’urlo
di Will fece sobbalzare tutti i presenti.
“Mi..mi
dispiace… non volevo sconvolgerti…”
Stiles era preoccupato per la reazione del
ragazzo, che comunque stava già cercando di calmarsi per non
preoccupare troppo
il più piccolo.
“No…
ok tranquillo, non è certo colpa tua… quindi per
questo è Derek
l’Alpha…”domandò.
“Si
esatto; ma come mai sei così
interessato?”cominciava ad avere qualche dubbio
Stiles… perché tutte quelle domande?
Will
respirò profondamente, il suo branco seguiva quello scambio
di informazioni in
silenzio ormai.
“Conoscevo
tutta la famiglia e sapevo che solo Derek e Laura erano ancora
vivi… come ha
fatto Peter ad ucciderla… sapevo che era alla clinca di
Beacon Hills… “
“Praticamente
in tutti questi anni la sua parte mannara lo ha aiutato a guarire,
molto
lentamente…”disse velocemente il ragazzo, sempre
più curioso.
“Will, come
hai fatto a conoscerli?”
L’Alpha
lo guardò attentamente e poi gli diede una risposta che mai
Stiles si sarebbe
aspettato:”Non mi sono presentato per bene… io
sono William Anthony Hale… Derek
e Laura sono… erano… miei cugini.”