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Autore: jehan du moulin    09/01/2009    8 recensioni
«ti odierò, se potrò. altrimenti ti amerò, mio malgrado»
Harry e Draco, durante un'ordinaria lite scolastica, passano il limite. Il Consiglio Docenti decide, quindi, di affibiare loro un nuovo tipo di punizione, che preveda una convivenza forzata al di fuori del Mondo Magico. Trentun giorni per picchiarsi selvaggiamente, urlarsi contro tutti gli insulti possibili e finire l'anno in tranquillità, senza nuocere ai compagni. Funzionerà?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ti odierò, se potrò. altrimenti ti amerò, mio malgrado.

 

Lo sguardo infuocato dal colore del cielo saettò rapidamente per la sala, dardeggiando velenoso verso un centro di attenzione assolutamente scontato per coloro che li conoscevano.

Si sorprese, quasi, quando non vide ricambiato l’odio che lentamente andava accrescendo nel suo animo, come un’edera velenosa.

 

« E tu, Sfregiato – la lingua biforcuta si insinua rapida là dove sa di poter colpire – Non hai niente da dire? »

Un veloce ghignò si delineo sulle labbra sottili, rosee del giovane Serpeverde.

Rilassò la schiena contro lo schienale di legno e portò le mani a congiungersi sulla sua nuca, con evidente aria di superiorità. Era ben sicuro di essersi conquistato l’attenzione di tutti i presenti.

 

« Cosa dovrei dire, Malfarret ?» rispose atono, voltando il busto di qualche grado verso di lui, spostando lo sguardo da Ron, sedutogli al fianco, al biondino, posto dall’altro lato della stanza.

 

« Non so – continuò – Effettivamente tu potresti solo ascoltare » sebbene al Grifondoro sfuggisse cosa esattamente intendesse il Serpeverde, fu abbastanza accorto da notare come la schiera di compari avesse iniziato a ridacchiare più o meno sommessamente, all’infuori di uno.

 

Blaise Zabini.

 

Non perché, giudicò Harry, trovasse la cosa poco interessante o si considerasse ormai cresciuto per quelle liti da bambini, quanto più perché doveva, in qualche modo, essere perfettamente consapevole del punto in cui Malfoy aveva intenzione di andare a parare, e qualcosa suggeriva ad Harry che non fosse una cosa troppo comica per lui.

 

« Oh, andiamo Potty » continuò la voce incredibilmente irritante di Draco.

Lo solleticava, incitava l’orecchio. Era assolutamente impossibile non detestare apertamente Draco Lucius Malfoy.

Impossibile.

 

« Cosa? Che diavolo vuoi ? » non fece caso all’occhiata che il migliore amico di Draco, Zabini, scoccò al compare, e nemmeno notò lo sguardo eloquente che Hermione si riservò di lanciargli.

No, Draco Malfoy era riuscito meravigliosamente nel suo intento di prendersi e tenersi l’attenzione del moro.

 

« Oh, da te, sicuramente, niente » si premurò di sibilare tagliente, ma lo disse in un modo tale che al Grifondoro sorse il piccolo ed insignificante dubbio che quell’affermazione non fosse stata posta in risposta alla sua domanda, quanto più ad un voler tranquillizzare i compagni.

Cosa di cui non vedere minimamente il bisogno.

 

« Perfetto » un rapido sorriso mentre gli voltava nuovamente le spalle, con la voglia disperata di recuperare quella conversazione tremendamente noiosa con Ronald Weasley.

 

« So che la Babbanofila ti ha mollato, Potter » sfida.

In un secondo Harry Potter era nuovamente voltato verso di lui, e lo guardava con odio.

 

« Allora è vero » sentì Nott sussurrare, ma non ci fece troppo caso.

 

« Non – sono – fatti – tuoi » sillabò gelido.

 

« Oh, fidati – inclinò appena la testa, abbastanza da permettere al giovane Serpeverde di lanciargli l’ultima occhiata – da una settimana lo sono »

 

Lasciò che la frase cadesse in sospeso mentre un Ronald Weasley completamente paonazzo scattava in piedi, afferrato prontamente da una Hermione Granger apprensiva (e al corrente della recente relazione sessuale intrapresa dall’amica e il Serpeverde), la quale reclutò suo dovere far sedere e calmare l’amico.

 

Al resto ci pensò Harry.

 

*

 

 

« Due ossa rotte »

 

« Professore… »

 

« Zitto Potter non aggravare la tua già critica situazione »

 

Il Professor Piton, esattamente ventisei ore dopo la conversazione avvenuta in una pausa durante la lezione di Incantesimi, di cui si prese la responsabilità il Professor Vitious, camminava avanti ed indietro per la piccola stanza che era l’anticamera dell’Ufficio del Preside.

Li avrebbe sicuramente ricevuti Silente, se non fosse stato per quei disordini al Ministero che avevano richiesto il suo immediato intervento.

 

« Due ossa rotte » scandì nuovamente, con le mani giunte dietro la schiena e lo sguardo ben deciso a non fissare nessuno dei due.

 

« Quattro occhi neri »

 

Harry non osava alzare lo sguardo verso Draco, così come il Serpeverde era intento a calarsi nella parte della povera vittima indifesa.

 

« Contusioni ed ematomi vari »

 

Se non era odio ci andava decisamente vicino.

 

« Dopo sette anni riuscite ancora a picchiarvi come due bambini » sibilò più a se stesso che ai due studenti.

 

« Ma io e la Professoressa McGranitt, in quanto responsabili delle vostre rispettive casate abbiamo deciso di prendere un provvedimento »

 

Alzarono lo sguardo, contemporaneamente.

Niente punti tolti? Niente punizioni con Gazza?

 

« Se non riuscite a vivere civilmente in un castello di sette piani con due torri incluse è ovvio qualsiasi posto sarà sempre troppo piccolo per contenervi entrambi »

 

Il ghigno perfidamente malefico che si stava formando sul viso scarno del Professore non prometteva assolutamente nulla di buono.

 

« Un mese. »

 

« Un mese ? » ripeté, evidentemente confuso il prediletto del Professore, al quale, si degnò di rispondere con un tono di voce che, anche se non era cortese, rasentava la buona educazione.

 

« Un mese – tagliò corto – Di convivenza forzata – precisò – Niente magia, niente bacchette e nessun, sottolineo nessun, contatto con la realtà magica. Potete scannarvi, picchiarvi, uccidervi e tutto quello che volete in trenta giorni. Ma al ritorno, al primo sgarro – si avvicinò ulteriormente ai due giovani – siete fuori da questa scuola. Sono stato chiaro ?»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo un tempo interminabile ritorno a scrivere seriamente.

Ho cancellato qualsiasi storia non fossi sicuro al 100% di poter terminare, e di cui, non avessi voglia. Mi sono ritrovato a comporre senza il gusto di farlo, scrivere per inerzia.

Ma ora il 2009, no? L’anno della Grande Crisi Economica!

Sperando di svagarvi un po’ vi regalo una storia nata tanti anni fa, da una mia idea, sviluppata, a suo tempo, da una mia cara amica (Melany, che ringrazio per avermi dato lo slancio a scriverla ora), e ora riproposta come avrebbe dovuto essere.

 

Infinitamente mia.

 

~

 

( ricapitolando:

idea originale  ~ © jehan du moulin

prima stesura ~ © melany

seconda stesura ~ © jehan du moulin )

  
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