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Autore: Kanako91    10/06/2015    13 recensioni
La Guerra dell’Anello è finita e Thranduil arriva a Minas Tirith per assistere al matrimonio di Aragorn e Arwen. Ma, quel che l’ha spinto così lontano dal suo regno appena pacificato, è una frase criptica in una lettera di suo figlio:
Ti anticipo che, quando verrai per il matrimonio, ti farò conoscere una persona.
No, Thranduil, non si tratta di una nuora.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aragorn, Gimli, Legolas, Thranduil
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti di una Vigorosa Primavera'
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Vorrei farti conoscere qualcuno




Caro padre,

ti scrivo da Minas Tirith, dove sono rimasto in attesa per il matrimonio di Re Elessar e Dama Arwen – matrimonio a cui tu sei invitato. Sono già arrivate le altre delegazioni, tranne quella della sposa, e mi auguro che tu riuscirai a esserci. Non posso essere l’unico rappresentante del nostro regno (è vero che hai diviso la foresta con Celeborn?).

Ti anticipo che, quando verrai per il matrimonio, ti farò conoscere una persona.

Le stelle brillino sul tuo cammino, padre, e mi auguro che sia verso Gondor.

Con affetto,

Legolas



Thranduil giunse a Minas Tirith con una delegazione del Reame Boscoso.

Prima di partire, si era fatto presentare tre proposte di abiti da cerimonia e, alla fine, aveva scelto una combinazione di tutti e tre, che aveva fatto disperare i sarti di corte. La crisi era durata poco, giusto il tempo perché Galion servisse loro del Dorwinion.

Il vero problema era stato frenare la tremenda curiosità che lo divorava da quando aveva letto quella lettera di Legolas.

Chi voleva fargli conoscere?

Una sposa?

Thranduil non era certo che il campo di battaglia fosse il luogo giusto per trovarne una, ma chi era lui per criticarlo? Era troppo felice all’idea che Legolas avesse trovato qualcuno con cui condividere la felicità e che gli avrebbe dato dei bei nipotini.

Era senza dubbio il segno della pace che avevano davanti.

Così, quando Re Elessar lo accolse nella Cittadella, Thranduil cercò Legolas tra la folla, ma la testa bionda di suo figlio non era da nessuna parte. Sarà occupato con la sua sposa. Avrebbe potuto perdonarlo per quello.

«È un onore averti qui, Re Thranduil».

Thranduil guardò questo Re degli Uomini che, nonostante gli abiti eleganti e i capelli lavati, somigliava ancora al ramingo sporco di fango che gli aveva portato quella creatura al guinzaglio.

Eppure, Thranduil ricambiò il saluto e gli auguro il meglio per il suo regno. «Sapresti indicarmi dove posso trovare Legolas?»

Re Elessar sorrise e lo guidò lungo i corridoi del palazzo, fino alle grandi porte vetrate che davano ai giardini. Ringraziato il re, Thranduil uscì nello spiazzo e, tra le aiuole, vide una testa bionda.

«Legolas?»

Lui si alzò e sgranò gli occhi.

«Padre!»

Legolas gli corse incontro e lo abbracciò. Thranduil gli prese il viso tra le mani, con un sorriso. Non era cambiato, aveva forse delle lievi linee sulla fronte, ma l’abbraccio era stato forte e pieno di energia e nei suoi occhi brillava la stessa gioia bambinesca che lo aveva sempre caratterizzato.

Legolas si spostò di lato e indicò verso la panca dietro un cespuglio. «Come ti ho anticipato nella lettera, vorrei farti conoscere qualcuno».

Dal vialetto, spuntò il qualcuno in questione e il sangue si gelò nelle vene di Thranduil.

Niente nipotini.

La sposa di Legolas non era una sposa.

Era un Nano.

Basso, rosso di pelo e con una brutta faccia.

«Ehi, ma tu sei il Re degli Elfi che ha gettato mio padre in una cella!»


[Parole: 495]







Nota dell'autrice


Alla fine de Il Portale e a leggere i commenti alla lettera di Legolas a Thranduil, mi è sorta questa necessità (assurda) di scrivere la scena, per quanto in maniera decisamente ridicola, ma voglio bene anche ai lati parodici di Thranduil perciò... ecco a voi una cretineria!
Giusto per andare a braccetto con gli Elfi ubriachi in Di botti piene e guardie ubriache.

Ho preso la lettera dall'ultimo capitolo de Il Portale, quindi, con qualche rimaneggiamento per eliminare qualsiasi cosa non avesse senso per questa storia e mi togliesse parole utili. E il resto, be’, lo avete letto.

Un giorno capirò perché continuo a mettermi limiti di parole e/o capitoli, probabilmente mi piace farmi del male, ma cerco di dissimulare con la scusa “devo esercitarmi!”. Ogni volta che mi imbarco in una flash, dovrei mettere su “Farò di te un uomo”, così almeno sono nello spirito giusto per un’esercitazione.

Chiudo qui o le note diventano più lunghe della storia. Ma non lanciatemi pomodori, plz, li preferisco in una bella pasta fredda.

Grazie a chi ha letto e... alla prossima settimana, direi!

Kan


   
 
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