LA SEDUZIONE E' UN'ARTE
GIORNO
6
Bianco.
Il
foglio
che Lucy si ostinava a fissare da un tempo che le pareva illimitato
sembrava
proclamarsi lo specchio della sua mente.
Erano
entrambi vuoti.
Il
capo
appoggiato sul palmo di una mano, l’altra che stringeva la
penna facendola
ticchettare ritmicamente sul tavolo, gli occhi fissi su quel vuoto che
le
sembrava incolmabile con le parole.
Aveva
deciso che la sua esibizione sul palco di Miss Fairy Tail sarebbe stata
l’esposizione di una poesia scritta da lei stessa; di primo
impatto le era
sembrata un’idea originale, ma non aveva valutato la
difficoltà dello scrivere
senza l’ispirazione come compagna e, soprattutto, senza
sapere nemmeno di cosa
parlare.
L’idea
di
sfilare semplicemente con un vestitino carino e succinto non la
allettava
affatto, soprattutto dopo che Happy le aveva fatto notare che il suo
sex appeal
era praticamente inesistente, nonostante il suo corpo fosse
pressoché perfetto.
E
ogni tanto è bello ricordare che ho anche un
cervello-
Fissò
il
foglio più intensamente.
…anche
se non sembra.
Si
accasciò
sul tavolo sbuffando ed emettendo lamenti indistinti, mentre i primi
raggi di
sole della giornata le lambivano dolcemente il volto; i suoi capelli
avevano
acquisito sfumature dorate che le ricordarono un campo di grano in
piena
estate.
Lasciò
vagare la sua mente in un intricato labirinto di pensieri
approssimativamente
collegati tra loro, per poi finire inevitabilmente a sfiorare i ricordi
del
giorno precedente; ma prima che si potessero fare più forti
e vividi, alzò di
scatto la testa, quasi in imbarazzo senza un apparente motivo.
Si
stiracchiò sospirando, un improvviso senso di stanchezza che
le attanagliò la
testa.
Sentiva
il
forte bisogno di distrarsi, di fare qualcosa che la facesse sentire
utile, che
la aiutasse a passare il tempo senza avere il costante pensiero del
Dragon
Slayer del fuoco che la distraesse.
"Ho
bisogno di andare in missione..."
Si
pentì
subito di aver sussurrato quell'affermazione.
Tornare
a
lavorare significava passare diverso tempo a stretto contatto con
Natsu, giorno
e notte, e al momento non aveva la più pallida idea di come
si sarebbe
comportata con lui.
Mugolò
lievemente, infastidita da quel pensiero, quando il suo sguardo si
andò
involontariamente a posare sul libro che le aveva prestato Levy.
Sfiorò
la
vecchia copertina annerita dal tempo.
L'arte
della seduzione.
In
quei
pochi giorni aveva sentito quell'accostamento di parole così
tante volte che
non poté trattenersi dallo sbuffare.
Sfogliò
le
prime pagine del volume, leggendo di tanto in tanto qualche frase che
la faceva
accigliare, sorridere o addirittura sentire a disagio.
Stava
affrontando superficialmente il tema del Cosa
dire di sé al primo appuntamento, quando una voce
alle sue spalle la
richiamò.
"Oi,
Lucy!"
Lei
nemmeno
si voltò, alzò solamente gli occhi davanti a
sé tentando di mantenere un'aria
indifferente.
"Natsu,
quante volte ti ho detto di non entrare dalla finestra?"
"Tu
potresti chiuderla." dopo la solita scusa balzò
giù con un piccolo salto,
entrando ufficialmente in casa, e si avvicinò interessato
alla maga.
"Cosa
stai facendo?" domandò incuriosito osservando il libro.
"Aaah
niente, niente!" Lucy chiuse rapidamente il volume, ponendolo poi a un
angolo della scrivania e sommergendolo di fogli.
Prima
che
l'altro potesse fare ulteriori domande, lei cercò di
prendere in mano la
conversazione. "Allora, cosa fai qua?"
"Sono
qua per chiederti di uscire."
Lucy
finalmente si voltò a guardarlo, ma solo per pochi istanti;
spostò lo sguardo
su un punto lontano e indefinito della stanza, poi deglutì a
vuoto.
"Co-cosa?" biascicò, stranita e colta alla sprovvista da
quella
risposta.
"Ieri
sera hai solo detto che ti sarebbe piaciuto uscire di nuovo con me, ma
non
abbiamo deciso quando. Così visto che oggi è il
nostro penultimo giorno di
pausa, ho pensato che non avremmo avuto molte altre occasioni prima
della
prossima missione." incrociò le braccia al petto, annuendo
serio alla sua
stessa argomentazione.
Tutto
ciò
che Lucy avrebbe voluto fare in quel momento, era coprirsi il volto con
le mani
e urlare per l'imbarazzo ma, con uno sforzo immane, riuscì a
trattenersi; solo
un angolo della bocca leggermente tirato ad un sorriso e lo sguardo che
continuava a vagare senza sosta per la stanza tradirono le sue emozioni.
Faticava
ad
ammetterlo, ma quelle parole, oltre a gettarla nel disagio e
nell'imbarazzo più
profondo, le facevano anche piacere.
"Ehm...qu-quindi...vorresti
uscire oggi?"
Natsu
annuì
con vigore. "Certo, e ho un mente un posto che so per certo che ti
piace!" sorrise compiaciuto.
Lucy
si
accigliò un momento.
Un
posto che mi piace?
"E che post-"
"No,
non te lo dirò!"
La
maga
evitò di insistere, sapeva che sarebbe stato inutile.
Alzò le spalle con finta
indifferenza. "E va bene, allora lo scoprirò stasera."
"Eh?
Stasera?"
Un
momento
di dubbioso silenzio passò tra i due.
"Bè
sì, non è questa sera che vuoi uscire?"
"Ma
no, perché aspettare tanto? Possiamo uscire anche adesso,
no?" la afferrò
per un polso costringendola ad alzarsi.
"Cosa?!"
la voce di Lucy risultò più acuta del dovuto; si
schiarì la gola, liberandosi
poi dalla presa del Dragon slayer. "Cos- è mattino, non
possiamo uscire
adesso!"
Natsu
aggrottò le sopracciglia. "C'è una regola che lo
vieta?" domandò
serio.
"No,
però- e poi devo prepararmi, mi serve un po' di tempo!"
"Ieri
non eri vestita chissà quanto bene."
"Lo
so
ma- oi, questo non è un complimento!"
"Ooh
andiamo Lucy, ti assicuro che non è necessario vestirsi in
modo elegante nel
posto in cui dobbiamo andare!"
"Ok,
ma perché tanta fretta?!"
Un
leggero
silenzio cadde nuovamente su di essi, che però Natsu sciolse
subito. "Oh
bè- insomma- lo...lo scoprirai, ecco." voltò la
testa da un lato,
un'espressione di scuse sul viso; si portò una mano alla
nuca.
Lucy
si avvicinò
repentinamente a lui. "Mi stai nascondendo qualcosa?"
squadrò il suo
volto nella speranza di trovare qualche indizio che lo tradisse.
"Ma
no, cosa vai a pensare?!" la prese per mano dirigendosi a passo deciso
verso la finestra. "Bene, usciamo allora!"
La
maga lo
strattonò. "Fermo! Almeno usciamo dalla porta!"
Natsu
sbuffò infastidito. "Mmmh quante manie che hai.."
"Manie?!
Mi sembra che tutte le persone civili usino la porta per-"
"Sì
sì, va bene..."
Scesero
in
strada discutendo fin troppo seriamente sull'uso delle porte e delle
finestre
di una casa.
*
Natsu
precedette Lucy di qualche metro per correre davanti ai portoni della
gilda.
Alzò
le
braccia in modo trionfale sottolineando l'azione con un "Ta-daaan!" e
un sorriso raggiante.
La
maga si
bloccò sul posto, il sangue che sembrava essersi gelato
nelle vene, gli occhi
puntati sul volto del Dragon Slayer.
"Non-
non mi dire che-"
"Sì,
è
esattamente come sembra! Il nostro secondo appuntamento sarà
in gilda!"
Lucy
abbassò il capo, sconsolata.
Dovevo
immaginarlo.
"Lu-
Lucy? Che c'è?" Natsu si avvicinò a lei, la
preoccupazione che gli lambiva
il volto.
"Niente
è che-"
"Avresti
preferito un altro posto per il nostro secondo appuntamento, lo so."
un'aria cupa si impossessò della voce del mago, che
abbassò lo sguardo.
"Per
favore, puoi smetterla di chiamarlo secondo
appuntamento?"
Lui
si
limitò a fissarla interrogativo.
"Mi...mi
mette a disagio..." sussurrò lei, il volto eccessivamente
arrossato.
"Non
capisco come certe cose possano metterti in imbarazzo." una pausa, in
cui
Lucy avrebbe voluto intervenire, ma Natsu la batté sul
tempo. "Comunque,
c'è un valido motivo per cui siamo qua."
Silenzio,
la maga lasciò che la sua espressione confusa chiedesse
chiarimenti per lei.
"Ho
bisogno di un'aiutante!" proferì il Dragon Slayer come se
quella fosse la
risposta universale ad ogni possibile dubbio.
La
ragazza
non sprecò fiato per chiedere un'ulteriore delucidazione,
aspettando che Natsu
le desse qualche indicazione in più per comprendere
ciò che stava accadendo.
"A
mezzogiorno ci sarà una gara di abbuffata, e ogni
concorrente ha bisogno di un
assistente che gli allunghi le portate-"
Lucy
non lo
lasciò terminare, sbuffò infuriata,
girò le spalle al ragazzo e si incamminò a passi
pesanti verso casa.
"No
no
no, Lu- Aspetta!"
Il
Dragon
Slayer le si parò davanti, fermando la sua avanzata
bloccandola per spalle.
"No Lucy, è importante! Si possono vincere duecentomila
jewels-"
La
maga
tentò di continuare, invano, la sua marcia.
"Sai
che ho bisogno di soldi-"
"Mi
chiedo in cosa li spendi tutti i tuoi soldi." mormorò lei
sempre più
adirata.
"Bè
in-"
"No,
non me ne frega niente. E ora, se permetti, vorrei tornare a casa."
Natsu
le
lasciò le spalle, ma rimase comunque davanti a lei.
"Perché te la prendi
tanto?" una nota di disorientamento lambiva la sua voce.
Lei
strinse
i pugni, abbassando il capo e lo sguardo. "Pensavo uscissimo noi due, da soli. Se questa cosa non ti va, basta
dirlo." Deglutì a vuoto. "Certo, mi dispiacerebbe, ma me ne
farei una
ragione." Mano a mano che parlava, la sua voce si faceva sempre
più
flebile, a stento le sembrava di udirla lei stessa. "E avresti potuto chiedermi di farti da assistente, invece
che trascinarmi qua in questo modo."
Lui
incrociò le braccia. "E avresti accettato?"
Lucy
alzò
la testa, ma non lo sguardo. Avrebbe voluto mentirgli con una risposta
affermativa,
ma non ci riuscì.
Il
mago si
spostò e si diresse a passi lenti verso l'entrata della
gilda, le mani
intrecciate dietro il collo. "Come vuoi, non posso certo obbligarti."
La
ragazza
strinse entrambi i pugni. "Sei davvero un idiota." sussurrò
a denti
stretti.
"Guarda
che ti sento!"
Si
era
dimenticata del suo udito incredibilmente sviluppato.
Io
prima o poi lo ammazzo-
Tornò
a
camminare, decisa ad allontanarsi da lui il prima possibile.
Non
gli viene mai il dubbio che,
forse, ogni
tanto pure lui può avere torto? Non gli passa mai per la
testa che potrebbe
chiedere scusa, se una persona
viene
alterata dai suoi comportamenti?
Continuò
a
camminare, accorgendosi che in realtà stava facendo quei
passi pesanti solo per
sfogare la rabbia, più che per separarsi da lui. Dopotutto
non voleva dargliela
vinta.
Ma
come?
Si
fermò
improvvisamente, la gonna che ondeggiò a quel brusco
movimento.
"Natsu!"
urlò a squarciagola, spaventando un paio di piccioni sulla
strada che volarono
via rapidamente.
Lucy
si
girò di scatto e continuando a marciare, seppur in senso
opposto, si diresse
verso il suo interlocutore, che si era fermato sull'uscio della gilda
con
un'espressione stupita in volto.
"Facciamo
a metà." esordì lei. "Io ti aiuto, ma se vinci
dividiamo a metà i
duecentomila jewels."
In
fin dei
conti i soldi facevano sempre comodo e, in quel momento, privarlo di
una parte
della potenziale vincita le sembrava il modo migliore per fargliela
pagare.
Sapeva
benissimo che quando si trattava di cibo, Natsu non era secondo a
nessuno;
avrebbe vinto quella gara senza troppe difficoltà.
Il
Dragon
Slayer la fissò, sorpreso da quella proposta. "Mmmh..." una
breve
pausa. "Mmmh...non mi sembra un grande affare, ma accetto!"
allungò
una mano, che Lucy strinse con forza.
"Devi
essere davvero disperato..." commentò lei con una punta di
malizia nello
sguardo, soddisfatta da quell'accordo. Prima che l'altro potesse
ribattere
aggiunse: "A proposito, dov'è Happy? Non potevi farti
aiutare da
lui?"
Si
diressero finalmente all'interno della gilda, fianco a fianco.
"Sta
dormendo; ieri sera, quando è tornato a casa, era stremato.
Il suo ruolo da
cameriere deve averlo distrutto." spiegò lui sorridendo.
La
maga non
aggiunse altro, e prima che la sua mente la riportasse al giorno
precedente,
focalizzò la sua attenzione sul grande fermento che dilagava
tra i presenti
nella gilda.
"Perché
io non sapevo niente di questa cosa?" si trovò a chiedere
perplessa.
Natsu
ci
rifletté su seriamente. "Non lo so, ma in questi giorni mi
sei sembrata un
po' distratta."
Lei
lo
guardò, colta alla sprovvista da quell'affermazione.
"Bene,
io vado." il ragazzo si diede una paio di colpi sul ventre. "Devo
preparare il mio stomaco! Ci vediamo dopo!" e si allontanò
per raggiungere
un tavolo accerchiato da maghi che ridevano e sbraitavano come al
solito.
Lucy
si
avvicinò titubante al bancone, ma non riuscì a
raggiungerlo: Mirajane comparve
improvvisamente al suo fianco e, prima che la maga degli Spiriti
Stellari se ne
rendesse conto, si trovò ad indossare un abito da cameriera
estremamente corto
ed eccessivamente scollato, e a portare un piatto dopo l'altro al
cospetto di
Natsu, che divorava ogni pietanza senza ritegno.
*
Lucy
si
sedette, esausta, poi si tolse le scarpe con un lamento.
Indossava
ancora quel succinto vestito da cameriera, la camicetta che le stava
stretta le
dava estremamente fastidio; voleva solo tornarsene a casa e rimettersi
in
pigiama il prima possibile.
A
quanto pare il lavoro di cameriere è davvero così
sfibrante, ora capisco Happy. Anche se lui, avendo le ali, magar-
Una
voce
interruppe quei pensieri sconclusionati, dettati probabilmente dalla
stanchezza. "Sei stanca?" Mirajane la stava guardando, un sorriso
dolce che le illuminava il volto.
L'altra
annuì debolmente. "Come fai a fare questo
tutti i giorni?" domandò sconvolta.
"Dopo
un po' ci si abitua, e di certo non ci sono costantemente questi ritmi
frenetici."
Prima
che
potesse aggiungere altro, la voce di Natsu interruppe la loro
conversazione sul
nascere. "Oi Lucy, ecco qua la tua parte!" e depose un cospicuo
malloppo di banconote sul tavolo davanti a lei.
"Complimenti
per la tua vittoria, Natsu!" si congratulò Mirajane
continuando a
sorridere. "Fai a bene a dimezzare la tua vincita, direi che Lucy se
l'è
davvero meritata." aggiunse poi, lanciando uno sguardo di approvazione
all'altra maga.
Prima
che
Lucy potesse puntualizzare che quella di dividere i soldi era stata una
sua
idea, Natsu ringraziò la maga del Take Over, poi si rivolse
alla bionda.
"Che ne dici se per festeggiare passiamo il resto del pomeriggio
insieme,
solo noi due?"
La
ragazza
diventò improvvisamente paonazza, sentì le guance
diventare istantaneamente
calde, le mani che la avvertivano della già accertata
agitazione, con un
leggera sudorazione.
"Uuh,
questo è per caso un appuntamento?" domandò
Mirajane, spostando il suo
sguardo malizioso un paio di volte tra i due amici, per poi fermarlo
sul volto
di Natsu.
"Certo,
questo sarà il nostro secondo appuntamento."
dichiarò senza remore il
Dragon Slayer.
Lucy
incrociò istintivamente i piedi in preda alla vergogna, e
questa volta non poté
fare a meno di coprirsi il volto con entrambe le mani, i gomiti
appoggiati sul tavolo.
Tentare
di
zittirlo ormai era troppo tardi.
La
maga
dagli occhi blu lanciò una breve occhiata alla ragazza.
"Aaah, e così
state uscendo insieme..." poi, alzando notevolmente la voce, si rivolse
all'intera gilda. "Ragazzi, finalmente
Lucy e Natsu stanno ufficialmente uscendo insieme, e per la seconda
volta!
Propongo di festeggiare, offrono loro!"
La
bionda
si alzò in piedi di scatto, afferrando l'amica per un
braccio. "No Mira,
cosa fai?!"
Un
boato di
approvazione e applausi si alzarono da tutti i presenti.
"Co-
cos'hai fatto?" Lucy si accasciò di nuovo sulla panca, gli
occhi chiusi,
sul volto una maschera di disperazione.
Natsu
si
sedette di fronte a lei, lamentandosi debolmente. "Uuh, i miei
soldi..."
La
barista
posò le sue mani sulle spalle di entrambi. "Tranquilli, per
voi due offre
la casa!" e si allontanò con un sorriso smagliante.
L'altra
maga incrociò le braccia e appoggiò la testa sul
tavolo, rassegnata. "Che
diavolo hai fatto, Natsu?"
"Io?!
Di certo non volevo pagare da bere per tutti!"
Lucy
si
portò una mano alla fronte, già sfinita da quella
giornata. "Tra le altre
cose, dovresti anche imparare a stare zitto, ogni tanto."
"Eh?
Quali altre cose?"
Mirajane
li
interruppe appoggiando sul tavolo un enorme vassoio colmo di boccali.
"Ecco, i primi due sono per voi naturalmente!"
Non
sapendo
se ringraziare o meno, Lucy si limitò a sorridere
forzatamente all'altra, per
poi bere rassegnata dal boccale.
Magari
l'alcool mi aiuterà a dimenticare
tutto.
Temendo
di
commettere un altro terribile errore, Natsu aspettò che la
cameriera se ne
andasse prima di parlare.
"Allora,
cosa si fa di norma ad un secondo appuntamento?"
La
maga
bevve un lungo sorso prima di rispondere. "Di solito si parla della
propria vita privata." Le tornò in mente il libro di Levy.
"A
differenza del primo appuntamento, in cui non bisognerebbe esporsi
troppo
all'altra persona. Ma questo non è di certo un secondo
appuntamento comune,
quindi non lo so." sorrise debolmente. "E la smetti di chiamarlo secondo appuntamento?"
"Ma
è
quello che è! E poi lo stai chiamando anche tu in quel
modo." chiarì Natsu
per poi bere mezzo boccale in una volta.
L'altra
sospirò, preferendo non aggiungere altro.
E
io che fino a poco tempo fa sognavo cene eleganti
e rose rosse...bè una cena l'ho avuta, ma di certo non per
merito di Natsu. E
non ero nemmeno vestita in modo elegante, per colpa di Loki. E forse un
po'
mia? Quindi non credo possa valere come tale.
Seguì
con
un dito un'imperfezione del legno del tavolo, poi alzò il
suo sguardo sul volto
del Dragon Slayer, intento ad attirare l'attenzione di Mirajane per
avere un
altro paio di boccali.
Lo
conosco da tanto tempo, di certo non potevo
aspettarmi del romanticismo da parte sua-
Ma che vado a pensare-
"E
allora che si fa?" il ragazzo si rivolse di nuovo a lei. "Tu sai
tutto della mia vita privata, e io so tutto della tua." le
lanciò una
breve occhiata. "Immagino." aggiunse poi rapidamente. "Non
abbiamo molto da dirci riguardo a ciò."
La
maga ci
rifletté su qualche istante.
Che
lui
fosse la persona a cui teneva di più in quel periodo della
sua vita, non aveva
dubbi già da parecchio tempo, ma le sembrava strano che
sapesse tutto di lei;
l'unica cosa che gli teneva nascosto erano i sentimenti che provava per
lui, ma
preferiva illudersi ancora per qualche giorno che fossero solo
passeggeri, che
un mattino si sarebbe svegliata e il suo cuore avrebbe ricominciato a
vedere
Natsu come un amico e niente di più.
Niente
di più? Cosa perderei se effettivamente io e
lui diventassimo qualcosa di più che amici? Sono certa che
perderei molti
vantaggi se- bè se-
La
sua
mente non voleva terminare la frase, così passò
al pensiero successivo.
Mi verrebbero a mancare molte cose, come ad
esempio...gli amici no di certo, il lavoro nemmeno, la mia privacy non
è mai
esistita...
Bevve
più
di quanto non volesse, e i suoi pensieri cominciarono ad intrecciarsi
tra di
loro.
Ma non capisco se lui sta prendendo
tutto questo come un gioco-
Altri
due
boccali comparvero davanti a loro; il ragazzo ne avvicinò
uno a Lucy che, con
sua grande sorpresa, lei non rifiutò.
"Allora,
si passa alla fase successiva?" domandò lui prima di
trangugiare la sua
bevanda.
La
maga si
limitò a guardarlo senza rispondere, inarcando leggermente
le sopracciglia.
"Facciamo
senza raccontarci l'uno dell'altra, perché sappiamo
già tutto. Qual è la
prossima fase?"
Lucy
appoggiò le mani sul tavolo, lentamente, ponderando
attentamente ciò che voleva
dire. Le sembrò estremamente faticoso mettere insieme poche
parole affinché
acquisissero un senso. "Natsu, tu stai prendendo seriamente questa
cosa, vero?"
cercò di chiederlo nel modo più neutrale
possibile, eppure la sua voce sembrava
non volesse stabilirsi su un tono preciso.
Il
volto
dell'altro era nascosto dietro l'enorme bicchiere. "Mmh?"
"Perché
io ci tengo davvero molto, e non mi va di essere presa in giro, credo
che tu lo
sappia."
Lui
appoggiò il boccale sul tavolo, poi si pulì la
bocca con un braccio. "Ma
certo che la sto prendendo seriamente, perché non dovrei?"
"Perché
non prendi mai niente seriamente." si pentì subito di aver
sussurrato
quelle poche parole; non sapeva nemmeno lei perché la sua
bocca le aveva fatte
uscire, la sua mente non lo pensava affatto.
Il
Dragon
Slayer non rispose, e la maga preferì affogare la sua
vergogna nell'alcool.
"Scusa." mormorò dopo poco.
Gli lanciò un brevissimo sguardo, ma non
riuscì a mettere completamente a fuoco il suo volto.
Sbatté
ripetutamente le palpebre, confusa.
Lui
sospirò. "Non importa, immagino siano loro a parlare, non
tu." e
indicò i due boccali che Lucy aveva bevuto.
"Non
sono ubriaca!" disse lei meno convinta di quanto volesse sembrare.
"Lucy,
stavo cercando di trovare una scusa, non peggiorare la situazione." una
pausa. "E poi, quello è ciò che dicono tutte le
persone ubriache."
La
maga si
guardò intorno, la fronte corrucciata in un'espressione di
disapprovazione, la
bocca leggermente arcuata. "Non è vero." e, demolendo la sua
ultima
affermazione, bevve l'ultimo sorso dal suo secondo bicchiere, per poi
farsene
portare un terzo.
Natsu
la
guardò preoccupato, un sopracciglio alzato. "Lu- Lucy? Non
ti sembra di
esagerare adesso?"
Lei
scosse
leggermente la testa mentre trangugiava l'ennesimo sorso. Non voleva
bere,
eppure quell'inebriante odore di alcool sembrava la stesse chiamando.
"No,
assolutamente no." sbatté il boccale sul tavolo.
Ma
che sto facendo- non posso essere davvero
ubriaca...
Fece
vagare
il suo sguardo all'interno della gilda: sembrava tutto diverso, meno limpido.
Bevve
un
altro lungo sorso.
Non
sono ubriaca, sono solo un po' alticcia tutto
qua-
Tornò
a
bere, per poi fissare il suo sguardo sul tavolo.
Ehi,
questo tavolo mi ricorda un sogno che ho
fatto...cos'era?
Puntò
i suoi
occhi sul viso del ragazzo; cominciava ad abituarsi a quella visione
sfocata,
quasi imprecisa della realtà.
"Tu-
tutto bene, Lu-"
"Sai
Natsu, l'altra notte ho sognato che avevi una faccia da pesce." un
singhiozzo accompagnò quella bizzarra affermazione.
L'altro
afferrò il boccale di Lucy prima che potesse bere di nuovo.
"Ma- ma guarda
un po', che sogno strano...pensa che io ho sognato un paio di gambe in
calzamaglia
che ballavano sul tetto della gilda, e non avevano un corpo! Mi chiedo
se..."
La
maga
smise di ascoltarlo, troppo intenta a cercare di riprendersi il
boccale,
invano. "Dai, ridammi il mio bicchiere..." con un qualche
difficoltà,
riuscì poi a salire in ginocchio sul tavolo.
Le
sembrava
di stare su una barca, il mare leggermente mosso che la cullava, il
mondo che
le girava intorno.
Lui
indietreggiò leggermente, una risatina nervosa. "Lucy, mi
fai paura da
ubriaca, siediti." il suo sguardo vagava senza meta tra gli altri
presenti, troppo intenti a fare altro, o troppo ubriachi loro stessi,
per
accorgersi di una Lucy un po’ più che alticcia.
“Cos’è,
ti
senti a disagio?” rise
lei. “Ora capisci
cosa provo io, ogni volta che tu fai qualcosa di stupido.”
accompagnò
questa affermazione puntando un indice verso l’interessato,
facendola risultare
più come una minaccia.
“Guarda
che
anche tu mi hai fatto sentire a disagio diverse volte, e senza essere
ubriaca.”
puntualizzò lui annuendo convinto.
Lucy
fece
il broncio come una bambina, poi si coricò supina sul
tavolo, un sospiro
pesante che accompagnò quell’azione.
“Ogni
tanto
dovresti farmi qualche complimento, e non solo dirmi cose
cattive.” si lamentò;
poi si coprì gli occhi portandosi un braccio alla fronte.
“Non
dico
cose cattive! Dico solo quello che penso-”
La
maga non
lo lasciò terminare, folgorata da una rivelazione.
“Aaah! Ecco cosa succedeva
in quel sogno! Prima della tua faccia da pesce, eravamo distesi su un
tavolo!
Proprio come me ora!” si portò le mani alla bocca,
timorosa. “Natsu, non può
essere una coincidenza, sta per succedere qualcosa, me lo
sento!”
Il
Dragon
Slayer la guardò con un sorriso colmo
d’incredulità. “Ma che stai
dicendo?” poi
scoppiò a ridere. “Oltre a fare paura, almeno sei
anche divertente da ubriaca!
E sentiamo, cosa dovrebbe succedere?”
Lucy
ci
rifletté su seriamente per qualche momento, gli occhi
chiusi. “Non lo so di
preciso…” puntò improvvisamente il suo
sguardo lucido in quello del mago.
“Magari se ti corichi insieme a me…”
allungò una mano sfiorandogli la giacca.
“…lo scopriremo insieme.” le ultime
parole furono un sussurro appena
percettibile; una scintilla di malizia nei suoi occhi le
colorò il viso.
Natsu
rimase immobile a fissarla, un’espressione neutra sul volto.
La
maga
tornò in ginocchio, avvicinandosi pericolosamente al volto
di lui. Con un dito,
essa tracciò qualche linea immaginaria sul petto del Dragon
Slayer, sfiorando
delicatamente la sua pelle ruvida, incontrando di tanto in tanto
qualche
piccola cicatrice, ricordi di vecchie battaglie, scendendo poi fino al
suo
ventre. “E dai, cosa ti costa coricarti a fianco a
me…” la lenta discesa del
suo tocco leggero incontrò il tessuto dei pantaloni.
I
due
continuavano a guardarsi negli occhi, gli sguardi incatenati
l’uno con l’altro.
Con
un
rapido movimento, Lucy infilò un paio di dita
all’interno dei pantaloni
dell’altro che, a quel gesto inaspettato, si
allontanò velocemente con una
risata nervosa.
“Ahah
no
Lucy, no qua stiamo andando un pochino oltre…”
Lei
si
riavvicinò senza timore, accarezzando il viso del ragazzo
con il suo respiro
pregno di alcool. “Oh andiamo, non mi dire che ti
dispiacerebbe se ti facessi
un bel-”
“Bene!
Direi che è ora di andare a casa!” Natsu si
alzò improvvisamente in piedi,
disorientando per qualche istante la maga.
“Vieni
Lucy, ti riaccompagno.” e la prese delicatamente per un
braccio.
“Mmh
no,
non ci voglio andare a casa, è ancora presto!”
“Ma
non eri
stanca?”
Lei
ci pensò su qualche istante, messa improvvisamente in crisi
da quella semplice
domanda. “Sì hai ragione, sono un po’
stanca.” decretò infine contro ogni
aspettativa.
Il
mago la
aiutò a scendere dal tavolo, e vedendo che aveva qualche
difficoltà ad infilare
una scarpa, andò in suo soccorso accovacciandosi davanti a
lei.
Dopo un
paio di goffi tentativi, riuscì infine a farle indossare la
piccola calzatura.
Lucy
sorrise. “Non ti sembra una cosa romantica?”
“Ti
sto
infilando una scarpa, perché dovrebbe essere
romantico?”
L’altra
ci
pensò su per diverso tempo, senza però trovare
una risposta. “Non lo so, mi ha
dato questa impressione.”
Il
Dragon
Slayer si portò un braccio di Lucy sulle sue spalle, poi la
aiutò ad alzarsi.
“Ce la fai a camminare?”
Lei
mosse
qualche passo. “Certo.” ma prima che cadesse
rovinosamente a terra, Natsu
riuscì a sorreggerla.
Il
mago
sospirò, poi si incamminarono verso i portoni.
“Sei una rottura, Lucy.”
“Senti
chi
parla.”
All’esterno,
il sole non era ancora completamente calato; Lucy si portò
una mano al viso,
sconcertata da quella luce inaspettata.
Camminarono
per qualche minuto in completo silenzio, lei con ancora un braccio
appoggiato
sulle sue spalle, e lui che la teneva per la vita.
L’acqua
nel
canale al loro fianco li accompagnava pigramente nella loro lenta
camminata, la
superficie che scintillava sotto gli ultimi raggi caldi del sole; un
venticello
leggero accarezzava la loro pelle, come se volesse prendersi gioco
della loro
situazione.
Ormai
l’alcool si era fatto strada nel corpo e nella mente di Lucy,
che le risultava
terribilmente difficile pensare, ma incredibilmente facile parlare.
“Sai,
Natsu?”
“Mmh?”
“Credo
di
essermi innamorata di te.”
Silenzio,
solo i loro passi disarmonici che riempirono ingiustamente quel vuoto.
Lucy
avrebbe voluto alzare la testa per guardare in viso il Dragon Slayer,
nella
speranza di cogliere anche solo un’espressione che tradisse i
suoi pensieri, ma
non ce la fece.
Riuscì
solamente a lanciargli un breve sguardo con la coda
dell’occhio, e le parve di
vedere un sorriso; se fosse solo la sua immaginazione o meno non lo
sapeva, e
non le importava nemmeno: il giorno dopo se ne sarebbe comunque
dimenticata.
Era
evidente
che Natsu non avrebbe risposto a quella affermazione, che non avrebbe
commentato in alcun modo, così Lucy riprese a parlare come
se niente fosse,
iniziando una nuova conversazione.
“Non
mi
avevi già riaccompagnata a casa tempo fa?”
esordì lei con un’espressione
dubbiosa, la voce altalenante.
“Sì,
è
successo ieri.”
“Aaah
ecco!
E volevi restare a dormire da me, vero?”
Natsu
preferì non rispondere, di nuovo, questa volta forse temendo
che la
conversazione prendesse una brutta piega, così lei
continuò ciò che stava
diventando una sorta di brevissimo monologo.
“Ma
se
trovi così comodo il mio materasso, perché non te
ne compri uno uguale?”
Dopo
un
istante di silenzio, lui cercò di ribattere.
“Bè perché-“
“Natsu?”
“Mmh?”
“Credo
di
sentire come delle farfalle nello stomaco.”
“Farfalle
nello stomaco?”
“Sì,
e
forse sono solo i miei sentimenti, è ciò che
provo per te, è-” si bloccò
improvvisamente gonfiando le guance, si coprì la bocca con
una mano, smise di
camminare.
Trascinò
Natsu al bordo del canale, poi si inginocchiò, rivolgendo la
testa verso
l’acqua.
Dopo
qualche istante espirò sonoramente.
“No,
era
solo un conato di vomito.” spiegò.
“Lucy,
sei
disgustosa!” la prese nuovamente per un braccio.
“Ce la fai a rialzarti? Non è
che vomiti lungo la strada?” chiese lui con
un’espressione di ribrezzo stampata
in volto.
“No
no, ce
la faccio, ce la faccio.” cercò di rassicurarlo la
maga agitando un mano, non molto convinta,
per poi aggrapparsi ancora a lui.
Il
resto
del tragitto lo passarono in completo silenzio, lei troppo stanca e
confusa per
parlare ancora, lui che probabilmente non voleva addentrarsi in
argomenti
pericolosi.
Una
volta
raggiunta la dimora di Lucy, lei si appoggiò con un tonfo
sordo ai portoni in
legno, lamentandosi.
“Mmh,
dovrebbero tenere queste porte sempre aperte!”
Il
Dragon
Slayer sospirò. “Avanti, dove hai la
chiave?”
Lei
si
indicò la cintura. “Proprio qua insieme alle
altre.” una pausa in cui chiuse
gli occhi. “Puoi prenderla tu? Io se abbasso la testa sento
tanti sassolini-”
un singhiozzo. “…che mi vanno da un orecchio
all’altro.”
“Che
strazio che sei. Mai più alcool per te.” poi si
accucciò, scrutando
attentamente le chiavi che la maga portava in vita.
“No,
che
ingiustizia! Voglio bere ancora!”
“E
adesso
qual è la chiave giusta?”
Lei
portò
una mano al mazzo di chiavi, senza guardare, cercando di riconoscere
quella
giusta al tatto. “E’ quella più grande,
credo.”
Natsu
allontanò bruscamente la sua mano, infastidito.
“Vuoi stare ferma? Così non
aiuti.”
Per
qualche
strano motivo, il vederlo in difficoltà la fece ridere di
gusto, poi gli posò
una mano sul capo.
“Sai
Natsu,
i tuoi capelli li trovavo buffi all’inizio, ma ora credo di
essermi abituata.”
si prese una breve pausa per contemplare il bizzarro colore di capelli
dell’altro, accarezzandogli il capo come se fosse un
animaletto. “Li tingi?”
Lui
si alzò
improvvisamente in piedi, tendendo una chiave verso l’alto.
“Trovata!”
Dopo
qualche difficoltà, riuscì infine ad aprire il
portone, e accompagnò Lucy fino
alle scale.
“Riesci
ad
andare su?”
“Certo
certo, devo solo ricordare come si fanno le scale.” la maga
donò all’altro un
sorriso non troppo rassicurante.
Il
Dragon
Slayer sbuffò. “Mentre ci pensi ti aiuto a salire,
ok?”
Dopo
qualche istante di riflessione, lei acconsentì.
“Maledizione
Lucy, mi devi un favore!” poi la prese tra le braccia.
Lei
si
aggrappò al suo collo e appoggiò la testa sul suo
petto caldo, chiudendo gli
occhi e sorridendo.
“Sei
davvero comodo.”
Inspirò
profondamente il suo odore: le sembrava di sentire un vago aroma di
muschio, il
profumo dell’ombra di una fresca pineta; spostò
leggermente il capo e incontrò
il calore della sua sciarpa che le accarezzò il viso.
Continuò
a
sorridere nel pensare che avrebbe voluto restare lì
in eterno.
Una
volta
raggiunto il piano superiore Natsu la lasciò andare con
delicatezza, aprì la
porta del suo appartamento e la condusse fino al letto.
“Bene,
hai
bisogno di qualcosa? Acqua, cibo-”
La
maga
scosse subito il capo, gli occhi ancora chiusi. “No, dammi
solo una mano a
spogliarmi.”
“Cosa?”
“Voglio
il
mio pigiama!” e tentò di sbottonarsi, invano, la
camicia.
“Va
bene,
va bene, ma smettila di urlare, ok?”
Si
accucciò
davanti a lei, seduta sul letto, e prese a sbottonarle la camicia con
qualche
difficoltà, imprecando contro i bottoni ritenuti
eccessivamente piccoli.
Per
tutto
il tempo lei lo osservò, un leggero sorriso che ancora le
accarezzava il volto
dalle gote eccessivamente rosse a causa dell'alcool, e quando
sentì la sua mano ruvida sfiorarle
accidentalmente il seno, le parve di vederlo arrossire come mai prima
d’allora.
Lucy
tentò
di chiedergli se si sentiva in imbarazzo, del perché era
arrossito in quel
modo; dopotutto, in passato, l’aveva già toccata
dove non avrebbe mai dovuto,
le sue mani avevano già più che sfiorato il suo
corpo intero, anche se solo per
caso, ma da quel che dava a vedere non si era mai dimostrato in
imbarazzo, né le
sue guance si erano mai colorite in quel modo.
Ma
ormai a
Lucy costava fatica anche solo cercare di parlare, così
tutto ciò che uscì
dalla sua bocca fu solo un lamento indistinto.
“Ce-
ce la
fai a toglierti la gonna da sola?” domandò poi lui
alzandosi di nuovo in piedi
e spostando lo sguardo lontano da lei.
La
maga si
alzò dal letto aggrappandosi ad un braccio del Dragon
Slayer, le gambe che
sembrava dovessero cederle da un momento all’altro.
“La…la
cintura…” mormorò lei, quelle poche
sillabe che si dispersero rapidamente nel
silenzio della stanza, mentre i loro corpi continuavano a sfiorarsi.
Senza
che
dovesse aggiungere altro, Natsu gliela slacciò e, mentre
Lucy si riaccomodava
sul letto dopo essersi tolta la gonna, lui le prese il pigiama; aveva
passato
così tanto tempo in quella casa che sapeva esattamente dove
trovare qualsiasi
cosa.
Senza
perdere troppo tempo, si accovacciò un’ulteriore
volta ai suoi piedi, e la
aiutò ad infilare i pantaloni.
“Mi…mi
sembra che tu ti sia inginocchiato molte volte, oggi.”
constatò Lucy tentando
un sorriso, la voce altalenante ridotta ad un sussurro.
Lui
non
negò. “E tra l’altro solo per
te.” aggiunse invece infilandole la maglietta.
“Ecco fatto.”
Rimase
ancora qualche momento inginocchiato davanti alla maga, osservandola
profondamente.
Lei non poté fare a meno di appoggiare la sua fronte a quella di lui, poi gli passò una mano tra i capelli ispidi, chiuse gli occhi.
Sentiva il suo respiro caldo lambirle il volto, percepiva la presenza delle sue labbra ad appena un sospiro dalle sue.Lucy fece una fatica immane nel richiamare a sé la forza necessaria per pronunciare le sue ultime parole per quella giornata.
“Quanto
ti
vorrei baciare.”
Passarono
alcuni secondi di silenzio, o forse ore; Lucy non lo sapeva,
aveva perso la cognizione del tempo già da molto.
Sentì
una
mano calda e ruvida accarezzarle una guancia, ma con estrema
delicatezza.
“Anch’io.”
Poi
nient’altro,
solo buio.
Nero.
Angolo
Autrice:
Lo
so,
è passata davvero un’infinità di tempo
dall’ultimo aggiornamento, e mi scuso
per questo terribile ritardo ;w; (Ma ormai credo che abbiate capito che
sono
una ritardataria cronica……)
E niente,
ecco a voi quello che dovrebbe essere il penultimo capitolo!
–cosa di cui in
realtà non sono ancora certa; avevo pensato di scrivere
anche un breve epilogo
dopo il settimo e ultimo giorno, ma devo ancora valutare bene l'idea-
Naturalmente
mi auguro vi sia piaciuto e, anche se risulterò monotona,
non posso fare a meno
di continuare a ringraziarvi per leggere questa storia ;///;
Ora che
l’estate è vicina (ergo meno impegni~) mi
piacerebbe aggiornare entro un
mesetto, MA tra studio (sempre e comunque presente) e cose varie (tipo
il
Rimini Comix uhuhuh, che a proposito, non è che
là incontrerò qualcuno di voi
in incognito? **) non so se ciò sia fattibile ;w;
Bene, visto
che ho sproloquiato anche stavolta, credo sia giunto il momento di
salutarvi!
A presto
spero ♥
Shi