Capitolo 12
Le vacanze di Natale avevano lasciato effetti pesanti su Ron e Harry, che non facevano altro che sbadigliare scomposti. Ron aveva i capelli ancora scompigliati dal sonno e Harry… bè, lui li aveva sempre in disordine. Stava fissando il suo succo di zucca, appoggiandosi pigramente sul pugno chiuso, quando Hermione arrivò carica di libri e pergamene, già pronta per il primo giorno di lezione. Si sedette di fronte ai suoi amici e con una mano prese una fetta di dolce alle mele, mentre con l’altra sfogliava un tomo di rune antiche.
Ron, che stava soffiando sulla marmellata da almeno dieci minuti, alzò la testa per biascicare tre parole:
“Come diavolo fai?”
“Le lezioni sono ricominciate, Ronald. Devo tenermi in pari. Per di più oggi verranno decise le coppie per il ballo.”
Chiuse il libro e si sporse come per dire un segreto.
“Voi non siete nervosi?”
Come se aspettasse un segnale, la Mc Granitt si alzò per richiedere l’attenzione degli studenti e spiegare come si sarebbe svolta l’estrazione. Tutti i nomi degli studenti erano stati messi all’interno di una coppa di pietra liscia e nera, dai riflessi azzurrini. Avevano usato un incanto complicatissimo, simile a quello del Calice di Fuoco, solo che questo avrebbe estratto due nomi alla volta, un ragazzo e una ragazza.
Gli studenti erano terribilmente tesi, tutti ansiosi e impazienti di scoprire con chi sarebbero andati al ballo.
“E se non funzionasse?”
Harry era ora magicamente sveglio.
“Voglio dire... ricordate il fiasco che hanno fatto Fred e George con il Calice di Fuoco? Cosa gli impedisce di fallire ancora?”
“Per la barba di Merlino, Harry! Io non voglio ritrovarmi con la barba da Silente!”
Hermione fece una smorfia: per quanto odiasse lo stupido trucchetto di George, doveva ammettere che era geniale.
“Non succederà.”
I due amici la guardarono, confusi.
“George non è stupido. Non avrebbe messo nulla in vendita al Tiri Vispi se non fosse stato assolutamente certo del suo successo. Per di più non avete notato lo sfrigolio che veniva dalla sua stanza? Solo la corteccia di salice può produrlo. E l’odore di arancia? Per non parlare del fumo viola!”
“Cosa stai cercando di dire?”
Ci fu un attimo di silenzio, in cui Hermione guardò Ron.
“Che potrebbe funzionare.”
Ron, che stava soffiando sulla marmellata da almeno dieci minuti, alzò la testa per biascicare tre parole:
“Come diavolo fai?”
“Le lezioni sono ricominciate, Ronald. Devo tenermi in pari. Per di più oggi verranno decise le coppie per il ballo.”
Chiuse il libro e si sporse come per dire un segreto.
“Voi non siete nervosi?”
Come se aspettasse un segnale, la Mc Granitt si alzò per richiedere l’attenzione degli studenti e spiegare come si sarebbe svolta l’estrazione. Tutti i nomi degli studenti erano stati messi all’interno di una coppa di pietra liscia e nera, dai riflessi azzurrini. Avevano usato un incanto complicatissimo, simile a quello del Calice di Fuoco, solo che questo avrebbe estratto due nomi alla volta, un ragazzo e una ragazza.
Gli studenti erano terribilmente tesi, tutti ansiosi e impazienti di scoprire con chi sarebbero andati al ballo.
“E se non funzionasse?”
Harry era ora magicamente sveglio.
“Voglio dire... ricordate il fiasco che hanno fatto Fred e George con il Calice di Fuoco? Cosa gli impedisce di fallire ancora?”
“Per la barba di Merlino, Harry! Io non voglio ritrovarmi con la barba da Silente!”
Hermione fece una smorfia: per quanto odiasse lo stupido trucchetto di George, doveva ammettere che era geniale.
“Non succederà.”
I due amici la guardarono, confusi.
“George non è stupido. Non avrebbe messo nulla in vendita al Tiri Vispi se non fosse stato assolutamente certo del suo successo. Per di più non avete notato lo sfrigolio che veniva dalla sua stanza? Solo la corteccia di salice può produrlo. E l’odore di arancia? Per non parlare del fumo viola!”
“Cosa stai cercando di dire?”
Ci fu un attimo di silenzio, in cui Hermione guardò Ron.
“Che potrebbe funzionare.”
...
L’estrazione stava durando ormai da mezz’ora. Hermione aveva smesso di prestare attenzione dopo che “ Susanne Bones e Blaise Zabini!” erano stati estratti.
Altri due foglietti vennero sparati fuori dalla coppa. La Mc Granitt li afferrò al volo e lesse ad alta voce: “Luna Lovegood e Neville Paciock!”
Che strana coppia... chissà come andrà a finire. Pensò Hermione.
“Ronald Weasley e Romilda Vane!”
Hermione si voltò verso Ron.
“Romilda Vane?” Harry alzò le sopracciglia.
“Bè …” Gettò un’ occhiata a Romilda, che lo salutò entusiasta, mentre ridacchiava con le amiche.
“È carina. E poi non sapevo chi invitare, così mi sono detto: perché no?”
“Harry Potter e Ginevra Weasley!”
Harry esultò e abbracciò Ginny. Hermione stava per rimproverarli per aver trasgredito le regole per una cosa così stupida quando...
“Hermione Granger e Draco Malfoy!”
Hermione rimase impietrita.
No. Non lui. Non è possibile.
Lentamente, alzò la testa e incrociò gli occhi del furetto. La stava guardando, intensamente. Da quanto tempo era così? Da brava Grifondoro, mise da parte la paura e l’imbarazzo, e accennò un sorriso. Lui rispose con il suo solito ghigno, solo… più dolce. Sembrava quasi un sorriso.
Si accorse che Ron le stava parlando da un pezzo:
“... pergamena anche tu, così ora non ti ritroveresti con Malfoy.” Era alquanto su di giri. “Almeno questa volta so già che vai al ballo con un idiota.”
“Tu sei un Prefetto, no? Se lo chiedi alla Mc Granitt, forse … ”
“Ti ringrazio Harry, ma non penso che la Mc Granitt possa fare qualcosa. Inoltre non intendo trasgredire le regole!”
Decise di sorvolare sull’insulto di Ron, che aveva dato dell’idiota a Victor e Draco in un colpo solo. Irritata, si alzò e uscì dalla Sala Grande. Si diresse verso le scale per andare al dormitorio, ma sentì dei passi dietro di lei.
“ Granger.”
“ Malfoy. Mi stavi cercando?”
“Si. Visto che visto che siamo capitati insieme …”
“Non ho intenzione di chiedere alla Mc Granitt di cambiare accompagnatore!”
“Non credevo ci tenessi così tanto a stare con me.” Disse ghignando.
“Non dire idiozie!” Sentì uno strano calore salirle alle guance.
“Si tratta di rispettare le regole, Malfoy. Non cambierò partner solo perché siamo Prefetti.”
“Lo immaginavo. Comunque...” Senza fare una piega, fece un passo avanti, ritrovandosi tremendamente vicino ad Hermione, la voce strascicata.
“Volevo solo dirti che ti aspetto all’ingresso alle otto. Sii puntuale, Granger. Non mi piace aspettare.”
Poi le voltò le spalle e se ne andò, con il suo solito passo regolare e (pensò Hermione) elegante.
NUOVO CAPITOLO IN ARRIVOOO!! ORA CHE LA SCUOLA è FINITA PROMETTO CHE SARò PIU COSTANTE... COME AL SOLITO, SPERO CHE IL CAPITOLOVI PIACCIA E CHE VI FACCIA VENIRE VOGLIA DI RECENSIRE!
HERM