Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Pfefferminz    14/06/2015    5 recensioni
"Anna...vuoi fare un pupazzo di neve?"(...)
"Ti voglio bene, Anna. Addio."
Salve,signori e signore!
La mia prima fic l'ho dedicata a Frozen, ma ho costruito un finale diverso, quello che avevo immaginato io.
Ripeto, prima fic. Siate clementi pls.
ATTENZIONE, PERICOLO FEELS
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Olaf
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The last snowman

 

Elsa si accasciò contro il muro,esausta.

 

Non ce la faceva più, si sentiva fredda e vuota...non sentiva più il suo corpo.

 

A un tratto ricordò le parole che quel vecchio troll le aveva detto da piccola: “il tuo potere porta meraviglia e gioia..ma se ti lascerai dominare dalla paura, sarà il tuo peggior nemico”.

 

Era stato così, in effetti. Col suo potere, per un po' era riuscita a portare divertimento e gioia, ma poi...aveva finito con l'avere paura di sé, a chiedersi cosa avesse mai fatto per meritarsi un peso del genere.

 

Ed ogni volta che credeva di trovare una via d'uscita dalla sua disperazione, ecco che scivolava inesorabilmente nel terrore e nel dubbio.

 

Finchè non ne ebbe avuto abbastanza. In fondo, perchè trattenersi, quando aveva un dono simile?

 

E così, aveva scatenato l'inverno su Arendelle, e quando le guardie si erano presentate al suo castello per catturarla, li uccise.

 

E li uccise proprio bene, dal primo all'ultimo, senza farsi troppi scrupoli; dalle normali guardie a quel principe Hans che, chissà, forse era davvero un bravo ragazzo.

 

Ma si era accorta che non le importava nulla.

 

Perchè una volta che ebbe ucciso, si sentiva davvero bene.

Ed era stato allora che aveva capito: lei aveva sempre avuto paura di far del male alle persone, ma questa paura l'aveva portata a far del male lei stessa, mentre gli altri erano ignari del suo dolore e ora l'avevano anche attaccata.

E ora che li aveva uccisi, era come se si fosse tolta un macigno dal petto. Si sentiva finalmente bene!

 

E poi aveva capito che era tempo di porre rimedio a tutte le sue sofferenze;era finito il tempo di celare e domare, era tempo di ripagare coloro che avevano cercato di ucciderla con la stessa moneta.

 

E Anna...non importava più ormai, niente le importava più.

Liberò ancora una volta i suoi poteri, consapevolmente, lasciandoli scorrere fuori dal suo corpo, come una corrente.

 

E così il suo cuore,la sua anima, il suo spirito divenne freddo e rigido come il ghiaccio.

 

Però non aveva previsto che Anna riuscisse a raggiungerla, insieme ad un altro ragazzo ed...un pupazzo di neve vivo? Era stata lei?

Lei che congelava persone,cose e luoghi aveva creato la vita?

Questo dilemma la fece confondere un attimo, qualcosa non andava.

 

Ma non aveva ancora tempo per pensare, Anna le stava rivolgendo parole cariche di tutto l'odio che riusciva a concepire, ma , a dirla tutta, l'odio non le faceva più nulla.

Lei stessa era odio,ormai. Non avrebbe esitato a uccidere anche lei.

 

L'aveva stretta in una morsa di ghiaccio, che partiva dai piedi, immobilizzandola, e beandosi nel vedere i suoi tentativi di fuga.

Finchè non aveva detto “ Elsa, io ti volevo bene!!”.

 

Sentì qualcosa rompersi dentro di sé, nel suo animo. Anna le aveva mai voluto bene? All'improvviso aveva visto davanti ai suoi occhi dei ricordi che il suo cuore aveva voluto dimenticare: la sua famiglia, l'abbraccio di sua madre, il calore di suo padre, i giochi con Anna...all'epoca sapeva farla ridere, portarle gioia,divertimento...sì, si erano volute bene, e lei sapeva controllare i poteri.

Voler bene...saper controllare i poteri...voler bene...amore.

Amore, era questa la soluzione.

Per anni aveva avuto la soluzione ai suoi problemi appena fuori dalla porta di camera sua, che le implorava di giocare.

Come aveva potuto non accorgersene? E come aveva potuto dimenticare?

 

L'amore.

Aveva sentito la sua anima creparsi, e non sentiva i poteri scorrerle fuori, ma sentiva delle calde lacrime rigarle il volto.Aveva alzato lo sguardo verso la sua sorellina, mormorando il suo nome e guardandola come se non l'avesse mai vista prima d'allora.

 

Improvvisamente, sapeva quello che doveva fare, e anche ciò che comportava, ma doveva farlo lo stesso.

Aveva alzato le braccia, e la neve da lei creata levitò nell'aria, fino a raggrupparsi in un unico,grande cristallo di neve nel cielo.

 

Anna era rapita dallo spettacolo, ma Elsa stava sforzandosi fino allo stremo. Sentiva la sua anima sgretolarsi, perchè ormai era un essere di ghiaccio, che al contatto con il calore dell'amore che rinasceva dentro di sé, la portava a sciogliersi.

 

Il fiocco era ormai completo, e la regina lo fece dissolvere, lasciando al suo posto una fresca brezzolina.

 

E adesso era lì, accasciata sul pavimento nel suo stesso castello, l'unico che aveva voluto conservare.

 

Anna si avvicinò alla sorella cautamente

-Elsa,la tua pelle...-

Elsa si specchiò nella parete di ghiaccio. Una crepa si diramava sul suo collo e mascella.

-Non pensarci, Anna. Sono..sono riuscita finalmente a riportarvi l'estate.-

Parlava a fatica.

-Anna...mi dispiace...per Hans,e...tutto quanto. Mi dispiace tanto.-

 

La rossa abbassò lo sguardo. In fondo tutto questo era successo per un motivo decisamente fuori dalla portata di qualsiasi essere umano.

-Ti perdono, Elsa. E... credo che anche lui capirebbe.-

 

La regina sorrise, sentendosi improvvisamente leggera e serena.

Sentì un'altra fitta all'altezza del cuore. La sua anima era irrecuperabile, ormai, non poteva sopportare più il calore della felicità.

Anna cominciò seriamente a preoccuparsi.

-Elsa, che cosa ti sta succedendo?!

-Sto morendo, Anna. La mia paura e il mio odio hanno congelato la mia anima, e ormai è irrecuperabile.-

Anna trasalì.

 

Sua sorella stava morendo, senza che lei potesse fare qualcosa per impedirlo.

-Elsa, no! Non morire! Crea altro ghiaccio attorno a te, fai qualcosa che possa tenerti in vita, ma ti prego, non andartene!-

Nonostante avesse odiato la sorella per molto tempo, Anna si rese conto che stava per mettersi a piangere.

-E' troppo tardi, Anna...non servirebbe a nulla-

-Elsa, ti prego! Non lasciarmi da sola di nuovo!- gridò disperata Anna, con le lacrime che questa volta scendevano sulle sue guance senza freno.

 

Elsa sorrise tristemente, in qualche modo si sentiva rincuorata, al pensiero che qualcuno avrebbe pianto per lei. Rivolse lo sguardo a Olaf e al ragazzo biondo, Kristoff.

-Prendetevi cura di lei, ve ne prego. Esaudite questo mio desiderio come regina e sorella-

i due annuirono, con gli occhi lucidi. La regina guardò di nuovo Anna, che ormai non smetteva di piangere.

-Anna?- la ragazza alzò lo sguardo

-Sì?-

-Vuoi fare un pupazzo di neve?-

Anna si commosse.

Se lo ricordava ancora, quando ogni santa mattina andava davanti alla sua porta dandole tre colpetti e chiedendole di costruire un pupazzo di neve.

Annuì.

Elsa alzò il braccio e raccolse una lacrima della sorella, e la congelò formandone un pupazzo di neve minuscolo, che stava sul palmo della mano.

Anna deglutì le lacrime.

-Grazie, elsa. È bellissimo-

La regina sorrise.

Il suo corpo iniziò a sgretolarsi sempre di più, pezzi di ghiaccio si staccavano dal suo corpo, disperdendosi nell'aria.

-Elsa!- chiamò ancora una volta Anna

-ti voglio bene,Anna. Addio-

 

E si dissolse. Si dissolse con immensa grazia, come la neve, come una favola.

  
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