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Autore: eugeal    16/06/2015    0 recensioni
Questa storia è uno spin-off di "A World that Will Not Turn to Ash" e si colloca dopo il finale, quindi leggetela solo dopo l'altra per non rischiare spoiler.
Guy è diventato il Guardiano Notturno al posto di Marian. Queste sono le sue avventure.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Robin Hood, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Robin fece strada, inoltrandosi nella foresta e gli altri tre lo seguirono.
Djaq e Marian si chiedevano dove Robin li stesse conducendo, mentre Guy sorrideva tra sé, immaginando la sorpresa di Djaq quando fossero arrivati nel luogo della cerimonia.
- Dove ci stai portando, Hood? - Chiese, fingendo di non sapere dove stessero andando e Robin lo guardò, inarcando un sopracciglio.
- Sei già stanco, Gisborne? Oppure è la foresta che ti spaventa?
Marian lanciò uno sguardo preoccupato ai due uomini, temendo che le provocazioni di Robin potessero provocare una reazione in Guy, ma Gisborne si era limitato ad alzare gli occhi al cielo con aria esasperata senza rispondergli.
Poi Robin si era fermato davanti a una fila di cespugli e aveva fatto cenno a Marian di proseguire, inoltrandosi tra due di essi.
- Unisciti agli altri e siedi insieme a loro. - Le disse, poi si rivolse a Guy e Djaq. - Voi due invece aspettate qui per qualche secondo. Datemi il tempo di raggiungere lo sposo e poi venite avanti.
Guy guardò Marian e Robin che sparivano tra i cespugli, poi si voltò verso Djaq.
- Nervosa?
La ragazza scosse la testa.
- No, sono solo tanto felice. E tu?
- Non sono molto abituato ai matrimoni e non ho idea di cosa dovrei fare. - Confessò Gisborne, guardandola. - Non voglio rovinarti questo giorno...
Djaq gli mise una mano sul braccio.
- Dovrai solo camminare accanto a me fino ad arrivare di fronte a Robin, tutto qui. E rilassati, non sei tu quello che sta per sposarsi.
Guy fece un sospiro e Djaq gli sorrise.
- Però è molto probabile che tu e Marian sarete i prossimi.
- Lo spero. A volte ho paura che non sarò mai in grado di offrirle la vita che merita...
- Non dire sciocchezze. Ti stai impegnando così tanto che ce la farai sicuramente. Qualche mese fa non avresti sperato di sopravvivere e guardati ora.
Guy la guardò, grato per quelle parole.
- Credo che abbiamo aspettato abbastanza, non trovi? - Le chiese, porgendole il braccio e la ragazza sorrise, appoggiandosi a lui. Guy si chinò verso di lei per parlarle all'orecchio. - Chiudi gli occhi e lascia che sia io a guidarti finché non ti dirò che puoi aprirli.
- Perché?
- Fidati di me. - Sussurrò Guy. Djaq lo guardò, curiosa, e per un momento Gisborne pensò che non gli avrebbe dato ascolto.
Del resto perché qualcuno sano di mente avrebbe dovuto avere fiducia in lui?
Invece la ragazza gli sorrise e chiuse gli occhi, affidandosi a lui.
Guy la guidò con attenzione attraverso i cespugli, scostando i rami sporgenti perché non si impigliassero nell'abito della ragazza, si fermò sul bordo della radura, concedendosi un attimo per ammirare il lavoro che lui, Robin e Much avevano fatto durante quelle ultime lunghe notti e finse di essere sorpreso da quello che vedeva.
- Ora puoi guardare. - Disse a Djaq in un sussurro e la ragazza obbedì.
Djaq si guardò intorno a occhi spalancati: il terreno era stato coperto da sabbia bianca e gli alberi che circondavano la radura erano nascosti da pannelli decorati in stile saraceno e da stoffe orientali, mentre le fiammelle di decine e decine di lampade e torce disposte ovunque intorno a loro tremolavano, dando alla radura un aspetto incantato ed esotico.
- Sembra... sembra di essere nella mia terra... - Sussurrò Djaq, commossa, mentre lei e Gisborne si avvicinavano a Robin Hood e a Will. Gli altri erano in piedi intorno a loro, in attesa.
Robin le sorrise.
- Sei lontana dalla tua terra e allora io e Much abbiamo pensato di portarne un pezzetto da te.
Djaq si asciugò una lacrima e sorrise, illuminandosi di gioia.
- È un regalo stupendo, grazie! - Disse, guardando i due fuorilegge, ma strinse leggermente il braccio di Guy per ringraziare anche lui. Di certo non poteva dirlo davanti a Marian, ma Djaq aveva capito che anche lui doveva aver lavorato insieme a Robin e Much per farle quella sorpresa. E a giudicare dalla quantità di sabbia che doveva essere servita per coprire il suolo di tutta la radura, doveva essere stato un lavoro piuttosto impegnativo.
- Vogliamo iniziare? - Chiese Robin, sorridendo agli sposi.
Guy prese la mano di Djaq che era ancora appoggiata al suo braccio e la mise in quella di Will.
- Prenditi sempre cura di lei. - Disse piano, poi si allontanò dagli sposi e si mise accanto a Marian.
La ragazza fece scivolare le dita tra le sue e si appoggiò col viso alla spalla di Guy mentre Robin iniziava a celebrare la cerimonia.

Marian sorrise nel vedere la gioia sui volti di Djaq e Will quando Robin li dichiarò marito e moglie.
I due giovani si scambiarono un bacio e lei immaginò di essere al loro posto, con Guy accanto a lei.
Gli lanciò uno sguardo e vide che anche Gisborne la stava guardando. Dal calore che gli leggeva negli occhi, Marian indovinò che i pensieri di Guy non dovevano essere troppo distanti dai suoi.
Ma allora perché non si faceva avanti? Perché non la chiedeva in moglie?
Forse aveva paura di essere rifiutato di nuovo, ma Marian pensava di avergli fatto capire chiaramente cosa provava per lui.
O forse c'era qualche altro motivo di cui Guy non voleva o poteva parlarle. Forse lo sceriffo gli aveva imposto qualche condizione o vincolo che gli impediva di sposarsi con lei.
Oppure semplicemente Guy non ti vuole più come moglie.
Marian scacciò quel pensiero sgradevole. Non poteva essere, lui la amava, glielo leggeva nello sguardo, e non doveva dubitarne.
Come se avesse potuto intuire i suoi pensieri, Guy le passò un braccio intorno alle spalle e la attirò più vicina, tenendola stretta.

Robin sedette nell'ombra, oltre il cerchio illuminato dalle fiaccole e osservò i suoi amici senza che loro potessero vederlo.
Djaq e Will non avrebbero potuto essere più contenti e ogni loro gesto era intriso di gioia e amore.
Robin ne era felice, la vita nella foresta poteva essere dura e ogni momento di felicità andava apprezzato e assaporato.
Tra quei due giovani era nato qualcosa di prezioso e tutti erano felici di celebrare il loro amore, anche se Robin sospettava che buona parte dell'allegria degli altri fosse dovuta anche al cibo e al vino del banchetto.
Robin sogghignò: a volte Gisborne si rivelava pieno di risorse e riusciva a stupirlo. Anche Much doveva essere rimasto impressionato dalla qualità e dalla quantità del cibo perché si era addirittura spinto a complimentarsi con Guy dandogli una pacca quasi amichevole sulla spalla.
Gisborne lo aveva guardato, perplesso, e anche Much sembrava essersi stupito del proprio gesto, ma era comunque un progresso.
Dopo la cerimonia, Robin si era assicurato di sussurrare a Djaq che anche Gisborne li aveva aiutati a lavorare alla decorazione della radura e la ragazza lo aveva sorpreso dicendogli che lo sapeva già.
- Te lo ha detto lui?
- No, ma tu e Much non siete gli unici a sembrare stanchi, si vede che anche Guy lo è. Scommetto che avete lavorato anche di notte per farmi questa sorpresa. Mi dispiace di non poter ringraziare anche lui pubblicamente.
Robin tornò a osservare gli altri: Allan sembrava essersi riguadagnato un po' delle simpatie degli altri e parlava allegramente sia con i fuorilegge che con Gisborne e Marian, perfettamente a proprio agio con entrambe le parti.
Qualunque cosa succedesse, Allan era uno di quelli che riusciva sempre a cavarsela, pensò Robin, poi guardò Guy e Marian, seduti anche loro intorno al fuoco, ma più in disparte rispetto agli altri.
Robin aveva pensato che vederli insieme gli avrebbe fatto male, almeno per l'orgoglio ferito, ma scoprì che non era così, a parte uno strano e indefinibile miscuglio di nostalgia e rimpianto.
Aveva amato sinceramente Marian e avrebbe sempre pensato a lei con affetto, ma vedere il modo in cui la ragazza guardava Gisborne, gli aveva fatto mettere definitivamente l'anima in pace. Le cose erano cambiate per loro, per tutti loro, e Robin sapeva che nemmeno lui provava più per Marian quei sentimenti che invece erano così evidenti nello sguardo di Gisborne ogni volta che si posava su di lei.
Robin fece un sorriso ironico: forse era assurdo, ma probabilmente si era legato a Guy tanto quanto invece si era allontanato da Marian. Da quando avevano iniziato a collaborare, Robin aveva scoperto di apprezzare la sua compagnia e si era reso conto che tra i membri della banda, Gisborne era forse quello più simile a lui come esperienza, un combattente e non un semplice fuorilegge.
Quando ideava uno dei suoi piani, Guy era quello in grado di dargli consigli strategici o sollevare obiezioni sensate, ma per qualche strano motivo era anche il primo a seguirlo nelle missioni più azzardate o improvvisate, fidandosi ciecamente delle sue decisioni, anche quelle che potevano sembrare assurde.
Gisborne si fidava di lui, forse era proprio quello il punto cruciale che aveva dato inizio a quella loro strana amicizia, quello che aveva spinto Robin a conoscerlo meglio e ad apprezzare alcuni lati di lui che Guy di solito non mostrava agli altri.
Quando Barret aveva preso in ostaggio Gisborne e Robin aveva teso l'arco, un attimo prima di scagliare la freccia, una voce oscura nella sua mente gli aveva suggerito che sarebbe stato meglio per tutti se fosse morto anche Guy, ma ora Robin Hood era sinceramente felice di non avervi dato ascolto.
Qualcuno lo chiamò e Robin si alzò in piedi, uscendo dall'ombra e raggiungendo gli altri alla luce delle fiaccole.
Much gli mise una coppa di vino in mano e Robin la alzò verso gli sposi in un brindisi silenzioso.
   
 
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