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Autore: Alemortalsweet    16/06/2015    1 recensioni
Com' è diventata Renata la guardia del corpo di Aro? Cosa l'ha fatta legare tanto a lui?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro, Renata, Stefan, Vladimir, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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~~Quel bacio improvviso non aveva generato nessuna conseguenza spiacevole, tutto era filato liscio, e Aro non ne sembrò turbato.
Mi afferrò il braccio e mi aiutò ad alzarmi mentre mi guardava dritta negli occhi, come se volesse ipnotizzarmi, e ci riuscì.
Non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi, erano calamitati.
Durante quell'intenso gioco di sguardi, i suoi occhi smisero di incrociare i miei e si posarono altrove, come se fosse in cerca di qualcosa, poi sottovoce mi rivolse la parola ''Hai sete? Di solito i vampiri appena nati hanno la gola in fiamme...'', le sue parole mi colsero di sorpresa, e un'aria interrogativa invase il mio volto: io non sentivo proprio nulla, non avevo avvertito nessun tipo di bruciore o dolore, stavo magnificamente, come una rosa appena sbocciata, l'unico male che avevo avuto era stato soltanto quando il suo veleno stava contagiando il mio corpo da mortale, oltre a quello più niente.
''Non ho sentito altro dolore che quello della trasformazione'' risposi soltanto, ''Strano...Eppure la tua pelle è così opaca! Tu resta qui, vado a cercare qualcosa per te'' Proprio in quel preciso istante un capriolo sbucò da una siepe a una quarantina di metri da loro, ''Che tempismo...'' bofonchiò Aro, per poi mettersi a correre verso la povera bestia, esitante.
Preferì non assistere allo spettacolo e mi misi le mani sugli occhi in attesa che fosse finito tutto, non avrei mai immaginato che mi avesse voluto far bere del sangue animale...da quando i vampiri bevano il sangue anche da bestie?? Sui libri da me letti erano solo le persone ad essere morse, di animali non era assolutamente citato niente...
Quando ebbe versato il sangue della fiera, mi bastò un suo sguardo per farmi capire che dovevo avvicinarmi, ma non furono solo i suoi occhi a dirmelo, mi sentivo strana, iniziai a sentire l'odore del suo sangue solleticarmi le narici e tutto questo era davvero irresistibile, avevo voglia di sangue, dovevo bere, mi gettai immediatamente al suo collo sanguinante per placare il mio primo attacco di sete.
Non avrei mai immaginato che il sangue potesse essere tanto buono! Mi meravigliai da sola, certo, ora che ero diventata vampira molte cose erano cambiate, nella mia vita da umana non avrei mai detto una cosa simile.
Finalmente ero sazia e libera da ogni genere di pensiero che si trattasse di sangue, staccai le labbra dal collo dell'animale e rimasi impietrita dall'espressione sul volto di Aro: era seduto con le braccia conserte e guardava il terreno con aria abbattuta.
''Che vi succede? Ho fatto qualcosa che non avete gradito?'', il suo corpo si rianimò e mi sorrise ''Assolutamente no, è tutto a posto mia cara'', ''E allora perchè eravate triste fino a pochi secondi fa? Cosa non va?'', ''Va tutto bene, stai tranquilla...'',disse questa frase senza degnarmi di uno sguardo.
Non poteva nascondersi, avevo capito benissimo che c'era qualcosa che non andava, e l'avrei scoperto, odiavo vederlo così, mi alzai da terra e andai più vicino a lui, mi sedetti accanto e poggiai una mano sulla sua spalla ''Davvero non sopporto l'idea di vederla triste, vorrei sapere il perché di questa vostra afflizione improvvisa, se me lo concedete...'' Aro parlò, ma senza guardarmi ''Vuoi veramente saperlo?'' Il suo tono era calmo, anche se notavo che era leggermente scosso e cercava di nasconderlo.
 ''Più di ogni altra cosa'', ''Bene, sappi che l'ho fatto solo per te,ma se vuoi sapere tutta la verità, allora seguimi'' Si alzò con un veloce scatto, mentre io ero rimasta di sasso, e preoccupata.
Quale genere di sofferenza stava patendo a causa mia? Ero troppo curiosa di sapere tutto quello che c'era da sapere, mi alzai e lo seguì ovunque volesse portarmi, lo avrei fatto sempre e comunque.
Con un breve movimento della testa si assicurò che fossi dietro di lui, con le mani afferrai il suo braccio e lo strinsi forte a me, aspettò alcuni secondi prima di sfrecciare a una velocità incredibile nel mezzo della foresta assieme a me, mi ci volle un po' per rimanere al passo con lui, non avevo mai corso alla velocità della luce prima d'ora, era una cosa da vampiri.
Era tutto così straordinario!.
Mi sentivo leggera come una piuma, mi sembrava quasi di volare, la sensazione era meravigliosa, non avevo mai provato niente del genere prima d'ora, stavo iniziando a scoprire il vampirismo, di quanto fossero eccezionali le doti vampiresche, non smettevo mai di stupirmi da sola, ero sempre più affascinata.
Quando uscimmo dalla foresta ci dirigemmo in città, sempre alla stessa velocità, mi domandavo come avessero reagito gli abitanti al nostro passaggio fulmineo, era come vedere un fulmine velocissimo sfrecciare per le vie: chi di loro non aveva mai visto un fulmine?.
Avrei voluto sapere dove ci stessimo dirigendo, ma non gli feci alcuna domanda, non volevo interrompere la sua corsa...anzi, la nostra.
Tutto finì quando arrivammo in una piazza, il cielo era sereno e il sole emanava una fortissima luce calda che mi accecava, per pararmi da quella luce dritta negli occhi mi misi una mano davanti agli occhi, e rimasi incredula: non so come, ma la mia mano, così come tutto il mio corpo non coperto dai vestiti, brillava come dei brillanti!.
Mi voltai verso Aro e mi accorsi che anche lui aveva il mio stesso effetto sulla pelle, ma non ebbi il tempo di spicciare parola che lui urlò ''Qui dentro, presto!'' e con uno strattone mi tirò verso una carrozza al centro della piazza.
Per un istante mi spaventai, temevo che mi avesse rotto il polso, o addirittura il braccio!, ma poi illusa mi ricordai che non ero più un umana, bensì una vampira, forte e indistruttibile.
Una volta entrati in quella piccola carrozza, la porta si richiuse all'istante e partì trainata da quattro cavalli neri.
Finalmente eravamo in pace, l'interno del mezzo di trasporto era molto piccolo, c'erano solo due poltrone color rosa scuro posizionate una davanti all'altra, vi erano due finestre dai vetri scuri, oscurati ancora di più da tendine ricamate sempre di quel colore.
Mi sentivo molto a mio agio in quell'ambiente così stretto, ci dava molta privacy, e forse neanche a lui dispiacevano le misure ristrette della carrozza.
Avevo capito tutto, voleva portarmi altrove, lontano dalla mia città, lontano da casa mia...ma dove stavamo andando di preciso?.
Improvvisamente, quasi come per magia, a questo mio dubbio venne subito data una risposta, anzi la vidi, avevo alzato gli occhi sul soffitto, e in lettere dorate stampate sul muro c'era scritto il nome di un paese che non avevo mai sentito nominare: Volterra.
Lo ammetto, ero spaventata, odiavo scoprire le cose da me, volevo che qualcuno mi dicesse sempre tutto, per far sì che mi tranquillizzassi, ma mentre ero persa nelle mie preoccupazioni una mano sfiorò la mia ''Hai qualcosa da dirmi? ''disse con un mezzo sorriso stampato in volto.
''Eccome!!''stavo per dire, ma preferì restare in silenzio per dargli il tempo di analizzare le mie domande, e di potermi dare tutte le risposte necessarie.
Quante ne aveva da dirmi!.

 

   
 
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