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Autore: laragazzacheosavasognare    18/06/2015    5 recensioni
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6 ragazze con poteri sovrannaturali saranno mandate ad abitare a casa Sakamaki con un unico e spietato obbiettivo: quello di uccidere i 6 vampiri assetati del loro sangue. Ma le ragazze non sanno cosa le aspetta: riusciranno nell'impresa?
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Ehii! Buonsalve a tutti voi! Era già da un po' che volevo scrivere qualcosa su questi fratelli così affascinanti! Beh, eccomi qua! Spero che la storia vi piaccia! Non vedo l'ora di leggere le vostre OC.
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il taxi procedeva veloce verso casa Sakamaki. La pioggia scendeva fitta e rendeva impossibile alla ragazza la vista fuori dal finestrino. Ella sorrideva senza alcun motivo in particolare. Sapeva qual era la sua missione, era più che preparata. Non è facile sconfiggere una strega, soprattutto se il suo nome è Koitsumo Sakura. L’auto si fermò dinanzi ad un cancello aperto in ferro battuto. Aprì la portiera e scese. Prese il suo bagaglio e quello si iniziò a muovere da solo, in conseguenza ad un movimento delle dita fatto dalla strega. Il trolley si spostava restando al passo della ragazza che era sicuro e composto, anche sopra a delle decolleté bianche. Le sue gambe erano lunghe e snelle, poteva anche essere una modella  da tanto erano perfette. Portava una gonna a tulipano color rosa antico, che faceva sembrare la sua pelle ancor più delicata. Sopra portava una camicetta a sbuffo bianca, con un fiocco roseo tra i seni. Il tutto le conferiva un’atmosfera piuttosto vintage. Il viso era contornato da una chioma color oro, contenuta in una lunga treccia che faceva sempre ricadere sulla spalla destra. Aveva due grandi occhi verdastri che si intrecciavano con il marrone; le labbra erano rosee, non troppo carnose. Ricordatasi della pioggia aprì con un rapido gesto l’ombrello, che anche quello iniziò a muoversi da solo, svolazzando a mezz’aria.

Arrivata alla porta della casa bussò con decisione, attese qualche istante e la porta si aprì. Davanti a lei comparve un ragazzo alto e biondo. Portava le cuffie all’orecchie e indossava un golf sulle spalle larghe. Con dei tratti che apparivano perfetti, la pelle diafana e l’espressione annoiata le fecero capire che quella sarebbe stata una sua vittima. L’ordine che aveva ricevuto era di uccidere un solo vampiro, ma chissà, volendo avrebbe potuto fare uno strappo alla regola.

Non sembra poi così pericoloso.

-Sono Sakura Koitsumo-

-Si, mi avevano detto di te-

-Posso entrare?-

-Se ci tieni-

Sakura fece un passo avanti non appena il ragazzo-vampiro si spostò dalla soglia della porta. Non sembrava affatto un vampiro, ma solo un ragazzo che aveva perso la voglia di vivere, se non fosse stato per quei due canini affilati che spuntarono quando aprì leggermente la bocca, come per dire qualcosa. La richiuse subito, e il suo volto mutò in un’ espressione interrogativa. Restarono a fissarsi per qualche momento, ma poi Sakura notò che il vampiro non stava guardando lei, ma l’ombrello a mezz’aria.

-I-io posso spiegare- non doveva assolutamente scoprire qual era la sua vera natura, ciò avrebbe rovinato il suo effetto a sorpresa.  

-Fammi indovinare, sei una strega- pronunciò quelle parole con aria annoiata e disinteressata, come se fosse una cosa normale ricevere ospiti che avevano poteri sovrannaturali.

-La trovi una cosa ordinaria?-

-No, è che non m’interessa cosa sei- detto ciò si voltò e con passo lento e trascinato avanzò verso un’altra stanza. Sakura lo seguì, doveva riuscire ad avvicinarsi a lui prima di colpirlo. Il suo piano non era complicato: dentro la sua valigia teneva varie pozioni che aveva preparato prima di partire, avrebbe utilizzato una pozione paralizzante mentre quello dormiva e infine l’avrebbe ucciso, staccandogli la testa e bruciandolo. Al solo pensiero le uscì un sorrisetto beffardo sulle labbra. Continuò a seguire il vampiro fino in salotto, dove quello si sdraiò annoiato sul divanetto, sempre con le cuffie nelle orecchie. La ragazza non si arrese.

-Allora?-

-Allora cosa?-

-Cosa faccio io ora?-

-Fa’ ciò che vuoi-

Ma guarda questo.

Sakura iniziava ad essere irritata di quel comportamento: poteva anche mostrare un po’ più di interesse per una strega entrata in casa sua. Senza che se ne accorgesse dietro di lei apparve un altro vampiro.

-E tu chi sei?-

-Koitsumo Sakura-

-Shu, tu ne sapevi qualcosa?- quello annuì, senza dire parola. L’altro vampiro sembrava più disposto a parlare, ma sembrava l’opposto di quello disinteressato. Stava il più ritto possibile con la schiena, come per far percepire il suo potere. Era più composto e il suo abbigliamento impeccabile. L’ultima cosa che avrebbe potuto pensare la ragazza era che fossero fratelli.

-Tu non farai ciò che vuoi. Io sono Reiji, ora ti mostrerò la tua stanza. Anche se questo compito ricadrebbe su Shu, quel buon-a-nulla  di mio fratello. Su, sbrigati, prendi il tuo bagaglio e seguimi senza parlare-

Fece come le era stato detto. Ma perché Shu non aveva raccontato al fratello che era una strega? Continuando a farsi questi interrogativi sul misterioso e- doveva ammetterlo -affascinante vampiro salì le scale. Il vampiro la portò in una stanza al primo piano. Era enorme, con un maestoso letto a baldacchino in centro. Le coperte- si vedeva anche da lontano -erano in seta rosa. Al fianco del letto c’erano due comodini con sopra due lampade che creavano un atmosfera offuscata. Negli angoli opposti si trovavano due poltroncine dello stesso colore delle lenzuola. In fondo c’era anche una finestra, senza nessun balcone, ma che si apriva sopra uno splendido giardino pieno di sentieri e piante ben curate.

Ora i vampiri si danno anche al giardinaggio.

Non fece in tempo a finire di scrutare per bene la stanza che Reiji se n’era già andato via. Sakura non si voleva dare per vinta tanto facilmente, così ordinò alla valigia di aprirsi e appoggiarsi sul letto, e in men che non si dica quella era già lì pronta e aperta. Sul suo viso si increspò un grande sorriso vendicativo. Quel vampiro l’avrebbe finalmente degnata di uno sguardo. Non riusciva a sopportare il fatto di non essere calcolata. Cercò la pozione paralizzante e la nascose nella tasca interna della sua gonna. Fece un grande respiro e si diresse verso l’uscita della sua camera. Avrebbe cercato di nuovo quel vampiro, Shu, e allora avrebbe finalmente agito: non voleva tirarla troppo per le lunghe. Prima finiva meglio era. Intanto che ripassava mentalmente cosa avrebbe dovuto fare si recò nel salotto in cui l’aveva visto l’ultima volta. Non sarebbe stato affatto difficile colpire un vampiro mezzo addormentato con le cuffie nelle orecchie. Ma non appena varcò l’entrata del salone si bloccò: lui non c’era più, non era lì.

-Ti avevo detto di non fare niente- di nuovo comparve Reiji.

-Cerco Shu-

-Si sta facendo un bagno-

-Posso sapere dov’è?-

-Perché dovrei dirtelo?-

-Perché cerco Shu -fece una pausa- e ho bisogno di andare al bagno-

-Primo piano, in fondo a destra. Che sia chiaro, questa è la prima e l’ultima volta che io rispondo ad una tua richiesta-

Senza dire altro la ragazza proseguì la sua ricerca. Risalì le scale e si recò al bagno indicatogli da Reiji. Bussò. Nessuna risposta. Decise di aprire, ma quando guardò all’interno non c’era Shu, ma un altro vampiro. Era in piedi davanti alla vasca da bagno e stava regolando l’acqua. Non si accorse di Sakura. Stava parlando con qualcun altro.

-Tranquillo Teddy, l’acqua è quasi pronta-

-Scusa-

Il vampiro si voltò di scatto. Sakura rimase a fissarlo negli occhi un momento: erano viola e intensi, solcati da due grandi occhiaie scure. Aveva una voce fine, da usignolo, e il suo aspetto pareva quello di un bambino.

-Chi sei?- chiese con fare furtivo- a Teddy non piacciono gli estranei-

-Io non so chi sia Teddy, ma-

-NON DIRE COSI’! LO OFFENDI!- gridò all’improvviso.

-Scusa… sono Sakura, Reiji mi ha detto che avrei trovato Shu qui, lui dov’è?-

-Teddy non vuole che io te lo dica-

Sakura, spazientita, uscì dal quel bagno. Non sarebbe riuscita ad ascoltarlo un minuto di più. Iniziò a camminare avanti e indietro per il corridoio, pensando. Avrebbe potuto aprire ogni porta e vedere chi c’era all’interno, oppure aprire una porta a caso e chiedere di Shu. Poi però alzò lo sguardo al cielo, e nell’abbassarlo vide che la porta di fronte a lei era decorata con una targhetta, sulla quale stava il nome “Shu”. Aveva trovato la sua camera! Mise una mano sulla maniglia, ma subito la tolse. Perché proprio Shu voleva uccidere? Avrebbe potuto aver già ucciso altri due vampiri, invece l’unica cosa che stava facendo era gironzolare per la villa in cerca di un vampiro che probabilmente non si rammentava neanche la sua esistenza. Ma forse era proprio questo che spingeva la ragazza a cercarlo. Così decise di agire: spalancò di scatto la porta e appena entrò trovò Shu sdraiato su un divanetto troppo corto per le sue misure. Ascoltava la musica, come sempre. Non si accorse dell’entrata d’effetto della ragazza. Non aprì neanche gli occhi. Quello era il momento perfetto per mettere in atto il piano. Sakura si avvicinò lentamente e di soppiatto, senza fiatare. Scrutò da vicino il vampiro. Era proprio bello. In fondo in fondo voleva che aprisse gli occhi, per rivedere quello spettacolo color del mare. Si sarebbe tuffata in quei suoi occhi azzurri, o magari avrebbe potuto volarci. Poi d’un  tratto li spalancò e i due restarono a fissarsi intensamente.  Shu alzò la testa e la avvicinò a tal punto che i nasi dei due quasi si toccavano. Sakura poteva sentire il respiro caldo e affaticato del vampiro, che continuava a fissarla.

-Ma chi sei tu?- le chiese all’improvviso. Si ritrasse e si sedette meglio sul divano. A quel punto Sakura si mise dritta e con aria solenne lo rimproverò.

-Ti o cercato dappertutto-

-E io ti ho fatto una domanda: rispondi-

-Lo sai già, sono una strega-

-Tu non sei una sposa sacrificale, vero? Cosa vuoi dalla mia famiglia?-

-Non capisco di cosa parli-

-Oh, si invece. Tu sei stata istruita all’arte della telecinesi, o sbaglio? Una strega non porta bene-

-Mia madre afferma il contrario, lei non mente mai-

-E non ha mentito neanche sul luogo in cui eri diretta?-

-No, io so cosa sei, vampiro-

-Ti deve volere un gran bene allora, se ti ha spedita qui-

-Lei mi ha insegnato a difendermi, volendo potrei farti buttare giù da quella finestra- ma perché continuava a discutere con lui e non agiva?

-Ma brava, ti consiglio di prepararti, fra poco c’è scuola-

-Scuola?- Non appena pronunciò quella parola Reiji entrò nella stanza.

-Eccoti! O dovrei dire eccovi. Forza, mettevi la vostra divisa. La tua, Sakura, è nella tua stanza-
 
 
 
 
Ehi ehi ehi! Allora, questa è la prima storia che ho deciso di scrivere. Non ho fatto nessuna preferenza, sono solo partita dal fratello più grande! :) XD Spero tanto tantissimo che ve piasa molto e… beh, vorrei ringraziare tutte coloro che hanno partecipato! Non vedo l’ora di lavorare con gli altri OC! Al prossimo capitolo!
Notte a tutte!
La ragazza che osava sognare
   
 
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