20/06/2015
1 recensioniUNA COME LEI.
Una come lei non era per tutti.
Percy distolse lo sguardo da quell’ammasso di boccoli dorati che le copriva il volto, lo spostò verso le lenzuola bianche che le fasciavano il corpo nudo.
Le era mancata da morire.
Si era sentito così solo da aver pianto dalla gioia al suo ritorno. Sentire sempre la sua voce non gli bastava. Voleva sentire la sua pelle, il suo corpo su di lui.
Proprio come quella sera in cui le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva soffiato un si commosso per poi abbandonarsi a tanto amore.
Sospirò lentamente al pensiero di quella notte stupenda e le sistemò le ciocche dei capelli così da scoprirle quel viso stanco ma perfetto. Le accarezzò piano la guancia, curandosi di non svegliarla.
Era magnifico sapere che nel loro sangue scorrevano gli stessi desideri: stare sotto le coperte mentre fuori piove e scherzare, sentire i propri corpi riscaldarsi e scoprire sulla loro pelle nuovi brividi.
Adorava sentire sotto la propria pelle le parti dove il suo corpo era più caldo… La amava più del desiderio carnale, quando scopriva nuove sensazioni immaginava di passarci sopra il suo cuore oltre che le labbra, per rubarsi tutto il suo sapore. Quel dolce sapore alla vaniglia che solo lei aveva… Lo aveva ovunque, sul suo corpo, sul suo seno, tra le sue gambe, sulla sua schiena, sulle sue labbra. Quella mattina tutto sapeva di lei.
Chiuse gli occhi per un istante, beandosi dei momenti appena trascorsi.
Una come lei aveva scelto uno come lui.
Lui era pazzo di lei fin dal primo giorno. Riuscì a farla sua dopo tanto. Ricordò la prima volta, quando lui spogliò lei e lei spogliò lui, mentre i loro cuori battevano forti. Quando lei aveva freddo e lui la riscaldò con il suo corpo. Erano tutti momenti che non potevano scappare dal suo cuore.
“La prima volta che ti vidi non avrei mai immaginato che saresti diventato tanto importante per me. Mi rendi felice solamente con la tua presenza, sentirti lontano mi fa così tanto male al cuore…” gli disse dolcemente mentre posava le valigie e correva verso di lui.
A quel pensiero rabbrividì. Aveva tanta voglia di svegliarla e rifare l’amore altre mille volte, sentirla sua ancora e ancora. I suoi gemiti erano la sua musica preferita e i suoi occhi il ghiacciaio più imponente che solo lui era in grado di sciogliere.
Lei sospirò forte e si sfregò gli occhi prima di aprirli. Il suo sguardo si posò su Percy, che nel frattempo si era poggiato alla spalliera. La fissava intensamente.
«Mmh» miagolò, torcendosi per qualche attimo.
«Buongiorno principessa…» sussurrò suo marito avvicinando le sue labbra a quelle di lei regalandole un bacio passionale.
Lei si abbandonò a quel tocco sensuale che solo lui era in grado di dare.
Senza dire una parola la attirò a se mentre le accarezzava la schiena. Il suo corpo era di nuovo su di lui, lei ansimava già desiderosa del dopo. Aveva voglia di lui appena sveglia e lui altrettanto.
Dolcemente fecero l’amore ancora una volta.
Consapevoli che non sarebbe stata l’ultima volta si abbandonarono al completo piacere.
Lui non era niente senza di lei, lei vedeva l’oblio davanti a se senza di lui. Si amavano un tempo, si sono amati ancora in quel letto, e si ameranno in futuro, perché è questo che l’essere umano sa fare meglio.
Amare incondizionatamente, Percy amava incondizionatamente la sua donna.
Ed una come lei era riuscita ad amarlo alla pari.
Lei era solo sua.
Annabeth era solo sua.
Percy distolse lo sguardo da quell’ammasso di boccoli dorati che le copriva il volto, lo spostò verso le lenzuola bianche che le fasciavano il corpo nudo.
Le era mancata da morire.
Si era sentito così solo da aver pianto dalla gioia al suo ritorno. Sentire sempre la sua voce non gli bastava. Voleva sentire la sua pelle, il suo corpo su di lui.
Proprio come quella sera in cui le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva soffiato un si commosso per poi abbandonarsi a tanto amore.
Sospirò lentamente al pensiero di quella notte stupenda e le sistemò le ciocche dei capelli così da scoprirle quel viso stanco ma perfetto. Le accarezzò piano la guancia, curandosi di non svegliarla.
Era magnifico sapere che nel loro sangue scorrevano gli stessi desideri: stare sotto le coperte mentre fuori piove e scherzare, sentire i propri corpi riscaldarsi e scoprire sulla loro pelle nuovi brividi.
Adorava sentire sotto la propria pelle le parti dove il suo corpo era più caldo… La amava più del desiderio carnale, quando scopriva nuove sensazioni immaginava di passarci sopra il suo cuore oltre che le labbra, per rubarsi tutto il suo sapore. Quel dolce sapore alla vaniglia che solo lei aveva… Lo aveva ovunque, sul suo corpo, sul suo seno, tra le sue gambe, sulla sua schiena, sulle sue labbra. Quella mattina tutto sapeva di lei.
Chiuse gli occhi per un istante, beandosi dei momenti appena trascorsi.
Una come lei aveva scelto uno come lui.
Lui era pazzo di lei fin dal primo giorno. Riuscì a farla sua dopo tanto. Ricordò la prima volta, quando lui spogliò lei e lei spogliò lui, mentre i loro cuori battevano forti. Quando lei aveva freddo e lui la riscaldò con il suo corpo. Erano tutti momenti che non potevano scappare dal suo cuore.
“La prima volta che ti vidi non avrei mai immaginato che saresti diventato tanto importante per me. Mi rendi felice solamente con la tua presenza, sentirti lontano mi fa così tanto male al cuore…” gli disse dolcemente mentre posava le valigie e correva verso di lui.
A quel pensiero rabbrividì. Aveva tanta voglia di svegliarla e rifare l’amore altre mille volte, sentirla sua ancora e ancora. I suoi gemiti erano la sua musica preferita e i suoi occhi il ghiacciaio più imponente che solo lui era in grado di sciogliere.
Lei sospirò forte e si sfregò gli occhi prima di aprirli. Il suo sguardo si posò su Percy, che nel frattempo si era poggiato alla spalliera. La fissava intensamente.
«Mmh» miagolò, torcendosi per qualche attimo.
«Buongiorno principessa…» sussurrò suo marito avvicinando le sue labbra a quelle di lei regalandole un bacio passionale.
Lei si abbandonò a quel tocco sensuale che solo lui era in grado di dare.
Senza dire una parola la attirò a se mentre le accarezzava la schiena. Il suo corpo era di nuovo su di lui, lei ansimava già desiderosa del dopo. Aveva voglia di lui appena sveglia e lui altrettanto.
Dolcemente fecero l’amore ancora una volta.
Consapevoli che non sarebbe stata l’ultima volta si abbandonarono al completo piacere.
Lui non era niente senza di lei, lei vedeva l’oblio davanti a se senza di lui. Si amavano un tempo, si sono amati ancora in quel letto, e si ameranno in futuro, perché è questo che l’essere umano sa fare meglio.
Amare incondizionatamente, Percy amava incondizionatamente la sua donna.
Ed una come lei era riuscita ad amarlo alla pari.
Lei era solo sua.
Annabeth era solo sua.