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Autore: Mrs_Gates6661    21/06/2015    1 recensioni
Charlotte, ragazza di 16 anni, viene considerata da tutti scontrosa e senza cuore.
Giudicata senza che nessuno sappia la sua storia, si abitua a convivere con gli indici della gente puntati costantemente addosso, fino a qu ando non incontra un ragazzo.
Brian. Era quello il suo nome.
Successe tutto per caso e, senza rendersene conto, i due si rispecchiarono l'uno nell'altra, viste le loro situazioni ormai critiche.
Cominceranno ad andare d'accordo, e capiranno che se saranno insieme, riusciranno ad affrontare le etichette che aveva l'abitudine di affibbiare la società.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con
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«Non capisco perché. Cosa le ho fatto? Infondo, non ho deciso io di nascere. Se proprio non voleva una ragazzina tra i piedi, poteva abortire...» Dissi quasi in lacrime, tenendomi la testa tra le mani. «Non dirle neanche queste cose Charlotte! Non sai minimamente cosa stai dicendo. Sei una ragazza fantastica, piena di grinta e di vitalità. Se tua madre avesse abortito, noi ora, penseremmo ancora che nel mondo non sia mai stato nessuno ad amarci per ciò che siamo! E invece no. Con noi ci sei tu, Charlotte Smith, la ragazza dai capelli rossi e le mille lentiggini sul volto. Smettila subito di pensare queste sciocchezze...e per prima cosa, domani, andremo a casa tua e farai le valige.» «Jimmy.» Lo guardai incredula. Tutte quelle bellissime parole erano uscite dalla sua bocca. Dalla bocca dello stesso ragazzo che la sera prima gridava come un esaltato per un "mini concerto". «...perché dovrei fare le valige? Dove andrò poi?» Aggiunsi dopo essermi svegliata dai miei pensieri. «Verrai da me fino a quando vorrai. Io vivo da solo, non ho problemi.» «E certo che non hai problemi, con una così in casa...» Ridacchiò il nano beccandosi un ceffone sulla nuca da Brian, che poi disse. «Ti ricordo che abiti di fianco casa sua...non è proprio una mossa intelligente. Quando meno facciamola "trasferire" in un posto più lontano.» «...ho capito, ho capito...te la vuoi tenere tutta per te Syn. Okay, ci sto, starà qui a casa tua fino a quando ne avrà bisogno. Per te va bene Charlotte?» Mi chiese James guardandomi intensamente. Spostai più volte il mio sguardo dagli occhi azzurri di Jimmy, a quelli color nocciola di Brian. Non riuscii a resistere. «Va bene...dove dormirò?» Dissi un po' titubante rivolgendomi a Gates. «Mh, non so. Potrei decidere di farti dormire sul divano, su una sedia, per terra...o addirittura con me.» Rispose lui in tono malizioso. Sentii il viso quasi prendere fuoco. «Penso che il pavimento sarà sufficiente, dico davvero» Dissi guardando Syn, che rideva. «Certo che siete carini eh.» Io e Gates ci girammo di scatto verso Matt. Lo guardammo male. Malissimo. Io e lui carini? «Io e lei carini? Ma che cazzo dici Shads?!» Esclamò Brian urlando. «Scusa scusa...rilassati Haner. Tanto si sa come andrà a finire questa storia...» Affermò l'amico con sicurezza per poi uscire dalla porta. Cosa voleva dire con quell'affermazione? Passarono dieci minuti e se ne andarono anche gli altri, ovviamente facendo battute sconce sul fatto che sarei rimasta qui per un po'. «Allora? Dove vuoi dormire stasera?» «Guarda che quando ti ho detto che avrei dormito sul pavimento ero seria.» Dissi con aria di superiorità, anche se di superiore, non avevo proprio un cazzo. «...okay, se sei contenta tu.» Rispose, per poi prendere delle coperte e posizionarle a terra, vicino al suo letto. Subito dopo si levò maglia e pantaloni e si mise sotto le coperte. «Si può sapere perché cazzo dormi nudo con questo freddo?!» «Non scassare.» «Ho bisogno di una maglia grande per dormire!» «Tieni, prendi questa.» Mi lanciò la maglia che si era appena sfilato. Aveva un odore così buono; la sua pelle odorava di buono. Misi subito la maglia, che sta volta non arrivava al ginocchio, ma a metà coscia. Iniziai a sistemarmi le coperte e a fare un gran casino. «Si può sapere cosa cazzo stai facendo?» Disse, poi si avvicinò a me. «Io vorrei d-» Si interruppe. Mi stava fissando. Sembrava tanto un maniacol. «Che c'è Haner? Non hai mai visto un paio di gambe?» Lo ammonii. Lui riprese il suo discorso e tornò sotto le sue amate coperte. Mi addormentai all'istante, nonostante non avessi fatto nulla tutta la giornata. Durante la notte, un rumore improvviso mi svegliò. «AHI!» Gridai. Brian mi era caduto sopra. «Cazzo Brian levati! Mi stai soffocando brutto stronzo!» Continuai ad urlargli contro. Poi rispose. «Chi ti dice che io voglia spostarmi? Sto così bene.» Ridacchiò lui. «Non respiro!» «Okay, okay.» Mentre rideva si levò da sopra il mio corpo e mi scivolò accanto. «Si può sapere perché cazzo l'hai fatto?» Chiesi scocciata. «Mi andava di darti fastidio.» «Beh, sappi che ci sei riuscito Haner!» Ci guardammo entrambi per poi scoppiare a ridere. Ci fermammo. Le nostre labbra erano a pochi centimetri, e potevo sentire il suo caldo respiro scontrarsi con il mio. In una frazione di secondo, prese il mio volto fra le mani e mi lasciò un leggero bacio sulle labbra. Ero troppo imbarazzata, troppo felice, troppo scossa...troppo confusa. Perché l'aveva fatto? Beh, questa domanda sarebbe rimasta mia per un bel po', visto che era già tornato sul suo letto e si era addormentato. Perché l'aveva fatto? BRIAN POV'S Dopo averla baciata, tornai subito sul mio letto. Non potevo credere di averlo fatto. Avevo baciato una ragazzina con 3 anni meno di me. Non volevo che mi vedesse sveglio, quindi decidi di girarmi dall'altro lato e provare a dormire...ma come potevo fare? Avevo impresso nella mente il sapore delle sue labbra. Forse, infondo infondo, questo bacio un po' mi era piaciuto. «Sai Brian, sei molto bravo a fingere di dormire. Nemmeno i ragazzini ne sono così capaci.» Mi fece sussultare la sua voce. Provai a non rispondere, ma lei continuava insistentemente a chiamarmi. «Cosa cazzo vuoi Charlotte?» Sbottai tutto d'un tratto. «Ehm...no, nulla. Scusami.» Ci fu un silenzio quasi imbarazzante. «Buonanotte» Disse, poi si girò dall'altra parte, dandomi le spalle. Non volevo trattarla male. Decisi di aspettare il momento in cui si fosse addormentata. Appena lo capii, la presi in braccio e l'appoggiai delicatamente sul lato del letto dove ero io prima, per farla stare al caldo. E ancora una volta, prima di crollare nel mondo dei sogni, mi incantai nel vederla dormire beata.
   
 
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