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Autore: Stella cadente    21/06/2015    3 recensioni
"Odiava quando era così.
Così ... debole.
Così vulnerabile.
Non doveva esserlo ... e invece lo era."
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Harry Styles è un ragazzo alla deriva. Un ragazzo di vent'anni che si sente perso, vuoto, incompleto.
Vive la vita senza entusiasmo, lasciando che le cose gli scorrano addosso, totalmente indifferente a più o meno tutto ciò che lo circonda.
Finché una sera – una come tante, in realtà – non farà un incontro che, a poco a poco, rappresenterà una svolta ...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo undicesimo
 
 
2015
 
10 Gennaio
 


«E lo sapevo io!»
Louis si alzò dal divano e gli dette una pacca amichevole sulla spalla con enfasi, mentre gli altri ragazzi esplosero in un lungo “ooooh” di trionfo, lasciando che le loro voci chiassose riempissero l’aria. Harry non si era mai sentito più in imbarazzo di così: i suoi amici stavano esagerando di brutto.
«Seriamente Hazza, quando pensavi di dircelo?» Niall sembrava euforico.
Harry sorrise.
«Non ne ho la minima idea. Forse mai» disse, con un sorriso furbetto sul viso.
«Ma senti questo oh!»
Fino a quel momento le cose tra lui e Claudia erano andate anche meglio del previsto; quella sera aveva cambiato tutto – cambiato qualcosa che, ora se ne rendeva conto, c’era già prima, qualcosa che aveva solo bisogno di essere confermato – e ora che anche i ragazzi ne erano a conoscenza si sentiva decisamente in imbarazzo. Era un po’ come ufficializzare la cosa: era felice, sì, ma tutte quelle attenzioni non gli piacevano. Non più di tanto, perlomeno.
«Se lo avessi saputo prima saremmo usciti tutti insieme anche con Eleanor, ma siccome sei coglione hai voluto fare di testa tua come sempre» disse Louis in un finto tono di rimprovero.
«Sta’ zitto, Tomlinson» fece lui.
«E così» si intromise Zayn con tono allusivo. «Ci stai da settembre?»
«Già.»
«Uhm» si inserì Liam. «Ma...»
«Cosa?»
L’amico si schiarì la voce ed iniziò a tergiversare; le sue guance si colorarono di rosso, mentre gesticolava un po’, nel tentativo di farsi capire.
Zayn sospirò.
«Quello che vuole dirti è, l’hai già portata a letto o no?» disse al posto di Liam, che borbottò qualcosa fra sé e sé («Eh infatti, era quello che volevo dire»).
Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata; era così divertente vedere i suoi amici in preda all’euforia di una notizia così clamorosa che quasi fu tentato di iniziare ad inventarsi storie di sana pianta – con tanto di particolari tra l’altro. Però si trattenne e disse soltanto la verità.
«No. E non è come pensate. Io a lei ci tengo veramente. Non so neanche se abbia mai avuto esperienze, quindi non voglio forzarla.»
«Oh oh, Styles si è innamorato!» fece Niall, con un sorriso raggiante.
«Io propongo di organizzare una cena tutti insieme, stasera. Sento se viene anche Eleanor» disse Louis all’improvviso, entusiasta.
«Posso invitare anche Perrie?» chiese Zayn. Anche lui si sentiva con una ragazza – l’aveva conosciuta ai corsi. Era da poco che si frequentavano ma andavano già molto d’accordo e Zayn era presissimo.
«Va bene, Malik. Stasera ci si diverte, ragazzi. Sono proprio curioso di conoscere questa Claudia» disse Louis sorridendo ad Harry in maniera complice.
Sorriso che lui ricambiò.
 
 
 
****
 
 
 
Harry non credeva che Claudia potesse essere così... passionale, in un rapporto. Ed invece era proprio in quel modo che si era rivelata. Passionale.
Era strano riferirle quell’aggettivo – non era abituato a vederla in certe situazioni – anche se ora non stonava più così tanto. Per dir la verità, non era mai riuscito ad immaginarla come una semplice ragazza innamorata, che sorride, arrossisce e diventa timida.
Era praticamente impossibile, all’inizio, credere che lei gli avesse realmente detto che lo amava, ed invece aveva scoperto un lato del suo carattere che prima – lo avrebbe giurato anche su se stesso – era praticamente inesistente. A volte sapeva essere incredibilmente dolce, e questo Harry lo apprezzava moltissimo. Riusciva a scaldargli un po’ quel cuore che credeva freddo ormai da tempo,  anche se lei gli ripeteva costantemente che invece era un concentrato di emozioni e lui non ci credeva mai.
Più di tutto, Harry era felice.
Era schifosamente felice.
 
 
 
****
 
 
 
«Harry.»
«Mh?»
Erano ad un bar, a fare colazione insieme prima di andare ai corsi.
«Tu ci pensi davvero a quello che hai fatto? Insomma sei sicuro che non sia fuori luogo?»
«Cosa?»
Claudia arrossì deliziosamente, prima di dare un sorso al suo caffè amaro e dire:
«Stare con me.»
«Eh.»
«Non ti sembra fuori luogo? Insomma» fece ridendo. «Sono insopportabile.»
Lui finì di inghiottire il suo ultimo boccone di cornetto al cioccolato, masticò con calma e poi disse, con leggerezza:
«A me piace stare con te. Per me non è fuori luogo.» Sapeva di essere stato un po’ freddo, che forse lei si aspettava frasi del tipo “No, sei meravigliosa” oppure “No, non è assolutamente fuori luogo. Perché dovrebbe essere fuori luogo stare con una ragazza come te?”. E voleva davvero dirle, quelle frasi, ma alla fine aveva deciso di non farlo. Non era da lui, non lo sarebbe mai stato, ed Harry preferiva sopra ogni altra cosa essere sincero.
«Davvero?» Claudia era arrossita comunque, ed i suoi occhi verdi si erano illuminati. Era dolcissima quando faceva così; con il tempo, lui aveva capito che quella ragazza aveva una parte di sé – che nascondeva molto bene – che era tremendamente fragile e insicura. Claudia era non solo acidissima, ma anche tenerissima. Ed aveva sempre trovato strana questa coppia di opposti che convivevano dentro di lei, ma al tempo stesso era una cosa semplicemente irresistibile.
«Certo. Se no non te lo direi.»
Lei sorrise, con quel sorriso spontaneo e sincero che aveva.
Anche quello era irresistibile.
 
 
 
 
 
«Mi è sempre piaciuto l’inverno, ha un certo fascino secondo me» commentò Harry improvvisamente.
La piazza di Faneuil Hall era abbastanza affollata quel giorno: tutti facevano i propri acquisti natalizi, correndo da un negozio all’altro con decine di buste appese alle braccia sfinite. E anche il ragazzo, mentre esprimeva quel commento generale sull’inverno, non aveva potuto fare a meno di pensare a cosa avrebbe potuto comprare alla sua fidanzata. Ormai era abbastanza sicuro di conoscere i gusti di Claudia, ma aveva la costante paura di sbagliare e di fare una figuraccia, anche se davanti a lei non lo avrebbe mai ammesso.
«A me insomma. Cioè, sì, perché c’è il mio compleanno, ma come clima non tanto.»
Si voltò e la guardò; Claudia aveva un’espressione di disappunto.
«Come mai?»
«Non lo so... è troppo cupo. A me piacciono le giornate di sole, ecco.»
Lui mugugnò.
E lei rise.
Erano così, loro due: come il giorno e la notte, una allegra, solare e con la battuta sempre pronta, l’altro serio, cupo, riservato. Due strani opposti che però si armonizzavano, che avevano un ritmo tutto loro che gli altri non potevano comprendere fino in fondo.
«Musone» lo prese in giro.
E di fatto Harry se la sarebbe presa, permaloso com’era, ma il tono che la ragazza aveva usato acquietò subito tutte le risposte acide che aveva già pronte. Perché era affettuoso, quasi materno, diversissimo da quello che usava di solito.
E non gli aveva mai parlato così.
 
 
 
 
 
 
«E quindi adesso hai vent’anni. Come me» disse con un sorrisetto, sedendosi accanto a Claudia.
La ragazza fece un grande sorriso.
«Già.»
La fontana di Brewer era bellissima, quella sera.  Con tutte quelle luci spiccava contro il cielo buio, e l’acqua che usciva dai getti illuminata dalle luci dorate sembrava quella di una fonte ultraterrena; si sentiva la magia nell’aria. Forse perché erano anche le vacanze di Natale a dargli quella sensazione.
«Ancora per poco però.» Il suo compleanno era il primo di Febbraio.
Lei sbuffò sonoramente.
«Che palle, fammi sognare!» rise. «Comunque sia, viva la puntualità» aggiunse, ironica.
Effettivamente dovevano trovarsi più di venti minuti prima.
«Scusa, è che i ragazzi mi hanno trattenuto. E poi dovevo prendere questo.» Suo malgrado, Harry le fece notare la piccola busta che aveva in mano.
Lei sorrise del suo solito sorriso sarcastico, come se lo stesse costantemente prendendo in giro, e sollevò un sopracciglio.
«Non ci credo.»
«È il tuo compleanno, no?»
Claudia iniziò a ridere. Ma non lo stava prendendo in giro come faceva di solito, non stava scherzando. Era una risata che esprimeva semplicemente felicità.
«Sì.»
«E allora zitta e accetta il regalo» la rimproverò affettuosamente.
Dieci...
Nove...
Partì un coro di voci che scandiva l’avvicinarsi dell’anno nuovo mentre la sua ragazza apriva il pacchetto. Quando lo vide, fece una faccia che lì per lì lo fece ridere; non aveva mai visto un simile stupore su di lei.
Non si era mai accorto di quanto fosse buffa e allo stesso tempo bella, quando faceva quella faccia.
Otto...
Sette...
Riportò gli occhi su di lui e disse:
«Ma tu sei completamente matto.»
Da una scatolina verde aveva tirato fuori una collana d’argento con un piccolo ciondolo a forma di ancora. Era semplice, come sarebbe piaciuto a lei – almeno, Harry l’aveva pensata così.
«Grazie, davvero» disse, sorridendo sincera.
«Aspetta.» Harry si alzò dalla panchina, le prese la collana di mano e la slacciò mentre lei roteava gli occhi. Si assicurò che il ciondolo fosse ben adagiato sul petto e in un gesto pratico le allacciò la collana.
«Wow» commentò. «Ti sta molto bene.»
Claudia sorrise imbarazzata.
Sei...
Cinque...
«Sei bellissima stasera» disse, guardandola meglio.
«Non dire scemate.»
«Io non dico mai scemate.»
La ragazza indossava, per la prima volta, un vestito. Era verde, elegante e corto, con un piccolo fiocco su una spallina, a cui Claudia aveva abbinato delle calze nere e degli stivali in pelle dello stesso colore. Era... diversa.
Ma era meravigliosa.
La collana poi, ci stava a pennello.
Quattro...
Tre...
«Beh, grazie» sorrise. «Ho voluto mettermi un po’ in tiro.»
Harry le mise un braccio intorno alla vita e la attirò a sé.
I loro volti erano così spaventosamente vicini.
Due...
Uno...
Harry sentì solo lo scoppio dei fuochi d’artificio che stavano costellando il cielo, perché aveva gli occhi chiusi. Baciare Claudia era sempre bello, ma in quel momento era così bello che si sentiva come stordito, come se tutto stesse lentamente sfumando via. Era incredibile l’effetto che un suo bacio aveva su di lui; si sentiva bene, bene come si era sentito poche volte in tutta la sua vita, probabilmente.
Non l’aveva mai compreso fino in fondo, ma tutto quello di cui aveva bisogno era lì, accanto a lui.
Tutto quello di cui aveva bisogno – malgrado gli riuscisse difficile accettarlo –  era lei. L’unica che era riuscita ad entrare nel suo cuore sin da subito, nonostante lui avesse cercato continuamente di buttarla fuori.
«Buon anno, Harry.»
La guardò in quegli occhi profondi, di un verde smeraldo che lo ipnotizzava, e ci si sentì affogare dentro.
«Buon anno anche a te, Claudia. E buon compleanno.»
 
 
 
****
 
 
 
Harry sospirò; Claudia sarebbe arrivata a momenti e non aveva la minima idea di come sarebbe potuta andare a finire la serata. Un po’ aveva paura dell’esito dell’incontro tra lei e i suoi amici. Ma come avrebbe potuto dire di no a Louis? Era il suo migliore amico, e poi sembrava così entusiasta all’idea di conoscere la sua ragazza che non ce l’aveva proprio fatta a rifiutare.
Però non poteva negare che un pochino, in effetti, temesse quell’incontro. E se non fosse andato tutto per il verso giusto?
Si sforzò di non pensarci: alla fine, che motivo c’era perché le cose dovessero essere un disastro completo?
Senza che se lo aspettasse, il suono brusco del campanello interruppe i suoi pensieri e le sue domande.
«Hazza, vai tu?» sentì la voce di Louis dalla cucina, alla quale poi si aggiunse anche quella di Niall che disse:
«Un attimo! Se è la ragazza di Styles voglio vederla.»
Louis rise, sincero, ma non commentò. Niall lo raggiunse all’ingresso e si sistemò il colletto della camicia in un gesto deciso, poi disse:
«Forza amico. Apri.»
Lui lo squadrò. Ancora non riusciva a credere che sul serio Niall si fosse messo una camicia.
«Che c’è?» fece, guardandolo con quei suoi occhi azzurri e curiosi.
«Non riesco ancora a credere che tu stia indossando una camicia» disse, dando voce ai suoi pensieri.
Il biondo roteò gli occhi; era da almeno due ore che continuava a ripeterglielo.
«Dai, apri.»
E quando Harry aprì la porta, la sua ragazza sorrise, salutandolo con un allegro:
«Ehi Haz.»
«Ciao» la salutò lui sorridendo. Le diede un dolce bacio sulla guancia e la invitò ad entrare. «Ah, comunque lui è Niall.»
«Ciao» fece lei, con un sorriso cordiale; il ragazzo sollevò la mano in un cenno di saluto, impacciato, e quando Claudia percorse il corridoio, la seguì con lo sguardo per diversi secondi.
«Ehi Nialler» lo chiamò Harry sottovoce.
Lui si voltò.
«Dimmi.»
«No» disse, scuotendo la testa.
Il biondo rise, con quella sua risata potente e genuina che riempì la stanza.
«Certo amico, non mi sognerei mai di rubarti la ragazza» scherzò, mentre rideva.
«Bravo.»
E mentre si dirigevano in cucina Niall continuò a ridere, sotto lo sguardo severo di Harry.
  


So che sono in anticipo di due giorni, ma mi andava di aggiornare, per cui eccomi qui.
Non so voi, ma io mi sto affezionando a questi due sempre di più. Sono bellissimi, e anche se questo è solo un capitolo di passaggio, ogni volta che rileggo i loro momenti passati insieme sorrido come un'ebete. Bah, sarò scema io.
Spero che anche a voi continui a piacere tutto questo, davvero. Ci terrei anche a sapere cosa ne pensate di Louis e gli altri; mi sono affezionata tantissimo anche a loro(vorrei avere anche io degli amici così...).
Ora, come credete che andrà questa cena? Secondo voi Claudia verrà accolta dagli amici di Harry con entuisasmo  o risulterà un po' strana?
Sono davvero curiosa, come sempre, di leggere i vostri commenti.  E al solito, vi ringrazio tutti. So che sono ripetitiva, ma non posso fare a meno di farvi notare quanto tutto questo sia importante. Grazie mille davvero.
Al prossimo capitolo,
Stella cadente
  
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