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Autore: Letizia25    21/06/2015    2 recensioni
C'è Michael che riceve amore da chi crede di non volere.
E c'è Becky che nonostante tutto non versa mai una lacrima perché si vuole troppo bene.
C'è Lara che non riesce ad aprirsi abbastanza.
E c'è Ashton che si sente solo perché è anche troppo sincero.
C'è Nina che pensa troppo e che ogni tanto vorrebbe prendersi una pausa.
E c'è Luke che ha bisogno di qualcuno che riempia il suo vuoto.
C'è Calum che è troppo paziente per tante cose.
E c'è Karen che è la più testarda di tutti.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=y5HUGJ0iRm8
*
Sequel della mia One Shot Imprevedibile di cui consiglio la lettura.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A volte va così'
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6.
Musica

 

«Ragazzi, tenetevi pronti. Tra cinque minuti dovete andare.» li avvisa Nick gentilmente, facendo capolino dalla porta del backstage, separato dal resto del bar da pannelli di compensato dipinti di nero. Ashton ringrazia l’uomo con un mezzo sorriso e l’altro risponde nello stesso modo, prima di lasciare i ragazzi soli in quella piccola stanza.
Soli, ad affrontare la solita ansia da pre concerto. Soli, a cercare di riordinare le idee e di ricordare la scaletta, magari ripassando alcuni pezzi di qualche brano giusto per essere sicuri, mentre i Nickelback si fanno sentire da uno dei loro telefoni, come a voler dar loro la giusta carica per quella serata.
L’unico di loro che non è per niente tranquillo è Luke. Perché lui, non ha semplicemente quella che tutti chiamano “ansia da palcoscenico”, no. Lui ne ha terrore. Un terrore che ogni volta lo prende tutto, dalla punta dei piedi fino a quella dei capelli, rendendolo teso peggio di una corda di violino. Così teso e così nervoso, che nessuno riesce a calmarlo fino a che non è sceso dal palco. Nessuno a parte Nina, che tuttavia non si è ancora fatta vedere, probabilmente perché è con le altre.
Luke sospira e cerca di calmarsi. Ha un concerto a cui pensare, eppure il pensiero della sua amica in un angolo della sua mente che si fa sentire prepotentemente lo disturba, lo deconcentra un po’ da quella serata veramente importante per ognuno di loro.
«Ehi Hemmo, riprenditi! Nina sarà qui a momenti, sai che non è mai puntuale.» gli dice Calum, sinceramente divertito dall’ansia che prende il suo migliore amico e che non lo fa ragionare fino a che Nina non arriva.
E Calum sorride, nel vedere il viso del biondo rilassarsi un poco. Gliel’ha ripetuto tante di quelle volte – a Luke – che lui e la castana sono fatti per stare insieme, senza ombra di dubbio. Pure Ashton e Michael sono d’accordo con lui. Ma il biondo continua sempre a negare l’evidenza.
«È la mia migliore amica da tutta un vita. Sarebbe come stare con mia sorella.» si ritrova sempre a dire, senza riuscire tuttavia a convincere i suoi migliori amici che lo conoscono meglio delle loro tasche.
«Ben fatto Cal.» gli sussurra Ashton alle orecchie, con il sorriso sulle labbra. Perché il riccio proprio non capisce il perché il biondo si comporti così. Cavolo, è evidente che tra quei due c’è una chimica che moltissime altre persone – lui compreso – si sognano di avere con qualcuno. Eppure Luke non vuole capire.
«Giuro che prima o poi glielo faccio capire a suon di chitarrate in testa.» si intromette Michael, serio come non mai. Perché lui conosce Luke meglio di tutti – e pure Calum ed Ashton lo sanno bene. Lo conosce così bene e sa che ha paura – benché il biondo non gli abbia mai detto niente. Lo vede da come guarda Nina, da come la tocca, da come le parla. Ha paura di rovinare tutto. Ma questo Michael non può permetterlo, né a lui né a lei. Perché quei due sono sulla stessa barca e devono capire che c’è molto di più tra loro.
«Non credo che risolverebbe la situazione, sai?» commenta divertito Ashton, facendo ridere gli altri due.
«Devono capirlo da soli.»
È l’ultima cosa che si dicono prima che Nick li chiami sul palco. E loro quattro salgono, i loro strumenti ed i loro cuori in mano, pronti a dare il meglio, pronti a rendere quella serata meravigliosa.
Ed è proprio mentre i primi accordi di Out of my limit iniziano a farsi sentire tra quelle mura, mentre gli occhi di tutti sono puntati su quei quattro ragazzi che hanno già conquistato parecchia parte del pubblico, mentre l’ansia si trasforma in adrenalina, che Luke vede Nina, esattamente davanti a lui.
Si sorridono complici. E poi va tutto in discesa.

«Ma dove diamine è finita Nina?» chiede Karen alle altre, non sapendo più che cosa fare per rintracciare la loro amica. Ha provato a chiamarla più volte, ad inviarle messaggi su messaggi, ma l’altra non ha mai risposto. E adesso Karen sta iniziando a preoccuparsi sul serio. Perché che Nina fosse una ritardataria cronica si sapeva da sempre, ma che si perdesse il concerto dei ragazzi era qualcosa di impossibile a cui pensare. Soprattutto, non quella sera, in cui erano tutti insieme a condividere qualcosa di così unico.
E sospira, Karen, anche perché a breve rivedrà Calum, e non crede di essere abbastanza pronta per poter rivivere le emozioni della sera precedente. Emozioni che già un po’ conosce ma che non vuole che arrivino in superficie, per nessun motivo al mondo.
«Dai, sono sicura che arriverà, non preoccuparti.» cerca di rassicurarla Becky, benché pure lei sia un po’ preoccupata. Perché sta iniziando a capire cosa leghi Nina e Luke. E ha la netta sensazione che il biondo abbia bisogno della sua migliore amica adesso più che delle altre volte. Spera solo che arrivi in tempo, per dare una mano a Luke come solo lei riesce a fare.
Ed è preoccupata, Becky, pure per il fatto che Michael è lì, a pochi passi da lei, pronto per suonare e per far sentire tutto quel che ha dentro, sfogandosi con il suo modo di suonare la chitarra che è la cosa più bella e più emozionante del mondo. O almeno, la bionda pensa così.
«Non si perderebbe il concerto per niente al mondo.» aggiunge Lara sorridente e sicura come mai prima di quella sera non era mai stata. Una sicurezza che deriva dal fatto che la sua migliore amica arriverà a momenti, come suo solito, riuscendo a far tornare al loro posto i pezzi di Luke che se ne sono andati a causa dell’ansia, e dal fatto che sta per rivedere Ashton. E questo non potrebbe renderla più felice di così.
Ed è proprio quando Karen sospira, preoccupata come non mai, che due occhi grigi le si parano davanti, facendole prendere un colpo per la sorpresa.
«Ciao!» esclama Nina con il solito tono allegro, prima di salutare le amiche con un abbraccio veloce.
«Dov’eri finita?» chiede poi Becky, curiosa.
«Traffico su Oxford Street.» spiega velocemente l’altra, che ripensa a quante volte abbia imprecato in silenzio durante il viaggio in taxi per arrivare lì in tempo.
«Fortuna che sono arrivata.» aggiunge, avvicinandosi con le sue amiche al palco, riuscendo a trovare posto proprio nelle file davanti, pronta per lasciarsi travolgere dalla musica dei suoi migliori amici. E dalla voce di Luke, che sembra quasi riuscire a leggere ogni suo più piccolo segreto, lasciandola nuda di ogni cosa.
E sospira, mentre le luci del locale si abbassano, mentre sente qualcuno salire sul palco, mentre il batticuore si fa sempre più forte secondo dopo secondo, che lo vede. Vede Luke, bellissimo come sempre, come un angelo, con la chitarra in mano, con gli occhi che non capiscono di preciso dove guardare per non farsi prendere dall’ansia. Occhi che, alla fine, vanno a posarsi su di lei, aprendole il cuore per far entrare qualcosa di meraviglioso e di unico, esattamente come quello strano sentimento che li lega, anche se nessuno dei due abbia la benché minima intenzione di ammetterlo.
Gli sorride, sperando di aiutarlo in qualche modo. Lui le sorride di rimando. E poi è tutta un’altra cosa.
 
Lara sta aspettando che tutti gli altri arrivino. Karen è andata un attimo alla toilette; Becky è dovuta uscire perché non si sentiva bene e Nina è sparita in mezzo alla folla come suo solito, trascinata dalla sua immensa voglia di divertirsi e di non pensare assolutamente a niente.
Sospira e si sistema meglio la passata che ha in testa e si guarda attorno, ma non c’è ombra neppure dei ragazzi, da nessuna parte. Sembra quasi che tutti si siano volatilizzati in un batter d’occhio, lasciandola sola a pensare e a ricordare, ogni cosa.
Ma lei, lei odia ricordare, odia dover aver qualcosa per la testa che possa riportarla a quel che prima c’era e adesso non c’è più, quel qualcosa che le ha procurato una ferita profonda, una ferita che non è ancora guarita, nonostante siano passati anni da quando è successo tutto quel casino.
Ed è per questo che cerca tra la folla. Cerca quegli occhi così luminosi, intensi e vivi che non riescono ad andar via dalla sua testa e dal suo cuore. Occhi bellissimi che mettono a tacere e allo stesso tempo aumentano tutte quelle paure che non l’hanno mai abbandonata in quegli anni. Uno sguardo dolce che riesce a farla stare meglio in un modo che la rossa mai avrebbe creduto possibile.
«Oh mio Dio.» esclama Lara non appena vede Ashton le si avvicina per stringerla in un abbraccio caldo e bellissimo, da lasciarla completamente senza parole, senza fiato, con solo il cuore che non smette di battere.
«“Oh mio Dio” cosa?» chiede lui divertito e felice. Perché ancora Ashton non riesce a credere che Lara sia lì, che l’abbia visto, che abbia cantato le loro canzoni, che abbia fatto parte di quella serata magica che chiunque potrebbe definire perfetta, sotto ogni punto di vista.
«Siete stati pazzeschi!» continua la rossa, facendo incontrare i loro sguardi e facendo sorridere entrambi, mentre un calore dolce e familiare si fa strada dentro di loro a causa delle loro mani che si stanno stringendo con sempre più forza e dolcezza, guidate da un sentimento che non è ancora ben chiaro ma che ad entrambi piace e li spaventa allo stesso tempo.
«Grazie!» risponde il riccio, con lo stesso entusiasmo della rossa, prima di abbracciarla di nuovo, prima di tenerla stretta a sé come se fosse l’ultima volta che la vede anche se sa che non è così. Solo, ha bisogno di conferme, Ashton, ha bisogno di sentirla vicina per capire così tante di quelle cose che ancora non hanno una risposta. Ha bisogno soprattutto perché solo con Lara non si sente solo. Anzi, sembra proprio che la rossa riesca a mettere un punto alla sua solitudine, quasi voglia mandarla via in ogni modo, pur di fargli tornare il sorriso sulle labbra.
Perché alla fine, il problema di Ashton è tutto lì: è sincero, sempre e comunque, in ogni situazione. Solo che quella sua sincerità lo ha portato ad essere solo, perché alle persone non piace sentirsi dire come stanno davvero le cose, perché semplicemente fa più comodo restare nel proprio mondo fatto di sogni e di illusioni, che centrano in pieno le proprie aspettative, senza pensare a cosa ci sia davvero al di là dell’immaginazione, senza pensare a com’è sul serio la vita vera.
Poi però è arrivata Lara, inattesa, imprevedibile e bellissima in tutto e per tutto, specialmente per i suoi difetti, che poi per Ashton difetti non sono, ma va bene lo stesso. Va bene ad entrambi di volersi così, in un modo che ancora non capiscono e in cui comunque stanno iniziando a sentirsi dannatamente bene, ogni secondo meglio del precedente.
«Io…» inizia a parlare lui. Poi però si ferma, perché forse quelle non son le parole giuste, non ancora per il momento. Non vuole dichiararsi a Lara, non è neppure sicuro al cento per cento dei suoi sentimenti! No, soltanto lui… Vorrebbe…
«Tu?» lo incita lei, curiosa, quasi sapesse leggergli la mente.
Ashton sospira lievemente, mentre il cuore inizia a battergli forte per la cosa che ha intenzione di fare. Non risponde, non ancora. Semplicemente, lascia che siano i sentimenti a parlare per lui e a guidare le sue azioni.
Ed è un attimo, prima che le labbra morbide di lui entrino a contatto con la pelle liscia e fresca della guancia di lei, scatenando dentro ai loro cuori qualcosa che può ben essere interpretato come una tempesta, piena di lampi, di rumori, di tuoni, di vento. È come se quel gesto in un istante abbia sconvolto tutto, in un modo che ad entrambi piace, piace da impazzire nonostante tutto.
«Sono felice che tu sia qui. Davvero.»
E lo sono entrambi. Sono felici tutti e due della scelta della rossa di andare a vederli, di accettare con cuore sincero – e forse con qualcosa in più – la proposta di Ashton della sera precedente. Sono felici di riuscire a trovarsi nell’altro, ogni volta sempre più profondamente della precedente, quasi ci fosse un meccanismo che li forza a stare insieme, ogni volta che ne hanno l’opportunità.
E loro due, quelle opportunità non le saltano mai, neppure una, cercano anzi di coglierne il più possibile, pur di conoscersi, pur di trovarsi, pur di trovare insieme tutte quelle risposte di cui hanno assoluto bisogno per capire tutte quelle cose che servono prima di agire sul serio.
 
Luke ancora non riesce a capire perché non riesce a togliersi dalla testa Nina e ogni cosa a lei connessa. Non ha fatto altro che pensare a lei, per tutta la durata dell’esibizione. Aveva quegli occhi grigi e grandi davanti a sé e non era riuscito a staccarsene, neppure per un attimo. Ed era stato proprio grazie a quegli occhi e a quel sorriso se alla fine era riuscito a superare la sua preoccupazione e si era lasciato andare. Era grazie a Nina se alla fine era andato tutto bene.
Ed ora eccolo lì, solo, alla ricerca della castana che sembra essersi volatilizzata tra la folla che adesso sta ballando a ritmo di una canzone house che lui non conosce. Vorrebbe solo passare un po’ di tempo insieme a lei, perché a conti fatti quella settimana hanno avuto qualche minuto solo per loro solo quando lei si era rintanata sul tetto di casa Clifford.
Vorrebbe stringerla forte e chiacchierare con lei, come loro solito. Vorrebbe buttar fuori l’adrenalina che ancora gli circola nelle vene. Vorrebbe solo potersi perdere in quello sguardo timido e bellissimo. Uno sguardo che riesce a riempire ogni suo spazio vuoto.
Perché lui ancora non riesce a capire il perché si senta così, senza niente dentro. In fondo, la vita gli ha dato tutto quello di cui necessitava: una bella famiglia numerosa, una bella casa, degli amici pazzeschi, una passione per cui vorrebbe seriamente vivere.
Eppure… Nessuna di queste cose lo fa sentire completa come solo Nina riesce a fare. Se non ci fosse lei nella sua vita, niente avrebbe senso. E Luke sa che non è solo una frase detta così, per circostanza. È vera, la sente dentro aggrappata ad ogni sua cellula, pur di dimostragli quanto lui necessiti di quella ragazza per stare bene, bene davvero. Perché sul serio lui senza Nina si sente perso, si sente senza una meta, non avrebbe alcuna idea di dove andare se lei non ci fosse. Ed è per questo che non vuole perdere lei, non vuole perdere la sua migliore amica per nessuna ragione al mondo. Perché ha bisogno di lei più di quanto voglia ammettere, a se stesso e agli altri.
È per questo la cerca per il salone, tra i volti di persone che non conosce. La cerca con ansia, perché non riesce a trovarla. Volta lo sguardo da una parte all’altra del locale, senza successo. E fa per tornare dagli altri, quando un paio di occhi grigi nel bel mezzo della sala non catturano i suoi.
Allora lui si volta, sicuro di chi c’è davanti a lui. E la vede, vede Nina lì in mezzo a tutti che balla e si diverte come suo solito, con il sorriso sulle labbra e con gli occhi che brillano così tanto da sembrare stelle. Poi però si ferma.
Perché Nina sta ballando con un ragazzo che Luke non ha mai visto prima. Un ragazzo che non è lui e che sta toccando Nina in un modo che al biondo non piace per niente. E la cosa che gli fa più rabbia di tutte non è il fatto che ci sia quel ragazzo che va dietro alla sua migliore amica, no. La cosa che lo fa infuriare e allo stesso tempo morire di gelosia è il fatto che Nina lo sta lasciando libero di fare quel che vuole con lei, senza che lei ribatta o cerchi di andarsene.
E l’unica cosa che a Luke rimane da fare è chiedersi Perché? Perché non è lui quel ragazzo che adesso la sta guardando negli occhi? Perché non sono sue quelle mani che stanno accarezzando quel corpo pazzesco? perchè non sono i suoi occhi a perdersi in quelli grigi di lei?
Non ne ha idea, Luke. Non ha la più pallida idea di cosa fare, mente il suo cuore pian piano si sgretola sotto il peso di quella verità che inizia a far male, male sul serio: Nina non lo vuole, Nina non potrebbe mai vederlo come qualcosa di più, tra loro non potrà mai esserci niente. E questo, Luke lo sapeva già da tempo, ma la verità fa più male dell’immaginazione.
E lui non ha alcuna voglia di stare lì un minuto di più. Per questo se ne va, passando proprio vicino alla sua migliore amica, che gli lancia uno sguardo interrogativo che non riceve risposta, dato che lui ormai ha appena varcato la porta d’ingresso per uscire da lì.
E Nina resta lì, immobile, senza riuscire a collegare tutti i pezzi che le servono per capire quel che sta succedendo. Perché quella sera, mentre i ragazzi suonavano, si è ritrovata a pensare spesso al fatto che se Luke non le piacesse così tanto, le cose sarebbero ben diverse. Vorrebbe toglierselo dalla testa e dal cuore, perché tanto sa che i suoi sentimenti non avranno mai una risposta da parte del suo migliore amico. Ecco perché ha iniziato a ballare con quel ragazzo di cui tuttavia non riesce a ricordare il nome.
Vuole dimenticare Luke. O almeno, vorrebbe poterlo fare, ma tanto sa che sarà tutta fatica sprecata, perché i suoi sentimento verso di lui sono troppo profondi, troppo radicati in lei perché possano venir estirpati in modo semplice. Ed è questo il problema più grande.
E adesso, gli occhi stanchi e feriti del biondo non fanno altro che rimbalzarle nella testa, perché non aveva mai visto Luke in condizioni simili prima di quella sera. E davvero non ha la benché minima idea di cosa fare per poterlo aiutare, soprattutto quando vorrebbe solo dimenticarsi di lui. Per questo cerca di non pensare più a niente e continua a ballare, mentre il pensiero di Luke nel suo cuore continua a farle un po’ male.
 
Karen si è appena poggiata con la schiena al muro, non lontano dalla porta della toilette, da cui può ben notare quante ragazze prima di lei ne abbiano un assoluto bisogno.
Solo che la mora si trova lì per tutt’altro motivo: sta cercando di evitare Calum, in ogni modo possibile. Cerca di non stargli vicino per evitare di affondare di nuovo, perché quella è proprio l’ultima cosa che vuole fare, perché Karen non vuole cadere, non un’altra volta dopo tutto quello che ha dovuto passare. Non è ancora pronta a buttarsi, perché non ha la minima idea di quello che potrebbe trovare con Calum.
E il problema è che a lei, il moro piace, davvero tanto, in un modo che non avrebbe mai creduto possibile.
Solo che… Lei vorrebbe che tutti quei sentimenti verso quel ragazzo sparissero, lasciandola libera da preoccupazioni che sa di non essere in grado di abbattere.
Eppure… Allo stesso tempo vorrebbe che Calum la salvasse, che le facesse cambiare idea in un modo o nell’altro, che le facesse di nuovo credere in quello strano qualcosa che è l’amore.
Perché ormai, Karen, all’amore non ci crede più. Ne ha abbastanza dopo Nate, dopo che lui l’aveva solo usata per puro soddisfacimento personale, come un oggetto, per poi mandarla in un angolo e non utilizzarla più perché semplicemente se ne era stufato. E il problema è che la storia con Nate era andata avanti per più di un anno, perché lei non riusciva a staccarsi da lui, non riusciva o non voleva vedere quanto male si stesse facendo da sola, fino a che non era stato Nate stesso a farle capire tutto in una sola volta, spezzandole il cuore in un modo quasi irreparabile.
E ora lei è lì, da sola, a cercare di difendersi in ogni modo possibile da quei sentimenti che non crede di poter affrontare, perché non si sente ancora pronta. Dopotutto, le ferite d’amore sono quelle più dolorose di tutte, quelle che necessitano di molto più tempo per guarire anche se poi non spariranno mai del tutto.
Vorrebbe solo non avere quel problema, Karen. Perché Calum le piace davvero, come mai nessuno. Le piace più di Nate. E la cosa la preoccupa molto più di quanto vorrebbe ammettere, perché non sa se considerarla come un buon segno oppure no.
Vorrebbe semplicemente essere libera da tutte quelle catene che la imprigionano.
Catene che Calum ha visto bene, dentro a quegli occhi scuri. Catene che tengono prigioniero il cuore della ragazza che sta osservando da una decina di minuti buoni. Catene che impediscono ai sentimenti di entrambi di farsi vivi, di farsi spazio tra loro due. Catene che Calum vorrebbe spezzare una volta per tutte, perché non sopporta vedere Karen in quelle condizioni.
Lei, che è bellissima quando si sente libera di poter sorridere, quando lo guarda in quel modo intenso che riesce ad ammutolirlo nella frazione di un secondo, quando lo lascia entrare nella sua vita quelle poche volte che stanno aumentando lentamente.
Vorrebbe aiutarla, Calum, vorrebbe aiutarla davvero. E vorrebbe pure mettere a tacere quel ruggito che gli prende il petto, ogni volta che pensa a lei. Vorrebbe sfogare quello strano sentimento che prova per la mora, troppo profondo per essere relegato in un angolo per non pensarci più.
Perché lui non è così. Perché un sentimento così forte, intenso e vero lui non l’aveva mai provato per nessuno prima di Karen. E sa che questo dovrebbe bastargli a sufficienza per  fare quel piccolo grande passo di cui però si ritrova ad avere una paura immensa, insensata.
Sospira e si passa la mano tra i capelli corvini, cercando la soluzione migliore per tutto, almeno per quella sera. E intanto torna ad osservare attentamente Karen – con indosso quel suo vestito blu elettrico che risalta il colore intenso dei suoi occhi grandi – lontana da lui solo una ventina di passi, sufficienti per far notare a Calum lo sguardo perso, triste, affranto della mora. Uno sguardo che lancia un urlo disperato di aiuto per uscire da quella prigione che Karen si è creata da sola attorno al cuore.
E allora decide, Calum. Decide di agire, anche se non sa se sia la cosa giusta da fare.
Decide e si avvicina a Karen. Percorre quei venti passi che li dividono nella frazione di un secondo, con le mani ed il cuore che tremano per l’emozione, con il cuore che non riesce a smettere di battere, con una sola idea in testa. Un’idea che spera possa funzionare.
Lei lo vede avvicinarsi, non gli ha staccato gli occhi di dosso da quando i loro sguardi si sono incontrati facendola rabbrividire nella frazione di un secondo. Lo osserva e non sa che cosa voglia fare quando ormai tra di loro c’è solo mezzo centimetro.
Karen sa solo che il cuore sta continuando a batterle quasi fosse un cavallo impazzito. Sa che quei brividi che sente sulla pelle non sono dovuti solo al muro freddo in contatto col suo corpo. Sa che quella strana sensazione che prova dentro al petto nasconde molto altro, un qualcosa che ancora deve definirsi un po’ meglio, ma che la rende libera, in un modo che non riesce a spiegarsi.
I loro occhi si incontrano ancora, mentre le loro guance si tingono lievemente di rosso, ed è un attimo.
Poi le loro labbra si toccano.
Si toccano, si sfiorano dolci, si accarezzano lente, spinte da una necessità che nasce dall’angolo più profondo dei loro cuori e che doveva trovare uno sfogo, un appiglio, il prima possibile. Si completano, in un modo che li lascia completamente sconvolti.
Si baciano, Calum e Karen.
apparentemente va bene così.
 
Becky si stringe un po’ di più il giacchetto di pelle addosso per riscaldarsi. Benché siano a maggio, lì a Londra non fa poi così tanto caldo, soprattutto la sera. E sospira stanca mentre si passa una mano sugli occhi sempre privi di trucco, cercando di rimanere con gli occhi aperti. La sera precedente non aveva dormito poi così tanto, preda dell’ansia natale dentro al cuore al pensiero di poter vedere Michael suonare dal vivo ancora una volta. E ora le ore di sonno che mancano stanno iniziando a farsi sentire in maniera prepotente.
Sospira nuovamente e dà un’occhiata al telefono per controllare l’ora. Tra pochi minuti dovrà rientrare, anche se stare lì fuori non le dispiace. In fondo è uscita perché aveva bisogno di rinfrescarsi, dato che in quel salone stava diventando troppo caldo per lei.
Alza gli occhi chiari al cielo, e si perde nel vedere quelle poche stelle che riescono a brillare più delle altre.
E si ritrova a pensare a due occhi verdi così chiari da sembrare trasparenti che non si sono staccati da lei neppure per un secondo quella sera. Gli occhi di Michael hanno sempre cercato i suoi, per tutta la durata del concerto, come quelli blu di lei. E la bionda adesso non sa più che cosa pensare, soprattutto perché non riesce a capire il comportamento di Michael nei suoi confronti. Prima la tratta male, poi cambia atteggiamento.
E, sinceramente, Becky non ha mai sopportato chi gioca con lei. E proprio non vorrebbe scoprire che pure il ragazzo dei capelli colorati sta facendo di tutto solo per divertirsi con lei. Lei che è stufa di quei sentimenti a senso unico, a cui tuttavia non riesce a rinunciare neppure volendo.
Si passa stancamente una mano sul viso e torna ad osservare l’ora, quando all’improvviso due mani si posano ai lati della sua testa, facendole alzare bruscamente gli occhi per la sorpresa.
E il fatto che non abbia mai visto in vita sua il ragazzo davanti a lei, la preoccupa ancora di più. Soprattutto quando lui inizia a parlare, e un forte odore di alcol le arriva al naso, facendola inorridire e facendola immobilizzare sul posto, per un’ansia, un terrore tenue e sordo che prima di allora non aveva mai provato.
«Ehi, bella bambolina. Ti andrebbe di divertirti un po’ con me?» chiede il ragazzo, con un sorriso sulle labbra. Un sorriso da ubriaco. Un sorriso che a Becky mette solo ancora più paura e le fa battere fortissimo il cuore, mentre cerca di allontanarsi da quello sconosciuto.
«No, no, bella bambolina, tu resti qui.» continua lui, la voce un po’ più dura e lo sguardo che dimostra ogni sua più sporca intenzione.
E Becky vorrebbe urlare, vorrebbe scappare, vorrebbe tornare al sicuro dai suoi amici, perché ha paura, ha paura da morire a restare lì. Ha paura mentre le mani del giovane iniziano a toccarla, sulle braccia, sul viso, sul collo, andando a tastare persino sotto la maglia in punti in cui nessuno era mai arrivato prima.
Lei prova a liberarsi, prova a togliersi di dosso quelle mani che la fanno sentire sporca, prova a andare via,  mentre sente gli occhi iniziare a farsi lucidi per la paura che lentamente sta prendendo sempre più campo dentro di lei, mentre sente il respiro farsi sempre più veloce nel suo petto. Ma è tutto inutile, quel ragazzo è indubbiamente più forte di lei in ogni senso anche se è ubriaco.
Ed è mentre crede che non ci sia più nulla da fare, mentre inizia a sperare che quel sogno orribile finisca il prima possibile, che ad un tratto il corpo dello sconosciuto viene strappato di dosso dal suo, lasciandola finalmente libera di tornare a respirare, almeno un po’. Lasciandola libera di accasciarsi a terra, intontita, tanto da non riuscire a percepire quel che sta accadendo attorno a lei. La schiena al muro, il corpo ed il cuore che tremano ancora troppo per lo spavento, e le lacrime che iniziano a rigarle silenziosamente le guance e che lei non ha alcuna forza di fermare.
«E tu chi cazzo sei?» sbraita il ragazzo più grande, la voce palesemente impastata e gli occhi appannati.
«Sono il suo ragazzo. E guai a te se la tocchi un’altra volta.»
E Becky, a sentire quella voce, quel tono sicuro e deciso che solo un ragazzo che ormai le intasa cuore e testa, si sente morire. Dalla vergogna di essere stata vista in quelle condizioni, dalla vergogna di essere stata vista come la ragazza debole che non è mai stata, dalla vergogna per tutto quel che stava succedendo prima che arrivasse.
Intanto lo sconosciuto se ne va, borbottando qualcosa ed offendendo Michael. Ma lui non ci dà alcun peso.
Perché era uscito per trovare lei, per trovare Becky, dato che poi non era riuscita a vederla tra la folla che riempiva il locale. Doveva trovarla dopo l’esibizione, aveva un bisogno indescrivibile di accertarsi che le sensazioni che aveva provato quando i loro occhi si erano trovati non erano solo un’illusione.
E adesso, a vederla così, spaventata, lo sguardo basso, i singhiozzi trattenuti senza successo, il corpo che ancora trema, si maledice. Si maledice per non essere arrivato prima, per non averla trovata subito, per aver lasciato che quel ragazzo le facesse quel poco sufficiente a farla stare malissimo.
«Becky?» la chiama avvicinandosi a lei, preoccupato da morire per quella ragazza che gli sta sconvolgendo la vita senza che lui possa farci qualcosa, senza che lui riesca a tenerla lontana. Perché forse non vuole che lei lo sia. Perché forse vuole averla vicina, anche se non sa spiegarsi il perché.
La ragazza non risponde, non fa alcun cenno, e continua a piangere in silenzio, mentre la vergogna aumenta di secondo in secondo, soprattutto quando le mani di Michael vanno a prendere delicatamente le sue per accarezzarle un po’, cercando di calmarla in qualche modo.
«Becky, guardami.» le dice ancora, con pazienza, ottenendo alla fine quello che voleva.
E non appena gli occhi blu della ragazza incontrano i suoi, lei si libera in un pianto disperato, pieno di quella paura che aveva accumulato in pochissimo tempo.
Michael non ci pensa un istante. E la abbraccia. La abbraccia forte, la tiene stretta, non la fa cadere, non la andare in pezzi anche se lei lo vorrebbe. Semplicemente, la culla, la tiene al sicuro, vicino al suo cuore. Cerca di farle dimenticare quello che è successo e che non avrebbe voluto le accadesse, mai.
Becky sospira e piange, piange forte. Non capisce più niente. Non capisce Michael, che prima non la considera e poi viene in suo aiuto. Non capisce neppure se stessa. Perché non ha mai pianto in vita sua, per nessuna cosa. E adesso vorrebbe solo scomparire del tutto, pur di non rivivere qualcosa di simile, anche se stare tra le braccia di Michael è la cosa più bella del mondo.
«Michael?»
«Sì?»
«Questa cosa può rimanere tra noi?»
«Tranquilla, sarà il nostro segreto.»





Letizia
Ciao tesori miei! <3 Scusate, scusatemi davvero tanto per questo mega ritardo! Non mi era mai capitata una cosa simile, quindi mi scuso il doppio (e forse sarebbe meglio anche il triplo) delle volte. Scusate, scusate davvero tanto!
Il problema è che io dal 3 di giugno ho lo stage la mattina, poi il pomeriggio cerco di mettermi in pari alle storie che ho arretrate e scrivo. Solo che non avevo ancora iniziato questo capitolo.
L'ho appena finito, quindi scusatemi per eventuali errori.
Che poi, che capitolo bomba è questo (e pure lungo da far paura, +5 mila parole! o.O).

Lara e Ash che sono sempre kjasdbfjafkla.
Luke geloso di Nina (e vedrete poi, dehehe).
Calum e Karen... MAMMA MIA, QUESTI DUE SI SONO BACIATI!!!! Ma non aspettatevi calma piatta, non con me u.u
E poi la nostra piccola Becky *^*. Piccolina, mi è dispiaciuto da morire farle accadere quella cosa (che poi non so nemmeno se sono riuscita a renderla al meglio :/). Ma è di vitale importanza, e già dal prossimo capitolo capirete perchè u.u
E forse è meglio se mi fermo qui per oggi. Ripeto solo gli aggiornamenti per tutto giugno (scusate, davvero, ho solo paura che possiate confondervi con tutte le storie che ho in corso):

- ogni lunedì e giovedì (aka, DUE VOLTE A SETTIMANA) aggiornerò Insegnami a vivere.
- ogni mercoledì aggiornerò Links.

- ogni giovedì aggiorno pure Inatteso.
- sabato prossimo ci sarà l'ultimo capitolo di The only reason e domenica prossima l'ultimo di Give me love and fill me in!!! Piango male :(. 
Spero di essere puntuale la prossima settimana, scusate ancora! <3

Grazie per ogni cosa, sul serio, per ogni cosa: per recensioni, per preferiti | ricordati | seguiti, siete meravigliosi ed io vi voglio troppo bene, vi amo troppo! Siete fantastici! <3
A presto, un bacione ed un abbraccio grandissimo, Letizia <3
   
 
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