Ciao Freddie. 
Come te la passi lassù? Noi quaggiù stiamo.. Abbastanza bene. O perlomeno.. Gli altri stanno bene, e se stanno male non lo danno a vedere, ma io.. Piango ogni giorno, Fred. Ecco, l'ho detto.  Ho fatto esattamente quello che tu non volevi che io facessi. Avevamo fatto un giuramento, ricordi? Se uno dei due dovesse morire prima dell'altro bisogna andare avanti, lasciare il passato alle spalle e pensare solo alle cose belle. Io ho rotto il giuramento, Freddie. Piango ogni giorno, non riesco a guardarmi allo specchio. L'unico dettaglio che mi riporta alla realtà, che mi dice che non sei tu, è la mancanza del mio orecchio sinistro.

"Come ti senti, Georgie?" domandò Fred con un mezzo sorriso. Il gemello aprì leggermente gli occhi, dischiuse la bocca e bisbigliò:"Romano."

Mi mancano quei bei tempi dove eravamo ancora insieme. Perché il destino ci ha fatto questo? Perché ci ha divisi?

George arrivò di corsa ed entrò in sala Grande. Fece vagare lo sguardo a destra e a sinistra per scorgere i suoi genitori, i suoi amici ma soprattutto suo fratello. Il suo adorato compagno di scherzi. Il suo fidato amico che era lì steso, su una barella improvvisata. Steso, inerme, pallido e senza vita. Solo i capelli rossi davano colore a quella visione. Crollò in ginocchio, vicino a Molly che gli stava accarezzando i capelli. "No." disse tra le lacrime. un nodo gli si formò in gola. "È.." non ebbe il coraggio di finire la frase.  Per tutta risposta sua madre annuì. 

Quello fu il peggior giorno della mia vita. Quando Harry uccise Voldemort io sorrisi. Un sorriso debole e fragile, perché mio fratello era stato vendicato.
Con la speranza che io un giorno possa rivederti,
Georgie