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Autore: Anonymous writer    26/06/2015    1 recensioni
- Semplicemente, ha bisogno di una come me.- si voltarono tutti simultaneamente, ma Steve la vide per prima. Senza rendersene conto fece un passo avanti verso la rossa. Natasha era tornata, i suoi capelli erano più lunghi e lei era più magra, ma il sorriso sghembo e malizioso era sempre lo stesso.
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(Tratto direttamente dal primo capitolo.)
Gli Avengers, tra vecchi e nuovi elementi. Tanto amore, sofferenza, guerra e vendetta.
I personaggi saranno il più possibile attinenti, all'inizio, poi li vedremo cambiare segnati da troppe cicatrici.
Buona lettura, e lasciate una recensione!! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2
 

 

Steve finì gli allenamenti e si andò a fare una doccia, mentre Wanda e Sam preparavano il pranzo per tutti. Nonostante avessero due cuochi a diposizione e la mensa dei militari, preferivano magiare insieme e cucinare da soli. Il capitano indossò dei vestiti puliti e, in corridoio, bussò alla porta di Natasha, curioso di sapere cosa non andasse e come fosse andata la missione. Tuttavia, non ci fu nessuna risposta, il che gli fece capire che lei era ancora in riunione con Fury. Da quando lo S.H.I.E.L.D. era caduto, si era stabilito di non avere più segreti. Il che gli diede il coraggio di salire sull’ascensore e di raggiungere l’ultimo piano. Prima ancora che le porte si aprissero, sentì Natasha urlare:- … perché non erano i piani!-
Ma il “diin” dell’ascensore la fece fermare e lei e Fury si voltarono verso Steve, che noncurante di tutto entrò nell’attico. C’era anche Maria Hill, seduta in disparte e salutò il capitano con un cenno del capo.
- Che succede?- chiese Capitan America.
Natasha si voltò di nuovo e si avvicinò al finestrone, incrociando le braccia al petto. Nick sfoderò un sorriso a Steve e lo invitò a sedersi.
- Come vanno gli allenamenti? – gli chiese, sviando la domanda.
- Bene. Qui, come vanno le cose? –
- Alla grande! E Wanda come si comporta? E Visione? E’ un tipo strano…- disse Fury, sorridendo.
- Altri segreti, Nick, davvero? Che sta succedendo?- Steve indurì la voce.
Maria si alzò e congiunse le mani per poi aprirle in segno di resa.
- Avevamo detto niente segreti, giusto? Beh, seguimi. Ti mostro che stiamo combinando. –
Lo condusse attraverso la stanza, fino a un tavolo con tre computer, di cui uno acceso. Nel seguirla, Steve lanciò un’occhiata a Natasha e ne osservò per mezzo secondo il profilo. Era pensierosa.
Poi si sedette alla scrivania e osservò sullo schermo delle planimetrie.
- Il Triskelion?- lo riconobbe al volo.
- Guarda meglio.- consigliò la Hill, sorridendogli. Lui lo fece, e notò che qualcosa era diverso, c’erano campi interni all’edificio al posto degli uffici.
- Volete cambiare il Triskelion. – ipotizzò.
- Oh, no.- disse Fury, che si era versato da bere e lo aveva raggiunto – Questa è una copia, che sarà presto ultimata in Perù. Il vero Triskelion verrà completamente distrutto. –
- Capisco.- ora le cose riportavano: ecco la missione di Natasha.
- Romanoff ha coordinato le cose laggiù, questi giorni.- aggiunse la Hill. Steve voltò il busto per guardare l’amica ma era sparita, riuscì solo ad intercettare la sua figura chiudersi alle spalle la porta delle scale.
- Che le prende, perché prima urlava?-
- Diciamo che non ama il Perù.- rispose prontamente Fury.
- E perché?-
- Perché è lì che è stato avvistato Banner, recentemente.-
- E’ andata laggiù per lui? –
- Anche.- confermò la Hill, amaramente.
- Lo ha trovato?- Steve era triste per l’amica.
- No, si sposta in fretta. Il suo jet è ancora in modalità invisibile.- Fury sembrava arrabbiato.
- Quello che le serve è riprendere gli allenamenti normalmente.- quello della Hill sembrava un parere medico. Forse più un ordine. Steve annuì, si alzò e serrò le braccia al petto.
- Mi dispiace di essermela presa eccessivamente…-
- Ricorda che noi lavoriamo anche per te.- commentò Fury, in modo vago – Ora va’, hai un pranzo o sbaglio?-
 
 
 
In cucina, Natasha non c’era. Erano quasi tutti seduti, tranne Visione che non mangiava mai. Era seduto su una poltrona a leggere un libro. Wanda spinse telepaticamente una pentola di pasta sul tavolo, mentre continuava a lavorare ai fornelli. Sam prese la pentola e la posò, iniziando a fare i piatti, mentre punzecchiava James. Quest’ultimo invitò il capitano a sedersi, ma lui disse che prima avrebbe cercato Natasha. Quindi tornò in corridoio e la vide chiudere la sua porta, era cambiata e aveva legato i capelli rossi fuoco.
- Non vieni a pranzo?- le chiese, dimenticando tutto il resto, preoccupandosi di quanto ora le sembrasse magra.
- Vado a correre un po’.- rispose lei, girando sui tacchi e prendendo le scale. Lui attraversò tutto il corridoio, andando alla vetrata in fondo. Vi rimase finché non vide la Vedova attraversare il prato, fulminea. Correva davvero veloce, come se non facesse altro da sempre. Era aggraziata, e sembrava leggera come una piuma. In meno di un minuto si disperse nel bosco che delimitava il confine della base. Steve sbuffò e tornò in cucina.
- … non dico che non è buona…- Sam provava a difendersi da una Wanda davvero arrabbiata.
- La prossima volta cucini tu, allora!- la ragazza prese il suo piatto e se ne andò in fretta.
- Wanda!- la chiamò Steve, poi rivolse un’occhiataccia a Sam che, imbarazzato, iniziò a giustificarsi.
- Ci penso io.- il capitano uscì e seguì la ragazza. Al piano di sopra, la trovò che stava aprendo la porta della sua camera. La sbatté, senza percepire la presenza di Steve. Lui bussò un paio di volte e, annunciandosi, chiese di entrare. La maniglia si fece rossa e la porta si aprì da sola. Entrò e trovò la ragazzina seduta, a gambe incrociate , sul letto. Il piatto era poggiato sulla scrivania, ancora pieno.
- Posso sedermi?-
- Sì, certo. – rispose Wanda, poi lo guardò – Non sono arrabbiata, Steve. Non era necessario che venissi.-
- Volevo solo farmi una chiacchierata con te.- le sorrise – Allora, come va?-
- Tutto bene, davvero! Sto bene.- poi fece una pausa, guardandosi le mani chiare – Non capisco perché ti preoccupi sempre così tanto.-
- Perché so che si prova a perdere qualcuno, e voglio che tu sia sicura di stare bene.-
- Non intendevo questo. Tu ti preoccupi sempre delle persone in generale. –
- E’ questo che fa un Avenger. - poi le mise una mano sulla schiena – E’ quello che fai anche tu.-
- Sai, non mi sento un Avenger.- guardò avanti a sé – I miei poteri sono deboli, e non so combattere.-
- Non ancora, ma i tuoi poteri ti aiutano a compensare. Sei piccola, ma molto forte! –
- Shh! – gli fece lei, all’improvviso. Steve ritrasse la mano, non capendo.
- Dico sul serio… Hai fermato un treno in corsa e aiutato moltissimi innoc…-
- No, Steve, zitto! Lo senti?- Wanda si alzò in piedi – C’è qualcosa in arrivo.-
Lui la imitò e la inseguì fino al tetto, dal quale i due presero a scrutare il cielo. Wanda chiuse gli occhi, e quando li aprì indicò un punto indefinito.
- Ecco!-
In quel momento, un missile sfrecciò sopra le loro teste e atterrò nel prato retrostante.
- Cos’è?- chiese Steve, ma lei scosse la testa e allora il capitano ordinò – Andiamo a controllare.-
Scesero in fretta per le scale, ma Steve arrivò per prima sul posto. C’era una grande fumera, e gli altri Avengers erano già sul posto, insieme a Fury e alla Hill. Mancava Natasha, ma probabilmente era ancora a correre.
Dal fumo s’intravide una luce. Wanda arrivò e si fece largo per guardare meglio, ma il primo a realizzare di cosa si trattasse fu James.
- Tony!- esclamò, correndo a soccorrere l’amico.
- Stark?- chiese Steve allibito e s’addentrò nella nuvola per controllare. Tony era a terra, l’armatura semi distrutta e gli occhi chiusi. Maria Hill iniziò a fare la respirazione bocca a bocca, quando lo sentì ridere.
- Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato!- commentò Tony, riferendosi al bacio. Per tutta risposta, la Hill gli rifilò uno schiaffo.
- Cosa è successo?- Steve saltò i convenevoli. Lo aiutarono a liberarsi della armatura e ad alzarsi.
- Stavo venendo a trovarvi ragazzi. – iniziò lui -  Ma non pensavo aveste problemi con il vicinato.-
- Che vuol dire?- Fury lo incitò a continuare.
- L’HYDRA è qui, e non ha portato i pasticcini. Non so se ci capiamo. –
La Hill prese la radiolina che aveva appesa alla cintura e contattò tutti i militari della base.
- Prendete le armi. Pronti in tre minuti.-
- Non credo avremo tutto questo tempo. – disse Tony, amareggiato – Ma io prenderò la mia tutina di riserva. Sarà bene che anche voi vi prepariate.-
Allungò una mano verso l’edificio e in mezzo secondo fu di nuovo riarmato. Stessa cosa poté fare War Machine. Invece Falcon e Capitan America non avevano il tempo di entrare a prendere le ali e lo scudo.
- A voi ci penso io.- disse Visione, leggendogli le menti. In un baleno entrò nella struttura. Poco dopo si sentirono degli spari nel bosco, prima pochi e lontani. Poi sempre di più e più vicini. Visione atterrò accanto a loro e consegnò le armi prese. Appena Steve prese lo scudo, si voltò di nuovo. Natasha apparì dal bosco, sfrecciando come un fulmine nella loro direzione. Venne sfiorata da dei proiettili, e si riparò la testa più volte. Steve partì nella sua direzione appena la vide e, intercettandola, l’afferrò e la fece riparare dietro il suo scudo. La strinse a sé e sentì del sangue vicino al bacino.
- Sei ferita.- osservò, allarmato. Lei espirò, ridendo.
- Mi sembra il minimo, dato che ci sono più di cento uomini nel bosco.- i due si guardarono, mentre i proiettili rimbalzavano sullo scudo – E’ l’HYDRA, Steve. –
- Lo so, ci ha avvertiti Stark. –
- Tony è qui? Oh, deve essere quella meteora che ho visto sfrecciare nel cielo.- commentò lei.
- Sì, esattamente.- si stavano ancora guardando, stretti l’uno all’altra- Sei pronta?-
- Oh, per favore. Sono nata pronta.-gli sorrise. Si alzarono simultaneamente, ma mentre lui continuava a parare i proiettili lei raggiunse gli altri. Quando Natasha si voltò, realizzò che l’HYDRA era già fuori dal bosco. Gli Avengers erano insicuri sul da farsi, e così anche lo stesso Fury e la Hill.
- Rapporto, Romanoff.- chiese Nick, mentre Steve li raggiungeva.
- Circa cento uomini. Due bazuka, molte pistole e l’intenzione di ucciderci tutti.- disse lei, mentre un militare le metteva una garza attorno alla vita. Wanda guardò la ferita e deglutì forte. Così, Visione la rassicurò.
- Possiamo farcela.-
- Certo che sì.- rispose Fury e si allontanò per dare ordine ai militari – Hill, con me, coordina i cecchini. Romanoff e Rogers, a voi gli Avengers.-
- Tesoro – Natasha richiamò l’attenzione del giovane che la stava fasciando – stai facendo un disastro. Va’, ci penso io.-
Lui si scusò, imbarazzato e seguì la Hill.
- Dunque- iniziò la Vedova – Visone e War Machine in alto, destra e sinistra.-
- Sam, penserai al centro.- continuò Steve-  Distruggete i bazzuka, e gli armamenti pesanti.-
- Wanda, starai in campo con noi, te la senti?- chiese Natasha, tirandosi giù la maglia e prendendo da terra la sua attrezzatura. Si legò alla vita una cintura con i proiettili di riserva e caricò due pistole.
- Farò del mio meglio.- commentò la ragazzina incerta.
- Stark, stalle vicina. – ordinò Steve – Natasha, tu con me.-  
- Come obbiettare, o Capitano, mio Capitano.- tutti risero alla battuta di Stark, tranne Capitan America, che invece disse: - Siamo pronti.-
Wanda parò un proiettile dalla traiettoria di Sam.
- Lo siamo. – commentò Falcon, colpito dalla prontezza della ragazza.  

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Spazio autore: 
Grazie alle carissime lettrici\ carissimi lettori e alle recensioni!
Nuovo capitolo. Iniziano i veri problemi! 
Comunque spero di aggiornare presto... ma avendo la maturità sarà difficile!
  
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