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Autore: AlexVause    27/06/2015    2 recensioni
- Se qualcosa ti ferisce così tanto da farti male, ricorda che devi sempre alzarti e tornare a combattere per il tuo popolo. L’unico modo per poter andare avanti, è seppellire l’accaduto…anche se fosse così tremendo da non poter essere dimenticato.
La sua voce fece mancare un battito al mio cuore. Non sapevo se piangere o essere furiosa con lei.
Sentimenti contrastanti scaturivano dal mio animo.
- È proprio ciò che non ti aspetti che ti fa stare male.
Aggiunse poi con un tono che tradiva tristezza.
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Clexa
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 22

Lexa sembrò riflettere su qualcosa prima di muoversi velocemente verso l’uscita della tenda.
- Indra!
Adoravo il suono della sua voce, che diveniva più basso e fermo quando dava ordini o parlava nella lingua dei Grounders.
Il suo secondo ci raggiunse nuovamente.
- Non mi piace.
Disse Lexa duramente.
- Mai ti sei opposta a me. Sono cresciuta all’oscuro di tutto. Ho bisogno di sapere.
Continuò poi.
- Heda, non è mio compito…
A quell’ennesimo “No” da parte del suo secondo, l’Heda s’infuriò. Fece un passo in avanti verso Indra che deglutì. Fu la prima volta che vidi quella donna priva di difese.
- Ti stai rifiutando nuovamente?
Chiese Lexa serrando la mascella.
- Io conosco solo ciò che vi ho raccontato Heda.
- Conosci quanto basta per opporti a un mio ordine, quanto basta per dirmi che non è tuo compito darmi tali spiegazioni.
Sbottò il Comandante.
- Heda, non è mio compito solo perché preferisco abbiate spiegazioni valide, da chi ha più conoscenza dei fatti. Davvero, io non ne so molto.
Gli occhi di Lexa divennero due fessure che scrutavano con sospetto il suo secondo.
- Perché non vuoi sia portata nella Capitale?
Chiese l’Heda addolcendo lievemente il tono.
- Solo per la troppa sofferenza, arrecata al nostro popolo da parte di quella donna. Fosse per me, darei il suo corpo in pasto al Pauna.
A quelle parole Lexa fece un passo indietro.
- Puoi andare.
Disse poi congedando il suo secondo.
Sospirai guardando l’Heda.
- Non ti fidi proprio di nessuno eh?
A quella domanda Lexa voltò il viso velocemente verso me. Sussultai per l’aggressività nel suo sguardo.
Appunto personale: evitare l’argomento.
- Vieni con me Clarke.
Mi ordinò freddamente.
Feci un cenno d’assenso con il capo e uscimmo dalla tenda.
La seguii in silenzio, mentre attraversammo l’intero accampamento, sino ad arrivare a quella che poteva essere l’alloggio personale della Regina.
I Generali erano a guardia davanti a quell’immenso tendone.
Entrammo.
- Perché i Generali sono tutti qui fuori?
Chiesi seppur tentennante.
- Le alte autorità devono stare di guardia in modo che nulla venga trafugato. Qualsiasi cosa in possesso della Regina deve essere controllato da me.
Rispose con tono raddolcito.
- Così puoi scoprire se nascondeva cose che potrebbero nuocere a te o al tuo popolo.
Intuii.
- Esattamente.
Passammo ore a vagliare ogni documento, mappa e oggetti in possesso della donna dagli occhi di ghiaccio.
Stanca di stare accucciata sulle carte, decisi di sgranchirmi le gambe. Girovagai per il grosso tendone.
I tappeti stesi sul manto erboso rendevano quel luogo più “regale”.
Appesa a una parete vidi lo stemma dell’Ice Nation.
Mi avvicinai per guardarlo meglio e, proprio sul pavimento sotto di esso, notai che il terreno cambiava consistenza. Sembrava esserci un’asse di legno sotto il tappeto.
Battei con il piede. Dal rumore era proprio legno.
- Lexa, puoi venire qui?
Chiesi.
L’Heda si alzò subito, raggiungendomi.
Mi accucciai scostando il pesante tappeto bordeaux, rivelando così un asse sul manto erboso.
- Aspetta Sky Girl, non si sa mai cosa ci può essere.
Mi alzai scostandomi e lasciando il posto a Lexa. Con la spada scostò il pannello di legno. Terra smossa sotto di esso.
L’Heda si accucciò e scavando con la mano, portò alla luce un cofanetto in metallo.
Mi misi accanto a lei e lo aprimmo.
Al suo interno alcuni gioielli e una lettera. La lingua era quella dei Grounders e Lexa, gentilmente, la lesse traducendola per me.
- “Nova, ti scrivo questa lettera perché non ho mai avuto il coraggio di rivelarti i miei fallimenti. Sapevo quanta stima vantavi nei miei confronti. È questo il motivo per cui ho voluto che questo scritto, ti fosse consegnato solo dopo la mia morte…Figlia Mia. Sì, sei proprio mia figlia e ora sono pronta a raccontarti la tua storia…”
- Heda.
Fu interrotta dalla voce di Indra.
- Siamo pronti a partire per la Capitale. Il Cancelliere e Kane hanno deciso di accompagnare Clarke Griffin.
L’Heda mi guardò. Piegò la lettera mettendola in una tasca del cappotto.
- Puoi lasciare di guardia Bellamy e chiedere alla tua amica di seguirci, in modo da poter comunicare con questo campo?
Il suo tono gentile.
- Certamente.
- Poi raggiungimi e partiremo.
Annuii con il capo.
Lexa avvicinò le labbra al mio orecchio.
- Rimetti tutto com’era.
Mi sussurrò.
Mi faceva rabbrividire sentire il suo respiro così vicino.
- D’accordo.
Risposi per poi guardarla andarsene.

Il convoglio partì diretto verso la Polis, la Capitale dei Grounders.
“Che cosa farai quando sarà finita?”
“Non ne ho idea.”
“Cos’è che vorresti?”
“Nulla. La mia gente indietro. Non riesco a pensare al domani.”
“Dovresti venire con me nella capitale. Polis cambierà il tuo modo di vederci.”
- L’hai già fatto tu.
- Cosa Clarke?
Solo quando udii la domanda di Lexa, seduta davanti a me, mi resi conto di averlo detto ad alta voce.
Cavalcavamo insieme il suo bianco destriero, affiancate da mia madre e Indra alla nostra destra mentre Nyko e Kane erano alla nostra sinistra.
Dietro di noi il convoglio che scortava sia l’Heda sia il corpo della Regina dell’Ice Nation.
Uno dei Generali aveva accolto Raven sul suo cavallo, seguiti dagli altri Capi Clan.
Le mie braccia circondavano la vita di Lexa. Serrai leggermente la presa poggiando la mia testa sulla sua schiena.
Riuscivo a sentire il battito del suo cuore.
- Nulla. Mi è venuta in mente una nostra conversazione. Quante cose sono cambiate da quel momento.
La sentii sorridere.
- Clarke, pensi troppo.
Disse l’Heda intenta a leggere la lettera trovata nella tenda della Regina.
- Non mi sembra che tu faccia diversamente.
Risposi raddrizzandomi.
- Colpita.
Disse ridendo. Una risata leggera…cristallina.
“Per comandare bene devi fare scelte difficili.”
“Scelte difficili? Lo dici a me?”
“Ho visto la tua forza, è vero…ma ora stai titubando. Non sei riuscita a uccidere Quint, non mi hai lasciato morire. È stata una debolezza.”
“Pensavo che l’amore fosse una debolezza.”
“La presa in giro non è il prodotto di una mente forte, Clarke.”
“Vuoi sapere perché ti ho salvata? Perché ho bisogno di te.”
Tornai a poggiare la testa sulla sua schiena.
Avevo bisogno di lei, è vero, ma cosa sentivo veramente per Lexa? Amore?
- Qualcosa non va Clarke?
Mi chiese con un tono che tradiva preoccupazione.
- Nulla…sto ancora pensando.
Risposi distratta.
- È il nostro modo di pensare che sviluppa in noi le paure e i problemi che rendono buia la nostra vita.
Ascoltare quelle parole, mi riscosse da ogni pensiero. Mi raddrizzai nuovamente e Lexa si voltò a guardarmi.
- Spesso basterebbe solo prendere un respiro profondo e vivere.
Sorrisi alle sue parole così profonde.
- Ho paura.
Il mio fu un sussurro.
La sentii armeggiare con il foglio prima che la sua mano calda si posasse sulle mie.
- Il pericolo più grande che minacciava le nostre vite è stato fermato. Cosa ti spaventa Clarke?
Rimasi in silenzio ascoltando i battiti del suo cuore. Era così rilassante. Mi isolava dal resto del mondo.
Chiusi gli occhi col timore di pronunciare quella risposta, a causa delle conseguenze che avrebbe avuto.
Lexa era enigmatica, lo sapevo bene…un’altra fonte di preoccupazione per me.
- Lasciarmi andare.
Sentii i suoi capelli scostarsi, segno che si era voltata a guardarmi. Non ebbi il coraggio di guardarla negli occhi così rimasi nella mia posizione senza muovere un muscolo.
Da quel momento in poi il silenzio riempì le ore trascorse a cavalcare.

Il sole stava tramontando e prima che facesse buio, decidemmo di accamparci. Dopo una cena fatta di qualche alimento portatoci a presso, mi sedetti accanto mia madre, Kane, Indra e Nyko.
Il fuoco ci riscaldava in quella notte che si prospettava fredda.
Lexa ci raggiunse sedendosi di fronte a noi. I Generali la imitarono.
- All’epoca del Conclave che elesse la futura Heda, avevo vent’anni.
Il più anziano dei Capi Clan prese parola attirando la nostra attenzione su di sé.
- Non fu strano che, il nuovo Consiglio, ponesse l’attenzione su una bimba nata pochi mesi prima e abbandonata alle porte della Capitale. Nova: venerata come segno del destino, come dono a noi poveri mortali, in un’epoca piena di guerre e carestia. Coincidenze fortuite avvennero il giorno dopo averla accolta tra di noi. Iniziò con la pioggia che arricchì il nostro terreno per le colture nei campi. Immense quantità di cibo comparvero alle porte della Polis. Una nebbia acida attaccava chi voleva conquistare la capitale.
- Mount Weather…
Bisbigliò Kane interrompendo il Generale che fece un cenno d’assenso con il capo.
- Ora lo sappiamo, ma all’epoca era una benedizione. E la medesima giustificazione fu data alla sua elezione come Heda. La ragazza cresceva. Diveniva forte e imparava molto in fretta, ma l’odio nel suo cuore non passò inosservato. Più di una volta il Consiglio pensò che non fosse adatta come Leader. Tuttavia, la sua giovane età le permetteva di continuare a sperare in un mutamento del suo essere.
Sfortunatamente, in quegli anni, una sventura colpì l’Heda che guidava il nostro popolo. Il nostro Comandante si ammalò. Iniziò a dimenticare le cose poco prima che una violenta febbre la colpisse. Altri mondi, in lei, prevalsero sulla nostra realtà fino a che non si addormentò e poi morì. Fui al suo fianco come Generale sino alla fine dei suoi giorni.
- Amnesia, febbre, vomito, allucinazioni, coma, morte…tutti sintomi da associare a un uso prolungato di Ioscina.
Bisbigliò mia madre.
- Il fato volle che, alla morte della nostra Heda, la giovane Nova era in età per prenderne il posto. Giunta davanti al Consiglio, il suo mentore Sheyla affermò che la sua protetta non era idonea. Il cuore della giovane era pieno di rabbia. Il male avrebbe prevalso sul suo spirito. Inutile dire che la ragazza fu rifiutata. Nova fuggì dalla Capitale. Tornò poco dopo tendendo un’imboscata al suo mentore. La uccise a sangue freddo assieme ai membri del Consiglio e a quelli che hanno contribuito al suo rifiuto al Comando. Oltre a ciò, i soldati dell’Ice Nation a cui si era unita, misero a ferro e fuoco la Polis. Ci furono migliaia di vittime innocenti.
Continuò il Capo Clan.
- I suoi genitori? Si è mai saputo chi fossero?
Domandò Kane incuriosito.
- Era figlia della Regina.
Rispose Lexa con tono piatto.
- Cosa?
Chiese l’anziano Generale allibito per la notizia. Un brusio si levò tra i presenti.
- Quella donna era la figlia della Regina dell’Ice Nation. Ecco perché l’ha accolta a braccia aperte, quando Nova ha lasciato la Capitale. Ed ecco anche spiegato perché le ha lasciato prendere il suo posto. Il Re è morto, poco prima che Nova fosse rifiutata dal Consiglio.
Informò l’Heda.
- Indoviniamo com’è morto?
Chiesi ironica.
- Saresti lontana dalla verità.
Mi disse l’anziano Capo Clan. Alzai un sopracciglio, perplessa.
- Morì a causa di un’imboscata tesagli dai soldati del popolo di Quinn. All’epoca il Generale era suo padre.
Spiegò poi.
- Collaborano da così tanto tempo con l’Ice Nation?
Domandò mia madre.
- A quanto pare sì.
Rispose Indra.
- La Regina, conosciuta come Kryo per i suoi occhi glaciali e la sua freddezza davanti alla morte, ha partorito Nova quando ancora era una giovane ragazza alla ricerca di marito.
Continuò Lexa.
- I genitori l’hanno costretta ad abbandonarla altrimenti niente trono?
Domandai quasi certa della risposta.
- Proprio così.
Confermò l’Heda.
- Fu proprio lei, con i suoi contatti a Mount Weather, a mandare la pioggia e la nebbia acida. Il cibo lo prendeva in grandi quantità, dalle terre fertili della propria Nazione.
Disse poi il Comandante.
- Come sapete tutte queste cose?
Chiese uno dei Capi Clan.
- Merito di Clarke, Leader del Popolo del Cielo. Ha trovato una lettera scritta a mano dalla madre di Nova.



Nota di Alex: Mistero svelato :D
Tutto merito delle mie notti insonni hahaha penso tanto e ne esce il caos.
A presto :)
  
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