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Autore: Water_wolf    27/06/2015    1 recensioni
Una fic per ognuno dei maggiori pairing di The 100 - o quasi. Perché ognuna di queste coppie è bella a modo suo e merita il suo spazio nel fandom.
01. An absence of Clarke (Bellamy/Clarke) — Dopotutto, è sempre stato un codardo.
02. How to love (Octavia/Lincoln) — «Lincoln, mi insegni a dire ti amo?»
03. I love you there (Raven/Wick) — Raven pensa che, se continua così, può riuscire a baciarle anche l’anima.
04. Master of deceptions (Clarke/Lexa) — L’amore non l’ha mai aiutata e mai lo farà. Mai.
05. Black is a warm color (Clarke/Bellamy) — «Sei qui» singhiozza sulla sua spalla. «Per me.»
06. A hundred cracks (Finn/Clarke) — Ma loro non vogliono dirti dov’è Clarke.
07. The loner (Murphy/Bellamy) — Sta davvero pensando a Bellamy come compagno di sbronze?
08. Bulletproof love (Bellamy/Raven) — «Hai intenzione di rimanere qui a fissarmi alitandomi sul collo senza un motivo, Bellamy?»
09. The stars above you (Costia/Lexa) — Il suo fiato le scalda le labbra quando soffia: «Ho paura.»
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Raven Reyes
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: How to love.
Rating: Giallo.
Wordcounter: 500 parole.
Pairing: Linctavia.
NdA: Altro giorno, altra fic! (Finché avrò una connessione stabile e pc sotto mano posterò molto regolarmente, ma poi potrei scomparire nel nulla though nobody cares) Lincoln è Octavia sono ship dal primo momento e li adoro entrambi davvero tanto, sono semplicemente meravigliosi. La fic può essere situata in entrambe le stagioni (io l'ho immaginata durante la seconda) e eper farla funzionare mi sono inventata l'usanze che leggerete sotto. Enjoy!

 
→ You see you had a lot of crooks tryna steal your heart
Never really had luck, couldn't ever figure out
How to love

 
 
«Lincoln, mi insegni a dire ti amo
Lincoln volta la testa verso Octavia. Si è sollevata su un gomito e lo fissa nella penombra, i capelli sciolti e scompigliati che le ricadono sulle spalle e in parte le coprono il seno. Hanno fatto l’amore, poco fa, e le mani di Lincoln si ricordano ogni brandello di pelle che hanno accarezzato questa notte.
«Mi hai insegnato a dire mi piaci» incalza la ragazza, avvicinando il viso al suo, «e anche ti voglio bene. Ma non mi hai mai insegnato ti amo
«È vero» ammette, gli occhi che gli cadono sulle sue labbra.
Octavia allunga le gambe e gli fa il solletico ai piedi sfiorandoli piano con i suoi. Lincoln sa qual è il premio in palio e lo desidera più di ogni altra cosa, ma non è per questo motivo che decide di parlare.
«Il nostro popolo non dice ti amo» le spiega.
Octavia smette di stuzzicarlo e si acciglia. «Come, non dice ti amo?» domanda, confusa.
Quando corruga la fronte sembra tornare bambina di colpo e la fossetta che si forma tra le sue sopracciglia accentua la somiglianza con il fratello. Lincoln prova l’irresistibile e doloroso bisogno di baciarla proprio lì in mezzo, ma si impone di trattenersi. «No» risponde. «È una cosa troppo intima. Sì, abbiamo le parole adatte per esprime il concetto, però… sarebbe come ridurre questo sentimento. Quindi preferiamo non usarle.»
«Oh.» Octavia abbassa lo sguardo e i suoi occhi corrono via da Lincoln. «E due persone come fanno a sapere di essere ricambiate?»
«Così.»
Lincoln le bacia la mascella con delicatezza e si alza.
Trovare il fiore —il loro fiore — è facile anche al buio, perché i suoi petali bianchi catturano tutti i freddi raggi della Luna. Lo coglie piano, ringraziando mentalmente la Terra per i suoi frutti. Ritorna da Octavia con lo stelo tra le dita e nota che si è tirata su a gambe incrociate per osservare tutti i suoi movimenti, impaziente.
«Il nostro popolo non usa parole, ma gesti» dice, mentre si siede accanto a lei. «Come puoi dire di aver ucciso cento nemici in battaglia, però nessuno ti crederà finché non lo vedrà con i suoi stessi occhi, così vale anche per l’amore: puoi dire ti amo a qualcuno tutte le volte che vuoi a tutti gli uomini che vuoi, eppure amerai davvero solo colui per il quale saresti disposta a fare qualsiasi cosa. Questo» — e le sistema il fiore dietro l’orecchio, scostandole i capelli con gentilezza —«è una piccola cosa che significa molto di più.»
Gli occhi di Octavia hanno uno scintillio, mentre guarda Lincoln capendo tutto ciò che c’era da capire.
«Può essere qualsiasi cosa?» chiede. «Il fiore o…?»
Lincoln annuisce. «Qualsiasi cosa.»
«Allora» sussurra Octavia mentre gli viene più vicino, «questa notte, tutti i miei baci vorranno dire ti amo. D’accordo?»
Un sorriso pigro ma soddisfatto si stiracchia sulle sue labbra. «D’accordo» approva, ed è l’ultima cosa che può dire, prima che le labbra di Octavia trovino le sue.
 
  
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