Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: mistaya    29/06/2015    0 recensioni
La favola della Bella e la Bestia, in qualunque versione, ci ha insegnato a vedere con il cuore. Se avete amato la storia un uomo che voleva redimersi e una donna capace di trasformare una bestia in un uomo, preparatevi ad amare una figlia della magia, nata dal Vero Amore.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 24

Buon compleanno, bambina

 

 

Belle ormai aveva finito di apparecchiare la tavola nel salone delle feste. Lei, Phoebe e Hertha avevano appena terminato, era il tramonto, e le due orchesse presero il baule vuoto, dove prima erano contenute le stoviglie. “Rosie, dove diamine è?” chiese Phoebe,

“Dovrebbe essere qui” fece Belle tenendo d'occhio la porta. La ragazza prima era con loro nella stanza accanto a quella, dove tenevano le decorazioni e le stoviglie per le occasioni speciali.

“Be' quando la vedi, dille di andarsi a provare l'abito, così nostra madre glielo potrà aggiustare” fece Hertha. Si riferiva all'abito che la loro madre gli aveva cucito per il suo compleanno, un regalo da parte loro e dei genitori della ragazza, insieme a dei gioielli.

“Va bene, la chiamo io...” fece lei, e rimase a sistemare le ultime cose. “Rosie, dove sei?” la chiamò a gran voce,

Sono qui, mamma!” rispose lei da fuori, ed entrò nella stanza con in mano una decorazione di argento, a forma di luna calante, completa di occhi chiusi e naso. “Stavo cercando questa” fece lei, mostrandole l'oggetto, “Ti ricordi? L'hanno fatta le orchesse, dopo che l'avevamo visto su uno dei libri che leggevo da bambina...”, era stato un regalo per il suo settimo compleanno.

Belle sorrise, e le accarezzò una guancia. “Certo, che me la ricordo...perché noi vai a metterti il vestito? Così la madre delle orchesse può aggiustartelo, se serve...”, e prese la decorazione, “Qui finiamo noi”.

E così fece.

 

 

Rosie si guardò nello specchio. L’abito dorato di sua madre le stava davvero bene. “E’ incredibile!” disse a sua madre che stava seduta sul letto a guardarla, “Sembra fatto apposta per me”,

Già, e per fortuna si è conservato bene…”,

E’ davvero bellissimo”.

Belle ammirò sua figlia, sorridendo. A volte, mentre la guardava come adesso, si chiedeva come avesse fatto a mettere al mondo una ragazza così bella e aggraziata, ma che sapeva essere forte come una quercia.

Ero un po’ più grande di te, quando indossavo quest’abito” le disse, “Tu sei più alta e slanciata di me”.

Rosie si girò e si sedette anche lei sul letto, stando attenta a non rovinare il vestito, e prese uno dei biscotti, che lei e sua madre stavano gustando.

Fra due giorni sarà il tuo compleanno” le disse, scostandole una ciocca di capelli dalla fronte, “E pensare che mi sembra ieri che, oggi a quest’ora, stavo sdraiata su questo letto con te nel pancione…nell’ultimo periodo non facevi che scalciare, e sei arrivata dieci giorni in anticipo! Non vedevi l’ora di uscire…”, e risero insieme, “Proprio come adesso…”.

Rosie la guardò. Allora se ne era accorta…Ma era meglio non approfondire l’argomento. Ognuno aveva diritto a un suo piccolo mondo segreto, e Rosie entrava nel suo quando usciva durante le sere d’estate e correva di notte sotto la luna, in mezzo alla natura, per poi ritornare, il più delle volte, all’alba.

Sai, il giorno del mio sedicesimo compleanno, mia madre mi fece una promessa” le confidò Belle, “Disse che ormai ero grande, e che dovevo cominciare a pensare al mio matrimonio...A me sembrava presto, ma lei mi promise che mi avrebbe regalato una coroncina con i fiori che sbocciavano in primavera, dal suo paese...Una ghirlanda di fiori bianchi...”, e l'accarezzò mentre glielo raccontava, “Ma non ha mai potuto mantenere la promessa”,

E non hai mai pensato di metterne una lo stesso?” gli chiese la giovane,

No...Senza di lei non mi sembrava che avesse senso...Ma a noi non succederà: quel giorno io ci sarò, e te ne farò una...Sarà il mio regalo personale per te”,

Mi piacerebbe” e l'abbracciò, appoggiando il capo sul petto di sua madre.

Restarono così qualche istante, prima che una voce interrompesse quel momento. “Belle! Rosie! Dove siete?” era suo padre.

E’ papà! Sarà meglio che vada a cambiarmi” fece Rosie,

No, perché non gli fai vedere come ti sta” gli propose Belle, “Siamo in camera!” disse al marito mentre lo sentiva arrivare dal fondo del corridoio,

Che state facendo voi due?” gli chiese lui entrando, e rimase a bocca aperta nel vedere Rosie con l’abito dorato di Belle, la ragazza si alzò e gli si mise davanti, “Rosie…” fece lui, “Perché ti sei messa l’abito di tua madre?”,

Volevo vedere come mi stava…ti piaccio?”, lui guardò prima la moglie e poi di nuovo lei,

Sì…sei bellissima, lo sai?”, proprio come sua madre, pensò mentre l'abbracciava.

 

 

Rosie si era appena cambiata d'abito. Era di colore nero, con delle cuciture dorate finissime, e le stava perfettamente. Si mise i gioielli che le aveva fatto suo padre con la paglia filata in oro. Poi sentì bussare, e quando si voltò c'era suo padre, che gli chiese di seguirlo.

La prese per mano e una volta usciti dalla stanza, con la magia, la portò nella cripta dove teneva la magia che non riusciva a controllare. “Questa allora è la tua cripta?” chiese Rosie. Sapeva dell'esistenza di quella stanza, ma non c'era mai venuta prima.

“Sì, è questa” confermò lui,

“Perché mi ci hai portato?”,

“Diciamo che se ti servirà un posto per tenere sotto controllo della magia che non conosci, e ti capiterà, vedrai...”,

Rosie si guardava intorno, “E non hai paura che mi metta a frugare dove non dovrei?”,

“Forse fino all'anno scorso la pensavo così, ma nell'ultimo anno sono accadute molte cose, e credo che tu ne abbia passate abbastanza da sapere quando è prudente o no usare la magia”.

Ed era vero. “Già...” fece lei e si guardò ancora intorno, “Chi lo sa? Magari un giorno saprò come usare almeno alcune delle cose qua dentro”, fece lei,

“Può darsi”, e ritornarono a casa.

 

La sala delle feste era piena. Gli strumenti suonavano da soli, grazie alla magia, e al banchetto c'erano ogni tipo di prelibatezza. Rosie, oltre alla famiglia, aveva invitato molti amici, vicini e lontani.

Ovviamente c'erano Zak e gli altri Cacciatori, compresi i genitori e la sorellina del ragazzo, oltre ai suoi due fratelli maggiori. La ragazza vide i suoi genitori parlare amichevolmente con quelli di Zak. La sua amica Ida le venne vicino, e Rosie le disse che voleva ballare. “Vuoi ballare da sola?” le chiese la sua amica, perplessa,

“Ma non ballerò da sola!”, e la prese per mano, avvicinandosi ad Asela, Jorinde e Winnifred. “Toglietevi le scarpe e ballate con me!”, e le ragazze, divertite, lo fecero.

La musica divenne più allegra e le cinque giovani danzarono insieme al centro della sala. All'inizio tutti le guardarono semplicemente, poi altri invitati, la maggior parte ragazze, si unirono a loro. Gli occhi di Rosie, dopo qualche giravolta, incrociò gli occhi di Zak, che la osservava intensamente, e lei gli sorrise...

Quando finì di ballare, in un momento di calma, Emma gli venne vicino, complimentandosi per la festa. “Anche loro ti avrebbero fatto una festa così, per i tuoi sedici anni, sai?” le disse Rosie guardando David e Biancaneve,

“Lo so” fece Emma. I sedici anni, nella Foresta Incantata erano una tappa importante per i ragazzi e le ragazze: praticamente, si diventava adulti. “Ma non pensiamo a queste cose” fece lei, per scacciare la tristezza, “E' il tuo sedicesimo compleanno...Ormai sei una donna!”, e tornarono entrambe ai festeggiamenti.

La serata stava passando piacevolmente, e poi ci fu il taglio della torta. Ad un certo punto, Zak prese da parte Rosie, e gli chiese se poteva parlargli in privato. Così i due andarono in giardino, ed entrarono nel gazebo.

“Allora, di cosa volevi parlarmi?” gli chiese Rosie, sedendosi,

“E’ un discorso un po’ lungo...Sai, in questo ultimo anno sono successe molte cose, da quando ci siamo incontrati…”,

“Già, ne abbiamo passate parecchie”,

“E credo che entrambi non siamo più gli stessi ragazzi che eravamo prima di incontrarci...”,

Rosie lo guardò, non capendo dove volesse arrivare. “Che cos'è che vuoi dirmi, veramente?”,

“Quello che sto cercando di dirti e che da quando ti ho incontrato, tutto quello che ho fatto è stato in parte anche per te…Non posso staccarmi da te, Rosie: né il mio cuore, né il mio sangue, né la mia mente, né nessun'altra parte di me...Non posso e non voglio!”, e le prese il volto tra le mani, “Ho sempre pensato che l'amore ci rendesse stupidi…Che ci rendesse deboli…Pessimi maghi…Amare è distruggere! Ci credevo…”, Rosie non riusciva a distogliere gli occhi dai suoi. “Una volta pensavo che per essere un buon guerriero non avrei dovuto attaccarmi a nessuno, non voler bene a niente e a nessuno, soprattutto a me stesso…Correvo tutti i rischi che potevo…Mi buttavo in bocca a mostri e maghi neri…” Zack fece un sorriso incerto. “E poi ho incontrato te…la figlia del Signore Oscuro, che apparteneva a quella categoria di maghi che di solito il mio clan caccia…Ho visto quanta passione mettevi, in qualsiasi cosa ti cimentassi a fare, che fosse magica o no, e soprattutto ho visto quanto amavi la tua famiglia e i tuoi amici, e quello che eri disposta a fare non solo per loro, ma anche per degli estranei…L'amore non ti rendeva più debole: ti rendeva più forte, e rendeva più forte chi ti stava a fianco…E mi sono reso conto di essere sempre stato io quello debole…”,

“No!” esclamò lei con veemenza, “Tu non sei debole!”,

“Forse non più…e lo devo a te! Tu mi ha reso più forte!”, e s'infilò una mano in tasca, “So che ora siamo troppo giovani per sposarci, ma possiamo farci delle promesse...”, e gli mostrò un bracciale, che doveva aver fatto lui. Zak si mise in ginocchio e glielo infilò: era un cerchio di legno che il ragazzo aveva dipinto di bianco, facendo in modo che restassero del colore del legno delle rose. “Rosie, vuoi fidanzarti con me?”,

Rosie rimase inizialmente senza parole, poi rispose felicemente: “Sì”, e gli mise le braccia intorno al collo, “Sì...Ti direi di sì, mille volte!” e caddero per terra tutti e due, ridendo. Rosie lo baciò e poi si rialzarono, per tornare alla festa.

Quello era stato il più bel regalo di compleanno che avrebbe mai potuto ricevere.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: mistaya