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Autore: Stella cadente    29/06/2015    3 recensioni
"Odiava quando era così.
Così ... debole.
Così vulnerabile.
Non doveva esserlo ... e invece lo era."
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Harry Styles è un ragazzo alla deriva. Un ragazzo di vent'anni che si sente perso, vuoto, incompleto.
Vive la vita senza entusiasmo, lasciando che le cose gli scorrano addosso, totalmente indifferente a più o meno tutto ciò che lo circonda.
Finché una sera – una come tante, in realtà – non farà un incontro che, a poco a poco, rappresenterà una svolta ...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo tredicesimo
 
11 Gennaio 2015, ore 8:45
 
 
 
 
Quando Claudia aprì gli occhi, poche gocce di luce filtravano dalla finestra. Si girò su un fianco: Harry dormiva ancora della grossa, la testa riccioluta affondata nel cuscino e gli occhi chiusi in un’espressione serena.
Non lo aveva mai visto così. Lo sguardo del ragazzo era sempre sospettoso, diffidente, cupo, sembrava che nascondesse mille paure e mille preoccupazioni che però non accennava mai a voler esternare; invece adesso lo vedeva stranamente tranquillo, come se qualcosa avesse lavato via tutta quell’oscurità dai suoi occhi. Sembrava un angelo, con quei capelli deliziosamente ricci sparsi sul cuscino, le labbra rosse e i lineamenti dolci e definiti.
Claudia sorrise nel vederlo e si sentì le guance calde non appena ricordò cos’era successo la sera prima. Era stato tutto così naturale: non credeva che potesse essere così facile e così bello.
Lei non era mai stata con nessuno in quel modo – non le era mai importato un granché, per dir la verità – e non aveva mai avuto idea di cosa significasse, prima. Ma ora, ora che lo sapeva, si sentiva felice, perché era stato meraviglioso. Ed era altrettanto meraviglioso svegliarsi con Harry accanto.
Si stiracchiò un pochino, poi sgattaiolò nel bagno che c’era nella camera; tanto lui non si sarebbe di certo svegliato prima delle undici e mezza. La mattina non era il suo momento e gli pesava un sacco alzarsi presto: quando facevano colazione insieme prima di andare ai corsi era sempre di cattivo umore.
Magari lei intanto avrebbe potuto fare un giro: non ce la faceva proprio a rimanere a letto.
Acchiappò i suoi vestiti e si chiuse nel bagno per prepararsi, facendo attenzione a non svegliare il ragazzo.
 
 
 
 
 
«Buongiorno.»
Claudia sobbalzò imprecando, sentendo una voce femminile alle sue spalle.
Si voltò e vide la fidanzata di Louis che le rivolgeva un sorriso allegro e gentile.
E lei da dove spunta?
A quanto le era stato detto da Harry era al primo anno di college, ma sembrava molto più piccola. Per dir la verità, avrebbe detto fosse ancora una ragazzina dell’High School, con quel visino dai tratti adolescenziali e la bassa statura.
«Tu sei...?» chiese. Non riusciva assolutamente a ricordare come si chiamasse, sebbene si sforzasse per farlo.
«Eleanor» rispose cordialmente la ragazza. «Stavi uscendo?»
«Sì, volevo prendere una boccata d’aria. Non riesco a rimanere a letto se sono sveglia, e per quanto riguarda Harry credo proprio che dormirà come un orso in letargo ancora per molto.»
Eleanor ridacchiò.
«Louis invece è tutto il contrario, ma chissà perché oggi non si è alzato. Bah.»
Silenzio.
«Ad ogni modo ho intenzione di uscire per fare un po’ di shopping. È la prima domenica del mese dopo le vacanze, i negozi dovrebbero essere aperti e Perrie mi aspetta» concluse. «Vuoi venire con me?» aggiunse poi entusiasta.
«Ehm» tentennò Claudia. Quella ragazza le sembrava carina e gentile, ma l’aveva messa in difficoltà dal momento che lei odiava lo shopping.
«Non ti piace fare shopping?»
«Già» disse timidamente lei.
Eleanor fece un gesto con la mano come a dire che non era un problema.
«Oh, non preoccuparti. Se vuoi andiamo semplicemente a bighellonare per le strade di Boston e poi andiamo a prenderci qualcosa da Hard Rock» disse solo. «Non è un problema.»
«Sicura?»
«Certo. Ora andiamo, altrimenti Perrie mi ucciderà.»
Claudia rise divertita e la seguì fuori dall’appartamento dei ragazzi.
 
 
 
 
 
«Eleanor Calder, giuro che ti uccido con le mie mani!» scattò Perrie non appena le due ragazze arrivarono davanti all’Hard Rock cafe. «Oh, ciao» la salutò poi, agitando la mano allegramente.
«Calma biondina, stavo chiedendo a Claudia se voleva venire con noi» rispose affettuosamente Eleanor. «A proposito, non le piace fare shopping perciò è meglio fare un giro.»
«Ehi, non voglio essere un problema» disse Claudia. «Se volete andare andate pure.»
La prospettiva di starsene tutta la mattina in dei negozi di vestiti le dava la nausea, ma nonostante tutto non voleva essere d’impaccio alle ragazze.
«Stai scherzando» fece Eleanor. «Non voglio costringerti se non ti piace, per una volta posso anche farne a meno. E poi voglio conoscerti, sapere di più su di te insomma, dal momento che siamo tutte qui.»
Claudia sorrise, contenta.
«Grazie.»
«E di cosa?» replicò l’altra, ricambiandola.
 
 
 
****
 
 
«E così state insieme da settembre?» chiese Perrie, dopo aver dato un sorso al suo cappuccino.
«Sì. Ma prima di tutto siamo stati amici» disse Claudia con un po’ di imbarazzo.
Avevano fatto un giro per le strade di Boston fermandosi di tanto in tanto a vedere qualche vetrina – Claudia si era fermata con loro, nonostante non fosse interessata – e ora era da più di mezz’ora che le ragazze, sedute ad un tavolino dell’Hard Rock, la bombardavano di domande su di lei, su Harry o su lei e Harry. Avevano iniziato una specie di gioco  in cui ognuna delle due le chiedeva qualcosa a turno, come una specie di intervista. Erano ragazze un po’ frivole (“Qual è il colore che indossi più spesso?”), diverse da lei in più o meno ogni cosa, ma tutto sommato non erano affatto male.
«Che tipo è?» fece Eleanor, mordendo poi il suo cornetto al cioccolato.
Claudia sorrise imbarazzata.
«Beh, è un tipo che se ne sta sempre sulle sue» iniziò. Perrie la guardava con tanto d’occhi ed Eleanor seguiva interessata con il mento appoggiato sul palmo della mano.
«Quando l’ho incontrato al Lizard Lounge era fuori da solo e stava fumando una sigaretta. Non è stato molto amichevole» sorrise divertita.
«Tu perché eri lì?» disse Perrie.
«Non avrei voluto esserci, infatti» replicò lei serissima. «Non sono il tipo da feste. Comunque ero lì perché mi ci avevano letteralmente trascinata un paio di ragazze che però ora non frequento più.»
«Mh. E poi?»
«Niente. Non abbiamo parlato un granché, lui si è comportato da scontroso e poi ha tagliato la corda» si limitò a dire.
«E scusa, poi com’è che vi siete rivisti?» intervenne Eleanor.
Claudia arrossì; tutta quell’attenzione la metteva in imbarazzo.
«Ai giardini. Io stavo leggendo un libro e lui mi guardava. Così gli ho chiesto perché lo facesse, anche perché volevo sapere quale fosse il suo problema» disse, ridacchiando.
«Ma prima di tutto siamo stati amici» ripeté. «Poi, beh... ha cominciato a piacermi ed ora eccoci qui» sintetizzò timidamente.
«Quindi sei stata tu a dichiararti? E com’è andata? Ti ha baciata?»
Era una cosa impossibile, Perrie era capace di fare anche dieci domande tutte insieme.
«Non è stata proprio una dichiarazione» disse Claudia, ricordando quella serata a casa sua. «Ci siamo messi a litigare perché io avevo capito di essere innamorata di lui, ma mi sforzavo di non esserlo. Così lo evitavo, però ci stava male.»
«Quindi non gli avevi detto niente del perché lo evitavi» fece Eleanor, come per incoraggiarla a continuare.
«No. No, perché ero convinta che non mi ricambiasse, ma non volevo comunque che se ne andasse. Non volevo rovinare tutto. Ma mentre stavamo discutendo... diciamo che mi è scappato di bocca.»
«Uh uh» sorrise Perrie. «E poi?»
«Beh,» tentennò lei, «non so come, né perché, ma ci siamo baciati» ammise, mentre l’imbarazzo cresceva sempre di più e sembrava ormai infiammarle le guance. Odiava questo lato del suo carattere; generalmente non si faceva troppi problemi per dire le cose, ma quando si trattava di Harry diventava improvvisamente timida.
«Voi invece?» chiese, giusto per distogliere un po’ l’attenzione da se stessa.
«Io e Zayn ci siamo conosciuti ai corsi» esordì Perrie con occhi sognanti. «Amiamo entrambi l’arte, perciò ci siamo incontrati lì. Mi piace moltissimo, è così misterioso e intrigante.»
«Sì, anche a me dà questa impressione» assentì Claudia. «Mi dà l’idea di un ragazzo molto ermetico.»
«Oh, lo è» disse la bionda. «Ma è dolcissimo, anche se non si direbbe.»
«Sono l’unica che è stata conquistata ad una normalissima festa?» si intromise Eleanor.
«Cioè?» chiese Claudia. Doveva ammettere che quelle ragazze stavano cominciando, pur nella loro apparente superficialità, ad essere interessanti; non l’avrebbe mai detto prima, ma le stavano simpatiche.
«Ho incontrato Louis ad una festa, quando era completamente ubriaco. Mi ha baciata e beh, poi voleva fare anche altro. Ma io sono scappata via. Prima però gli ho lasciato il mio numero e la mattina dopo mi ha chiamata dicendomi “Senti, ragazza della festa” » era così che mi ero salvata in rubrica «“potresti dirmi come ti chiami? Magari potremmo uscire insieme. Sai, nel caso ti andasse di vedermi sobrio”.»
Claudia scoppiò a ridere.
«Ce lo vedo.»
«Già, è veramente un idiota» disse Eleanor. «Però lo adoro.»
«Ma voi due come vi conoscete, invece?» chiese Claudia, indicando le due ragazze.
«Oh» fece Eleanor. «Beh, abbiamo frequentato lo stesso liceo a Londra e poi ci siamo trasferite qui, come Harry e gli altri.»
«Ah, okay.»
«Il liceo» disse Perrie, sovrappensiero. «Che schifo di posto.»
«Perrie» la ammonì Eleanor.
«Che c’è? Ho detto solo la verità» replicò la ragazza facendo spallucce. «Ti sembra normale che mi abbiano mandato in presidenza soltanto perché mi ero tinta i capelli di rosa?» continuò la ragazza rivolta a Claudia.
Lei scoppiò a ridere per la faccia buffa che aveva fatto la bionda e per il tono con cui aveva posto la domanda.
«Quando è successo?» riuscì a chiedere.
«All’ultimo anno.»
«Ma non ti hanno mandata in presidenza solo perché avevi i capelli rosa! Ti hanno detto dei capelli ma non era per quello, era per l’aspetto nell’insieme» la rimproverò Eleanor.
«Appunto» disse Perrie.
«Forse perché eri entrata in classe con gli anfibi, la minigonna dell’uniforme che ti faceva intravedere le mutande e quegli improbabili capelli, e per di più in ritardo?»
Perrie roteò gli occhi, mentre Claudia non riusciva a smettere di ridere.
«Cosa ridi tu?» fece la ragazza.
Ma lei non riusciva neanche più a riprendere fiato. Non sapeva se era per il fatto che si immaginasse una Perrie adolescente entrare in classe con anfibi, minigonna e capelli rosa o per la felicità di essere in compagnia.
Forse entrambe le cose.
«No scusa, è che non ce la faccio» annaspò.
In breve tempo anche le altre due si erano unite alle risate ed ora erano tutte e tre lì, ad un tavolino di Hard Rock a ridere come delle ragazzine. Claudia non si era mai sentita come in quel momento, non sapeva decifrare quella sensazione che le si era annidata in tutto il corpo, ma era piacevole; sapeva solo che non riusciva a smettere di ridere, ed era bellissimo.
«Ehi, sono le undici e mezza» disse d’un tratto Eleanor, alzandosi dal tavolo. «Dovremmo andare, altrimenti i ragazzi si preoccupano.»
«Si preoccupano?» chiese Perrie, come a dire “Perché dovrebbero preoccuparsi? Chi sono, le vostre madri?”
«Già, non li abbiamo nemmeno avvisati che uscivamo» rispose la castana.
«Va bene. Ehi, dovremmo uscire più spesso noi tre. Sono stata molto bene, ragazze» disse Perrie, sincera.
«Per me non c’è problema» assentì Eleanor. «Tu cosa dici Claudia?»
La ragazza sorrise.
«Va benissimo anche per me» disse, contenta.
Poi si avviò con Eleanor all’appartamento dei ragazzi – dove probabilmente un assonnato Harry la stava aspettando – mentre pregustava già il momento in cui sarebbe uscita di nuovo con lei e Perrie.

 
 
 

Primo capitolo in cui vediamo le cose dal punto di vista di Claudia :)
Che ve ne sembra?
A me piace, perché come sapete mi sono affezionata tantissimo a lei, ed è così bello vederla felice in questo modo che boh... mi sento contenta anche io.
Abbiamo poi Perrie ed Eleanor, che la nostra Claudia aveva sottovalutato e che invece si sono rivelate una buona compagnia (un po’ pazze, ma per sempre una buona compagnia, lol).
A parte tutto, spero che sia piaciuto a voi come è piaciuto a me.
Questa storia mi piace e mi appassiona sempre di più man mano che vado avanti a scriverla e so già che sarà dolorosissimo staccarsi dai miei personaggi.
Spero che anche voi vi siate affezionati a loro.
Beh, alla prossima, e grazie a tutti voi per leggermi e incoraggiarmi :*
Stella cadente
  
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