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Autore: MM_White    30/06/2015    3 recensioni
[Eric x Christina][Spoiler!]
Buio totale. Tabula rasa. Knock-out.
Non è un doposbronza come tanti altri quello che Christina deve affrontare. Aperti con difficoltà gli occhi, infatti, scopre di essersi svegliata accanto ad Eric, il capofazione sadico e spietato degli Intrepidi. Ma non sa assolutamente come diamine sia potuto accadere. E la sua vocina da Candida esige che venga scoperta la verità...
* * *
Dal capitolo 16:
«Che ci fai qui?» Chiedo affiancandolo. «Credevo che i Capifazione avessero delle palestre private.»
«Ne abbiamo, infatti.» Mi guarda con la coda dell'occhio. «Ma oggi avevo nostalgia di questa...»
«Nostalgia...» Ripeto. «Non ti sembra un sentimento troppo profondo per te, Eric? Sai, per abituarti potresti cominciare con qualcosa di più semplice. Con l'ammirazione, per esempio, oppure con...»
«Smettila.» Si scosta dal sacco e mi lancia un'occhiata caustica. «Okei, non avevo nostalgia di questa merda di posto. Sono qui solo perchè speravo di vedere te.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Edward, Eric, Will
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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3.
Seconda lezione: un Intrepido non perde mai




 

«Tutti in piedi!»
Spalanco gli occhi nell'oscurità, disorientata. Poi li riparo con un braccio mentre un fascio di luce si posa su ognuno di noi. Dietro la torcia luccicano dei piercing. Eric. Intorno a lui ci sono altri Intrepidi, compreso Quattro. Mi sollevo di scatto, nonostante indossi solo una maglietta e un paio di slip. Tris invece, che da brava Rigida ultimamente sta andando a dormire vestita di tutto punto, rimane immobile sul suo letto.
«Sei diventata sorda, Rigida?» Domanda Eric con fare sprezzante.
Poi il fascio di luce si posa su di me. Prima sul viso, poi sulle braccia incrociate davanti al petto e dopo ancora sulle mie lunghe gambe nude. Qualcuno, nel gruppo di Intrepidi dietro Eric, fa un fischio per poi mormorare qualcosa. Allora Eric sposta velocemente la torcia lasciandomi al buio.
«Avete cinque minuti per vestirvi e venire ai binari.» Dice. «Faremo un'altra escursione.»
Prendiamo un fucile e una sacchetta di proiettili a vernice. Poi corriamo tutti, iniziati sia trasfazione che interni, verso il vagone aperto dove sono già saliti Tris e Quattro. Sbaglio o tra i due sta nascendo qualcosa? Da ex Candida conosco molto bene il linguaggio del corpo e i loro corpi si parlano che una meraviglia! E se Quattro non fosse un Intrepido DOC, penserei che sia un Rigido anche lui. Perchè sono sicura che loro, di questa attrazione reciproca, non se ne sono ancora accorti...
Quattro ci spiega che giocheremo a strappandiera, una tradizione molto cara agli Intrepidi, e incominciano a formare le squadre, a partire dai transfazione.
«Comincia tu.» Dice Quattro ad Eric.
Allora il capofazione posa lo sguardo sul nostro gruppo, poi si sofferma su di me. Non ci credo, sceglierà me? Mi considera finalmente all'altezza di giocare nella sua squadra? Gli sorrido, ormai convinta che farà il mio nome, ma Eric si stringe nelle spalle e fa il nome di Edward.
Ma quanto posso fare pena?
Quattro ed Eric continuano a dividersi i membri per la propria squadra. E io non sono in quella di Eric. Non so perchè, ma mi sento delusa. Lo ammetto. Volevo che mi scegliesse. Così come Quattro ha scelto Tris.
La nostra squadra scende dal treno per prima, con lo scopo di nascondere la bandiera, ma mentre sto per saltare qualcuno mi ferma per un braccio.
Le labbra di Eric mi solleticano l'orecchio.
«Seconda lezione, Candida...» Sussurra con fare minaccioso. «Un Intrepido non perde mai.»
Lascia la presa e il mio unico pensiero è quello di saltare dal treno. Atterro a qualche metro di distanza dagli altri e Tris mi viene incontro.
«Perchè ci hai messo tanto?»
Mi volto. Eric mi passa velocemente davanti, gli anfibi che superano di qualche centimetro il bordo del vagone e un sorriso beffardo stampato sulla faccia.
Sospiro.
«Il nostro capofazione ha avuto la geniale idea di trattenermi per farmi la lezioncina.»
«Un Erudito rimarrà sempre un Erudito, eh?»
«E una Rigida rimarrà sempre una Rigida.» La punzecchio mentre raggiungiamo il resto del gruppo. «Perchè sei diventata tutta rossa quando Quattro ha detto:''Voglio la Rigida''?»
«E tu perchè ti lasci dare lezioni private da Eric?»
Ridiamo, continuiamo a stuzzicarci con domande allusive e in poco tempo siamo arrivati al Molo della Marina.
«Siamo vicini al quartier generale degli Eruditi, vero?» Chiedo.
Questo posto è così poco illuminato che vado a sbattere con la spalla contro quella di Will. Lui si volta e mi rivolge un sorriso timido. Oddio, non crederà che l'abbia fatto apposta?
«Sì, è a sud di qui.» Conferma lui. Si guarda indietro e per un secondo la sua espressione si carica di nostalgia. Chissà se anche Eric, adesso, sta provando nostalgia.

E a me cosa diavolo interessa?
Oltrepassiamo una ruota panoramica, poi raggiungiamo una giostra. Che il gioco abbia inizio.


La bandiera della squadra avversaria è appesa al ramo di un albero, molto in alto. Tris si allunga per prenderla e io la imito. Avrei lasciato che la prendesse Tris, dato che è stata lei a scovarla, ma all'improvviso mi balena in mente una frase, sibilata come se fosse stata detta da un serpente velenoso. E forse il paragone non è neanche tanto erroneo.
Seconda lezione, Candida... Un Intrepido non perde mai.
«Su Tris.» Le dico con fare condiscendente. Mi dispiace privarla di un tale momento di gloria ma io devo-prendere-quella-bandiera. «Sei già l'eroina della giornata. E comunque lo sai che non ci puoi arrivare.»
Detto questo strappo la bandiera dal ramo.
Un Intrepido non perde mai.
Mi giro e lancio un grido di vittoria. La voce di Uriah si unisce alla mia e uno scoppio di urla in lontananza le fa eco. Alzo la bandiera più in alto che posso, mentre la mia squadra esulta e mi solleva in aria.
Mentre raggiungiamo i binari per tornare alla residenza, do un'occhiata alla squadra avversaria. Camminano a una certa distanza l'uno dall'altro, in silenzio. Dopo una sconfitta, per gli Intrepidi non sono ammesse lacrime o teste chine. O pacche sulle spalle. Poi scorgo Eric, in lontananza.
Quando lo raggiungo lui non dice niente, alza solo gli occhi al cielo, accennando un sorriso.
«Hai ragione Eric,» dico in tono canzonatorio, e farlo davanti a lui richiede una buona dose di coraggio. «Un intrepido non perde mai.»
«Ne faremo altri, di giochi,» il suo tono mellifluo sembra alludere ad altro. «E ti assicuro che la posta in gioco sarà molto più alta di una stupida bandiera.»
«Vincerò anche quelli.» Asserisco sicura, anche se non ho ben capito a quale tipo di giochi si riferisca lui.

 

*

 

«Stamattina imparerete a colpire un bersaglio.» Dice Eric con la voce più cupa del solito. «Ognuno prenda tre coltelli.»
Mentre raggiungiamo il tavolo con i coltelli, do una gomitata a Tris.
«É di cattivo umore, oggi.» Asserisco divertita.
«E quando non lo è?» bisbiglia lei.
Non posso fare a meno di notare le occhiate velenose che Eric lancia a Quattro mentre lui gli dà le spalle. Vincere a strappandiera è una questione di orgoglio.
Durante l'esercitazione mi rendo conto che sono abbastanza abile, nel lancio dei coltelli. E poi, basta seguire i consigli di Quattro, che come istruttore è sicuramente mille volte meglio di Eric. Sento la sua voce calma e autorevole ripetere decine e decine di volte: «inspirate, prendete la mira e lanciate mentre espirate!»
E così, mentro eseguo i movimenti, sussurro a fior di labbra gli stessi comandi.
«Inspirate...» Lo faccio, e con la coda dell'occhio noto che Eric mi sta osservando.
«Prendete la mira...» Adesso sono concentrata solo sul bersaglio.
«Lanciate mentre...» Espiro e il mio braccio si abbassa con forza, mentre la mano lascia la presa e il coltello si conficca sul bersaglio con un rumore sordo.
Non mi ero accorta che intanto Eric si era avvicinato a me. Quando sento la sua voce, sussulto appena.
«Bel lancio, Candida.»
«Sbaglio o mi stai facendo un complimento?» Cerco di non guardarlo negli occhi e per distrarmi porto alla mano destra un altro coltello, prendendo la mira.
«Sono solo curioso di sapere come hai imparato a lanciare in così poco tempo...»
Mi volto. Le sue labbra sembrano leggermente rivolte all'insù, ma gli occhi non lasciano trasparire nessun sentimento. Tra i Candidi sarebbe stato un abile bugiardo.
Senza dire nulla, riprendo la mira e lancio il coltello.
«Semplice,» dico scrollando le spalle. «Faccio finta che al posto del bersaglio ci sia tu
Noto gli occhi di Eric posarsi velocemente sul bersaglio, per poi tornare su di me. L'ultimo coltello che ho lanciato è conficcato esattamente al centro della zona pelvica. Ride con il naso e si allontana.
Tris mi guarda strabuzzando gli occhi.
«Cos'era quello?» Mi chiede facendo guizzare gli occhi in direzione di Eric.
«Quello cosa?» Dico con falsa innocenza.
«Quel rispondergli a tono,» sentenzia lei con un sorriso. «Sei stata fantastica!»
Sorrido anch'io. Forse sono un pò più vicina alla verità, adesso. Dopotutto ho superato a pieni voti i primi due test ai quali mi ha sottoposto Eric.
Non mi sono arresa. Non ho perso.
E adesso sono pronta per la terza lezione.

   
 
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