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Autore: Faith_03    02/07/2015    0 recensioni
"Il cuore, e il corpo, di un nano sono pieni di cicatrici e per non far sì che il dolore prevalga in noi, non dobbiamo mai arrenderci…"
Storia inventata su due personaggi Tolkeniani più amati nel libro dello Hobbit e grazie al regista Neo Zelandese hanno entrambi un volto a cui mi sono subito affezionata e dato loro una storia alle spalle prima della grande impresa per la riconquista del regno dello zio.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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2) Quando La Vita Cambia
 
Il tempo passò e la vita dei nani più o meno era sempre la stressa, le battaglie contro gli orchi sembravano non finire mai, solo Thorin con il fratello Frerin e Flik partecipavano perché la principessa guerriera aveva altro a cui pensare. Aveva, momentaneamente, appeso la spada al chiodo perché ora doveva occuparsi di un  futuro erede al trono dopo Thorin, (se avrebbe trovato il coraggio di dire al padre e al nonno della nana che non era ancora successo).
Dis e Flik erano diventati genitori di un bellissimo bambino biondo e con gli occhi azzurri come il papà.
Nel regno dei nani non esisteva un matrimonio come quello di alcune razze della Terra di Mezzo, loro la chiamavano “Unione Nanica” la coppia doveva solo giura- re amore e fedeltà davanti al re dei nani e lui dava la sua benedizione. Così fecero Dis e Flik e dopo mesi nacque il neonato nano.
Lo chiamarono Fili.
Egli nacque pochi giorni dopo che i nani ebbero fatto una scoperta sensazionale, la scoperta dell'Arkengemma, sempre grazie al fratello minore di Thorin e Dis.La nascita del piccolo principino fu un giorno di grande festa per tutti i nani, il padre era il nano più orgoglioso di tutti, gli brillavano gli occhi quando lo prese in braccio per la prima volta:
 “Mio figlio... Il mio piccolo Fili...”
Anche Dis e i suoi fratelli, insieme al padre e al nonno, erano tutti emozionati, ogni nascita era un giorno importante ma Fili era un piccolo principe nano. Il fratello gemello di Dis lo mostrò al popolo di Erebor.
 “Sorella mia, sono contento di essere diventato zio di tuo figlio – lo porse tra le braccia della mamma – lunga vita al principe dei nani...”
Flik, per festeggiare la nascita del suo figlio regalò a Thorin e Freirin una bel- lissima arpa fatta di un legno marrone scuro e liscio come se fosse fatto di seta con dei decori fatti d'oro e anche qualche runa. Raffiguravano delle foglie e dei rami leggeri. Quella sera ci fu un enorme banchetto e i due fratelli principi la suonarono portando tranquillità anche nel piccolo neonato che ascoltava le note.
 “Si vede che è tuo figlio – scherzò Dis – ascolta attentamente la musica intor- no a lui e non disturba facendo i capricci come gli altri neonati.”
Flik guardò la madre di suo figlio negli occhi:
 “Vedrai, sento che da adesso in poi le cose miglioreranno sempre di più...”
sorrise e entrambi i loro sguardi andarono all'Arkengemma, che sprigionava una luce propria, il cuore della montagna. La speranza del popolo di Erebor.
Il piccolo Fili cresceva ogni giorno di più facendosi sempre più bello, era l'orgoglio sia del padre e sia di Thorin, appena imparò a camminare non faceva altro che inse- guirli e poi s'incantava sempre quando c'era della musica creata dai nani. E insieme a lui crescevano anche i suoi capelli biondi e a soli 4 anni sapeva cosa voleva fare, voleva fare le treccine come  quelle del papà e le voleva fatte proprio da lui, lo adorava e il padre lo era ancora di più.
Quando il piccolo compì 5 anni però qualcosa cambiò, arrivò un grande drago del nord che s'insediò all'interno della montagna distrug- gendo prima la città di Dale.
I nani persero tutto, dagli ori della montagna alla pietra più preziosa, Thorin e gli altri nani provarono a combattere ma senza alcun risultato, arrivarono anche gli elfi con il re Thranduil
 “Aiutateci...”
urlò Thorin agli elfi ma loro non lo fecero.
Non aiutarono i nani, tornarono indietro non appena videro il disastro causato dal mostro e il cuore del principe dei nani si riempì di odio verso di loro,
 “Mamma... Papà…”
 “Fili...”
il padre lo prese in braccio mentre aiutava Dis, nuovamente incinta, a salvarsi dalla furia del drago,
 “Fili... Sta tranquillo... Siamo qui...”
Il piccolo nano piangeva per lo spavento.
I tre componenti della famiglia per fortuna si erano salvati uscendo da una porta nascosta della montagna grazie all'aiuto del padre di lei, anche Dis era triste e poi la creatura dentro di lei continuava a muoversi come se avesse capito cosa stava succedendo.
 “Sta calmo piccolo, calmo...”
Purtroppo Dis sapeva che da lì a pochi giorni egli sarebbe nato ma senza una casa non sapeva cosa poteva fare in un momento di panico come quello.
Thorin li trovò, il suo sguardo era nero:
 “Thorin... Meno male stai bene.”
Il principe nano, anche se era furioso, riuscì a rispondere alla sorella:
 “Sì, e tu?”
Vedeva che stava male, e che era spaventata, Fili corse verso di lui e lo abbracciò:
 “Zio Thorin – disse tra le lacrime – ho paura....”
Thorin s'intenerì a quelle parole e accarezzò i capelli del nipotino, si piegò su un ginocchio per poter vedere i suoi occhi azzurri:
 “Fili, non avere paura, tutti noi siamo salvi e anche te.”
il piccolo smise di singhiozzare e lo zio continuò:
 “Ora devi farmi un piccolo favore anche te, sta vicino a tua madre e se si sen- te male corri da papà.”
Si alzò e si diresse verso il suo popolo:
 “Aspetta – Flik lo fermò – dov'è Frerin?”
Thorin si bloccò e poi rispose senza voltarsi:
 “È salvo, sta bene, è insieme a papà e al nonno.”
e si diresse verso gli altri nani. Purtroppo tra i nani che Thorin non vide più fu proprio la nana con cui aveva la relazione segreta, ella si chiamava Ziren, e Thorin portò quel dolore, e il ricordo della nana nel suo cuore per sempre.
Per fortuna che dopo vari giorni di cammino trovarono riparo in un villaggio di uomini mettendosi a loro disposizione nei lavori, tutti sapevano che i nani erano abili e grandi lavoratori.
Thorin e suo fratello Frerin insieme a suo padre e a suo nonno, creavano armi, mentre Flik lavorava come aiutante in un negozio dove costruivano oggetti con il legno, a volte capitava anche di costruire strumenti musicali, cosa che piaceva molto a lui che amava la musica.
Per loro lavorare per qualcuno, come gli uomini, non era fonte d'umiliazione, solo che non potevano fare altro, il popolo dei nani per fortuna accettò di restare accanto al re e al principe dei nani, giurarono di seguirli anche in questo momento “temporaneo”.
A volte erano proprio loro a dare spettacolo, i nani non erano solo bravi a costruire ma sapevano giocare con gli oggetti come piatti e posate che quando dovevano sparecchiare un posto e cantavano canzoni, tutti alla fine applaudivano e molti volevano imparare a fare come loro, ma senza successo. Dopo tutto l'arte dei nani era solo dei nani.
Il governatore del villaggio diede il permesso ai nani di stare in alcune delle case dove non ci abitava più nessuno per dormire e per curare i nani malati e rimasti feriti a causa del drago, e alcuni nani abitavano insieme a delle famiglie per non lasciare nessuno per strada.
Inoltre c'era anche un'altra questione prima di spostarsi da un'altra parte, Dis doveva partorire, Fili non aveva mai abbandonato la madre da quando lo zio gli aveva detto di starle vicino e di chiamare il padre se si fosse sentita male.
Dis, che non lavorava e si occupava del figlio, come i fratelli, aveva ancora la paura del drago negli occhi, inoltre si sentiva in colpa perché non aveva aiutato i fratelli a combattere per difendere il proprio popolo... Non poteva farlo in quel- le condizioni, si era sentita inutile e incapace. Per fortuna che quando Flik rincasava la rassicurava sempre con le sue dolci parole e la sua musica del suo nuovo violino, quello che aveva era andato perduto nella montagna, riuscì a fabbricarne un altro, all'insaputa del proprietario del negozio e usando dei materiali di scarto che per il nano andavano ancora bene, e poi Flik era molto veloce a costruire.
Una sera finalmente avvenne:
 “PAPÀ... PAPÀ...”
il piccolo corse verso il padre che era appena rientrato:
 “Che c'è Fili?!”
 “Mamma... Mamma!!!”
Subito il nano biondo corse in camera di Dis e si chiuse la porta alle spalle, non voleva che Fili guardasse, era ancora troppo piccolo.
Il figlio da dietro la porta sentiva le grida di dolore della madre e la voce del padre, lui era così spaventato che si mise a piangere, aveva voglia di entrare per vedere cosa stava succedendo ma essendo piccolo, e nano, non arrivava neanche al pomello della porta. Le grida del padre e della madre continuarono per tanto tempo poi Fili sentì un terzo grido, un grido molto strano e poi le urla di gioia del padre Flik:
 “Dis, è un maschio, un altro maschio... Oh che bello!!!”
Dentro la testa di Fili giravano tante domande, cos'era questo “maschio”? E perché il padre era così felice?
Senza accorgersene la porta si aprì e vide il padre con il suo sorriso più bello ma anche con alcune lacrime che gli scendevano sulle guance:
 “Ora puoi entrare Fili, vieni a conoscere tuo fratello.”
Un altro paio di domande si aggiunsero nella sua testolina, cos'era un fratello?
E perché lo doveva conoscere?
Si avvicinò alla madre e anche lei stavo sorridendo, lacrimava ed aveva la fronte imperlata di sudore:
 “Fili, piccolo mio, ti presento tuo fratello Kili...”
Il piccolo nano neonato aveva i capelli scuri come la mamma, era piccolo, paffuto e teneva gli occhi chiusi, inoltre quando strillava Fili notò che non aveva i denti.
 “Perché è così?”
chiese innocentemente, i due genitori sorrisero e la madre rispose:
 “Anche tu eri piccolo così quando sei nato, solo con i capelli biondi e gli occhi azzurri.”
gli accarezzò il viso e i capelli, ma lui era un po' triste:
 “Che hai piccolo mio?”
 “Mi volete ancora bene?”
I due genitori capirono e fecero un abbraccio a tre, con il neonato in mezzo:
 “Fili, non pensare queste cose, io e papà ti amiamo, ed è per questo che ora hai un fratellino, così quando crescerai non ti sentirai solo. Sei come zio Thorin e zio Frerin...”
Fili guardò il neonato che ora dormiva tranquillo nella coperta bianca e tra le braccia della mamma.
 “Ma rimarrà sempre così?”
 “No Fili – rispose il padre -  quando tu avrai dieci anni, lui avrà l'età che hai tu adesso, e vedrai che ti vorrà seguire in qualsiasi posto tu andrai e vorrai anda- re.
Giocherete insieme, crescerete insieme e vi allenerete insieme... Ora è ancora troppo piccolo per fare le cose che ti ho detto ma vedrai che quando crescerà sarà diverso. Devi solo aspettare un po' di tempo...”
Il piccolo Fili mise un dito nella manina del fratellino che, mentre dormiva, la chiuse delicatamente, fu allora che il fratello maggiore sorrise e salutò il picco- lo:
 “Ciao Kili...”
La nascita del piccolo venne annunciata la mattina dopo, gli zii, il nonno e il bis nonno andarono a trovare Dis per vede re il nuovo arrivato e il giorno dopo ebbero il permesso dal governatore del villaggio di organizzare una piccola festa tra nani per la nascita di Kili. Non era bella come quella fatta per Fili ma almeno i nani sopravvissuti potevano essere felici e il padre, come sempre, suonò qualcosa per il secondogenito.

 
   
 
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