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Autore: Natalia_Smoak    03/07/2015    4 recensioni
Come dice il titolo piccoli momenti tra Steve e Natasha, in ogni contesto possibile
probabile presenza dei vai Avengers
attenzione il terzo capitolo potrebbe contenere spoiler non confermati di Civil War, ma per ora tutti gli altri sono privi di anticipazioni
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cold war'
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Di proiettili e magliette troppo larghe

Steve sbuffò alzandosi dal letto, chiunque stesse bussando alla porta della sua stanza alle tre del mattino avrebbe fatto meglio ad avere  una valida motivazione. Sonnolento si avviò verso la porta e l’aprì, sicuramente non aspettandosi ciò che gli si parò davanti.
Natasha, o meglio la sua versione un po’ più ammaccata ed infreddolita. La ragazza non aveva una bella cera; era pallida in volto, le labbra tendevano al violaceo e tremavano un pochino, senza contare che era completamente zuppa da capo a piedi per colpa del violento temporale scoppiato quella notte.
“Natasha, cos..”
“La puoi sistemare?” chiese la ragazza aprendo sul davanti la felpa scura che indossava e rivelando una maglietta completamente macchiata di sangue, acqua e fango, sotto la quale vi era grossa ferita d’arma da fuoco, proprio all’altezza del fianco destro.
“Entra” le disse soltanto lui preoccupato
Con non poca fatica la ragazza si trascinò sul suo letto sdraiandosi e trattenendo a stento un gemito di dolore
“Vado a prendere garze, ago, filo e disinfettante, tu sta ferma lì” ordinò metodico il Capitano Rogers.
“Dove vuoi che vada?” sussurrò lei.
Steve, mentre si affrettava verso il bagno per cercare l’occorrente, osò gettare un occhio alla ragazza.
Non sembrava essere in pericolo di vita, ma doveva farle male, senza contare che la ferita poteva essersi infettata a causa della pioggia e del fango che sporcava  i suoi vestiti.
Steve si avvicinò a Natasha e cercò di alzarle la maglietta.
“Devi tagliarla, il sangue solidificato non esattamente ideale per una ceretta fuori programma” disse sarcastica la rossa cercando di dissimulare il dolore.
Effettivamente il sangue attorno alla sua ferita era tanto ed aveva iniziato a solidificarsi, tirarle via la maglietta avrebbe solo provocato altro dolore. Steve si alzò e prese un paio di forbici da cucina, poi tornò dalla ragazza e iniziò a tagliare per tutta la lunghezza del tessuto, poi rimosse la parte tagliata della maglia.
“Sai, se avessi saputo che mi avresti spogliato avrei almeno fatto in modo che il mio reggiseno fosse coordinato con le mutande” disse la ragazza con fiato corto.
Steve le rifilò un occhiataccia mentre con un panno imbevuto di alcool aveva iniziato a ripulirle la ferita. La ragazza strinse i denti.
“Che è successo?”
“Una missione finita male, il mio target si è rivelato un po’ più furbo del previsto.” sospirò Natasha mentre con molta cautela Steve inseriva l’ago nella morbida pelle del fianco della ragazza per poter ricucire la ferita
“Perché sei venuta proprio da me? La tua stanza è al piano di sopra e le l’infermeria della Avengers Tower avrebbe avuto tutto l’occorrente per curarti” le chiese l’uomo guardandola
“Beh, diciamo che io non avrei dovuto trovarmi lì quando l’uomo ha sparato, dovevo battere in ritirata, ordini di Fury, che per la cronaca mi crede a dormire nel mio bel lettino al piano di sopra”
“Uh, isubordinazione eh Romanoff” rispose lui mentre finiva di suturare la sua ferita
“Già” rispose lei guardandolo di sottecchi
“Ecco fatto. Vado a lavarmi le mani, tu intanto indossa questi” disse il ragazzo mentre le porgeva una sua maglietta ed un paio di pantaloni puliti ed asciutti, poi si diresse verso il bagno per sistemarsi e lavare via il sangue dalle sue mani.
Quando Steve uscì dal bagno si appoggiò allo stipite della porta e osservò la scena che gli si parava davanti: Natasha dormiva sul suo letto con indosso una sua maglia evidentemente troppo grossa per lei, i pantaloni che le aveva portato erano stati ignorati e sbattuti infondo al letto.
Steve sorrise; vista così Natasha poteva fare quasi tenerezza, era così piccola…
Il ragazzo sospirò, poi aprì l’armadio ed estrasse un cuscino e delle lenzuola; almeno sta notte avrebbe avuto una scusa per dormire sul pavimento.
 
Spazio autrice:
mmm che dire non so nemmeno io… voglio uno Steve cucciolo che si prende cura di Nat…Confidiamo in Civil War…
baci
  
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