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Autore: LorasWeasley    03/07/2015    5 recensioni
AU [solangelo]
"-Che c’è?
Nico fece un ghigno e lo prese in giro – Sei adorabile, Raggio di Sole.
Le guance di Will s’imporporarono.
Nico stava per scendere dalla macchina quando il biondo si sporse verso di lui e gli lasciò un bacio in guancia.
Il moro nascose il viso nei capelli e scese più in fretta borbottando qualcosa che sembrava molto “A venerdì”."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason/Piper, Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, nonostante io sia impegnata in una storia a più capitoli, la mia mente ha partorito anche questa OS.
Come sempre i protagonisti sono Will e Nico (ma quanto sono belli insieme?)
Okay, non penso di avere nient'altro da dire, vi lascio alla storia, buona lettura!
Deh
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Dance


Ritardo.
Quel giorno era in estremo ritardo.
Stava correndo rallentato dal borsone che gli sbatteva nella coscia destra.
Vedeva già da lontano il portone verde, sentiva la musica che proveniva dall’interno.
La conosceva, avevano già iniziato a provare e lui era in estremo ritardo.
La lezione iniziava alle 16.00, diede una spallata al portone per entrare mentre usciva il cellulare dalla tasca, erano le 16.17.
Non ebbe il tempo di imprecare che si ritrovò  a terra.
Appunto per il futuro: non correre senza guardare davanti a te.
Aveva letteralmente travolto un ragazzo, adesso ci stava sopra, almeno il botto l’aveva subito lui, Nico invece era atterrato sul morbido.
Riaprì gli occhi e si ritrovò abbastanza vicino al volto di un ragazzo, aveva dei brillanti occhi azzurri e i capelli biondi tutti spettinati e sudati.
-Cazzo … scusa …
Cercò di alzarsi peggiorando la situazione, infatti il braccio che aveva poggiato accanto la sua testa per darsi la spinta verso l’alto gli scivolò e lui finì col dare una testata al ragazzo sotto di lui.
Il biondo fece un lamento di dolore mentre Nico continuava a imprecare.
Alla fine riuscì a mettersi in piedi, non senza una ginocchiata in pancia all’altro che era stato più o meno il colpo di grazia.
Recuperò velocemente la borsa che aveva perso e il cellulare che era volato qualche metro più in la, lo sbloccò controllando se funzionasse.
Non ebbe il tempo di esultare quando il display si illuminò, segno inconfondibile che fosse tutto integro, perché segnava le 16.21.
Si girò velocemente verso il ragazzo che aveva investito, si era messo seduto e lo stava fissando con le sopracciglia inarcate.
Nico si accorse solo in quel momento che con lui c’erano altre due ragazze, una la conosceva, l’altra no.
-Mi dispiace- quello era per il ragazzo poi alzò gli occhi sulla sua amica – Ci vediamo Piper.
Si girò e schizzò via, verso la musica sempre più forte.
 
Nico stava contemplando la macchinetta cercando qualcosa che attirasse la sua attenzione, quando sentì una voce alle sue spalle.
-Ciao.
Si girò, davanti a lui c’era un ragazzo più alto almeno di un testa, scarpe da tennis, un sotto di tuta grigio chiaro e una maglietta celeste, molto probabilmente era appena uscito dalla doccia perché aveva tutti i capelli bagnati e li stava asciugando con un asciugamano, era escluso che fosse sudore visto che i vestiti erano perfettamente asciutti e puliti.
Non si era sbagliato quando, tre giorni prima, l’aveva investito in pieno e aveva pensato che avesse dei brillanti occhi azzurri. Inoltre stava sorridendo, mostrando delle adorabili fossette.
-Ciao- rispose distogliendo lo sguardo dal suo corpo pressoché perfetto.
-E’ da molto che sei qui? Non ti ho mai visto in giro, se non mettiamo in conto martedì certo.
-Oh, bé con la mia famiglia ci siamo trasferiti quest’anno, così ho dovuto cambiare anche scuola di danza. Non che prima stessimo così lontano ma adesso mi conveniva venire qui.
-Ho notato che conosci Piper.
-E’ la ragazza del mio migliore amico ma … perché questo interrogatorio?
Il ragazzo fece un sorriso e gli porse la mano –Mi chiamo Will, Will Solace. Se vuoi un amico in più.
Nico lo guardo per qualche secondo con le sopracciglia aggrottate, cercando di capire che intenzioni avesse, quando capì che non stava scherzando gli strinse la mano borbottando – Nico Di Angelo.
 
Pian piano, senza volerlo, iniziò a conoscere quel ragazzo.
Non si vedevano al di fuori della danza, ma entrambi avevano lezione il martedì e il venerdì.
Nico faceva Hip-Hop dalle 16.00 alle 17.00, Will faceva classico dalle 15.15 alle 16.15 quindi, molto spesso, si incrociavano e scambiavano qualche parola.
Più che altro era il biondino a parlare, Nico scoprì che aveva 18 anni e che frequentava il quarto anno del liceo scientifico, avrebbe voluto studiare medicina, era un ragazzo molto solare e aveva una buona parola praticamente per tutti.
Insomma, era tutto l’opposto di Nico.
Scoprì anche che faceva quasi sempre coppia con Piper, anche lei ballerina di danza classica e migliore del suo corso.
L’ultimo giorno di danza prima delle vacanze natalizie Jason andò a prendere la sua ragazza, non appena lei finì la lezione andò a lavarsi e sistemarsi così, quando anche la lezione di Nico finì lui era ancora li ad aspettare.
-Hey, Jason!
-Amico!- Si alzò dal divanetto e gli diede un abbraccio, che durò veramente poco e finì con una faccia disgustata da parte del biondo visto che, naturalmente, Nico era tutto sudato.
Il moro sghignazzò poi si sedettero insieme di nuovo nel divanetto.
-Aspetti Piper?
-Già- sospirò – Ha da 3 quarti d’ora che è in bagno, a saperlo la prossima volta vengo direttamente a quest’ora. Come ti trovi qui?
-Bene, non è male come scuola di danza, pensa che siamo solo a Dicembre e già stiamo provando qualche presa per il saggio finale.
-Anche da Piper, si porta la testa da due settimane, penso che vogliano fare tipo un musical a tema Cenerentola, ti lascio immaginare chi farà Cenerentola.
Nico sorrise mentre Jason continuava a raccontare – “Oggi con Will abbiamo fatto questo pezzo … guarda questo passaggio praticamente lui mi deve prendere così” Will di qua e Will di la, certe volte è veramente stressante. Okay che non devo essere geloso perché insomma, lui è gay quindi non è attratto da lei, ma sono pur sempre il suo ragazzo! Tu che ne pensi?
Nico si era bloccato a “lui è gay”.
-Cosa hai detto?
-Oh giusto, molto probabilmente tu neanche lo conosci ma è il ballerino principale della loro classe, naturalmente lui farà il principe. Ballano insieme da diversi anni, sono veramente bravi insieme.
-E come fai a sapere che è … insomma che non è attratto dalle ragazze?
-Pensi che possa avermelo detto solo per distogliere i sospetti da una presunta cotta segreta per Piper? No, assolutamente. Due anni fa aveva un ragazzo, sono stati insieme un po’ di tempo poi non so perché si siano lasciati. Adesso non ho la più pallida se esca con qualcuno o meno, ma so per certo che non vuole Piper.
Nico neanche rispose, troppo preso dai propri pensieri.
Diversi minuti dopo Jason fece un sospiro di sollievo e si alzò.
Nico alzò lo sguardo, Piper e una buona parte del suo gruppo di classico erano appena usciti dagli spogliatoi.
Jason le andò contro, la prese per i fianchi e le fece fare un mezzo giro in aria, poi si baciarono.
Molte ragazze fecero dei sospiri guardandoli con, letteralmente, gli occhi a cuoricino.
Qualche metro più il la c’era anche Will, stava parlando animatamente con un ragazzo.
Nico recuperò la sua borsa e andò via, non notò il lungo sguardo di Will che non lo perse di vista fino a quando la porta non si fu richiusa dietro le sue spalle.
 
Quello fu il Febbraio più piovoso in assoluto.
Cosa fece Nico? Andò a danza a piedi e senza ombrello.
Naturalmente alle 5 fuori c’era il diluvio.
-Ti serve un passaggio?
La voce proveniva da dietro di lui, che stava guardando sconsolato fuori dalla porta, non sussultò.
Nico alzò un angolo della sua bocca – Dipende – rispose – Se hai un ombrello arancione e rosa fluo penso che preferirei andare sotto l’acquazzone.
Si girò a fissarlo, Will sorrideva, poi alzò il suo ombrello blu scuro – Questo ti va bene?
Non che stettero sotto l’ombrello per molto, Will aveva la macchina posteggiata li vicino.
Aveva acceso la radio, aveva trovato una stazione decente e adesso il biondo stava cantando a squarciagola una canzone commerciale del momento che naturalmente Nico non conosceva.
Seguendo le istruzione che gli aveva dato precedentemente era riuscito a portarlo a casa senza sbagliare strada nemmeno una volta.
Si fermò e si girò a fissarlo.
Il più piccolo lo stava guardando con un’espressione abbastanza divertita.
-Che c’è?
Nico fece un ghigno e lo prese in giro – Sei adorabile, Raggio di Sole.
Le guance di Will s’imporporarono.
Nico stava per scendere dalla macchina quando il biondo si sporse verso di lui e gli lasciò un bacio in guancia.
Il moro nascose il viso nei capelli e scese più in fretta borbottando qualcosa che sembrava molto “A venerdì”.
 
1 Luglio, mattina, prove generali del saggio.
Nico arrivò al teatro qualche minuto prima dell’inizio del suo spettacolo.
In quel momento c’era uno spettacolo di contemporaneo di 6 minuti. Aveva solo 6 minuti per vestirsi di tutto punto.
Non riuscì neanche ad arrivare negli spogliatoi, troppo tempo. Fece tutto dietro le quinte, che lo guardassero pure, era meglio di farsi uccidere dal suo maestro.
-Sempre in ritardo?- Lo prese in giro la voce di Will dietro di lui, alludendo naturalmente al loro primo incontro.
Nico non era sicuro da quanto tempo il ragazzo fosse li a fissarlo. Certo, c’erano molti altri ragazzi in giro (più ragazze), soprattutto un’insistente bambina di 5 anni che lo metteva in soggezione, ma nessuno di loro era Will.
Nico si girò saltellando con un piede solo per infilarsi la scarpa.
Non appena lo vide, con il suo vestito, completamente bianco e … aveva mai detto quando fosse bello e attraente? Riuscì a perdere la concentrazione sul suo equilibrio e per poco non si schiantò a terra, si congratulò con se stesso quando riuscì a restare dritto.
Il biondo sorrise facendo finta di non aver notato la sua goffaggine e lo squadrò per bene.
-Scusa, chi è che odiava i colori fluo?
Per quel saggio tutta la sua crew aveva una tuta nera dove delle parti erano state tolte sostituite da una stoffa gialla e arancione fluorescente, In modo che sotto determinate luci spiccassero solo quelle.
-Taci, Solace.
Stava per raggiungere i suoi compagni quando Will lo richiamò.
-Hey Cenerentola, hai perso la tua scarpetta.
Lo raggiunse infilandogli il cappello, che aveva palesemente scordato a terra, con la visiera storta, proprio come doveva andare.
Nico non disse nulla, si limitò a fissarlo con uno strano sguardo che Will non riuscì a interpretare.
Quest’ultimo diede uno sguardo dietro di lui notando i suoi compagni – Meglio se ti sbrighi.
Nico non se lo fece ripetere due volte e corse, unendosi ai suoi compagni un secondo prima che entrassero nel palco.
Uno schifo. La prova generale era andata decisamente da schifo.
Non solo aveva perso una scarpa a circa metà ballo perché con la fretta non era neanche riuscito ad allacciarla, ma senza di essa aveva fatto un pezzo troppo male.
Doveva correre prendendo la spinta, farsi spingere verso l’alto da un suo compagno e saltare altre tre sue compagne rannicchiate a terra.
Senza scarpa era scivolato, aveva cercato di mascherare tutto con finendo con una capriola, ma ormai si era visto.
Quando finirono, un secondo dopo che la musica si staccò recuperò la sua scarpa abbastanza infuriato e andò via a passi veloci.
-Senti Nico …
Will lo stava inseguendo.
Il moro si girò già abbastanza alterato – E’ stato uno schifo!
-Escludendo il fatto che può capitare a tutti di perdere una scarpa, erano solo le prove generali! Non c’era nessuno a guardarvi.
Nico incrociò le braccia distogliendo lo sguardo da lui.
Infine borbottò – Devo andare a cambiarmi.
 
Quella sera si presentò al teatro con ben due ore di anticipo, esattamente come era scritto nella scaletta.
Lo spettacolo sarebbe iniziato alle 20.00.
La prima parte era tutta concentrato sul classico, la seconda parte sul resto degli stili.
Nico non avrebbe ballato prima di 4 ore.
Nonostante avesse tutto quel tempo libero, si era già vestito e si era anche allacciato le scarpe con ben due nodi per essere più sicuro.
Iniziò a gironzolare dietro le quinte, evitando la bambina che quel mattino lo guardava in modo abbastanza inquietante, ma non riuscì a trovare Will da nessuna parte.
Molto probabilmente era nel suo camerino a sistemarsi.
Lo trovò quando il musical era già iniziato, sul palco c’erano Piper, nei panni di Cenerentola, e altre due ragazze che facevano le sorellastre.
Will aveva ancora 10 minuti liberi.
-Hey- fu Nico ad avvicinarsi a lui – In bocca al lupo.
Will sembrò abbastanza sorpreso – Grazie! – Rispose poi con un grande sorriso.
-Penso che riuscirò a fuggire li fuori per 10 minuti, nessuno dovrebbe accorgersi che manco, Jason dice che accanto a lui ci sono dei posti liberi, quindi cerca di ballare decentemente biondino, perché io ti starò guardando e sarò pronto a giudicarti.
Will sbuffò divertito – Sta parlando il plebeo. Guarda e impara piccoletto.
Nico sorrise mordicchiandosi il labbro, si guardò intorno e, quando notò che nessuno stava prestando attenzione a lui, fuggì via.
Jason, per tutto lo spettacolo, non aveva avuto occhi per nessuno tranne che per Piper.
Nico, anche se non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura, non aveva staccato gli occhi dal compagno della ragazza.
Erano veramente, ma veramente strabilianti insieme.
Quando finì, ci furono un sacco di applausi e fischi, Nico ne approfittò per tornare dietro le quinte, non prima di aver quasi minacciato Jason “cerca di fare tutto questo casino anche per il mio gruppo”.
-Sei stato grande.
Will gli fece un grande sorriso, aveva gli occhi che gli brillavano, non rispose al complimento di Nico, semplicemente lo abbracciò quasi stritolandolo.
 All’inizio il moro restò interdetto, poi si lasciò andare abbracciandolo a sua volta.
Quando si staccarono nessuno dei due disse nulla, avevano i visi così vicini …
-Nico! Vieni che stiamo facendo la foto di gruppo!- Urlò una sua compagna.
Il diretto interessato si staccò di botto dal biondo come se avesse preso la scossa, lo guardò per un altro secondo e infine corse dai suoi compagni.
Le due ore successive volarono, mancavano ormai cinque minuti e sarebbero saliti in scena loro. Nico stava entrando nel panico.
Will lo afferrò per un braccio – Calmati okay? Andrà tutto bene, sarai bravissimo, scordati tutto quello che è successo oggi.
Nico annuì perdendosi nei suoi occhi azzurri.
-Penso che andrò a guardarti insieme a Jason, quel ragazzo deve sentirsi veramente solo.
Proprio come aveva predetto Will, andò benissimo.
Nessuno non sbagliò nulla e ricevettero così tanti applausi che Nico quasi non ci credeva.
Quando il sipario si chiuse e loro tornarono dietro le quinte Nico non trovò Will, molto probabilmente doveva ancora tornare.
Sentì distrattamente il maestro che si congratulava con loro mentre iniziò a correre verso il corridoio deserto che divideva il dietro palco con la platea.
Era li Will, stava venendo verso di lui.
Nico non smise di correre e gli saltò letteralmente addosso.
Il biondo cercò di prenderlo, ma non riuscì a rimanere in equilibrio e caddero tutti e due a terra.
Esattamente come il loro primo incontro.
Nico mise il broncio – Quando Piper si lancia addosso a te così, tu la prendi e non finite a terra.
-Certo Raggio di Sole, ma lei non si lancia con la delicatezza di un bisonte.
Il moro alzò gli occhi al cielo mentre il ragazzo sotto di lui continuava a parlare.
-Sei stato veramente fantastico. Non mi sono mai interessato veramente a questo genere, ma vedere te li sopra è stato qualcosa di strabiliante e …
Venne interrotto dalle labbra di Nico che premettero sulle sue.
Fu un bacio lento, lungo e a stampo.
Quando Nico si staccò Will sospirò sulle sue labbra – Penso di desiderare questo momento dalla prima volta che siamo finiti in questa situazione. Ma dopo 8 mesi, è decisamente migliore.
Lo attirò di nuovo a se. Passò la lingua sulle labbra del ragazzo chiedendo accesso alla sua bocca, Nico non tardò ad accontentarlo.
-Queste cose non si fanno davanti a tutti.
I due ragazzi si fermarono di botto. Accanto a loro c’era quella bambina di 5 anni che aveva fissato Nico in modo inquietante per tutta la mattinata. Aveva le mani sui fianchi e le sopracciglia inarcate, cercava di fissarli con uno sguardo severo, ma il suo tutù rosa confetto non aiutava di certo.
Ci furono diversi secondi di estremo silenzio, poi iniziarono le risate.

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