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Autore: Spensieratezza    04/07/2015    8 recensioni
Dean Winchester è un adolescente difficile e problematico, che crea molti problemi al padre John. Quando Sam, suo fratello separato alla nascita, torna a vivere nella loro casa assieme alla madre Mary, cercherà di aiutarlo a combattere e a distruggere i propri demoni, ma ben presto Sam scoprirà che non può aiutare Dean, senza che esso lo stravolga nell'animo. I due fratelli rimarranno intrappolati in un vortice di sentimenti e passioni e tanti altri sentimenti che li sconvolgeranno nel profondo.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La catena dell'estasi, dell'amore e della famiglia'
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“Ripeti quello che hai detto, perché non ho capito bene.” Disse Dean.

“Figliolo, non farmi tribulare, perché hai capito benissimo!” sospirò John, esasperato.

“Se io non ho bisogno di un apparecchio acustico, è una cosa positiva, a 18 anni, ma per te non è una cosa positiva non essere ancora arrivato a cinquant’anni e avere già bisogno del manicomio!”

“Dean, non fare così!”

“Fare cosa? Dire la verità?”

“Non credo di avere bisogno di un manicomio se invito Mary e Sam a stare da noi per un po’ di tempo, visto che probabilmente verranno a stare qui per sempre! In questa città, intendo, non a casa nostra!”

Dean guardò suo padre come se fosse impazzito. “Stai invitando degli estranei in casa nostra. Come puoi farlo?”

“Dean, quegli estranei sono mia moglie e mio figlio, nonché tua madre e tuo fratello! Non dimenticarlo!!”

“Sono loro che l’hanno dimenticato!! E se ne ricordano solo adesso? No, mi dispiace, papà, ma per me sono degli estranei! La famiglia è con chi ci vivi e con chi ci cresci. La famiglia la conosci! Io non conosco loro!”

“Perché non rimediare a questa grave mancanza, conoscendoli?”

“Non puoi parlare sul serio. Sai quanto odio avere in casa degli estranei. Non fa per me. Non contare su di me in questo. Non voglio conoscerli. Non lo farò.”

John guardò il figlio con aria molto seria e arrabbiata.

“Invece tu li conoscerai, Dean, perché questa è la mia casa e ci invito chi desidero! Se voglio portarci un’amante, ce la porto, se voglio portarci quella che una volta era mia moglie, assieme a mio figlio, ce la porto! È tutto chiaro?”

“Sissignore.” Grugnì Dean.

“Stai sempre a guardarmi dall’alto in basso. Credi che non lo sappia che cosa fai con quegli sbandati dei tuoi amici? Se non passasti le giornate a bighellonare con quei cretini, avresti più tempo per lo studio e non ti saresti fatto bocciare all’ultimo anno di liceo. Vergognati!”

“Non dirmi di vergognarmi!”

“Stà zitto e ringrazia che copro le tue porcherie. Un altro padre ti avrebbe mandato dritto in un centro di recupero per tossicodipendenti! Credi che non lo sappia che sei sempre così di malumore perché hai il cervello pieno zeppo di droga, eh? Mio figlio un tossicodipendente! Mi vergogno di te e anche tu dovresti farlo! Cerca di ripulire ogni piccola traccia di quella porcheria prima che arrivi qui tua madre e tuo fratello o te ne pentirai amaramente. Discorso chiuso!”

Dean abbassò il capo con aria accondiscende e restò impassibile e con sguardo assente a guardare il padre allontanarsi e uscire di casa sbattendo la porta, furibondo.


Una volta accertatosi che se n’era andato via, entrò di soppiatto nella stanza del padre e aprì il suo armadio.

In una sua giacca in pelle, frugando nella tasca della giacca, trovò quello che si aspettava di trovare.

Una canna.

Trattenne le lacrime. Sapeva che suo padre si drogava e sapeva anche che John non aveva idea che lui sapesse. Dean accettava passivamente di subire quegli insulti, perché in parte sapeva di meritarseli, ma non l’aveva mai smascherato. No, cercare di sentirsi migliore, facendo stare peggio suo padre, non era una cosa che gli avrebbe arrecato alcuna soddisfazione e comunque non avrebbe cambiato nulla.

Molto meglio tenersi quella merda per sé.

















Note dell'autrice: 

Penso che da questo secondo capitolo abbiate capito che questa è una ff un pò diversa e sarà anche un pò angst :))  
   
 
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