Non ricordo bene quando mi svegliai, anzi non posso dire di
essermi addormentato, ero sul letto con gli occhi chiusi ma non
dormivo. Gli altri mi credevano un normale ragazzo, mi vedevano come se
fossi morto ma sapevano tutto. Io invece ero davvero morto, non sentivo
più il mio cuore, nè nient'altro che si possa
collegare con gli altri esseri umani, l'unica cosa che sentivo era quel
bruciore che proveniva dal cuore e che si estendeva in tutte le altre
parti del corpo. Piano piano diminuì e mi sentivo veramente
sollevato. Poi ho aperto i miei occhi e per la prima volta ho visto
tutto:coglievo ogni piccolo particolare di quello che mi succedeva
intorno e riuscivo a sentire cose che gli altri non avevano la minima
idea di sentire. All'inizio ho pensato che ero pazzo, poi ho pensato
alla mia triste realtà e mi sono chiesto che ne
sarà di me. C'erano tutti vicino a me, Tom, Georg, Gustav e
stranamente anche Jack. Mi ero appena svegliato e non si erano accorti
di me e continuavano a parlare di qualcosa che doveva sembrare triste e
terribile e ho capito subito che si trattava di me. Appena mi videro
sveglio mio fratello Tom mi corse incontro urlando di gioia e mi
abbracciò. Accadde tutto in meno di un secondo e forse ho
fatto la cosa peggiore che potessi fare in tutta la mia vita e me lo
ricorderò per sempre, e quando si parla di me ormai il per
sempre esiste. Mio fratello mi abbracciò e io non sono
riuscito a fermarmi, sentivo il suo profumo strano, piacevole e mi
venne fame. Lo morsi sul polso, sapevo della mia natura malvagia e
volevo fermarmi ma non ci riuscivo, il suo sangue era così
caldo e invitante e lui stesso voleva sfamarmi, a lui non importava
perdere la vita per rendermi felice. Poi non so perchè,
forse fu proprio per questo motivo che mi fermai, con molta
difficoltà tolsi la bocca dal suo polso e lui era ancora
lì che mi guardava e che mi sorrideva, come se fossi stata
la cosa più bella che avesse mai visto e non era arrabbiato
con me perchè stavo per ucciderlo. Si sentiva in colpa per
quello che era successo, sapeva che ero diventato quel che sono ora (
non riesco a pronunciare ancora la parola vampiro per parlare di me) e
si sentiva in colpa perchè sapeva benissimo che ero morto
per proteggerlo. Se non fosse stato per me lui ora sarebbe morto, o
peggio, sarebbe come me. Volevo dirgli di non essere così
con me, volevo dirgli di smetterla ma allora mi venne in mente una
terribile realtà: ora era certo che non stavo sognando.
L'unica cosa che feci in quel momento fu guardarlo e contraccambiare il
suo sorriso. Ed ero davvero felice di essere morto al posto di qualcuno
che amavo e che amo ancora ora. Piano piano si avvicinarono tutti al
mio letto, l'ultimo fu proprio Jack, che si avvicinò e mi
rivolse un timido ciao Così anche io lo salutai e notai per
la prima volta che era troppo diverso da un umano per appartenere ad
essi. Io stesso mi sento tutt'altro che umano. Mi alzai per la prima
volta e non volli nessun aiuto. La prima cosa che ho notato era che
avevo ancora i vestiti del mio compleanno, tutti sporchi e pieni di
sangue ma già allora pensavo che non li avrei mai buttati
perchè quei vestiti sono l'ultimo ricordo della mia vita da
umano. Sopra c'era ancora il mio odore, l'odore di una persona, di un
umano, di uno che ha ancora un cuore che batte. La prima cosa che feci
fu guardarmi allo specchio e non so perchè lo feci, forse fu
solo una reazione istintiva. Quello che vidi non fu molto bello
però: avevo la pelle bianchissima, sembravo morto, anzi lo
ero, anzi ero un non-morto ed ero diverso, insomma non mi riconoscevo,
ero... ero... ero semplicemente bellissimo, come non ero stato mai in
vita. La cosa che però vidi fu molto diversa dal bellissimo:
avevo gli occhi rossi, di color cremisi, di color del sangue. Avevo
paura di quegli occhi, sembravano volessero uccidermi o indurmi ad
uccidere qualcuno. Non posso descriverlo ma mi suggerivano qualcosa di
maligno. Tom venne vicino a me e mi disse << sei
bellissimo>>. Io sorrisi ma non c'era nulla che suggeriva
entusiasmo nella mia espressione, ero bellissimo ma ero un mostro
pronto a cibarmi di quelli a me più cari solo per continuare
a vivere un'esistenza che forse non può neanche chiamarsi
vita. Georg e Gustav si tenevano lontani da me, e poverini, li capivo
bene, anche io mi facevo paura da solo, loro dovevano essere
terrorizzati da me. Tom invece era strano, lui sapeva tutto
perfettamente, anzi meglio degli altri visto che è stato la
mia prima vittima, ma non aveva paura di me. Le emozioni di Jack erano
indecifrabili, voleva starmi vicino ma forse si sentiva troppo in
colpa, dopotutto il merito è suo se ora sono
così. Dopo mi raccontarono tutta la storia, anzi non tutta,
non seppi mai la storia di Jack, non voleva dirmi niente sul suo
passato eppure non credo aveva niente da temere, in fondo eravamo due
mostri e lo saremo per sempre stati. Seppi solo che era un vampiro e
che ora lo ero dunque anche io. Mi voleva bene perchè
eravamo i suoi unici amici. Gli altri sapevano già della sua
natura e l'avevano accettata, io invece ero l'unico a non saper niente.
Forse però dovevo aspettarmelo da Jack, mi sembrava troppo
strano per essere umano. Quella notte non riuscivo ad accettare me
stesso, anzi il nuovo me stesso, mi spaventava, ma la cosa peggiore
è che sapevo di avere sete e che presto avrei dovuto
uccidere qualcuno per saziarmi.