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Autore: DARKOS    05/07/2015    1 recensioni
[“MUHAHAHAHAH! IO SONO BLOODY WATER!”
Il grido rimbombava nelle vie della città, mentre il Re si guardava attorno con aria sconsolata e Bloody Water si dirigeva verso nuove avventure.]
Salve di nuovo! O, se è la prima volta che ci incontriamo, benvenuti! Oggi voglio presentare una mia creazione, che era iniziata come scherzo, e si è invece tramutata in... diciamo uno scherzo più articolato.
La mia nuova serie, "Bloody Water", narra di cosa accadrebbe se ad Aqua, dopo 10 anni e più nel Reame dell'Oscurità, fosse partito letteralmente il cervello. Il tutto nella maniera più comica e demenziale possibile, sempre che mi riesca.
Buona lettura e (spero!) buone risate!
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aqua
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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La paladina dell'Oscurità, Bloody Water!

“Sora, sei pronto?” chiese Riku, al suo fianco. “Abbiamo solo una possibilità. Dobbiamo farcela.”
“Lo so.” Rispose l’altro. “Stando a Yen Sid, lei è la chiave che conduce agli altri due, in più si rivelerà un alleato potente.”
Davanti a loro, la piazza di Radiant Garden era deserta, Leon e gli altri avevano tenuto gli abitanti in casa. Ora non rimaneva  che evocare il portale per il Regno dell’Oscurità e salvare la Maestra Aqua.
Sora e Riku puntarono i Keyblade dritti davanti a loro, e convogliarono le energie come gli era stato insegnato. Subito, uno squarcio di luce si materializzò al centro della piazza, dal quale fuoriuscì un miasma oscuro.
“Ce l’abbiamo fatta, Riku! Ce l’abbiamo fatta!” Il ragazzo abbandonò la sua postazione. “Sora! Aspetta!”
Sora, euforico, scattò in avanti verso il portale..
… e si ritrovò un tacco di quattro centimetri in faccia.
Il ragazzo cascò a terra, battendo la nuca. Quando si riebbe, osservò la giovane donna dai capelli cerulei che lo fissava con tale intensità da volerlo incenerire con lo sguardo.
“Ah! Vanitas! Sei ancora vivo!” urlò la ragazza, estraendo un Keyblade e puntandoglielo addosso.
Sora fece appena in tempo a rotolare via ed evitare il fendente diretto alla sua fronte. “U-Un attimo! Ci deve essere un equivoco!”
“Non tentare di ingannarmi! Non casco nei tuoi tranelli! Ora ti eliminerò!” La ragazza colpiva con una furia omicida. Riku si era ormai ripreso dallo stupore, ed era giunto in aiuto del suo amico.
“Quindi vuoi attaccarci. E va bene.” Il ragazzo si mise in guardia, serio e pacato come sempre. “Non so perché siamo arrivati a questo, ma non ti permetterò-“
“MA LEVATI!” con un singolo gesto, la maestra evocò una colonna di fuoco sotto ai piedi del ragazzo, che ora volava nel cielo notturno con un grido che poco si abbinava al suo fare calmo e dignitoso di poco fa.
L’urlo del Custode del Keyblade ormai promosso a fuoco d’artificio novello aveva attirato Lea e Topolino, che stavano monitorando la situazione in città.
Videro una ragazza inferocita che sparava dardi magici a Sora, mentre quest’ultimo li schivava in un modo che ricordava quello dei vecchi cartoni animati.
“Aqua!” Il Re andò a fermare i due. “Aqua! Ferma! Lui non è… aspetta. Vanitas? Tu che ne sai di che aspetto abbia Vanitas? Noi non l’abbiamo visto in faccia.”
“Io so tutto!” La ragazza sembrò dimenticarsi di dare la caccia a Sora e si voltò, come se parlasse a un pubblico su un palcoscenico. “Io sono l’urlo di speranza di tutti gli esseri viventi! Sono l’alfa e l’omega! La paladina dei Keyblade e il terrore degli Heartless! Io sono Bloody Water!”
I tre spettatori rabbrividirono, sia per la brezza serale che per lo scarso talento della giovane per i soprannomi.
Lea mise una mano sulla spalla della medesima, ancora ferma in una strana posa da supereroe. “Uhm… Aqua, giusto? Forse vuoi un attimo sederti, e fare dei bei respiri… credo tu abbia bisogno di-“
“Levami. Quella. Mano. Di. Dosso.” Con un movimento fluido, la guerriera si girò verso Lea e gli sparò contro dei proiettili ghiacciati. Ma lui balzò all’indietro e li deviò col suo Keyblade. “Ah! Tutto qua? Dovrai fare molto meglio di  cos-” Un gigantesco blocco di ghiaccio seppellì il rosso e le sue ultime parole con lui. Ma non il gemito che seguì.
Topolino non sapeva se ridere o piangere delle prodezze dei suoi alleati, gli stessi che –teoricamente- avrebbero dovuto aiutarlo a battere Xehanort. Decise comunque che ci avrebbe pensato dopo. Ora doveva fermare Aqua, era ovvio che la permanenza nell’Oscurità le aveva danneggiato il cervello.
“Sora! Preparati dobbiamo aiutare Aqua a… Sora?” Ma guardandosi attorno, il topo constatò che il ragazzo non era più nella piazza. E purtroppo, nemmeno lei.
“MUHAHAHAHAH! IO SONO BLOODY WATER!”
Il grido rimbombava nelle vie della città, mentre il Re si guardava attorno con aria sconsolata e Bloody Water si dirigeva verso nuove avventure.
Un Riku brillava nel cielo notturno.  
   
 
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