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Autore: Mrs_Gates6661    06/07/2015    2 recensioni
Charlotte, ragazza di 16 anni, viene considerata da tutti scontrosa e senza cuore.
Giudicata senza che nessuno sappia la sua storia, si abitua a convivere con gli indici della gente puntati costantemente addosso, fino a qu ando non incontra un ragazzo.
Brian. Era quello il suo nome.
Successe tutto per caso e, senza rendersene conto, i due si rispecchiarono l'uno nell'altra, viste le loro situazioni ormai critiche.
Cominceranno ad andare d'accordo, e capiranno che se saranno insieme, riusciranno ad affrontare le etichette che aveva l'abitudine di affibbiare la società.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con
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Erano le nove e mezzo, io indossavo il mio magnifico vestito ed ero a braccetto con Brian, che nonostante i miei dieci centimetri di tacco rimaneva parecchio più alto di me. Sembravano una coppietta felice, ma in realtà eravamo solo due grandissime teste di cazzo. «Madame.» Disse Brian aprendomi la porta. «Wow che gentiluomo.» Lo presi in giro. Era così carino quando faceva il broncio. Eravamo in un bel locale, io con Brian ed Elizabeth con il suo amato Zacky. Stavano COSTANTEMENTE a baciarsi. Non li sopportavamo più. «Che ne dici di un'altra gar-» «Niente più gare di bevute con te!» Lo interruppi. Era successo poco tempo prima, e la conseguenza fu un gran casino. «Io, devo pisciare.» Annunciò pubblicamente Zacky. Che principe. Qualche volta mi voltavo verso Syn che non la smetteva di guardarmi. Ero in imbarazzo. Poco dopo arrivarono i piatti, mangiammo e la cosa fu più silenziosa del previsto...strano, di solito durante pranzi e cene si scatena il putiferio, ovunque i ragazzi siano. Cominciammo a chiacchierare, animando un po' più la serata, ma qualcosa rovinò tutto...o meglio, qualcuno. «Ehy Brian, non pensavo fossi qui...con...questa.» Disse una ragazza dai capelli corvini e il viso affilato. Possibile che conosceva tutte le puttane del posto? «Ehm, ciao Katy. Questa è una mia amica.» Rispose rivolgendosi a me. "La mia amica per la quale ho speso mille dollari", corressi la frase nella mia mente. «Che ne dici se andiamo a parlare da soli per un po'?» Continuò lei. Brian annuì come un cagnolino. Sentivo gli occhi pizzicare, senza saperne il motivo. O forse lo ignoravo soltanto. Sentii Zacky darmi un calcio da sotto al tavolo e lanciarmi un sorriso stile "tranquilla, andrà tutto bene"...era sempre molto carino con me. Decisi di andare in pista per sfogarmi un po'. Trovai un ragazzo carino. Biondo, occhi azzurri...il classico fighetto di turno che fa la corte a tutte. Iniziammo a ballare, ad avvicinarci sempre più, ma non mi sentivo a mio agio. Lui non era Brian. Nonostante tutto, provai a scacciare via tutti i pensieri e baciai quel tipo...infondo, Syn non era il mio ragazzo, e non solo lui poteva fare quel che cavolo voleva e con chi voleva. Lui mi stringeva sempre più, ma in un attimo lo vidi a terra. Che cazzo stava succedendo? Tutte le luci della zona discoteca mi stavano stordendo, quindi mi allontanai, e riuscii a scorgere Brian che pestava a sangue quel poverino. Delle lacrime amare rigarono il mio viso. Ancora e ancora. Senza fermarsi. Scappai via dal locale dirigendomi verso il molo. Solo lì sono sempre riuscita a calmarmi. Camminavo e sentivo il rumore dei miei tacchi riecheggiare per la città. Avevo come la sensazione che qualcuno mi stesse seguendo da un po' di tempo, ma decisi di non dare molto peso alla cosa...fino a quando una mano non mi afferrò la spalla di scatto. «Rev! Mi hai fatto quasi morire d'infarto!» Gridai. «Scusami, ma sentivo i tuoi singhiozzi...» Oh, no. L'ultima cosa che volevo era farlo preoccupare. «Come mai vestita così?» Chiese lui. Feci un sospiro e gli spiegai tutta la situazione. Era scioccato quanto me. In quel momento volevo solo tornare a casa e starmene un po' da sola, quindi Jimmy mi accompagnò a casa Haner, che ormai era diventata anche casa mia. «Grazie Jimmy, ci vediamo domani.» «A domani nana, buonanotte.» Detto questo mi diede un leggero bacio sulla fronte. Era così dolce...magari tutti i ragazzi fossero stati come lui. Levai di fretta i tacchi e li lasciai vicino l'uscio della porta, poi corsi per le scale mentre sfilavo il vestito e mi lanciai sul letto appena entrata in camera mia. Non mi andava neanche di mettermi la mia solita maglia. Mi addormentai lì, sfinita, pregando il mio cuore e il mio cervello di fare pace, perché propio non ce la facevo più. Stavo per scoppiare.
   
 
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