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Autore: emmegili    06/07/2015    3 recensioni
Shailene, soprannominata Shay, corre al pronto soccorso con la madre: l'autobus che stava riportando a casa i militari tra cui suo padre ha avuto un brutto incidente. E' distrutta, suo padre è gravissimo. Cosa succederà quando, gironzolando per l'ospedale, incontrerà Ryan, un giovanissimo soldato che era un collega del padre?
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DAL TESTO:
Io guardo il soldato dagli occhi verdi che vorrebbe essere al posto di mio padre perché si sente inutile. Non so come faccia mia madre a conoscerlo e viceversa, ma non chiedo nulla.
- Comunque ha ragione la dottoressa, Prescott –intervengo senza staccare gli occhi dal suo viso –Dovresti riposare, altrimenti ci finirai veramente, al posto di mio padre.
Lui mi guarda e mi sembra di vedere l’ombra di un sorriso sul suo volto.
- Non ti preoccupare, Shailene. So badare a me stesso meglio di quanto faresti tu stessa –dice a denti stretti.
Sussulto sulla sedia. Come fa a sapere il mio nome?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hope'
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CAPITOLO 2
E’ il secondo giorno in questo inferno di ospedale. Altri due soldati sono morti, uno è peggiorato. Mio padre, durante tutta la notte, è stato in sala operatoria. Ora non può ricevere visite.
Mi alzo dalla sedia dalla quale non mi sono scollata un attimo, stiracchiandomi. Ho bisogno di un caffè, per lo meno…
- Mamma, ti va un caffè? –chiedo alla donna ridotta ad uno straccio accanto a me. Stare qui la logora dieci volte di più di quanto non farebbe non avere notizie del marito da due settimane.
Lei scuote la testa, quasi impercettibilmente.
Mi avvio per il corridoio, incrociando pazienti e dottori. Raggiungo veloce la macchinetta del caffè.
Mi volto appena in tempo per incrociare gli occhi verdi, ipnotizzanti e magnetici di Ryan Prescott. Non è più sulla sedia a rotelle, al contrario mette in mostra i suoi muscoli e tutta la sua altezza.
- Ti hanno tolto la sedia a rotelle… -noto lentamente dopo essermi decisa a staccargli gli occhi di dosso.
- Già. Non la avrei sopportata un giorno di più. –sorride lui –Ho sentito che l’operazione di tuo padre è riuscita, speriamo si rimetta.
Annuisco sorseggiando un caffè.
- Se va bene perderà le gambe –sussurro –E poi sarà distrutto per aver perso tutti quegli uomini…
Lui fa una smorfia.
- Questo non lo sapevo… -borbotta avvicinandosi. Lo guardo scettica.
- Cosa c’è? –mi chiede quando tra noi ci sono appena dieci centimetri.
- Veramente? –balbetto- Veramente ci stai provando con me ora e qui?
Ryan Prescott sorride come a trattenere una grossa, fragorosa risata.
- Veramente, signorina Miles, volevo solo farmi un caffè –ridacchia.
Ah. Ogni tanto dovrei stare zitta. Sento le guance andare a fuoco. Che stupida. Sono una scema, un’idiota. Cretina, cretina, cretina!
Comunque…a proposito di “signorina Miles” ...
- Comunque… -tossisco –Tu come fai a sapere il mio nome?
Il soldato Prescott si volta verso di me, un bicchiere di caffè tra le mani. Abbassa lo sguardo.
- Tuo padre ha sempre una fotografia con sé. La guarda di continuo. Così un giorno gli ho chiesto di parlarmene.
Mi appoggio al muro con le braccia incrociate, attenta alla storia.
- Raffigurava una bambina di circa quattro, forse cinque anni. Era bellissima: aveva due occhioni grandi, blu come il cielo. I capelli castani, pieni di boccoli, le ricadevano morbidi sulle spalle –mentre racconta, un sorriso compare sul volto di Ryan – Sorrideva, era bellissima. Quando ho chiesto al capitano chi raffigurasse, lui mi disse che era sua figlia Shailene.
- E tu che ne sai che Shailene non avesse una sorella? –gli chiedo riferendomi a quando mi aveva chiamato per nome il giorno prima.
Prescott alza lo sguardo, puntandolo su di me.
- Gli occhi –mormora –sono gli stessi bellissimi occhi blu.
Gli sorrido timida, giocherellando con il bicchiere vuoto dove fino a poco prima c’era il caffè.
- E mia madre? Come mai vi conoscete? –sussurro.
Lui beve un sorso del suo caffè prima di rispondere.
- Ci eravamo già incontrati –si stringe nelle spalle.
- No. Mia madre sembrava volerti bene. –contraddico guardandolo con gli occhi socchiusi.
Sorride.
- Fai caso ai dettagli, eh?
- Chiunque ci sarebbe arrivato.
Ryan Prescott mi guarda per un po’, senza aprire bocca.
- Non penso siano affari tuoi –dice infine.
Faccio per ribattere, ma mia madre arriva agitata.
- Shailene –dice con voce stridula –Tuo padre.
Il soldato la raggiunge e la aiuta a restare in piedi.
- Cos’è successo, signora Miles? –chiede.
Lei lo guarda con occhi vitrei, vuoti, privi di ogni espressione.
- Devono amputargli entrambe la gambe.

NOTA DELL'AUTRICE:
Salve a tutti! Ho aggiornato presto perchè ho visto che più di qualcuno segue e recensisce questa storia e perchè io stessa ho voglia di mandarla avanti =)
Ditemi tranquillamente cosa pensate su questo capitolo, per ora, non mordo...xD
A presto!
emmegili
 

   
 
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